Cillian Lohan è il nuovo vice-presidente responsabile per la comunicazione del Comitato economico e sociale europeo (Cese). Nato e cresciuto in Irlanda, Lohan ha una lunga esperienza nell’economia verde, fronte società civile. Oltre al nuovo ruolo presso il Cese, è infatti anche amministratore delegato della Green Economy Foundation. Il Cese è una delle istituzioni consultive dell’Unione europea. Il Comitato prepara opinioni e pareri all’attenzione – e su richiesta – della Commissione, del Parlamento e del Consiglio europeo, esponendo gli interessi e le prospettive delle tre categorie socioeconomiche che rappresenta: sindacati, organizzazioni datoriali e terzo settore. Una delle iniziative più recenti e importanti portate avanti dal CESE in collaborazione con la Commissione europea, e inerenti l’economia circolare, è stata la costituzione, nel 2017, della Piattaforma europea degli attori dell’economia circolare, la Circular Economy Stakeholder Platform. Cillian Lohan è stato uno dei promotori della piattaforma, che ha come obiettivo accelerare la transizione verso un’economia circolare attraverso lo scambio di idee e buone pratiche tra imprese, ong, istituti di ricerca e istituzioni.
Il nuovo Piano d’azione della Commissione europea è stato presentato l’11 marzo del 2020 e si iscrive nel più ampio progetto del Green Deal per l’Europa (scheda informativa da scaricare). Il nuovo Piano d’azione prevede l’approvazione, a livello europeo, di 35 misure entro il 2023 (vedi Annex). Il nuovo Piano d’azione rappresenta la continuazione del primo Piano d’azione, approvato nel 2015 e composto da 54 misure legislative.
Il Rapporto OECD sull’economia circolare nelle città e regioni è stato pubblicato il 28 ottobre 2020. L’analisi si basa sui dati raccolti in 51 città e regioni che hanno contribuito al Sondaggio dell’OECD sull’economia circolare nelle città e regioni, da un lato, e sui risultati dei Dialoghi sulle politiche pubbliche sull’economia circolare che si sono svolti a Groningen (Paesi Bassi), Umeå (Svezia), Valladolid e Granada (Spagna), Glasgow (Scozia, Regno Unito) e Irlanda. Lo studio propone un compendio di buone pratiche, ostacoli e opportunità inerenti l’economia circolare, analizzati attraverso la lente analitica delle “tre P”: cittadini (people), politiche pubbliche (policy) e luoghi (places). Il rapporto propone anche una checklist e raccomandazioni utili all’implementazione di misure di governance in città e regioni che non hanno fatto parte del progetto ma che desiderano operare una transizione verso l’economia circolare (scheda informativa).
Se si guarda alla scomposizione degli strumenti di finanziamento del Next Generation EU, si può notare come l’economia circolare giochi già un ruolo centrale. Per esempio, c’è il fondo per la giusta transizione – un volano per la transizione verso un’economia a basso consumo di carbone attraverso la produzione di energia rinnovabile – e il fondo per lo sviluppo rurale, il quale è legato alla circolarità dell’economia biologica.
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