Nomine in Erion Compliance Organization: Danilo Bonato nuovo Direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali. Marco Sala, Nuovo Direttore Generale

Nomine in Erion Compliance Organization: Danilo Bonato nuovo Direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali. Marco Sala, Nuovo Direttore Generale

Si rafforza il vertice del più importante Sistema multi-consortile di Responsabilità Estesa del Produttore con l’impegno di rendere più circolare e sostenibile il modello di sviluppo economico e sociale dell’Italia e dell’Europa

Il Sistema Erion conferma l’impegno nel rendere sempre più circolare e sostenibile il modello di sviluppo economico e sociale dell’Italia e dell’Europa, con la costituzione della nuova Direzione Sviluppo e Relazioni Istituzionali affidata a Danilo Bonato – manager con vent’anni di esperienza nel settore e già Direttore di Consorzio Remedia e di Erion Compliance Organization (ECO). Grazie al nuovo assetto organizzativo, Erion assicurerà un maggior coinvolgimento non solo dei soggetti istituzionali e dei decisori politici, ma anche dei partner internazionali costruendo alleanze e stimolando la partecipazione di attori del mondo associativo, accademico e dei media.

Marco Sala, nuovo Direttore Generale di Erion Compliance Organization

Un’evoluzione organizzativa importante che, in casa Erion, sarà accompagnata dalla nomina dell’Ing. Marco Sala che succederà a Bonato nel ruolo di Direttore Generale di Erion Compliance Organization, la società di servizi che supporta il funzionamento dei sei consorzi del sistema multi-consortile. Sala, che è entrato in Erion a gennaio 2024 nel ruolo di Direttore Operativo, ha già maturato significative esperienze in ANIE, Vaillant Group Italia, Candy Elettrodomestici. Non solo, il nuovo Direttore – già precedentemente Operation Manager del Consorzio Ecodom – vanta una conoscenza approfondita della filiera dei rifiuti tanto da aver sviluppato in soli tre anni uno dei più innovativi impianti di trattamento delle plastiche in Italia (Stena Recycling).

Danilo Bonato: “Un compito per dare risposte alle sfide del nostro tempo”

Il compito che mi è viene affidato sarà quello di orientare i modelli di Responsabilità Estesa del Produttore verso una nuova fase capace di dare risposte alle sfide del nostro tempo come il contrasto al cambiamento climatico, l’uso sostenibile delle risorse e la riduzione della dipendenza dall’estero per le nostre materie prime strategiche.” – dichiara Danilo Bonato“Per fare ciò servono consorzi senza fini di lucro, espressione delle aziende e non di operatori commerciali, che mettano al primo posto etica, trasparenza e attenzione al ruolo sociale di pubblica utilità che essi sono chiamati a svolgere. I moderni sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore” – spiega Bonato – “Sono attivi in un’ampia gamma di settori per abilitare economie di scala, adottano un modello operativo orientato all’efficienza e alla qualità del servizio ai cittadini ed investono in progetti di ricerca e innovazione per costruire modelli economici più circolari”.

Marco Sala: “Il mio lavoro sarà quello di rendere ancora più efficiente questa bellissima macchina”

“Il prossimo ottobre Erion compirà quattro anni. Dall’inizio delle sue attività il Sistema è cresciuto in modo esponenziale: sono nati nuovi Consorzi attivi in diversi settori, l’organigramma si è ampliato e sono stati creati servizi sempre più vicini ai nostri Produttori. Il mio lavoro sarà quello di rendere ancora più efficiente questa bellissima macchina restando fedele ai valori e alla missione di Erion: essere il miglior Sistema di Responsabilità Estesa del Produttore operante in Italia.”– dichiara Marco Sala“È una sfida che credo potremo vincere come team, valorizzando quanto di buono abbiamo costruito fino ad adesso e impegnandoci quotidianamente per sostenere in modo ottimale le strategie di sviluppo dei nostri consorzi e migliorare costantemente la qualità e l’efficienza dei servizi forniti”

Sfide e opportunità per il riciclo delle materie prime critiche in Italia

Sfide e opportunità per il riciclo delle materie prime critiche in Italia

Non solo estrazioni: le materie prime critiche necessarie per la transizione ecologica e digitale sono ottenibili anche col riciclo. Ma qual è la situazione attuale degli impianti in Italia? Una ricerca del progetto Training for circularity fa il punto. “Risulta necessaria innanzitutto una semplificazione della normativa”

Le materie prime critiche sono risorse a rischio di approvvigionamento nelle catene di fornitura europee. Litio, tungsteno, fosforo e cobalto: sono soltanto alcune di queste materie che risultano fondamentali per lo sviluppo economico dei settori strategici delle energie rinnovabili, della mobilità elettrica, dell’elettronica, dell’aerospazio e della difesa. Poiché si tratta di risorse scarse e concentrate in pochi Paesi, l’economia circolare gioca un ruolo fondamentale per il loro recupero e riutilizzo, anche se esistono ancora barriere molto complesse da superare di natura sociale, economica, geografica e infrastrutturale, nonché relative all’interconnessione di questi aspetti tra di loro.

Per contribuire a superare le barriere economiche e infrastrutturali, la ricerca condotta dalla borsista Fiore Montini, con la supervisione delle ricercatrici dell’ENEA Roberta De Carolis e Federica Forte, ha indagato quali fossero le materie prime critiche e/o strategiche rilevanti nelle filiere di produzione italiane oltre che le buone pratiche di economia circolare messe in campo per recuperarle nel contesto della filiera italiana delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. La ricerca fa parte del progetto “Training for Circularity – Borse di Studio (WEEE Edition)” promosso dal Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali in collaborazione con Erion WEEE ed ENEA – Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali.

Leggi anche: Il ministero dell’Ambiente definisce le priorità politiche sull’economia circolare

Il fabbisogno di rame e litio

ICESP è la piattaforma italiana degli attori per l’economia circolare promossa da ENEA come iniziativa speculare e integrata a ECESP, che agisce a livello europeo, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dell’economia circolare, mapparne le buone pratiche e favorire il dialogo multistakeholder. Agli attori di ICESP – in particolare a quelli del ristretto sottogruppo tematico delle apparecchiature elettriche ed elettroniche – è stato sottoposto un questionario per identificare quali fossero le materie prime critiche e/o strategiche essenziali alla loro attività economica, i prodotti in cui vengono utilizzate e i Paesi da cui l’Italia dipende per l’importazione. Un lavoro, questo, che è stato di supporto anche alle attività previste dal Tavolo Tecnico Materie Prime Critiche.

 

di Vittoria Moccagatta

 

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“Riciclo, l’Europa deve collaborare. Non ha più senso dire: il mio Paese e le mie risorse“

“Riciclo, l’Europa deve collaborare. Non ha più senso dire: il mio Paese e le mie risorse”

Intervista a Naoko Tojo, Associate Professor in Environmental Product Law and Policy all’International Institute for Industrial Environmental Economics (IIIEE) della Lund University, Svezia, sull’evoluzione della Responsabilità Estesa del Produttore. “Le iniziative di monitoraggio e controllo sono largamente insufficienti. Se le istituzioni pubbliche responsabili non cambiano il loro approccio, perché i produttori dovrebbero impegnarsi per raggiungere i target?”

Naoko Tojo, è una delle più grandi esperte mondiali sul tema della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR – Extended Producer Responsibility), il principio sviluppato in ambito europeo che impone alle aziende di essere responsabili di tutto il ciclo di vita dei prodotti che immettono sul mercato, anche al momento in cui questi divengono rifiuti. L’idea nasce negli anni Novanta dall’intuizione del professor Thomas Lindhqvist e, nel corso degli anni, è diventata uno dei pilastri della transizione ecologica europea, nonché fondamenta di Sistemi consortili come Erion. Abbiamo chiesto alla Professoressa Tojo – che di Lindhqvist è stata allieva prima di specializzarsi nella progettazione e implementazione di sistemi EPR per vari flussi di prodotto in Europa e Asia – di raccontarci come si è trasformata negli anni l’applicazione dell’EPR. 

Gli addetti ai lavori conoscono molto bene il concetto di Responsabilità Estesa del Produttore. È tempo di farlo capire ai consumatori. Come glielo spiegherebbe?
Penso che si potrebbe spiegare loro semplicemente la logica alla base del concetto di EPR, ovvero perché affidiamo la responsabilità della gestione del fine vita dei prodotti ai Produttori. La risposta è che diamo loro tale compito perché essi progettano i prodotti e, quindi, li conoscono meglio di chiunque altro. Le aziende hanno, inoltre, la possibilità di apportare modifiche a monte ai prodotti che immettono sul mercato in modo che sia più facile ripararli, riutilizzarli e riciclare le materie che essi contengono. Ci affidiamo, pertanto, alla loro esperienza per facilitare la chiusura del cerchio dei materiali da parte degli altri attori della catena di approvvigionamento.

Raccontare l’importanza del riciclo delle materie prime può essere un buon modo di spiegare la logica dell’EPR?
Probabilmente non conviene focalizzarsi più di tanto sui dettagli dei processi di riciclaggio in sé, ma parlare piuttosto del motivo per cui attribuiamo la responsabilità ai produttori, ovvero la loro capacità di creare cambiamenti a monte della filiera. I riciclatori hanno certamente una competenza straordinaria quando si tratta di differenziare le materie: loro sanno quali materiali possono essere riciclati e il modo migliore per farlo. Ciò che non hanno la possibilità di fare è di determinare che cosa entrerà nel flusso dei rifiuti. Senza modifiche dei prodotti a monte le possibilità di migliorare le azioni a valle sono limitate. Avere materiali e prodotti migliori ci permette di avere una società più circolare.

Com’è cambiato dagli anni Novanta il concetto di Responsabilità Estesa del Produttore?
Il concetto in sé non è cambiato, rimane solida una delle sue migliori peculiarità, quella di poter essere applicato in molti modi. Paesi diversi adottano approcci diversi, responsabilizzano i produttori in maniere differenti a seconda della tipologia di prodotti: imballaggi, elettronica, automobili, ecc. Quindi non credo che il concetto, che è relativamente semplice, sia mutato, ma che la parte implementativa continui a renderlo complicato e difficile da realizzare.

Quindi ad essere cambiata è l’applicazione del modello.
Esattamente. Nel corso del tempo l’applicazione ha subito cambiamenti volti a motivare i Produttori ad apportare modifiche a monte della filiera. Mi riferisco, esempio, al concetto di eco-design che è stato difficile da sviluppare.

Parliamo dei Sistemi EPR come Erion. In che modo possono contribuire, secondo Lei, alla tutela dell’ambiente e avere buoni impatti sulla società e l’economia?
Penso che ci siano due obiettivi principali per quanto riguarda l’applicazione della Responsabilità Estesa del Produttore. Il primo, come già detto, riguarda il tema dei cambiamenti a monte, ovvero la modifica del design dei prodotti e dei suoi componenti, in modo da renderli più facili da riparare, riutilizzare e riciclare. L’altro obiettivo è avere sistemi di gestione del fine vita più performanti. Possiamo sfruttare le competenze dei Produttori per arrivare a tassi di raccolta dei rifiuti più elevati, avere un trattamento di qualità, raggiungere una maggiore efficienza delle risorse attraverso il riutilizzo e il riciclaggio. Ciò significherebbe avere meno necessità di ottenere le materie dall’attività mineraria. Invece di estrarre materie, le si ricava dai prodotti esistenti. L’efficienza delle risorse è una delle questioni chiave che i sistemi EPR cercano di affrontare. Finora l’attenzione dei sistemi EPR si è concentrata principalmente sul riciclaggio, sarebbe molto positivo se i Sistemi come Erion iniziassero a facilitare anche le attività di riutilizzo e riparazione.

Attraverso l’EPR la nostra economia è capace di reimmettere sul mercato Materie Prime Seconde e, quindi, disaccoppiare parte della produzione dallo sfruttamento delle risorse vergini. Cosa si può fare per rendere questo processo ancora più efficiente, diciamo definitivo?
È da 30 anni che parliamo di questo tema e oggi possiamo chiederci se abbiamo fatto progressi sufficienti. Un risultato che i sistemi EPR, in diversi Paesi, sono riusciti a raggiungere relativamente bene è stato quello di differenziare rifiuti specifici dagli altri flussi. Anche quando guardiamo ai tassi di raccolta possiamo notare che ci sono stati cambiamenti notevoli. Rimane, invece, ancora tanto da fare sul versante della chiusura del cerchio dei materiali e su quello dell’uso effettivo delle risorse riciclate nei nuovi prodotti. Bisogna guardare oltre i Sistemi di EPR e capire cosa succede con i materiali che escono dagli impianti di trattamento. Sono davvero utilizzati? E, se sì, in che modo? Stiamo riciclando i prodotti in modo da avere Materie Prime Seconde di qualità o stiamo procedendo a un downcycling? Rispondere a queste domande è obbligatorio per raggiungere i veri obiettivi della Responsabilità Estesa del Produttore.

Esiste il rischio che il downcycling delle materie diventi un processo organico?
Per alcuni materiali è inevitabile un processo di downcycling (il riciclaggio dei rifiuti in cui il materiale riciclato è di qualità e funzionalità inferiori rispetto al materiale originale ndr) e quindi una perdita di qualità. Il punto è che non si dovrebbe, mai, puntare in prima battuta al downcycling. È fondamentale, invece, trovare un modo migliore per garantire un’alta qualità dei materiali riciclati. Quando parliamo con i Produttori, questo tema rappresenta un collo di bottiglia. A loro non dispiacerebbe usare materiali riciclati, ma se utilizzano materie prime vergini hanno una garanzia di qualità. In questo caso, dunque, non c’è bisogno di verificare ogni singolo lotto di materiale proveniente dalla stessa fabbrica. Un controllo, questo, che attualmente va fatto, quando si parla di materiali riciclati, poiché non esiste un sistema di garanzia della qualità. La verifica di ogni singolo lotto è un processo che richiede tempo ed è anche piuttosto costoso. Ciò ci riporta all’inizio del nostro ragionamento: per consentire un riciclo di qualità è necessario disporre di buoni materiali già in partenza.

È una rete o dipende solo da pochi attori come, per esempio, istituzioni, Sistemi EPR, cittadini?
I produttori di materiali e i riciclatori devono necessariamente collaborare con i produttori di prodotti e viceversa. Ciò rende evidente che esistono dei collegamenti, una rete. Se parliamo dei consumatori, non possiamo non evidenziare che il loro ruolo più importante è quello di assicurarsi di fare una corretta raccolta differenziata. In questo caso le informazioni devono essere fornite non solo dai comuni, ma anche dai Produttori.

È d’accordo con l’adozione di “un approccio pan europeo” al riciclo delle materie, proposto nel nuovo Regolamento europeo sulle Materie Prime Critiche?
I Paesi europei, alcuni grandi, altri piccoli, possono collaborare tra loro per sfruttare le economie di scala. Un approccio simile è stato promosso anche in Asia in seguito a un dialogo tra i Paesi del continente. Sono originaria del Giappone, Stato molto impegnato nella promozione di questa circolarità all’interno dei confini asiatici. Non ha più senso dire “il mio Paese e le mie risorse”; bisogna avere un approccio più ampio proprio come quello pan-europeo.

Quali sono, oggi, gli elementi imprescindibili per gestire al meglio la Responsabilità Estesa del Produttore? Cosa devono fare i Sistemi EPR per garantire piena conformità alle aziende?
Quando parliamo di Responsabilità Estesa del Produttore, secondo l’attuale interpretazione, ci riferiamo alla gestione del fine vita dei prodotti e al coinvolgimento delle aziende sia in cambiamenti a monte che a valle della filiera produttiva. Ogni azienda deve essere in grado di possedere e fornire informazioni sui prodotti immessi sul mercato, come, ad esempio, quelle relative alla loro composizione, al contenuto di materiale riciclato, alla riparabilità: tutti dati che potrebbero favorire migliori processi di riutilizzo, riparazione e riciclo e quindi permettere di chiudere il ciclo dei materiali. Per quanto riguarda la piena conformità delle aziende, penso che gli Stati debbano avere la volontà politica di migliorare le condizioni in cui agiscono i Sistemi EPR. In molti Paesi le iniziative di monitoraggio e controllo sono largamente insufficienti. Ad esempio, nel caso della Svezia, il tasso di riciclo degli imballaggi in plastica non ha rispettato lo standard per molti anni e non è successo nulla, nemmeno una sanzione minima ai Produttori. Se le istituzioni pubbliche non cambiano il loro approccio, perché i produttori dovrebbero impegnarsi per raggiungere i target? I decisori politici dovrebbero avere più voglia di migliorare questa situazione, anche se garantire la piena conformità è una cosa estremamente complessa.

“Lo sport per l’ambiente”: Erion Energy ed Erion WEEE al 5° Grand Prix Modena Badminton

“Lo sport per l’ambiente”: Erion Energy ed Erion WEEE al 5° Grand Prix Modena Badminton

Il 29 e il 30 giugno i due Consorzi del nostro Sistema sono stati partner di sostenibilità della competizione a cui hanno partecipato più di 250 atleti e para-atleti provenienti da tutte le Regioni d’Italia. Durante la due giorni raccolti 170 kg di Rifiuti di Batterie e 220 kg di RAEE

“Insieme per la sostenibilità”. È stato questo il motto del 5° Grand Prix Modena Badminton di cui Erion Energy ed Erion WEEE sono stati partner. L’evento, ospitato dal 29 al 30 giugno dallo storico Palapanini, ha coinvolto in una due giorni di gare più di 250 giovani atleti e para-atleti (dagli under 9 ai master) provenienti da tutte le regioni italiane. Tra i partecipanti ha brillato Rosa De Marco qualificatasi per le Paraolimpiadi di Parigi, in programma dal 28 agosto all’8 settembre 2024. Tanto sport, ma anche educazione civica grazie alla scelta degli organizzatori di inserire tra gli obiettivi del torneo quello di contribuire “Alla costruzione di un futuro sostenibile per il Pianeta attraverso la valorizzazione di comportamenti corretti finalizzati alla diffusione dei concetti di economia circolare. In questo contesto la Federazione Italiana Badminton ha concesso l’utilizzo del logo di ‘evento sostenibile’ alla manifestazione di Modena che ha formalizzato un impegno importante nel rispetto dei requisiti previsti dalle linee guida federale emanate con il supporto della Federazione Mondiale di Badminton (BWF)”.

La partnership con Erion Energy ed Erion WEEE

In vista di questi obiettivi di sostenibilità gli organizzatori hanno stretto una partnership di sostenibilità con i Consorzi del Sistema Erion dedicati, rispettivamente, alla gestione dei Rifiuti di Batterie (RB) e dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). I nostri esperti sono stati presenti durante la due giorni di sport con uno spazio informativo dedicato ai partecipanti. “Tra le varie iniziative che vedono lo sport come attivatore dell’Agenda 2030 dell’ONU sullo sviluppo sostenibile – ha dichiarato l’ASD Modena Badminton – sono state previste diverse attività volte a sensibilizzare i giocatori e i simpatizzanti del mondo del Badminton sull’importanza e sulla necessità di aumentare il recupero e il riciclo delle batterie esauste e dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) per raggiungere il completo sviluppo di un’economia circolare e sostenibile a livello internazionale”.

La lotteria legata al conferimento dei RAEE e dei RB

Non solo informazione green. Durante la manifestazione si è tenuta anche una speciale lotteria che, grazie alla collaborazione con il Gruppo Hera, ha offerto a tutti i visitatori la possibilità di vincere cinque premi – un monopattino elettrico, una macchina per il pane, due paia di cuffie bluetooth e uno smartwatch – conferendo, nella giornata di sabato 29 giugno, piccoli RAEE (come telefoni, cavi, piccoli elettrodomestici, tastiere del computer, caricabatterie) e RB negli appositi contenitori allestiti dalla multiutility. L’obiettivo, come sempre, è stato quello di sensibilizzare le persone sull’importanza di una corretta raccolta differenziata di questi rifiuti. Al termine della manifestazione sono stati raccolti 170 kg di Rifiuti di Batterie e 220 kg di RAEE.

Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE: “Fondamentale parlare di sostenibilità e di raccolta differenziata ad eventi come il Grand Prix di Modena”

Il 29 giugno la manifestazione è stata anticipata da una tavola rotonda dedicata proprio ai temi dello sviluppo sostenibile attraverso gli eventi sportivi. All’incontro ha partecipato anche Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE che ha dichiarato: “Stiamo vivendo una situazione che è sempre più estrema dal punto di vista climatico, sempre più ingovernabile. È un problema legato al fatto che si continua a saccheggiare il Pianeta, a dipendere da fonti fossili e a vivere come se non stesse succedendo niente. Il cambiamento di rotta richiede grandi quantità di materie prime strategiche. Dentro i RAEE e dentro i Rifiuti di Batterie ci sono tutte queste materie prime e riciclarle permette di alleviare il nostro fabbisogno e la nostra dipendenza da Paesi terzi. Dobbiamo riciclare di più”. Il DG ha poi aggiunto: “La filiera di gestione dei rifiuti è una filiera lunga, una squadra, un sistema complesso. Noi ritiriamo RAEE in tutta Italia, ma prima di noi ci sono soggetti come Hera e i comuni che permettono ai cittadini di fare la raccolta di RAEE e RB. Prima ancora ci sono i cittadini che devono diventare sempre più consapevoli dell’importanza di fare la raccolta differenziata non solo della carta, della plastica e del vetro, ma anche dei RAEE e dei Rifiuti di Batterie. Il fatto che ad eventi come il Grand Prix del Badminton di Modena si possa parlare di sostenibilità e di raccolta differenziata di RAEE e RB è fondamentale”.

Marco Tarabusi, Presidente ASD Modena Badminton: “Erion Energy e Erion WEEE partner fondamentali”

Un apprezzamento per la partnership con i due Consorzi del Sistema Erion è arrivato anche da Marco Tarabusi, Presidente di ASD Modena Badminton che ha dichiarato: “Come Modena Badminton siamo arrivati a organizzare la quinta edizione di questo torneo al quale, negli ultimi tre anni, abbiamo dato anche un significato ambientale. Erion WEEE ed Erion Energy sono stati partner fondamentali per aiutarci in questa mission e insieme Hera, che è la multiutility locale, abbiamo pensato di organizzare in concomitanza con l’evento sportivo sia una tavola rotonda per sensibilizzare i cittadini su questi temi, sia una raccolta di batterie e rifiuti elettronici. Erion WEEE ed Erion Energy ci hanno dato una grossa mano, così come tutti i partecipanti al torneo che hanno contribuito alla causa in maniera piacevole ed entusiasta conferendo i loro rifiuti con spirito sportivo e con la massima collaborazione”.

Erion WEEE ed Erion Energy al Grand Prix Modena Badminton

Erion WEEE ed Erion Energy al Grand Prix Modena Badminton

Dal 29 al 30 giugno i due Consorzi del Sistema Erion saranno partner di sostenibilità all’evento che si terrà allo storico PalaPanini. Per la due giorni previsto uno stand informativo con gadget e uno spazio di raccolta RAEE e RB

Dal 29 al 30 giugno prenderà il via Erion WEEE ed Erion Energy saranno partner di sostenibilità del 5° Grand Prix Modena Badminton.  La manifestazione, che si terrà al Palapanini, propone gare di livello nazionale di questa disciplina e prevede la partecipazione di atleti (dagli under 9 ai master) oltre a para-atleti, provenienti da tutte le regioni italiane a conferma di una reputazione ormai capillare su tutto il territorio nazionale.

L’impegno del Grand Prix di Modena per l’ambiente

Oltre all’obiettivo sportivo è presente, come di consueto, anche un altro obiettivo importante: contribuire alla costruzione di un futuro sostenibile per il Pianeta attraverso la valorizzazione di corretti comportamenti finalizzati alla diffusione dei concetti di economia circolare. In questo contesto la Federazione Italiana Badminton ha concesso l’utilizzo del logo di “evento sostenibile” alla manifestazione di Modena che ha formalizzato un impegno importante nel rispetto dei requisiti previsti dalle linee guida federale emanate con il supporto della Federazione Mondiale di Badminton (BWF). Gli organizzatori del ASD Modena Badminton hanno anche concluso una importante collaborazione con il Gruppo  Hera, una delle principali multiutility italiane ed Erion WEEE ed Erion Energy, i Consorzi del Sistema Erion dedicati, rispettivamente, alla gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e dei Rifiuti di Batterie (RB). Tra le varie iniziative che vedono lo sport come attivatore dell’Agenda 2030 dell’ONU sullo sviluppo sostenibile sono previste diverse attività volte a sensibilizzare i giocatori e i simpatizzanti del mondo del Badminton “sull’importanza e sulla necessità di aumentare il recupero e il riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e pile esauste per “raggiungere” il completo sviluppo di un’economia circolare e sostenibile a livello internazionale”.

La lotteria dei piccoli RAEE

Inoltre è da segnalare una lotteria a cui, grazie alla collaborazione con il Gruppo HERA, tutti gli stakeholders potranno partecipare attraverso il conferimento, nella giornata di sabato 29 giugno, di piccoli RAEE (come telefoni, cavi, piccoli elettrodomestici, tastiere del computer, caricabatterie) e pile direttamente, nello stand allestito presso l’impianto del PalaPanini con appositi contenitori forniti dalla multiutility, che si occuperà anche della loro vuotatura e della pesatura dei RAEE raccolti. In base al numero dei rifiuti correttamente consegnati verranno consegnati i biglietti per partecipare all’estrazione dei premi.

Sabato 29 la tavola rotonda con Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE

Durante il “Grand prix” si svolgerà anche una tavola rotonda, in programma alle ore 11 di sabato 29 giugno, dedicata proprio ai temi dello sviluppo sostenibile attraverso gli eventi sportivi. In questo importante appuntamento culturale interverranno Carlo Beninati, Presidente della Federazione italiana Badminton, Marco Tarabusi, Presidente dell’ASD Modena Badminton, Giovanna Rondinone, Responsabile Ufficio Sport e Giovani Comune di Modena, Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE, Alessandro Trebbi, Responsabile della comunicazione UISP Modena, Luca Sitta della Direzione Servizi Ambientali Area Modena del Gruppo Hera, Giovanni Esposito, Segretario generale della Federazione italiana badminton e Sven Serrè, Presidente della Confederazione Badminton Europea.

Erion: sistemi EPR per ridurre rischi approvvigionamento delle materie prime

Erion: sistemi EPR per ridurre rischi approvvigionamento delle materie prime

Studio commissionato da Erion alla società di consulenza dss+. Bonato: Sistemi di Responsabilità Estesa dei Produttori per colmare il gap tra obiettivi di sostenibilità e l’approvvigionamento risorse strategiche

Dipendiamo troppo da materie prime vergini, in primis critical raw materials come litio e palladio, per sostenere la transizione ecologica. Una tradizionale prospettiva estrattivista non sarà sufficiente a colmare il gap tra bisogni e disponibilità, soprattutto perché alcuni materiali cruciali per le nuove tecnologie – quelle digitali e quelle green – sono nelle disponibilità quasi esclusive di una manciata di Paesi. Una delle soluzioni a questa impasse arriva dallo studio “Erion Vision 2050: Passato, Presente e Futuro dei Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore” commissionato da Erion alla società di consulenza dss+ e presentato ieri in occasione dell’evento “Forum sulla Responsabilità Estesa del Produttore. La nuova generazione europea dei Sistemi Collettivi” a Firenze.

Ripensare il ruolo dell’EPR: “Vettore di approvvigionamento e ottimizzazione delle risorse”

I Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), nati negli anni 90 sia per organizzare e finanziare la gestione dei rifiuti, sia per stimolare una migliore progettazione dei prodotti, si trovano ora ad affrontare una sfida importante: colmare il gap tra gli obiettivi programmatici di sostenibilità e l’approvvigionamento di risorse strategiche per l’Unione Europea” ha spiegato Danilo Bonato, direttore generale di Erion Compliance Organization. “È quindi fondamentale ripensare il ruolo dell’EPR all’interno dell’UE, in particolare in risposta alle urgenti richieste di materie prime critiche e all’imperativo di decarbonizzare l’economia in un quadro di coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile”.

Alcuni dati aiutano a capire perché, secondo Erion, questa svolta è necessaria.

La domanda di materie primeIl consumo medio pro capite globale di risorse è di circa 12,5 tonnellate all’anno: “È evidente che le attuali politiche non risultino essere sufficienti a ridurre l’uso di materie prime, la cui domanda crescerà – rispetto al 2000 – di 2,5 volte entro il 2050”.  Le dimensioni del mercato delle materie prime critiche (MPC), necessarie per la transizione energetica, ha raggiunto i 320 miliardi di dollari nel 2022, rendendoli uno dei focus dell’industria mineraria. Si stima infatti che entro il 2030 la domanda globale di critical raw materials (CRM), necessaria per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalla Commissione Europea, crescerà di 3,5 volte superando le 30 milioni di tonnellate (fonte: IEA – Net Zero Emissions by 2050 Scenario).

La fame di litio e cobalto. Nel settore clean-tech (le tecnologie pulite) la domanda di litio è passata dal 30% del totale della domanda globale del 2017 al 56% del 2022. Quella di Cobalto dal 17% al 40%.

 

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Erion: oltre l’87% del consumo di risorse nell’Ue dipende ancora da Materie Prime Vergini con una forte dipendenza da Paesi terzi

Erion: oltre l’87% del consumo di risorse nell’Ue dipende ancora da Materie Prime Vergini con una forte dipendenza da Paesi terzi

Uno nuovo Studio spiega come i Sistemi di Responsabilità Estesa dei Produttori rappresentino un’alternativa per ridurre il rischio di approvvigionamento e la dipendenza dalle importazioni

Nonostante gli sforzi compiuti nell’ambito dell’economia circolare, oltre l’87% del consumo di risorse nell’Unione europea dipende ancora da materie prime vergini. A fronte di un consumo medio pro capite globale di risorse di circa 12,5 tonnellate all’anno, è evidente che le attuali politiche non risultino essere sufficienti a ridurre l’uso di materie prime, la cui domanda crescerà – rispetto al 2000 – di 2,5 volte entro il 2050. Davanti a questo scenario ricopre particolare importanza il ruolo dei Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore che oltre a essere uno strumento di prevenzione e gestione dei rifiuti diventeranno anche un vettore di approvvigionamento e ottimizzazione delle risorse.

Lo studio di dss+ sulla Responsabilità Estesa del Produttore

È quanto emerge dallo Studio “Erion Vision 2050: Passato, Presente e Futuro dei Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore” commissionato da Erion alla società di consulenza dss+ e presentato il 20 giugno 2024 in occasione dell’evento “Forum sulla Responsabilità Estesa del Produttore. La nuova generazione europea dei Sistemi Collettivi” presso il Teatro della Pergola di FirenzeAll’evento hanno partecipato Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organisation, Danilo Bonato Direttore Generale di Erion Compliance Organization, Naoko Tojo, Prof.ssa presso l’International Institute for Industrial Environmental Economics, Lund University, Federico Magalini Director of Sustainability Services UK and Italy di dss+. Sono inoltre intervenuti nella tavola rotonda: Claudia Brunori, Direttrice del Dipartimento Sostenibilità di Enea, Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente, Marco Imparato, Direttore Generale di Applia Italia, Christian Ludwig, CEO di WEEE Europe, Pedro Nazareth, CEO del Consorzio portoghese ELECTRAO, Davide Rossi, Consigliere Delegato dell’EuCER Council, Eric Ruyters, Segretario Generale di Eucobat e Katarzyna Sulisz, Sustainability Policy Officer di FESI.

Danilo Bonato, DG Erion Compliance Organization: “Bisogna ripensare il ruolo dell’EPR all’interno dell’UE”

I Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), nati negli anni 90 sia per organizzare e finanziare la gestione dei rifiuti, sia per stimolare una migliore progettazione dei prodotti, si trovano ora ad affrontare una sfida importante: colmare il gap tra gli obiettivi programmatici di sostenibilità e l’approvvigionamento di risorse strategiche per l’Unione Europea” – Afferma Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Compliance Organization. “È quindi fondamentale ripensare il ruolo dell’EPR all’interno dell’Ue, in particolare in risposta alle urgenti richieste di Materie Prime Critiche e all’imperativo di decarbonizzare l’economia in un quadro di coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile.” Di fronte a questo scenario, per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 sarà necessario, in primo luogo, promuovere un mercato unico per il recupero delle Materie Prime Critiche (CRM – palladio, neodimio, cobalto, litio, tantalio, ecc.) e garantire efficienza del riciclo su scala europea, assicurando l’approvvigionamento ai principali siti di produzione. Basti pensare che nel settore clean-tech la domanda di litio, rispetto alla domanda globale è passata dal 30% del 2017 al 56% del 2022 e quella di Cobalto dal 17% al 40%. Di conseguenza, la sempre più pressante necessità di CRM ha portato a un aumento delle attività di esplorazione e degli investimenti nelle infrastrutture minerarie che sono così aumentati del 30% nel 2022 (fonte IEA). Le dimensioni del mercato di questi materiali, necessari per la transizione energetica, ha raggiunto i 320 miliardi di dollari nel 2022, rendendoli uno dei focus dell’industria mineraria. Si stima infatti che entro il 2030 la domanda globale di CRM, necessaria per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalla Commissione Europea, crescerà di 3,5 volte superando le 30 milioni di tonnellate (fonte: IEA – Net Zero Emissions by 2050 Scenario).

 I target del nuovo Regolamento sulle CRM

“Incoraggiare le aziende a fare leva sull’ecodesign e utilizzare materiali riciclati nei loro nuovi prodotti è essenziale per supportare la chiusura dei cicli e ridurre la dipendenza da nuove risorse naturali. – continua Bonato“La promozione di modelli di business innovativi, come il product as a service può orientare positivamente il comportamento del consumatore e spostare l’attenzione economica dalla proprietà all’utilizzo promuovendo la sostenibilità in un mercato in forte evoluzione”.  Inoltre, i Sistemi Collettivi dovranno necessariamente avere il ruolo di garante del rispetto degli obblighi di legge per consentire il corretto conferimento dei rifiuti da parte dei consumatori ed il recupero di Materie Prime Seconde. Per fare questo sarà anche necessario un aumento capillare delle reti di raccolta sia per garantire un recupero ottimale dei rifiuti, sia per consentire ai Sistemi Collettivi stessi di supportare gli enti locali nel raggiungimento dei tassi di raccolta fissati dall’Unione Europea. Considerando che il nuovo Regolamento Europeo sulle Materie Prime Critiche richiede che, entro il 2030, il 25% del consumo annuo provenga dal riciclo così da rendere l’Europa meno dipendente dai Paesi Terzi, sarà ancora più importante migliorare l’efficienza e la circolarità delle risorse. Ad oggi, purtroppo, i modelli di business innovativi dell’economia circolare in Europa registrano una penetrazione media tra il 5-10%. I materiali riciclati rappresentano solo l’8,6% dei materiali in ingresso e la quota di rigenerazione di prodotti rispetto alla nuova produzione è ferma all’1,9%.

Il concetto di eco-modulazione 

Dal punto di vista del prodotto sarà importante ottimizzare il suo ciclo di vita a partire proprio dalla progettazione: il Parlamento Europeo, lo scorso 23 aprile ha introdotto il concetto di eco-modulazione, all’interno del nuovo Regolamento sull’eco-design per i prodotti sostenibili (ESPR) che prevede l’introduzione di requisiti di eco-progettazione e standard minimi in materia di durabilità, riparabilità, efficienza energetica e riciclo dei beni. Questo permetterà di contrastare le pratiche di obsolescenza prematura attraverso modifiche al design e facendo leva sulla condivisione delle criticità della gestione dei rifiuti per migliorare la riciclabilità e l’impatto ambientale dei prodotti. I prodotti di imballaggi rappresentano un caso d’eccellenza di come l’EPR abbia portato alla dematerializzazione, alla riduzione dei tipi di plastiche utilizzate, dello spessore stesso e delle sostanze pericolose presenti.

Federico Magalini, Director of Susainability UK di dss+: “Necessario incentivare il mercato dei materiali riciclati”

Ultimo, ma non ultimo i consumatori devono essere incentivati e incoraggiati verso pratiche corrette di dismissione, in particolare per i prodotti con cicli di vita molto brevi o molto lunghi. Sono necessarie campagne di sensibilizzazione per aumentare la partecipazione del pubblico alle iniziative di raccolta dei rifiuti e per stimolare il loro interesse verso la preferenza di prodotti ecosostenibili, nonché la consapevolezza rispetto all’impatto ambientale di una gestione non corretta dei rifiuti (ad esempio l’abbandono dei filtri delle sigarette). “Anche il Legislatore deve fare la sua parte, per allinearsi alla Vision 2050 pretendendo un maggiore rispetto degli standard qualitativi per la raccolta e trattamento, riducendo le dispersioni dei materiali e garantendo un riciclo di alta qualità. – dichiara Federico Magalini, Director of Sustainability UK di dss+È necessario poi incentivare il mercato dei materiali riciclati con requisiti obbligatori per l’impiego di materiale riciclato in nuovi prodotti, dando priorità alla qualità del materiale recuperato rispetto ai meri quantitativi di rifiuti riciclati.”

“L’economia circolare dipende anche dalle scelte di acquisto dei consumatori”

“L’economia circolare dipende anche dalle scelte di acquisto dei consumatori”

Lo ha detto Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization, ai microfoni di RDS Green, il podcast di RDS dedicato ai grandi temi dell’ambiente. Riascolta l’intervento

Lo scorso 5 giugno, in occasione della giornata mondiale per l’ambiente, Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization, è intervenuto ai microfoni del Podcast RDS Green per parlare delle singole azioni quotidiane che portano a risultati sorprendenti nella gestione di un’economia circolare.

“Puntare su prodotti di ecodesign”

Il primo punto di riflessione affrontato da Fluttero è stato quello sulle abitudini di acquisto dei consumatori che sono ogni giorno di più chiamati a seguire la traccia dell’ecodesign. “Abbiamo – ha detto Fluttero – una quota di responsabilità nel capire come comprare prodotti che siano più sostenibili, più durevoli, più riciclabili e poi, quando quel prodotto arriva a fine vita, conferirlo bene. Potremmo costruire questo modello di economia circolare che sicuramente ci garantirà un miglioramento dal punto di vista ambientale e sociale.”

L’impegno di Erion per la sostenibilità

Fluttero ha poi ripercorso il 2023 del Sistema Erion annunciando i risultati di raccolta, le performance di riciclo e quelle ambientali legati al lavoro dei Consorzi: “Nel 2023 abbiamo gestito e governato oltre 250mila tonnellate di rifiuti nei vari settori in cui siamo presenti, garantendo una significativa riduzione di emissioni di CO2, una quantità importante (più di 200 mila tonnellate) di Materie Prime Seconde recuperate ed evitato il consumo di un milione di metri cubi di acqua”.

 

Il 2023 di Erion è ampiamente dettagliato nel Bilancio di Sostenibilità 2023, disponibile nel sito www.erionesseresostenibili.org

Nel 2023 Erion ha gestito, su tutto il territorio italiano, un totale di 252.272 tonnellate di rifiuti tra RAEE Domestici, RAEE Professionali, Rifiuti di Batterie e Rifiuti di Imballaggi

Nel 2023 Erion ha gestito, su tutto il territorio italiano, un totale di 252.272 tonnellate di rifiuti tra RAEE Domestici, RAEE Professionali, Rifiuti di Batterie e Rifiuti di Imballaggi

Grazie alla gestione dei RAEE Domestici, riciclati all’88%, sono state reimmesse nei cicli produttivi oltre 204.000 tonnellate di Materie Prime Seconde, è stata evitata l’immissione in atmosfera più di 1,5 milioni di tonnellate di CO2eq e sono stati risparmiati 335 milioni di kWh. Grazie alla gestione dei Rifiuti di Batterie sono state evitate 1,1 mila tonnellate di CO2eq, risparmiati più di 3 milioni di kWh e oltre 1 milione di m3 di acqua.

Nel 2023, Erion – il più importante Sistema multi-consortile di Responsabilità Estesa del Produttore – ha istituito un nuovo consorzio, rafforzato il posizionamento degli altri cinque sistemi collettivi, assunto 8 nuovi professionisti e distribuito valore economico per 126.210.994 €in crescita del 5% circa rispetto al 2022. Non solo, Erion ha gestito su tutto il territorio italiano, un totale di 252.272 tonnellate di rifiuti di cui 232.023 tonnellate di RAEE Domestici (il 67% del totale nazionale), 5.853 tonnellate di Rifiuti di Batterie, 2.896 tonnellate di RAEE Professionali e 11.500 tonnellate di Rifiuti di Imballaggi.

 

Danilo Bonato, DG Erion Compliance Organization: “I dati del 2023 rappresentano per noi una nuova sfida a fare di più e meglio”

Questo il quadro che emerge dal Bilancio di Sostenibilità 2023 del Sistema che, rispetto all’anno precedente, ha però subito una flessione nelle quantità raccolte di circa il 2% (257.705 tonnellate nel 2022).

“I risultati presentati nel Bilancio di Sostenibilità 2023 di Erion evidenziano la centralità del riciclo dei rifiuti per lo sviluppo dell’economia circolare e l’approvvigionamento di materie prime strategiche necessarie a numerosi comparti industriali. Un processo fondamentale per l’Italia dato soprattutto il momento storico in cui ci troviamo, caratterizzato da una sempre più crescente scarsità di risorse e di dipendenza delle importazioni da Paesi Terzi. Raccogliere e gestire correttamente RAEE, Rifiuti di Batterie e di Imballaggi e, presto, anche Rifiuti Tessili è un requisito strategico per garantire un futuro sostenibile alle prossime generazioni. Per farlo, abbiamo bisogno di rendere più consapevoli i cittadini, soggetto primario di un modello di economia circolare, attivandoli su una corretta raccolta differenziata, offrendo loro modalità più semplici per consegnare i rifiuti ai sistemi come Erion e favorendo una maggiore collaborazione” ha dichiarato Danilo Bonato, Direttore di Erion Compliance Organization. “Ecco perché i dati del 2023 rappresentano per noi una nuova sfida a fare di più e meglio affinché la leadership italiana nel settore del riciclo dei rifiuti sia raggiunta anche nelle filiere dei RAEE e delle batterie e, nel prossimo futuro, anche nel tessile. Per riuscirci abbiamo bisogno di fare rete con le Istituzioni, i media, le organizzazioni, i cittadini, e creare un paradigma in cui il riciclo diventi una consuetudine culturale e sociale, un’abitudine imprescindibile. In quest’ottica Erion continuerà a lavorare sul versante della comunicazione, dell’educazione e della formazione per rafforzare quella cultura della sostenibilità che caratterizza il nostro Sistema fin dal suo primo giorno di lavoro”.

L’operato di Erion con istituzioni e cittadini per il miglioramento della filiera

Nel 2023 Erion ha continuato ad appellarsi alle Istituzioni per migliorare la filiera, chiedendo azioni concrete: dalla riduzione e semplificazione della burocrazia a misure di incentivazione, sanzione e controllo per contrastare i flussi paralleli di RAEE; da linee di intervento su settori specifici come la raccolta domiciliare e la micro-raccolta, a iniziative di comunicazione e informazione per i cittadini e gli utilizzatori. Il Sistema multi-consortile ha inoltre seguito direttamente le novità legislative del 2023 come l’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo sulle Batterie, di quello che disciplina la responsabilità nella preparazione al riutilizzo dei RAEE e dell’obbligo per i Produttori di Prodotti del Tabacco di partecipare ad un sistema di Responsabilità Estesa del Produttore. Il 2023 è stato anche l’anno della revisione, tanto attesa, delle Direttiva quadro sui rifiuti e della proposta di Regolamento sugli Imballaggi e i Rifiuti di Imballaggi. Passaggi normativi compiuti o ancora in itinere, che Erion ha seguito direttamente contribuendo a informare a 360° i propri stakeholder, grazie a studi, eventi, dibattiti e programmi formativi e informativi.

La raccolta e dei RAEE Domestici

Nel 2023, con un livello di servizio del 99,23%, Erion WEEE ha gestito 232.023 tonnellate di RAEE Domestici (in calo di quasi il 6% rispetto all’anno precedente). La riduzione è dovuta principalmente ai minori volumi raccolti del Raggruppamento R3 (TV e monitor: 30.933 tonnellate, -31% rispetto al 2022) che ha registrato un calo dopo la crescita elevata degli anni precedenti trainata dall’introduzione del “bonus rottamazione TV”. La contrazione della raccolta ha coinvolto anche i Raggruppamenti R1 (freddo e clima: 75.100 tonnellate, -3% rispetto al 2022) e R4 (piccoli elettrodomestici e informatica: 17.927 tonnellate, -7% rispetto al 2022). Crescono, invece, il Raggruppamento R2 (grandi bianchi: 107.805 tonnellate+3% rispetto al 2022) e il Raggruppamento R5 (sorgenti luminose: 258 tonnellate, + 18% rispetto al 2022).

Si tratta, comunque, di risultati di grande rilievo che evidenziano quanto i RAEE rappresentino un settore strategico per l’economia circolare, ancor più nell’attuale contesto caratterizzato da una forte carenza di materie prime. Nel dettaglio, con un tasso di riciclo pari al 88% del totale di RAEE Domestici gestiti, sono state recuperate e reimmesse nei cicli produttivi 204.222 tonnellate di Materie Prime Seconde di cui 126.212 tonnellate di ferro, quantità necessaria per costruire 17 Tour Eiffel, 29.070 tonnellate di plastica, equivalenti alla quantità necessaria per produrre oltre 11 milioni di sedie da giardino5.685 tonnellate di rame, equivalenti al rivestimento di 62 Statue della Libertà, 5.147 tonnellate di alluminio, equivalenti alla quantità necessaria per produrre oltre 321 milioni lattine.

Ai risultati operativi si aggiungono i benefici ambientali generati dalla corretta gestione dei RAEE Domestici: nel 2022 è stata evitata l’immissione in atmosfera di oltre 1,5 milioni di tonnellate di CO2eq (corrispondenti alle emissioni generate da un’auto che percorre circa 177 mila giri intorno all’equatore), con un risparmio di più di 335 milioni di kWh di energia (pari al consumo elettrico annuo di circa 124 mila famiglie italiane in un anno).

La raccolta dei Rifiuti di Batterie

Durante il 2023 Erion Energy ha gestito 5.853 tonnellate di Rifiuti di Batterie (RB) di cui 4.266 sono Batterie per Veicoli1.503 tonnellate Batterie Portatili e le restanti 84 tonnellate Batterie Industriali.

La raccolta complessiva di Rifiuti di Batterie (RB) da parte di Erion Energy ha subito una contrazione del 42% rispetto al 2022, dovuta principalmente alla decrescita del 50% nella gestione dei Rifiuti di Batterie per veicoli rispetto all’anno precedente. Al contrario i Rifiuti di Batterie Industriali gestiti hanno raggiunto un +79% rispetto al 2022, e i Rifiuti di Batterie Portatili hanno registrato un lieve aumento nel 2023 (+3%).

Nel 2023, Erion Energy ha sviluppato, con il supporto della società di consulenza dss+, uno strumento che permette di valutare i benefici della corretta gestione dei RB su tre indicatori ambientali. Dalla corretta gestione dei RB: nel 2023 è stata evitata l’immissione in atmosfera di più di 1.100 di tonnellate di CO2eq (corrispondenti a quelle assorbite in un anno da un bosco grande quanto 168 campi da calcio), con un risparmio di più di 3 milioni di kWh di energia (pari al consumo elettrico annuo di circa 674 famiglie italiane costituite da 4 persone) e oltre 1 milione di mdi acqua risparmiata (corrispondenti al volume di 432 piscine olimpioniche).

Il Sistema Erion cresce

Il 2023 ha visto la nascita del sesto Consorzio del Sistema: Erion Textiles, dedicato alla gestione dei Rifiuti di Prodotti Tessili in Italia. Nato nell’aprile del 2023 a seguito della revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti che estenderà al settore tessile il principio della Responsabilità Estesa del Produttore, il Consorzio ha accolto l’ingresso della proposta di revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti dell’Unione Europea, confermando il proprio obiettivo di assicurare la creazione di una legislazione ispirata alle buone pratiche EPR , coerentemente con le aspettative dei Produttori sui futuri scenari di circolarità per il settore tessile.

Per prepararsi al meglio a sostenere la crescita del Sistema Erion, nel 2023 ECO ha promosso il modello “Agile Future” che consiste in un nuovo approccio alla modalità di lavoro per una gestione efficace ed equilibrata del tempo delle persone, sia professionale che personale. Un’innovativa formula contrattuale che consente ai dipendenti di Erion di usufruire dello smart working per tre giorni a settimana e allo stesso tempo elimina il vincolo prefissato di orario di inizio e fine della prestazione lavorativa.

Infine, la survey sulla soddisfazione dei Soci condotta nel 2023 ha confermato l’apprezzamento dei Produttori per la qualità e la competitività dei servizi forniti da ECO. Da questa, infatti, è emerso che il 98% dei partecipanti consiglierebbe Erion ad altri Produttori e che secondo il 96% Erion fornisce un supporto adeguato ai propri Consorziati.

È possibile visionare i dati completi del Bilancio di Sostenibilità 2023 di Erion collegandosi al sito https://erionesseresostenibili.org/it/. Il sito e il Bilancio sono disponibili anche in lingua inglese.

In vigore il regolamento UE 2024/1252 sulle Materie Prime Critiche

In vigore il regolamento UE 2024/1252 sulle Materie Prime Critiche

Il regolamento Ue propone alcune azioni per garantire l’accesso all’approvvigionamento sicuro, resiliente e sostenibile di materie prime critiche essenziali per diversi settori strategici – tra cui le tecnologie per la decarbonizzazione dell’industria, il settore digitale, aerospaziale e della difesa

È in vigore dal 23 maggio 2024 il Critical raw materials act, il regolamento UE 2024/1252 pubblicato in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea lo scorso 3 maggio.  

Il regolamento Ue propone alcune azioni per garantire l’accesso all’approvvigionamento sicuro, resiliente e sostenibile di materie prime critiche essenziali per diversi settori strategici – tra cui le tecnologie per la decarbonizzazione dell’industria, il settore digitale, aerospaziale e della difesa – attraverso una serie di obiettivi concreti fissati al 2030 relativi alla percentuale di domanda da coprire a livello domestico: 10% per l’estrazione, 40% per la trasformazione e 15% per il riciclaggio.

Diverse le azioni previste, tra queste:

  • la definizione di priorità d’azione chiare (indicazione elenco materie prime strategiche, definizione parametri di riferimento riguardanti le capacità nazionali lungo la catena di approvvigionamento);
  • la creazione di catene di approvvigionamento delle materie prime critiche sicure e resilienti (riduzione degli oneri amministrativi, semplificazione delle procedure di autorizzazione, sostegno per l’accesso ai finanziamenti);
  • la garanzia che l’UE possa attenuare i rischi legati all’approvvigionamento (monitoraggio delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche, coordinamento delle scorte di materie prime strategiche tra gli Stati membri)
  • gli investimenti in ricerca, innovazione e competenze (adozione e diffusione di tecnologie innovative);
  • la protezione dell’ambiente migliorando la circolarità e la sostenibilità delle materie prime critiche (sviluppo sostenibile delle catene del valore delle materie prime critiche, adozione e attuazione di misure nazionali per migliorare la raccolta di rifiuti essenziali ricchi di materie prime e garantirne il riciclaggio in materie prime critiche secondarie)
  • l’impegno internazionale, inteso come diversificazione delle importazioni di materie prime critiche dell’Unione, intensificazione delle azioni commerciali, e sviluppo ulteriore dei partenariati strategici.

Maggiori informazioni sul sitoweb della Commissione europea.