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“Smaltirli è un gioco da Ragazzi” arriva a Bergamo e Brescia

La fortunata campagna di sensibilizzazione sui RAEE e RPA lanciata a giugno da Erion e Amsa si allarga ad Aprica, società del gruppo A2A che gestisce i rifiuti in oltre 110 comuni della Lombardia e della Liguria. Intervista a Saverio Zetera, Responsabile dell’Ufficio Relazioni Clienti e Sviluppo RD

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Migliorare anche a Bergamo e Brescia la qualità e la quantità della raccolta differenziata dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e dei Rifiuti di Pile e Accumulatori (RPA). È questo l’obiettivo principale della campagna “Smaltirli è un gioco da ragazzi”, lanciata lo scorso giugno a Milano da Erion e Amsa, che ora si allarga ai due importanti capoluoghi di provincia lombardi grazie all’adesione di Aprica, società del gruppo A2A che gestisce la raccolta dei rifiuti in quei territori. Come la campagna milanese, anche quella dedicata a Bergamo e Brescia, sarà totalmente digitale e si concentrerà su alcune categorie di rifiuti maggiormente soggette all’errato conferimento: sigarette elettroniche, giocattoli e strumenti musicali elettronici, orologi a batteria, smartband, smartwatch e pile portatili a fine vita. Erion ha intervistato Saverio Zetera, Responsabile dell’Ufficio Relazioni Clienti e Sviluppo RD.

Perché Aprica ha deciso di aderire alla campagna “Smaltirli è un gioco da ragazzi”?
La dimensione che ha raggiunto Aprica nel ruolo di gestore dei rifiuti in oltre 110 comuni, per un milione di abitanti serviti, è tale che il tema della raccolta dei RAEE e dei RPA è diventato un aspetto quotidiano e centrale. Comunicare ai cittadini, e alle imprese naturalmente, le corrette modalità di conferimento di questi rifiuti e indicare loro i servizi attivi nei diversi territori, è per noi una priorità. Farlo con chi, come Erion, è deputato al destino finale di questi rifiuti è sicuramente un valore aggiunto al messaggio. Ci auguriamo che questa collaborazione possa aiutarci non solo a essere rigorosi nella comunicazione ai cittadini e alle imprese, ma anche più capillari possibili. Ci rivolgiamo a due grandi città come Brescia e Bergamo, due importanti clienti, per i quali gestiamo tutti i servizi di igiene urbana.

Come giudicherebbe l’andamento raccolta dei RAEE ed RPA in queste zone?
Molte case del territorio sono ancora piene di oggetti obsoleti che vengono abbandonati nelle soffitte e nelle cantine e che aspettano solo di essere tirati fuori e smaltiti correttamente. Dalle telefonate e dalle e-mail che Aprica riceve quotidianamente si evince che c’è ancora chi non ha le idee chiare su dove conferire questi rifiuti. Manca consapevolezza diffusa e, anche se in molti fanno la cosa giusta con i loro RAEE e i RPA, crediamo che esistano ampi spazi di miglioramento.

Come si può migliorare?
Credo che l’obiettivo principale sia quello di dare maggiori informazioni sui servizi che Aprica offre sul territorio e sul corretto smaltimento. Le analisi merceologiche che svolgiamo periodicamente sui flussi dei rifiuti indifferenziati indicano che la percentuale di errore nel conferimento non è significativa. Mi riferisco soprattutto ai rifiuti di pile, il classico esempio di ciò che una volta veniva erroneamente gettato nel sacco nero. Questa pratica oggi è diventata davvero rara, anche perché i contenitori per la raccolta sono presenti e numerosi sui territori dei comuni serviti. È più facile, invece, che nell’indifferenziato finiscano rifiuti di giocattoli con parti elettroniche e piccoli RAEE. Su questi rifiuti bisogna fare informazione per evitarne la dispersione.

Quanto pesa il comportamento dei consumatori sulla raccolta dei RAEE e dei RPA?
Pesa molto, ma credo che sia tutta una questione di consapevolezza. Se c’è una corretta informazione, i cittadini rispondono bene. Quando, viceversa, le idee non sono chiare essi tendono a fare scelte non ponderate e ciò comporta il rischio che qualche RAEE possa essere smaltito impropriamente. Il comportamento del cittadino è dunque fondamentale, perché è lui che decide il destino dei rifiuti elettronici. Una volta che questi vengono introdotti nel sacco dell’indifferenziato, noi non abbiamo chances di cambiare tale destino.

Qual è il miglior modo per sensibilizzare coloro che non solo continuano a gettare i RAEE e i RPA nel sacco nero e nel bidone della plastica, ma che addirittura ignorano l’esistenza di questi rifiuti?
Abbiamo diverse possibilità. La prima è quella di sfruttare i canali di comunicazione istituzionale che rendiamo disponibili 24 ore su 24, mi riferisco ai siti web, ai canali social alla APP PULIAMO e agli opuscoli informativi che spiegano come fare correttamente la raccolta differenziata. Ci sono, poi, le campagne di educazione ambientale condotte nelle scuole e che sono molto efficaci perché i messaggi arrivano alle famiglie attraverso i loro figli. Infine c’è il ruolo dei negozi di AEE che sono obbligati dalla normativa a ritirare i RAEE degli acquirenti e informarli sulle modalità di ritiro “uno contro uno” e “uno contro zero”. Il sistema di raccolta deve cercare di offrire alle persone una molteplicità di opportunità per agire in modo corretto.

Quali sono gli strumenti che Aprica mette a disposizione degli abitanti di Bergamo e Brescia?
In entrambi i territori sono presenti le piattaforme ecologiche. In questi centri di raccolta, che sono presidiati e controllati, i cittadini possono conferire RAEE di grandi e piccole dimensioni. In entrambi i comuni ci sono anche centri mobili che fanno il giro delle zone più frequentate per il ritiro di rifiuti elettronici di misura ridotta. Infine, per i RAEE voluminosi, considerati rifiuti ingombranti, è attivo in entrambe le città il servizio di ritiro a domicilio su prenotazione.