Nel 2023 Erion ha gestito, su tutto il territorio italiano, un totale di 252.272 tonnellate di rifiuti tra RAEE Domestici, RAEE Professionali, Rifiuti di Batterie e Rifiuti di Imballaggi

Nel 2023 Erion ha gestito, su tutto il territorio italiano, un totale di 252.272 tonnellate di rifiuti tra RAEE Domestici, RAEE Professionali, Rifiuti di Batterie e Rifiuti di Imballaggi

Grazie alla gestione dei RAEE Domestici, riciclati all’88%, sono state reimmesse nei cicli produttivi oltre 204.000 tonnellate di Materie Prime Seconde, è stata evitata l’immissione in atmosfera più di 1,5 milioni di tonnellate di CO2eq e sono stati risparmiati 335 milioni di kWh. Grazie alla gestione dei Rifiuti di Batterie sono state evitate 1,1 mila tonnellate di CO2eq, risparmiati più di 3 milioni di kWh e oltre 1 milione di m3 di acqua.

Nel 2023, Erion – il più importante Sistema multi-consortile di Responsabilità Estesa del Produttore – ha istituito un nuovo consorzio, rafforzato il posizionamento degli altri cinque sistemi collettivi, assunto 8 nuovi professionisti e distribuito valore economico per 126.210.994 €in crescita del 5% circa rispetto al 2022. Non solo, Erion ha gestito su tutto il territorio italiano, un totale di 252.272 tonnellate di rifiuti di cui 232.023 tonnellate di RAEE Domestici (il 67% del totale nazionale), 5.853 tonnellate di Rifiuti di Batterie, 2.896 tonnellate di RAEE Professionali e 11.500 tonnellate di Rifiuti di Imballaggi.

 

Danilo Bonato, DG Erion Compliance Organization: “I dati del 2023 rappresentano per noi una nuova sfida a fare di più e meglio”

Questo il quadro che emerge dal Bilancio di Sostenibilità 2023 del Sistema che, rispetto all’anno precedente, ha però subito una flessione nelle quantità raccolte di circa il 2% (257.705 tonnellate nel 2022).

“I risultati presentati nel Bilancio di Sostenibilità 2023 di Erion evidenziano la centralità del riciclo dei rifiuti per lo sviluppo dell’economia circolare e l’approvvigionamento di materie prime strategiche necessarie a numerosi comparti industriali. Un processo fondamentale per l’Italia dato soprattutto il momento storico in cui ci troviamo, caratterizzato da una sempre più crescente scarsità di risorse e di dipendenza delle importazioni da Paesi Terzi. Raccogliere e gestire correttamente RAEE, Rifiuti di Batterie e di Imballaggi e, presto, anche Rifiuti Tessili è un requisito strategico per garantire un futuro sostenibile alle prossime generazioni. Per farlo, abbiamo bisogno di rendere più consapevoli i cittadini, soggetto primario di un modello di economia circolare, attivandoli su una corretta raccolta differenziata, offrendo loro modalità più semplici per consegnare i rifiuti ai sistemi come Erion e favorendo una maggiore collaborazione” ha dichiarato Danilo Bonato, Direttore di Erion Compliance Organization. “Ecco perché i dati del 2023 rappresentano per noi una nuova sfida a fare di più e meglio affinché la leadership italiana nel settore del riciclo dei rifiuti sia raggiunta anche nelle filiere dei RAEE e delle batterie e, nel prossimo futuro, anche nel tessile. Per riuscirci abbiamo bisogno di fare rete con le Istituzioni, i media, le organizzazioni, i cittadini, e creare un paradigma in cui il riciclo diventi una consuetudine culturale e sociale, un’abitudine imprescindibile. In quest’ottica Erion continuerà a lavorare sul versante della comunicazione, dell’educazione e della formazione per rafforzare quella cultura della sostenibilità che caratterizza il nostro Sistema fin dal suo primo giorno di lavoro”.

L’operato di Erion con istituzioni e cittadini per il miglioramento della filiera

Nel 2023 Erion ha continuato ad appellarsi alle Istituzioni per migliorare la filiera, chiedendo azioni concrete: dalla riduzione e semplificazione della burocrazia a misure di incentivazione, sanzione e controllo per contrastare i flussi paralleli di RAEE; da linee di intervento su settori specifici come la raccolta domiciliare e la micro-raccolta, a iniziative di comunicazione e informazione per i cittadini e gli utilizzatori. Il Sistema multi-consortile ha inoltre seguito direttamente le novità legislative del 2023 come l’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo sulle Batterie, di quello che disciplina la responsabilità nella preparazione al riutilizzo dei RAEE e dell’obbligo per i Produttori di Prodotti del Tabacco di partecipare ad un sistema di Responsabilità Estesa del Produttore. Il 2023 è stato anche l’anno della revisione, tanto attesa, delle Direttiva quadro sui rifiuti e della proposta di Regolamento sugli Imballaggi e i Rifiuti di Imballaggi. Passaggi normativi compiuti o ancora in itinere, che Erion ha seguito direttamente contribuendo a informare a 360° i propri stakeholder, grazie a studi, eventi, dibattiti e programmi formativi e informativi.

La raccolta e dei RAEE Domestici

Nel 2023, con un livello di servizio del 99,23%, Erion WEEE ha gestito 232.023 tonnellate di RAEE Domestici (in calo di quasi il 6% rispetto all’anno precedente). La riduzione è dovuta principalmente ai minori volumi raccolti del Raggruppamento R3 (TV e monitor: 30.933 tonnellate, -31% rispetto al 2022) che ha registrato un calo dopo la crescita elevata degli anni precedenti trainata dall’introduzione del “bonus rottamazione TV”. La contrazione della raccolta ha coinvolto anche i Raggruppamenti R1 (freddo e clima: 75.100 tonnellate, -3% rispetto al 2022) e R4 (piccoli elettrodomestici e informatica: 17.927 tonnellate, -7% rispetto al 2022). Crescono, invece, il Raggruppamento R2 (grandi bianchi: 107.805 tonnellate+3% rispetto al 2022) e il Raggruppamento R5 (sorgenti luminose: 258 tonnellate, + 18% rispetto al 2022).

Si tratta, comunque, di risultati di grande rilievo che evidenziano quanto i RAEE rappresentino un settore strategico per l’economia circolare, ancor più nell’attuale contesto caratterizzato da una forte carenza di materie prime. Nel dettaglio, con un tasso di riciclo pari al 88% del totale di RAEE Domestici gestiti, sono state recuperate e reimmesse nei cicli produttivi 204.222 tonnellate di Materie Prime Seconde di cui 126.212 tonnellate di ferro, quantità necessaria per costruire 17 Tour Eiffel, 29.070 tonnellate di plastica, equivalenti alla quantità necessaria per produrre oltre 11 milioni di sedie da giardino5.685 tonnellate di rame, equivalenti al rivestimento di 62 Statue della Libertà, 5.147 tonnellate di alluminio, equivalenti alla quantità necessaria per produrre oltre 321 milioni lattine.

Ai risultati operativi si aggiungono i benefici ambientali generati dalla corretta gestione dei RAEE Domestici: nel 2022 è stata evitata l’immissione in atmosfera di oltre 1,5 milioni di tonnellate di CO2eq (corrispondenti alle emissioni generate da un’auto che percorre circa 177 mila giri intorno all’equatore), con un risparmio di più di 335 milioni di kWh di energia (pari al consumo elettrico annuo di circa 124 mila famiglie italiane in un anno).

La raccolta dei Rifiuti di Batterie

Durante il 2023 Erion Energy ha gestito 5.853 tonnellate di Rifiuti di Batterie (RB) di cui 4.266 sono Batterie per Veicoli1.503 tonnellate Batterie Portatili e le restanti 84 tonnellate Batterie Industriali.

La raccolta complessiva di Rifiuti di Batterie (RB) da parte di Erion Energy ha subito una contrazione del 42% rispetto al 2022, dovuta principalmente alla decrescita del 50% nella gestione dei Rifiuti di Batterie per veicoli rispetto all’anno precedente. Al contrario i Rifiuti di Batterie Industriali gestiti hanno raggiunto un +79% rispetto al 2022, e i Rifiuti di Batterie Portatili hanno registrato un lieve aumento nel 2023 (+3%).

Nel 2023, Erion Energy ha sviluppato, con il supporto della società di consulenza dss+, uno strumento che permette di valutare i benefici della corretta gestione dei RB su tre indicatori ambientali. Dalla corretta gestione dei RB: nel 2023 è stata evitata l’immissione in atmosfera di più di 1.100 di tonnellate di CO2eq (corrispondenti a quelle assorbite in un anno da un bosco grande quanto 168 campi da calcio), con un risparmio di più di 3 milioni di kWh di energia (pari al consumo elettrico annuo di circa 674 famiglie italiane costituite da 4 persone) e oltre 1 milione di mdi acqua risparmiata (corrispondenti al volume di 432 piscine olimpioniche).

Il Sistema Erion cresce

Il 2023 ha visto la nascita del sesto Consorzio del Sistema: Erion Textiles, dedicato alla gestione dei Rifiuti di Prodotti Tessili in Italia. Nato nell’aprile del 2023 a seguito della revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti che estenderà al settore tessile il principio della Responsabilità Estesa del Produttore, il Consorzio ha accolto l’ingresso della proposta di revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti dell’Unione Europea, confermando il proprio obiettivo di assicurare la creazione di una legislazione ispirata alle buone pratiche EPR , coerentemente con le aspettative dei Produttori sui futuri scenari di circolarità per il settore tessile.

Per prepararsi al meglio a sostenere la crescita del Sistema Erion, nel 2023 ECO ha promosso il modello “Agile Future” che consiste in un nuovo approccio alla modalità di lavoro per una gestione efficace ed equilibrata del tempo delle persone, sia professionale che personale. Un’innovativa formula contrattuale che consente ai dipendenti di Erion di usufruire dello smart working per tre giorni a settimana e allo stesso tempo elimina il vincolo prefissato di orario di inizio e fine della prestazione lavorativa.

Infine, la survey sulla soddisfazione dei Soci condotta nel 2023 ha confermato l’apprezzamento dei Produttori per la qualità e la competitività dei servizi forniti da ECO. Da questa, infatti, è emerso che il 98% dei partecipanti consiglierebbe Erion ad altri Produttori e che secondo il 96% Erion fornisce un supporto adeguato ai propri Consorziati.

È possibile visionare i dati completi del Bilancio di Sostenibilità 2023 di Erion collegandosi al sito https://erionesseresostenibili.org/it/. Il sito e il Bilancio sono disponibili anche in lingua inglese.

In vigore il regolamento UE 2024/1252 sulle Materie Prime Critiche

In vigore il regolamento UE 2024/1252 sulle Materie Prime Critiche

Il regolamento Ue propone alcune azioni per garantire l’accesso all’approvvigionamento sicuro, resiliente e sostenibile di materie prime critiche essenziali per diversi settori strategici – tra cui le tecnologie per la decarbonizzazione dell’industria, il settore digitale, aerospaziale e della difesa

È in vigore dal 23 maggio 2024 il Critical raw materials act, il regolamento UE 2024/1252 pubblicato in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea lo scorso 3 maggio.  

Il regolamento Ue propone alcune azioni per garantire l’accesso all’approvvigionamento sicuro, resiliente e sostenibile di materie prime critiche essenziali per diversi settori strategici – tra cui le tecnologie per la decarbonizzazione dell’industria, il settore digitale, aerospaziale e della difesa – attraverso una serie di obiettivi concreti fissati al 2030 relativi alla percentuale di domanda da coprire a livello domestico: 10% per l’estrazione, 40% per la trasformazione e 15% per il riciclaggio.

Diverse le azioni previste, tra queste:

  • la definizione di priorità d’azione chiare (indicazione elenco materie prime strategiche, definizione parametri di riferimento riguardanti le capacità nazionali lungo la catena di approvvigionamento);
  • la creazione di catene di approvvigionamento delle materie prime critiche sicure e resilienti (riduzione degli oneri amministrativi, semplificazione delle procedure di autorizzazione, sostegno per l’accesso ai finanziamenti);
  • la garanzia che l’UE possa attenuare i rischi legati all’approvvigionamento (monitoraggio delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche, coordinamento delle scorte di materie prime strategiche tra gli Stati membri)
  • gli investimenti in ricerca, innovazione e competenze (adozione e diffusione di tecnologie innovative);
  • la protezione dell’ambiente migliorando la circolarità e la sostenibilità delle materie prime critiche (sviluppo sostenibile delle catene del valore delle materie prime critiche, adozione e attuazione di misure nazionali per migliorare la raccolta di rifiuti essenziali ricchi di materie prime e garantirne il riciclaggio in materie prime critiche secondarie)
  • l’impegno internazionale, inteso come diversificazione delle importazioni di materie prime critiche dell’Unione, intensificazione delle azioni commerciali, e sviluppo ulteriore dei partenariati strategici.

Maggiori informazioni sul sitoweb della Commissione europea.

Erion e SDA Bocconi lanciano la seconda edizione di “Circular Economy Strategy & Management Program for New Talents”

Erion e SDA Bocconi lanciano la seconda edizione di “Circular Economy Strategy & Management Program for New Talents”

Aperte fino al 24 giugno 2024 le candidature al corso di formazione destinato a laureati e giovani professionisti interessati ad acquisire competenze gestionali e tecniche in materia di sostenibilità ed economia circolare

Erion e SDA Bocconi School of Management lanciano la seconda edizione di “Circular Economy Strategy & Management Program for New Talents”, il corso di formazione che mira a creare nuove figure professionali nel settore dell’economia circolare, con focus sulle filiere dei prodotti elettronici, delle batterie, degli imballaggi, dei prodotti del tabacco e dei prodotti tessili.

Le candidature saranno aperte fino al 24 giugno 2024

Il corso si rivolge a laureati (Laurea Triennale o Magistrale) e giovani professionisti interessati ad acquisire competenze gestionali e tecniche in materia di sostenibilità ed economia circolare. Le studentesse e gli studenti interessati potranno presentare le loro candidature entro il 24 giugno 2024 direttamente dalla pagina web del corso sul sito di Erion. Il programma di studi, in partenza il 17 settembre 2024. Il programma, co-diretto da Edoardo Croci, Professor of Practice presso l’Università Bocconi, e Francesco Perrini, Associate Dean for Sustainability presso SDA Bocconi School of Management, adotta un approccio didattico innovativo che unisce le competenze formative di SDA Bocconi con l’esperienza di Erion, attraverso una combinazione vincente di lezioni in aula, momenti di laboratorio, testimonianze aziendali e visite agli impianti di trattamento. A valle dell’assessment finale, saranno rilasciati agli studenti l’attestato di partecipazione e il badge digitale delle competenze SDA Bocconi, che potrà essere aggiunto al proprio profilo LinkedIn. Inoltre, al termine del corso di formazione, i partecipanti più meritevoli avranno un accesso preferenziale alle selezioni per entrare a far parte del team di Erion.

La partecipazione al corso è gratuita

Le lezioni, a frequenza obbligatoria, si svolgeranno dalle 9.30 alle 17 presso il campus SDA Bocconi di Milano: un Near Zero Energy Campus, esempio di architettura d’avanguardia ad alta sostenibilità ambientale, collocato nel cuore della città. La partecipazione al programma è gratuita e interamente sostenuta da Erion, ad eccezione dei costi di trasferimento e di eventuale vitto e alloggio, che saranno a carico degli studenti. Tutte le informazioni sul corso formativo e le video-testimonianze dei partecipanti della prima edizione sono consultabili alla pagina ufficiale dell’iniziativa sul sito di Erion.

RAEE e pile, ecco i nuovi contenitori per la raccolta differenziata al Politecnico di Milano

RAEE e pile, ecco i nuovi contenitori per la raccolta differenziata al Politecnico di Milano

L’iniziativa, nata dall’accordo tra POLIMI, CDCNPA, CdC RAEE e AMSA, è dedicata a tutti i milanesi che vorranno conferire gratuitamente e facilmente i propri rifiuti elettronici e le pile esauste. Laura Castelli, Presidente CDCNPA: “L’obiettivo è arrivare in altre università italiane”

Trentacinque contenitori per la raccolta differenziata di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e pile esauste posizionati permanentemente nelle sedi del Politecnico di Milano. L’iniziativa, presentata ufficialmente il 6 maggio 2024 nell’aula magna del Polimi in piazzale Leonardo Da Vinci a Milano, nasce da un accordo tra CDCNPA, il CdC RAEE, l’AMSA e il POLIMI teso promuovere la raccolta sostenibile dei RAEE e delle pile a fine vita.

I 35 nuovi contenitori nelle sedi del Polimi

Il progetto prevede l’attivazione della raccolta delle batterie portatili esauste e dei piccoli RAEE presso le sedi del Politecnico di Milano (Leonardo e Bovisa) attraverso il posizionamento di 18 contenitori per la raccolta congiunta di pile e RAEE e di 8 contenitori destinati esclusivamente alla raccolta delle pile. L’accordo prevede inoltre l’attivazione ed il posizionamento di ulteriori 9 contenitori presso le sedi dei Poli Territoriali, con l’obiettivo di incrementare e facilitare il corretto conferimento e il successivo invio a trattamento di queste tipologie di rifiuti.

Un progetto rivolto a tutta la cittadinanza

L’iniziativa si inserisce nella strategia di sensibilizzazione, di incremento della raccolta e di tutela dell’ambiente, attraverso la promozione di pratiche sostenibili di raccolta e riciclo tra i cittadini, con un focus speciale sulla comunità universitaria che giornalmente frequenta le sedi dell’Ateneo. I contenitori saranno inoltre dotati di apposita segnaletica informativa per sensibilizzare gli utenti sulle corrette pratiche di conferimento del rifiuto.

Laura Castelli, Presidente CDCNPA: “Il target universitario è centrale per incrementare la raccolta”

Nel suo intervento durante l’evento di presentazione dell’intero progetto, la Presidente del CDCNPA, Laura Castelli, ha sottolineato l’urgenza di colmare l’attuale gap esistente tra gli obiettivi attuali (45%) e al 2030 (73%) fissati a livello europeo e il tasso di raccolta attuale dell’Italia (34%). “Il target universitario è centrale per noi, sia per sensibilizzare e formare i giovani professionisti di domani, sia per incrementare la raccolta – ha inoltre affermato – anche per questo motivo è nostra intenzione estendere questo progetto virtuoso in altre università italiane”.

Batterie auto, alla fiera di Hannover presentato un prototipo del passaporto digitale

Batterie auto, alla fiera di Hannover presentato un prototipo del passaporto digitale

Il nuovo Regolamento batterie dell’Unione europea prevede il passaporto digitale delle batterie, un documento elettronico dove sono riunite tutte le informazioni sensibili sulla batteria: il prototipo di Battery Pass aiuta a capire come funziona, quali dati conterrà e quali sono i suoi obiettivi

Durante la recente Hannover Messe, la più importante fiera europea nel settore dell’industria, il consorzio Battery Pass ha presentato un “prototipo” di passaporto digitale per le batterie, sul modello di quello richiesto dall’Unione europea a partire da febbraio 2027, come stabilisce il nuovo Regolamento Ue 2023/1542 per le batterie dei veicoli elettrici, dei veicoli a due ruote e le batterie industriali con una capacità superiore a 2 kWh.

Si chiama software demonstrator ed è un’applicazione concreta delle funzionalità di base di un sistema di passaporto delle batterie, utile per testare la fattibilità tecnica. Contiene, infatti, informazioni anonime ma reali che dovranno essere presenti all’interno del passaporto digitale delle batterie, simulando i flussi di dati e le transazioni lungo il ciclo di vita delle batterie, dalle materie prime alla fase di riciclo, compresi i casi di utilizzo di seconda vita. Il software demonstrator illustra anche come potrebbe funzionare in pratica l’accesso pubblico e ristretto al passaporto delle batterie.

È stato elaborato nell’ambito del Battery Pass Project, un programma di durata triennale cominciato nell’aprile 2022 co-finanziato dal ministero federale tedesco per gli Affari economici e l’azione per il clima, il cui scopo è favorire l’adozione del passaporto delle batterie fornendo alle aziende e agli altri attori della catena del valore delle batterie un primo quadro completo dei requisiti tecnici, delle opportunità e delle barriere legate all’adozione del passaporto digitale sulla base dei requisiti del Regolamento Ue e non solo, visto che normative simili sono in fase di sviluppo anche negli Stati Uniti e in Canada.

Douglas Johnson-Poensgen, ceo e fondatore di Circulor, azienda coinvolta nel Battery Pass Project, ha dichiarato: “Circulor è orgogliosa di aver guidato il pacchetto di lavoro del prototipo. Nel farlo, ci siamo avvalsi di molti anni di esperienza pratica nell’aiutare i produttori di auto e le loro catene di fornitura a implementare la tracciabilità dei minerali critici dalla fonte e a prepararsi agli obblighi previsti dal Regolamento Ue sulle batterie. Il prototipo condivide alcuni di questi insegnamenti per l’intero settore e contribuirà ad accelerare i vantaggi strategici del passaporto dei prodotti”.

Come funziona il passaporto digitale delle batterie

Avere un prototipo di passaporto digitale è sicuramente il modo migliore per capirne il funzionamento. In poche parole, il passaporto digitale è un documento elettronico visualizzabile online grazie a un link collegato al codice QR con cui è contrassegnata la batteria. Qui sono memorizzati tutti i dati richiesti, più una serie di requisiti tecnici come previsto dagli articoli 77 e 78 e dagli allegati del Regolamento batterie dell’Unione europea.

Nel “prototipo” di passaporto realizzato dal Battery Pass Consortium vediamo prima di tutto una serie di informazioni generali: data e luogo di produzione, nome del produttore, la categoria (in questo caso veicolo elettrico), il peso, la composizione dei materiali. Ci sono poi tutta una serie di caratteristiche tecniche legate alla performance. Una prima parte riguarda la durata di vita prevista della batteria, espressa in cicli: la soglia di capacità per l’esaurimento, la prova di riferimento utilizzata, il periodo di applicazione della garanzia commerciale. Una seconda si concentra sulla potenza: capacità nominale massima, capacità di potenza originaria e rispetto allo stato di carica.

batterie 2

Il tema della fiera di Hannover di quest’anno era la sostenibilità e le batterie, in quanto componenti fondamentali dei veicoli elettrici, devono essere prodotte e utilizzate in modo sostenibile e reinserite facilmente nel ciclo dei materiali. Il passaporto digitale della batteria serve proprio a questo. Come si vede navigando sul software demonstrator, qui si trovano tutte le informazioni relative agli obblighi di sostenibilità: sia ambientali sia sociali, a partire dal rispetto dei diritti umani e l’assenza di impiego di lavoro minorile in fase di costruzione o di estrazione delle materie prime.

Nell’esempio citato nel prototipo di Battery Pass, per quanto riguarda la rendicontazione dell’impronta di carbonio della batteria lungo l’intera catena del valore, scopriamo che le emissioni di CO₂ legate all’estrazione delle materie prime è di 89gCO₂e/kWh, il 65% dell’impronta carbonica totale. La fase di produzione ha un impatto del 21,9% (10gCO₂e/kWh), la distribuzione del 7,3% (10gCO₂e/kWh), mentre anche il riciclo determina emissioni per 8gCO₂e/kWh, sebbene siano solo il 5,8% dell’impronta di carbonio finale.

di Tiziano Rugi

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Sanvito (Erion Energy): “Su batterie e circolarità, la sfida si vince insieme”

Sanvito (Erion Energy): “Su batterie e circolarità, la sfida si vince insieme”

Sensibilizzazione, politiche di sistema e maggior diffusione dei punti di raccolta. Ma anche ricerca e innovazione, Gigafactory e passaporto digitale. Partendo dai risultati della campagna “Energia al Cubo”, con il presidente di Erion Energy Andrea Sanvito, affrontiamo il nodo della circolarità del settore

Mobilitare oltre 15mila alunne e alunni delle scuole di 20 Comuni italiani. E dar vita a una piccola “maratona della sostenibilità” per raccogliere pile portatili esauste e sensibilizzare giovani e famiglie sulla necessità di un corretto conferimento. È questo l’obiettivo della campagna “Energia al Cubo” di Erion Energy, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Batterie. Inaugurato nel 2022, il progetto ha lanciato la sua seconda edizione a novembre 2023 e in pochi mesi ha prodotto non solo la raccolta di quasi 7.500 chili di batterie scariche, ma una gran quantità di incontri e momenti informativi. Oltre alla ormai nota scatolina gialla distribuita per raccoglie le batterie scariche in casa, nelle 77 scuole coinvolte resteranno a disposizione della comunità altrettante colonnine, per continuare a raccogliere in maniera corretta questa tipologia di rifiuto. Ai 36 istituti che hanno partecipato al concorso, che ha premiato chi ha raccolto il maggior quantitativo di pile esauste con buoni per l’acquisto di materiale scolastico, si aggiungeranno nel corso del 2024 altre scuole, in modo da estendere ogni anno di più il progetto.

Proprio dalla sensibilizzazione e dalle politiche utili a diffondere il riciclo delle batterie ha preso le mosse il confronto con il presidente di Erion Energy Andrea Sanvito, al quale EconomiaCircolare.com ha chiesto di tracciare un quadro aggiornato delle dinamiche che coinvolgono il settore: dall’impegno per la circolarità alle Gigafactory passando per l’attuazione del Regolamenti Ue sulle Batterie entrato in vigore pochi mesi fa.

 

Presidente Sanvito, il vostro impegno a sensibilizzare i più giovani e le famiglie al corretto conferimento delle pile ha prodotto risultati incoraggianti. Se dovesse stilare un vademecum delle attività da mettere in campo per incrementare l’attenzione verso la raccolta differenziata di pile e accumulatori quali priorità individuerebbe?

Sensibilizzazione dei cittadini sulla raccolta differenziata e facilitazione dei comportamenti virtuosi sono i due pilastri su cui si basa il cambio di paradigma. Il primo punto è stato più volte ribadito in sede europea da parte delle istituzioni che, da diversi anni, continuano a invitare i Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore ad andare oltre i loro obblighi di gestione della compliance normativa per impegnarsi in attività di comunicazione e sensibilizzazione pubblica al fine di far comprendere ai consumatori la centralità della raccolta differenziata dei rifiuti di batterie. I cittadini sono il primo anello dell’economia circolare: se non conferiscono correttamente le loro batterie, i Consorzi non possono raccoglierle. Allo stesso tempo, e qui arriviamo al secondo pilastro, è di primaria importanza facilitare ancora di più le azioni virtuose aumentando le possibilità e i luoghi di conferimento a disposizione dei consumatori. Entrambe le azioni sono a portata di mano, così come è accaduto per la raccolta differenziata dei rifiuti domestici in plastica, carta, vetro, organico e indifferenziato. Se ci pensa, parliamo di un sistema che era una chimera fino a poco più di decennio fa, ma che ora è diventato il centro di un’abitudine così diffusa da rendere l’Italia uno dei primi Paesi in Europa in quanto a percentuali di riciclo.

La scatolina della campagna “Energia al cubo” rappresenta un utile veicolo per sensibilizzare, ma quali sono a suo avviso le iniziative che Comuni e multiutility possono realizzare per facilitare il corretto conferimento? L’impressione è che ci siano ancora troppe poche le informazioni fornite alla cittadinanza e che i punti dove poter conferire le pile siano pochi e mal segnalati… Come giudica le performance di raccolta registrate fin qui?

“Energia al cubo” è un’iniziativa che ha reso tangibili i risultati dell’impegno ambientale dei Produttori di Erion Energy. Nel 2023, il progetto ha coinvolto 77 scuole e oltre 15.500 alunni portando a una raccolta complessiva di pile portatili di 7.432 kg pari al contenuto di 5.000 scatoline gialle. Numeri che hanno generato benefici ambientali rilevanti: quasi 4.000 kg di CO2 non emessi e risparmi di oltre 20.000 m3 di acqua e 201 GJ di energia. Sono indubbiamente risultati incoraggianti, ma rappresentano un contributo e non la soluzione alle grandi sfide di raccolta che abbiamo davanti. Per affrontarle al meglio bisogna far rete non solo con i Comuni e le multiutility, ma anche con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, con le organizzazioni ambientaliste, con le scuole e altri attori della società per aumentare gli sforzi di diffusione della consapevolezza. Secondo un recente studio realizzato da Ipsos per Erion più di un italiano su due, il 55%, dichiara di avere in casa pile scariche e l’8% di questi ammette di non sapere dove e come conferirle correttamente. Inoltre, solo il 39% dei giovani fra i 18 e i 26 anni dichiara di conoscere i rischi specifici connessi a una scorretta gestione di questi rifiuti. Sono solo due dati, ma rendono bene l’idea di quanto ancora ci sia da fare per sensibilizzare gli italiani e renderli consapevoli delle loro azioni in tema di batterie. Da questo punto passa il miglioramento delle prestazioni di raccolta a livello nazionale che, attualmente, è sotto i target europei: su 100 pile vendute in Italia se ne raccolgono circa 30, quando l’obiettivo fissato per il 2027 da Bruxelles è di 63.

 

di Vittoria Moccagatta

 

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Volkswagen Group Italia s’impegna nella raccolta e nel riciclo di pile esauste e piccoli RAEE

Volkswagen Group Italia s’impegna nella raccolta e nel riciclo di pile esauste e piccoli RAEE

Presso la sede dell’azienda, due giornate dedicate al conferimento di queste tipologie di rifiuti. L’iniziativa, lanciata in collaborazione con Erion Energy ed Erion WEEE e con il supporto tecnico di AMIA Verona, ha coinvolto anche tutti i collaboratori delle Aziende del Gruppo che operano a Verona nella sede di Volkswagen Group Italia: MAN Truck & Bus Italia, Volkswagen Financial Services Italia e Digilab Italia. Raccolti 80 kg di pile esauste e 280 kg RAEE

In occasione della Giornata Mondiale della Terra dello scorso 22 aprile, Volkswagen Group Italia ha invitato i propri collaboratori a conferire le pile portatili esauste e i RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) presso il proprio headquarter.

I risultati della raccolta di pile e RAEE

Queste tipologie di rifiuti, che spesso vengono dimenticati nei cassetti di casa anziché essere gestiti correttamente, contengono al loro interno materie prime preziose che, se trattate in maniera adeguata, possono essere recuperate e reimmesse nel ciclo produttivo creando nuove risorse, secondo i principi dell’economia circolare. Con questo progetto, nato in collaborazione con i Consorzi Erion Energy ed Erion WEEE, a cui Volkswagen Group Italia è associata, e con il supporto di AMIA Verona, società di gestione dei servizi di igiene urbana, sono stati raccolti 80 kg di pile esauste e 280 kg di RAEE. La gestione virtuosa di questi rifiuti ha permesso il risparmio di 953 kWh di energia elettrica (pari al consumo di 3.971 lampadine a LED da 10 Watt accese per 24 ore), a testimonianza di quanto tutti noi, con semplici gesti, possiamo avere un impatto positivo sull’ambiente.

Osegowitsch, CEO Volkswagen Italia: “Un’occasione per dimostrare la nostra responsabilità ambientale”

La raccolta è stata accompagnata da attività di formazione e sensibilizzazione dei collaboratori di Volkswagen Group Italia sui temi dell’economia circolare e del riciclo dei RAEE e dei Rifiuti di Batterie. Marcus Osegowitsch, CEO di Volkswagen Group Italia“È stata un’ulteriore occasione per dimostrare la nostra responsabilità nei confronti dell’ambiente e per mettere in pratica uno dei capisaldi dell’economia circolare, in linea con i requisiti di sostenibilità dettati dalla nostra politica ambientale. Inoltre, abbiamo deciso di mettere a disposizione di tutti i collaboratori le competenze dei Consorzi Erion Energy ed Erion WEEE, accompagnando la raccolta con una campagna informativa interna sull’importanza del corretto conferimento e del riciclo di questi rifiuti”.

Castelli, DG Erion Energy: “Felici di aver collaborato con Volkswagen”

“Ognuno di noi può fare la differenza a partire dalle proprie abitudini quotidiane. Da anni Erion Energy si impegna in progetti di sensibilizzazione sul corretto conferimento delle pile esauste e informazione sui luoghi adibiti a tale raccolta perché crediamo che il cambiamento debba essere supportato dall’informazione e dalla conoscenza” ha commentato Laura Castelli, Direttore Generale di Erion Energy. “Tra le mura di casa, nelle scuole, nei luoghi di aggregazione e anche a lavoro: quando vediamo qualcuno fare la cosa giusta anche noi siamo più propensi a seguire l’esempio positivo. Siamo davvero felici di aver realizzato questo progetto insieme ad un’azienda virtuosa come Volkswagen Group Italia a dimostrazione che queste iniziative non solo sono importanti, ma ci danno l’opportunità di essere migliori, insieme”.

Bechis, Presidente AMIA: “Il nostro lavoro è anche formativo”

“Siamo al fianco dei cittadini e delle imprese. Lavoriamo quotidianamente sia dal punto di vista pratico provvedendo allo smaltimento dei rifiuti e, più in generale, all’igiene e alla cura del territorio, sia dal punto di vista formativo, attraverso progetti volti ad aumentare la sensibilità ambientale e la consapevolezza che ciascuno di noi può fare la differenza”, ha aggiunto Roberto Bechis, Presidente di AMIA. “Abbiamo dunque partecipato attivamente all’iniziativa di Volkswagen Group Italia che si inserisce proprio in questo nostro ambito d’intervento”.

Le iniziative di Volkswagen Group Italia per la protezione dell’ambiente e il contrasto al climate change

L’impegno di Volkswagen Group Italia per la protezione dell’ambiente e il contrasto al cambiamento climatico non è circoscritto a questa iniziativa ma si estende a molte altre attività. Solo per citarne alcune: l’approvvigionamento di energia elettrica al 100% da fonti rinnovabili certificate, il lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico della sede principale (con passaggio dalla classe C all’A4), la progressiva elettrificazione della flotta aziendale, una giornata di menu vegetariano presso il ristorante interno, il carpooling e il bikesharing aziendali, il VGIECODAY – una attività di volontariato dedicata alla raccolta di rifiuti dispersi nell’ambiente – e, non da ultimo, la nostra l’Oxygen Area – una cornice di verde intensivo con alta capacità di assorbimento di inquinanti e CO2.
La protezione dell’ambiente è un tema prioritario per il Gruppo Volkswagen che, coerentemente con la propria politica ambientale, promuove un approccio olistico alla sostenibilità, che va dal costante miglioramento dei processi produttivi e aziendali alla sensibilizzazione dei collaboratori, chiamati in prima persona a dare il proprio contributo sia sul posto di lavoro, sia nella sfera privata.

Energia al Cubo, grazie all’edizione 2023 del progetto di Erion Energy raccolti in tre mesi oltre 7.400 Kg di pile portatili

Energia al Cubo, grazie all’edizione 2023 del progetto di Erion Energy raccolti in tre mesi oltre 7.400 Kg di pile portatili

L’iniziativa di sensibilizzazione ha coinvolto quest’anno 15.580 alunni provenienti da 77 scuole primarie e secondarie di primo grado su tutto il territorio italiano e permesso un risparmio complessivo di quasi 4.000 kg di CO2

Si è appena conclusa l’edizione 2023 di “Energia al Cubo”, l’iniziativa di sensibilizzazione per il corretto conferimento delle pile portatili esauste promossa nelle scuole primarie italiane da Erion Energy, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Batterie con la collaborazione di Ancitel Energia e Ambiente.

I numeri di Energia al Cubo 2023

Il progetto, lanciato a novembre 2023, ha avuto come obiettivo quello di incrementare il tasso di raccolta delle pile portatili giunte a fine vita, facendo leva sulla sensibilizzazione delle giovani generazioni attraverso un’attività di formazione nelle scuole primarie di 20 comuni italiani. Un traguardo più che raggiunto: grazie all’iniziativa, infatti, in soli tre mesi sono stati raccolti 7.432 kg di rifiuti di batterie, con un risparmio complessivo di quasi 4.000 kg di CO2 (pari a quella generata in un anno da un bosco grande come 560 campi da calcio), 20.660 m3 di acqua (pari a quella presente in 8 piscine olimpioniche) e 201 GJ di energia (pari al consumo medio annuo di 12 famiglie di 4 persone). L’iniziativa ha coinvolto 15.580 alunni, in 5 diverse aree geografiche e 20 Comuni in tutta Italia, con il prezioso supporto delle società di gestione rifiuti competenti: il Comune di Napoli con Asia Napoli S.p.A., la Provincia di Pistoia con Alia Multiutility, il Comune di Vico Equense con SuperEco s.r.l., la Provincia di Napoli con ATO Napoli 1 e infine la Provincia di Monza e Brianza con Gelsia Ambiente.

Una lezione di economia circolare per i bambini

I bambini e le loro famiglie hanno potuto sperimentare l’importanza di una corretta raccolta differenziata delle pile portatili grazie anche a incontri formativi per imparare, giocando, i principi dell’economia circolare. A loro, è stata inoltre distribuita l’ormai nota “scatolina gialla” per raccogliere tutte le pile esauste che si trovano disperse in casa (come nei cassetti, ad esempio) per poi portarle a scuola. Un progetto che però non si conclude qui! Perché Energia al Cubo ha dato il via a un processo virtuoso e grazie alla collaborazione con ASIA Napoli S.p.a., ATO Napoli 1, Gelsia Ambiente, Alia Multiutility e SuperEco, le colonnine per la raccolta posizionate nelle 77 scuole resteranno a disposizione dei bambini e delle loro famiglie anche dopo la conclusione del progetto, così da consolidare le buone pratiche di riciclo e continuare a contribuire alla tutela dell’ambiente attraverso la partecipazione attiva di ogni cittadino.

Laura Castelli, DG Erion Energy: “I bambini sono i veri protagonisti di Energia al Cubo”

Energia al Cubo è la dimostrazione che un sincero impegno per l’ambiente può dar vita a sinergie e azioni virtuose. Per Erion Energy informare e sensibilizzare i bambini e le loro famiglie è una priorità. Non solo perché in Italia si raccolgono ancora troppe poche pile esauste, ma perché crediamo che sia fondamentale dare una risposta concreta alle nuove generazioni”, afferma Laura CastelliDirettore Generale di Erion Energy. “Energia al Cubo è un progetto in cui i bambini sono sin da subito i veri protagonisti, capaci non solo di dare il buon esempio, ma anche di influenzare positivamente le abitudini del contesto familiare e sociale in cui si trovano“.

Giuseppe Rinaldi, Ancitel Energia e Ambiente: “Un lavoro di impegno e di cittadinanza attiva”

“Come Ancitel Energia e Ambiente siamo molto contenti e orgogliosi di aver preso parte a un progetto così importante e con un impatto così grande. Il lavoro svolto in questi mesi ha portato a un grandissimo risultato, che non si ferma alla sola lettura dei numeri ma racconta di coinvolgimento, di impegno e di cittadinanza attiva. Ancora troppo spesso le pile esauste vengono buttate nell’indifferenziato o tenute chiuse nei cassetti, con conseguenze ambientali importanti e pregiudicando il recupero di materie prime indispensabili allo sviluppo di settori strategici per la nostra economia. Dobbiamo invertire questa tendenza e siamo convinti che per farlo serva maggiore informazione e sensibilizzazione, a partire proprio dai più piccoli, veri portatori di buone pratiche”, afferma Giuseppe Rinaldi, Consigliere Delegato di Ancitel Energia e Ambiente. “Progetti come questo dimostrano come la scuola possa essere davvero un luogo dove imparare anche attraverso azioni concrete, che coinvolgano tanto gli studenti quanto le loro famiglie”.

Energia al Cubo prosegue nel 2024

I giovani studenti (77 scuole di 36 istituti) sono stati, inoltre, chiamati a sfidarsi in un concorso che ha premiato chi ha raccolto il maggior quantitativo di pile esauste. I vincitori si sono aggiudicati 13.000 euro di premi in buoni da utilizzare per l’acquisto di materiale scolastico. L’edizione 2023 è solo l’ultima delle tappe del progetto, avviato nel 2022 per iniziativa di Erion Energy, e che toccherà presto nuove province nelle quali far crescere nuovi piccoli eroi della sostenibilità.

“Energia al Cubo al Sud? Una vittoria collettiva”

“Energia al Cubo al Sud? Una vittoria collettiva”

Intervista a Raffaele Del Giudice, Presidente di ATO Napoli 1, che con Erion Energy ha promosso l’iniziativa sulla raccolta delle pile portatili nei comuni della città metropolitana di Napoli

Quando lo abbiamo raggiunto al telefono per questa intervista, Raffaele Del Giudice, Presidente di ATO Napoli 1, ha più volte ringraziato “di cuore” Erion Energy per aver portato Energia al Cubo nei territori della città metropolitana di Napoli. Ha confessato di essersi commosso per la partecipazione delle famiglie alla cerimonia di premiazione svoltasi lo scorso 4 marzo a Napoli. Gli abbiamo ricordato di quante persone presenti in quell’occasione ha fatto commuovere lui con parole di speranza, di legalità e di entusiasmo pronunciate in un luogo in cui spesso non si riesce a sperare più. ErioNews raccoglie in questa intervista la visione di un Uomo e di un professionista che non ha mai abbandonato l’impegno per la crescita di un Sud migliore.

 

Presidente, durante la premiazione delle scuole della città metropolitana di Napoli che hanno partecipato a Energia al Cubo, Lei ha evidenziato l’importanza di progetti orientati al miglioramento del futuro al Sud. Ci racconta quello che, secondo Lei, è il valore di tali iniziative?
Innanzitutto, ci tengo a esprimere un forte ringraziamento ad Erion Energy e al progetto Energia al Cubo che, per noi al Sud, rappresenta un esempio di quella che io chiamo la “filiera istituzionale”. Dalle nostre parti, soprattutto i ragazzi, sentono spesso un distacco tra le istituzioni e i cittadini. È triste pensare che molti di loro percepiscano il futuro come una minaccia e non abbiano una visione, un progetto, che non vivano con partecipazione la comunità. Un’iniziativa come Energia al Cubo ha messo insieme il patrimonio culturale dei territori, rafforzando la filiera istituzionale composta dall’ATO, i comuni, i dirigenti scolastici, la scuola, i ragazzi e le famiglie. Questo treno di civismo, con tutti i vagoni agganciati che si sono mossi all’unisono, per i ragazzi ha rappresentato lo Stato.

È un concetto non semplice da ricordare nel Mezzogiorno?
È un concetto non semplice da spiegare. Quando i giovani chiedono che cosa sia lo Stato diventa molto complicato offrire una spiegazione immediatamente comprensibile, ma se si ha la fortuna di avere sottomano una cassetta degli attrezzi, come il progetto Energia al Cubo, il concetto di Stato diventa molto più facile da far capire: tutti i vagoni sono importanti affinché il treno arrivi in stazione.

Qual è la stazione?
In questo caso l’arrivo è la salvaguardia dell’ambiente. Un concetto incredibile che non è quantificato e che sembra lontano, ma che è possibile far vedere con chiarezza. Quando Erion Energy ci ha proposto di partecipare a Energia al Cubo, c’è stata un’iniziale diffidenza. Le domande erano quelle di chi non ci credeva: “Perché hanno scelto noi? Qualcuno parla male di noi? Siamo finiti nelle cronache?”. La risposta a queste domande era semplice: il Consorzio è arrivato da noi perché ci credeva, perché anche Napoli fa parte dell’Italia. Questo ha fatto scattare un moto d’orgoglio che ci ha permesso di dimostrare che, se ci impegniamo, anche noi sappiamo fare le cose. Questi ragazzi hanno raccolto materialmente degli oggetti, come le pile portatili a fine vita, che altrimenti avrebbero inquinato il territorio. Durante la premiazione è stato emozionante vedere la partecipazione e la fiducia degli studenti soprattutto perché, all’inizio, l’organizzazione del progetto è stata davvero complicata dato che l’ATO è una struttura abbastanza giovane e i comuni non hanno personale da poter dedicare a tali iniziative.

Durante la premiazione Lei ha definito Energia al Cubo come una “cogenerazione delle attività”.
È un modo per evidenziare l’importanza di un lavoro di squadra per la riuscita del progetto, a partire da quello dei bambini che hanno fisicamente raccolto le pile esauste. È stato meraviglioso vedere le loro famiglie portare nelle proprie case la scatolina gialla, che nel tempo è diventata un oggetto del desiderio sempre più richiesto da nuove scuole, associazioni ed enti.

Quanto possono influire campagne di sensibilizzazione come Energia al Cubo su problematiche serie come la dispersione scolastica?
Tantissimo. Io sono anche un educatore ambientale e giro molto per le scuole. Quando vedo che, nelle classi, anche l’ultima fila è interessata a ciò che noi raccontiamo allora ho la certezza di essere sulla strada giusta. Quando le ultime file si comportano come le prime, quando alla fine del progetto nessuno vuole andare via e chiede addirittura il bis, tanto da spingere gli enti locali e le aziende a impegnarsi a loro volta, allora vuol dire che tale progetto è riuscito vincente. Siamo felici anche di aver notato uno sforzo incredibile non solo da parte dei ragazzi, ma anche da parte dei docenti e delle famiglie. Il giorno della premiazione li avrei abbracciati tutti. I ragazzi hanno avuto la sensazione di poter fare la differenza facendo qualcosa di utile.

C’è anche il rischio di finire nelle maglie della criminalità.
Non c’è dubbio. Gran parte del nostro territorio è a rischio, come lo sono anche altre zone d’Italia. La criminalità ora raggiunge i giovani attraverso i social network e per questo bisogna stare ancora più attenti. Se non saremo in grado di decifrare i nuovi linguaggi ed entrare in connessione con loro con messaggi positivi, lasceremo il campo libero all’azione di proselitismo della criminalità organizzata che, oltre che nelle piazze reali, si è insinuata anche in quelle digitali. Contrastare questa distorsione della società è una sfida che riguarda tutti.

Come si combatte, secondo lei?
Le ecomafie, il ciclo illegale dei rifiuti, la speculazione edilizia, la terra dei fuochi e tanto altro, sono dei problemi che in tanti della nostra generazione hanno combattuto a mani nude. Il sistema Italia non ha fatto tanto permettendo, come nel caso della terra dei fuochi, che passasse un messaggio distorto: quello del totale inquinamento della Campania e dei suoi prodotti. Si è preferito accusare, invece di aiutare questa regione a perimetrare quei pochi appezzamenti di terra devastati da mani criminali e valorizzare gli altri grandi prodotti locali. La cattiva nomea e l’abbandono del territorio hanno compromesso una crescita sana di molti giovani, ma ci sono tantissimi ragazzi, che io definisco come la “qualità culturale silenziosa del territorio”, che invece hanno voglia di crescere e che devono essere premiati perché alla ricerca del vero sapere e delle competenze.

Negli anni passati il tema dei rifiuti in Campania è stato più volte al centro delle cronache. È cambiato qualcosa negli ultimi tempi? Il territorio è più ricettivo su tematiche quali l’economia circolare e la raccolta differenziata?
Nel 2003 ero Direttore di Legambiente Campania e, nel rapporto annuale dell’organizzazione, usai per la prima volta la locuzione “terra dei fuochi” per descrivere un grave fenomeno che colpiva la mia terra. Da allora ad oggi sono cambiate tantissime cose, come la nascita di comitati e associazioni. Persino la Chiesa ha iniziato a coinvolgere le comunità per il recupero dei territori. Si è iniziata una rivoluzione culturale poco sentita dal resto dell’Italia, marginalizzata, relegata a fenomeno locale. In realtà è un cambiamento che ha coinvolto tutto il Paese, perché nella terra dei fuochi sono arrivati anche i rifiuti del Nord.

Ritorniamo a Energia al Cubo: un progetto di educazione civica che guarda all’economia circolare. È ottimista sul futuro delle nuove generazioni su questo fronte?
Abbiamo una divisione netta: ci sono ragazzi estremamente impegnati e altri che non riescono a vedere la progettualità: è come se il futuro fosse diviso in due tra speranza e minaccia. L’economia circolare al Sud può rappresentare un volano di sviluppo, ma dev’essere una strategia che parte dalla competenza. Dobbiamo creare green jobs sul nostro territorio, con le nostre infrastrutture, e portare l’economia circolare fra le persone partendo da comunità energetiche basate su fonti rinnovabili e impianti made in Italy. La sfida più grande è impedire che i ragazzi vedano questi come sogni irraggiungibili.

Qual è stato il risultato raggiunto da Energia al Cubo nella città metropolitana di Napoli che l’ha colpita di più?
Ne cito due: i genitori che sono venuti di pomeriggio alla premiazione e il senso di felicità che hanno provato i bambini, perché per la prima volta si è fatta una cosa per il territorio. Eravamo tutti insieme, nessuno si è potuto né voluto tirare indietro. C’erano, come sempre, anche i soliti disfattisti, però quel giorno abbiamo vinto noi ed è stata una vittoria collettiva.

Erion Energy e Gelsia Ambiente: con Energia al Cubo raccolti 2.988 Kg di pile esauste nella provincia di Monza e Brianza

Erion Energy e Gelsia Ambiente: con Energia al Cubo raccolti 2.988 Kg di pile esauste nella provincia di Monza e Brianza

Il progetto di sensibilizzazione lanciato dal Consorzio del Sistema Erion per la gestione dei Rifiuti di Batterie ha coinvolto 7 istituti scolastici e 4.250 alunni

Il 25 marzo si conclusa l’edizione 2023 di “Energia al Cubo”, l’iniziativa di sensibilizzazione per il corretto conferimento delle pile esauste promosso nelle scuole della provincia di Monza e Brianza da Erion Energy, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Pile e Accumulatori (RPA) e Ancitel Energia e Ambiente, in collaborazione con Gelsia Ambiente.  

 

I numeri di Energia al Cubo nella provincia di Monza e Brianza

Il progetto, lanciato a novembre 2023, ha portato alla realizzazione di un ciclo di incontri formativi nelle circa 200 classi dei 7 istituti comprensivi primari aderenti nei comuni di Besana in Brianza, Cesano Maderno, Cogliate, Limbiate, Seregno, Ceriano Laghetto, Giussano, nel corso dei quali esperti del settore hanno spiegato ai 4.250 alunni partecipanti l’importanza di una corretta raccolta differenziata delle pile portatili. A tutti i bambini sono stati consegnati dei simpatici quaderni per imparare, giocando, i principi dell’economia circolare, insieme all’ormai nota “scatolina gialla” per raccogliere tutte le pile esauste che si trovano disperse in casa (come nei cassetti, ad esempio) per poi portarle a scuola. Grazie alla collaborazione con Gelsia Ambiente, all’interno di ciascuno dei 15 plessi scolastici sono infatti state posizionate colonnine per la raccolta di questa tipologia di rifiuto che resteranno a disposizione dei bambini e delle loro famiglie, anche dopo la conclusione del progetto.

Nella provincia di MB raccolto l’equivalente di 2.160 scatoline

Non solo, nell’ambito del progetto i giovani sono stati chiamati a sfidarsi in un concorso che ha coinvolto gli istituti e ha previsto l’assegnazione di premi sotto forma di buoni da utilizzare per l’acquisto di materiale scolastico. Tre le scuole che si sono distinte per il maggior quantitativo di pile esauste raccolto: Primaria G. Marconi dell’IC Fratelli Cervi di Limbiate (306 kg corrispondenti a 2,04 kg a bambino), Primaria Don Gnocchi dell’IC Giovanni XXIII di Besana in Brianza (450 kg corrispondenti a 1,8 kg a bambino) e Primaria Don Borghi dell’IC1 via Duca D’Aosta di Cesano Maderno (342 kg corrispondenti a 1,37 kg a bambino).

Grazie a questo progetto sono stati raccolti complessivamente 3.240 kg di pile esauste corrispondenti a 2.160 scatoline, risparmiando complessivamente 1.733 kg di CO2, 9.007 m3 di acqua e 87 GJ di energia!

La premiazione del 25 marzo a Seregno

Alla premiazione, avvenuta questa mattina presso la Sala Monsignor Gandini del Comune di Seregno, sono intervenuti Laura Castelli, Direttore Generale di Erion Energy, Federica Perelli, Assessora alla Pubblica Istruzione, Cultura e Biblioteca, Comune di Seregno, Emanuele Pozzoli, Sindaco di Besana in Brianza, Luigi Pelletti, Presidente di Gelsia Ambiente e Andrea Tisalvi di Ancitel Energia e Ambiente.

Energia al Cubo, progetto avviato nel 2022 per iniziativa di Erion Energy, nasce dalla volontà del Consorzio di sensibilizzare i cittadini e incrementare la raccolta delle pile esauste, rifiuti che – se correttamente riciclati – possono rappresentare una fonte importante di materie prime critiche di cui l’Italia è carente

Laura Castelli, DG di Erion Energy: “Lieta del successo di Energia al Cubo nelle scuole di Monza e Brianza”

Sono estremamente lieta che il progetto “Energia al Cubo” abbia riscosso una così ampia partecipazione delle scuole e coinvolto numerosi bambini nella Provincia di Monza e Brianza. Questi giovani adulti hanno un ruolo fondamentale: aiutandoli a sviluppare le conoscenze corrette a livello di sensibilità ambientale permettiamo loro di diventare anche promotori attivi di comportamenti sostenibili all’interno delle loro famiglie e in altri contesti sociali” afferma Laura Castelli, Direttore Generale di Erion Energy. “Desidero esprimere la mia gratitudine a Gelsia Ambiente per il suo sostegno sul territorio e per averci aiutato a portare avanti questa importante iniziativa di sensibilizzazione”.

Luigi Pelletti, Presidente di Gelsia Ambiente: “Formare le nuove generazioni aiuta a costruire un futuro migliore”

“Siamo molto felici di essere stati coinvolti nel progetto ‘Energia al Cubo’ e di aver contribuito al raggiungimento di tali risultati. Le pile esauste, se smaltite in maniera scorretta, possono causare gravi danni all’ambiente, perché le sostanze contenute al loro interno hanno un’elevata tossicità” dichiara il Presidente di Gelsia Ambiente Luigi Pelletti. “Per Gelsia Ambiente è fondamentale condividere tutte quelle iniziative che puntano a sensibilizzare ed educare sulle corrette modalità di raccolta e sulle buone pratiche di sostenibilità, soprattutto quando i protagonisti sono i giovanissimi. Siamo, infatti, fermamente convinti che coinvolgere direttamente le nuove generazioni aiuti a costruire un futuro migliore nelle comunità, aumentando la consapevolezza collettiva della necessità di porre in essere comportamenti ispirati alla salute dell’ambiente e di conseguenza anche alla salute di tutti noi”.