Un progetto esclusivo che semplifica la gestione dei RAEE professionali e introduce la formazione ambientale degli operatori di filiera. Si chiama Exceed ed è il modello sviluppato da Erion per aumentare i tassi di raccolta B2B in modo semplice, innovativo e circolare. Ne abbiamo parlato con Luciano Teli, Direttore Generale di Erion Professional.
Partiamo dal principio, che cos’è il programma Exceed?
Il programma Exceed è il tentativo di cambiare il paradigma della gestione dei rifiuti elettronici professionali, uscendo dallo schema classico delineato nell’articolo 24 del decreto legislativo 49/2014. Quando dico paradigma, intendo l’applicazione di quanto previsto dai commi 1 e 2 del suddetto articolo relativo al finanziamento della gestione dei RAEE professionali.
Che cosa prevedono questi commi?
I primi due commi prevedono l’obbligo del Produttore di AEE professionali di finanziare le operazioni di raccolta, trasporto, trattamento adeguato, recupero e smaltimento ambientalmente compatibile dei RAEE professionali. Il meccanismo prevede che il produttore sia obbligato a gestire il fine vita della AEE che oggi vende (quando la stessa avrà esaurito la sua vita utile) e di assumersi anche l’onere eventuale di dovere gestire un RAEE equivalente al prodotto venduto, se il bene di cui l’utente professionale chiede la restituzione è stato comprato prima del 1° gennaio 2011 (o del 15 agosto 2018, trattandosi di un RAEE originato da una apparecchiatura in regime di “open scope”). Il comma 3 consente al produttore e all’utilizzatore professionale di trovare accordi diversi di finanziamento dei ritiri purché essi rispettino gli obiettivi generali della norma, ovvero il conseguimento dei tassi di raccolta fissati al 65% dell’immesso sul mercato nel triennio precedente.
Che cosa comporta questo?
Il comma 1 e il comma 2 disegnano per il Produttore di AEE professionali un profilo di responsabilità eventuale, perché se l’utente professionale che ha il diritto di restituire il bene non si attiva – perché per un qualsiasi motivo potrebbe non sapere di avere questo diritto – l’obbligo del Produttore non si sostanzia e, di conseguenza, esso non andrà mai a ritirare questi rifiuti e non li invierà a corretto trattamento ambientale. Inoltre, c’è da considerare che spesso i RAEE professionali hanno un valore residuo attivo e questo aumenta la spinta competitiva dei soggetti del mondo informale (quindi anche operatori autorizzati) a intercettarli prima della loro consegna alla filiera formale. Questo ha causato fin dal 2008 la generazione di tassi di ritorno molto bassi, assolutamente incomparabili con quelli raggiunti dal mondo dei RAEE domestici e molto lontani dal target europeo del 65%. Bisogna prendere atto che il modello dell’articolo 24 non ha funzionato perché non ha consentito a noi sistemi collettivi di intercettare il bisogno dei clienti dei nostri Produttori con un sistema di raccolta adeguato.
Come fa Exceed a ribaltare questo paradigma?
Sostanzialmente prendendo il buono della lezione che abbiamo imparato dai RAEE domestici, a partire da una forma di responsabilità generazionale secondo cui tutti i Produttori di una determinata filiera partecipano al finanziamento del sistema di raccolta pro-quota in base al loro immesso sul mercato. In questo modo l’utente professionale non deve più chiamare il Produttore in base alla marca del RAEE da ritirare. Tutti i Produttori finanziano il programma secondo la loro quota di mercato relativa di una determinata filiera e indipendentemente dal fatto che i rifiuti siano nuovi o vecchi. Exceed punta sulla semplificazione dei ritiri, ma anche degli oneri documentali e burocratici che i distributori di AEE non vogliono affrontare e che alimentano la presenza dei nostri competitor informali.
Quali sono le principali differenze con l’attuale sistema di raccolta dei rifiuti B2B?
La principale differenza sta nel passaggio da un approccio pull a uno di tipo push. Non aspettiamo più che qualcuno ci chiami per ritirare i rifiuti professionali, ma siamo noi a individuare sul territorio quali sono i soggetti che detengono materialmente questi rifiuti e a spingere affinché scelgano di darli a noi anziché ad altri. Solo in questo modo saremo in grado di conseguire gli stringenti obiettivi di riciclo della norma.
A quale categoria di rifiuti professionali viene attualmente applicato il programma Exceed?
Exceed nasce come un progetto dei Soci Erion appartenenti all’industria del clima, che è storicamente attenta a temi di natura ambientale. Abbiamo immaginato un servizio completamente nuovo con un comitato tecnico costituito ad hoc e partecipato dai Produttori più autorevoli del settore. Insieme a loro abbiamo costruito tutta la customizzazione verticale del programma Exceed che presenteremo ufficialmente il prossimo 10 novembre e che avrà molti elementi di innovazione, di semplificazione, di formazione della rete di installatori, di aiuto all’emersione dai comportamenti borderline. Siamo convinti del fatto che siano proprio questi elementi di valore a far decidere all’installatore di affidare i rifiuti di climatizzazione a una filiera certificata, in questo caso rappresentata da Erion, e non altrove.
Exceed verrà ampliato a tutti i rifiuti professionali gestiti da Erion?
Questo è l’auspicio. Il programma ha un approccio orizzontale di sistema, ma considerato che il mondo del professionale è un mondo complesso, dinamico, diverso, in funzione dell’industria rappresentata, il servizio per essere esteso dovrà essere customizzato sulle esigenze dei vari settori. Prima del lockdown abbiamo iniziato a lavorare con il comitato tecnico Ri-Toner, quindi con i Produttori Erion del printing, prospettando una verticalizzazione di Exceed su questo stream di rifiuti e raccogliendo pareri molto favorevoli da parte delle aziende. E ancora, più recentemente, abbiamo dialogato con Asso Food Tec, Associazione – rappresentata all’interno di Erion – che raggruppa i più autorevoli Produttori delle macchine per il Food ad uso industriale e commerciale, dalle affettatrici ai banchi frigo. Diciamo quindi che ancora siamo in una fase pilota, ma siamo certi che il programma Exceed abbia le carte giuste per divenire una best practice applicabile a diversi settori del mondo rifiuti professionali.
Quali sono le barriere d’ingresso al programma Exceed?
Exceed è un programma volontario. Di fatto, quindi, l’unica barriera all’ingresso può essere rappresentata da una bassa propensione a finanziare un sistema di questo tipo. Lato nostro sappiamo che sarà necessario misurarsi con possibili dubbi iniziali offrendo ai nostri Soci una value proposition ben articolata per far sì che possano apprezzare e condividere i benefici del passaggio da una posizione silente (che in questo momento prevede il ritiro del rifiuto solo su chiamata) a una posizione proattiva che certamente è necessaria in ottica circolare e ambientale, ma che comporta anche un impegno economico che potrebbero decidere di non volere assumere per il mondo del professionale. Parliamo quindi di un salto logico non banale.
Quali sono i vantaggi per i Produttori che decideranno di aderire al programma?
Oltre al beneficio ambientale e al valore dell’obiettivo, che rappresentano il fine di Exceed, i vantaggi principali per i nostri Soci sono quelli della semplificazione burocratica e dell’esternalizzazione di tutta la gestione dei rifiuti. Infine, ci sono benefici di natura commerciale perché Exceed è costruito in modo tale che il valore economico del loro contributo entri in un circuito circolare e quindi in qualche modo ritorni, direttamente o indirettamente, nel loro conto economico.
In che modo accade ciò?
I contributi versati per Exceed vengono usati da Erion per gestire i rifiuti professionali prodotti direttamente dai suoi Soci o indirettamente dai loro partner o clienti. Tali contributi rimangono all’interno di una catena del valore. Dal punto di vista commerciale questo rappresenta per i Produttori una leva importante perché possono vantare con i loro clienti la fornitura di un servizio esclusivo che li distingue sul mercato. Un altro elemento fondamentale, al quale facevo riferimento prima, è proprio quello della semplificazione ed esternalizzazione. Nel caso del mondo printing, ad esempio, se il progetto sarà esteso, potrebbe garantire ai distributori tempistiche e modalità di ritiro molto più precise.
Exceed prevede anche un piano di formazione per gli operatori della filiera. In che cosa consiste?
Questo è un punto fondamentale del programma perché potenzialmente può contribuire a evitare grossi danni all’ambiente. Riteniamo indispensabile rendere consapevoli coloro che continuano a conferire i RAEE al sistema informale del fatto che ciò comporta un rischio concreto. All’interno del settore clima, ad esempio, troviamo installatori che gestiscono apparecchiature pericolose con dentro gas refrigeranti ozono lesivi che hanno bisogno di un trattamento di alta qualità per essere smaltiti correttamente. In questi casi il programma Exceed offre una formazione ambientale che diventa un elemento di valore per i Produttori e una leva di notevole importanza per tutta la collettività, perché chi gestisce i rifiuti deve sapere come farlo in sicurezza, ricevendo inoltre un’assistenza qualificata rispetto alla compilazione dei documenti necessari, all’iscrizione all’albo e alla tenuta del deposito temporaneo. Sono tutti aspetti che vengono percepiti come ostici da coloro che ne sono toccati in prima persona. Pensiamo a un installatore o a un distributore che non ha tempo, o magari voglia, di studiare la normativa ambientale per vendere un frigorifero. Exceed semplifica il modello formativo e spiega le regole in maniera facile.
Come ci siete riusciti?
Abbiamo messo tutta la formazione su un’app. Possiamo occuparci noi di tutti gli adempimenti, perché lo sappiamo fare, è il nostro mestiere. In questo modo possiamo annullare quell’alibi della complicazione delle norme ambientali che rappresenta un assist al mercato dell’informalità. Perché questo mercato, spinto verso comportamenti borderline o addirittura illegittimi, intercetta rifiuti (perché autorizzato a farlo) ma senza rilasciare alcuna documentazione ambientale. Questi sono i competitor con cui noi ci dobbiamo confrontare. La formazione sulla app con la fruibilità semplificata, con i video multilingua, con i colori giusti, secondo noi rappresenta un buon inizio.
A proposito di tecnologia, uno dei punti chiave di Exceed è quello dell’ingegnerizzazione della gestione dei flussi di rifiuti. Che cosa prevede questo processo?
Questa è una parte che sta a valle rispetto alla mera produzione del rifiuto del distributore e dell’installatore. Si tratta di un progetto di micrologistica che punta conseguire due risultati di estrema importanza. Il primo, di natura economica, è quello di abbassare il costo pro-capite di queste transazioni: maggiore saturazione uguale più efficienza e quindi più economicità nella gestione generale. Il secondo, ancora più importante, è quello del beneficio ambientale che la saturazione dei trasporti dei rifiuti consente di conseguire nel momento in cui è fatta ingegnerizzando tutti i processi di reverse. L’Italia è molto in ritardo: abbiamo ancora camion che ritirano i RAEE in strada per poi ritornare mezzi vuoti all’impianto. Così rischia di essere una coperta corta, perché se si agisce per portare a corretto riciclo i RAEE e conseguire indicatori di economia circolare di rientro (come la riduzione della CO2) non si possono mandare in giro i furgoni mezzi vuoti che magari sono pure Euro 3. È un sistema che così non sta in piedi.
Dal 2019 il target di raccolta imposto dall’Ue per RAEE domestici e professionali è pari al 65% dell’immesso al consumo nel triennio precedente. L’Italia è ancora molto lontana dall’obiettivo. Quali sono le stime di crescita legate al funzionamento a pieno regime di Exceed?
Al momento posso rispondere per Erion e per il settore clima, che sarà il primo ad entrare nel programma Exceed il prossimo 10 novembre. Clima oggi ha un tasso di ritorno del 5% sulla raccolta formale, il nostro obiettivo è quello di arrivare almeno al 40%. Quanto questa percentuale interna peserà sul totale B2B Italia (cioè sui rifiuti gestiti anche fuori da Erion) e quanto la filiera clima rappresenterà sul totale del tasso di ritorno nazionale, è ancora presto per saperlo. Noi faremo di tutto per far diventare la contribuzione volontaria dei Produttori un’operazione proattiva sul mercato al fine di intercettare rifiuti anche laddove ci si trovi nella condizione di dover pagare chi materialmente detiene il rifiuto (distributori o luoghi di stoccaggio intermedio) come accade per il mercato del domestico in cui i Consorzi assegnano premi di efficienza ai Comuni per farsi consegnare i rifiuti. È questa la leva commerciale che può convincere il detentore del rifiuto a darlo a noi invece che ad altri. Quanto più saremo in grado di vincere questa concorrenza competitiva sul mercato, tanto più saremo capaci di alzare il nostro obiettivo di raccolta.
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