Per comprendere la necessità, non più rinviabile, di un cambio di paradigma serve far diventare protagoniste le persone. Affinché impianti e opere pubbliche siano concordate e non imposte.
In Circolo, la rubrica di EconomiaCircolare.com, dedica il suo spazio di analisi e riflessione a questi temi, attraverso una serie di interviste costruttive con esponenti di primo piano a livello nazionale e internazionale, che ci aiutano a comprendere le opportunità dei processi partecipativi e l’esigenza di una democrazia che, se vuole continuare a definirsi tale, deve tornare a confrontarsi coi territori.
C’è un aspetto di cui si parla poco quando si affronta la necessità della transizione ecologica e circolare, ed è quello relativo alla partecipazione. Affinché però il cambio di paradigma sia possibile, e impianti e opere pubbliche non vengano imposte ma concordate, vanno incentivati tutti i processi partecipativi che possono rendere protagoniste le persone.
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Il Pnrr ha confermato che sino ad oggi non c’è stato modo di invertire la rotta nella gestione e nella progettazione pubblica. La circolarità – sottratta all’angusto recinto dove di solito viene collocata quando si parla di ciclo dei rifiuti – può essere paradigma di riferimento per una nuova partecipazione.
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Proseguono le “interviste costruttive” della nostra testata. Partendo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, abbiamo chiesto delucidazioni a Stefano Petrucciani, professore di Filosofia politica a La Sapienza e tra i più noti studiosi marxisti. “L’Italia ha molti problemi, per questo la prospettiva verde fa fatica ad affermarsi”.
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Partendo dal Pnrr italiano, la vicepresidente della Commissione nazionale francese del Dibattito pubblico riflette sul ruolo marginale che la partecipazione ha nelle decisioni pubbliche del nostro Paese, sul bisogno di pesare di più avvertito dai cittadini, sulla domanda di una democrazia più allargata.
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“L’innovazione ormai si fa nel locale”. Marianella Sclavi, esperta nell’ascolto e nella gestione creativa dei conflitti, affronta nella rubrica delle “interviste costruttive” temi essenziali ma che la pandemia ha messo da parte “Dal monitoraggio alle conoscenze, tutto passa dal locale. Una visione che manca nel Pnrr”.
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Uno degli aspetti meno dibattuti del Pnrr è lo scarso coinvolgimento della popolazione in vista della ripresa post-Covid. Si tratta invece di un tema fondamentale nell’analisi di Allegretti. “La tragedia collettiva del Covid è stata affrontata con una visione miope della politica”.
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La partecipazione degli italiani non è stata contemplata nel caso del Piano di Ripresa e Resilienza come per altri Piani, altre politiche, investimenti, opere pubbliche. A causa della scarsa sensibilità democratica di chi ci governa, ma anche della crisi democratica che coinvolge il Paese. Eppure gli strumenti e gli esempi ci sono.
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