Energia al Cubo 2024, lezioni di economia circolare per oltre 8.000 studenti

Energia al Cubo 2024, lezioni di economia circolare per oltre 8.000 studenti

Il 10 dicembre 2024 con la premiazione delle scuole di Roma si è chiusa la prima parte della terza edizione del progetto promosso da Erion Energy, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Batterie. Ecco com’è andata

Il 10 dicembre 2024 sì è conclusa l’edizione 2024 di “Energia al Cubo”, l’iniziativa di sensibilizzazione sul corretto conferimento delle pile esauste promossa negli istituti scolastici di Roma da Erion Energy, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Batterie (RB), in collaborazione con AMA Roma S.p.A.

Nella Capitale lezioni di economia circolare per oltre 1.800 alunne e alunni

Lanciato a novembre 2024, il progetto ha visto coinvolte 65 classi di 11 istituti comprensivi primari della capitale con un ciclo di incontri formativi. Durante queste lezioni, gli esperti di Erion Energy hanno illustrato a più di 1.800 alunne e alunni l’importanza di raccogliere correttamente le batterie esauste. A tutte le bambine e i bambini sono stati distribuiti dei quaderni didattici per apprendere i principi dell’economia circolare in modo divertente e interattivo. Inoltre, anche quest’anno, Erion Energy ha consegnato la caratteristica “scatolina gialla”, invitando tutti a riempirla con le batterie esauste trovate nei cassetti di casa, per portarle a scuola e conferirle correttamente. Infatti, grazie alla collaborazione con AMA Roma S.p.A., in ciascuno degli 11 plessi scolastici sono state installate le colonnine di raccolta, che resteranno a disposizione degli alunni e delle loro famiglie anche dopo il termine del progetto.

Le scuole romane premiate da Energia al Cubo 2024

Non solo, nell’ambito dell’iniziativa, i giovanissimi hanno partecipato a un concorso che ha coinvolto gli istituti scolastici e ha previsto l’assegnazione di un premio sotto forma di buoni da utilizzare per l’acquisto di materiale scolastico.

Tre le scuole che si sono distinte per la maggiore raccolta pro capite di batterie esauste:

  • E. De Filippo – I.C. G. Messina, con 1,38 kg pro capite raccolti, ha generato un risparmio ambientale di 59,2 kg di CO₂57,4 m³ di acqua 163 kWh di energia;
  • Giovanni Falcone – I.C. Giovanni Falcone, che ha raccolto 1,33 kg pro capite, ha contribuito con un risparmio di 236,8 kg di CO₂229,7 m³ di acqua e 652,1 kWh di energia;
  • Don Rua – I.C. Rita Levi Montalcini, con 0,86 kg pro capite, ha prodotto un risparmio di 76,7 kg di CO₂74,4 m³ di acqua e 211,3 kWh di energia.

In totale, le scuole partecipanti hanno raccolto 816,55 kg di Rifiuti di Batterie – pari al contenuto di 544 scatoline ed equivalenti al peso di 6.000 supplì alla romana! – risparmiando complessivamente 604 kg di CO2, 586,1 m3 di acqua e 1.663,86 kWh di energia.

Laura Castelli, DG di Erion Energy: “Iniziativa per creare consapevolezza nelle case”

La cerimonia di premiazione si è svolta il 10 dicembre nella sala De Chirico dello Spazio culturale La Vaccheria, in via Giovanni L’Eltore 35 a Roma. Hanno partecipato Titti di Salvo, Presidente IX Municipio Roma, Paola Angelucci, Assessore alla Scuola IX Municipio Roma, Leslie Francesco Capone, Dirigente AMA di Municipio, Marco Casonato, Direttore Gestione Rifiuti AMA S.p.A., insieme a Laura Castelli, Direttore Generale di Erion Energy, e a una delegazione di alunni delle classi 3ª, 4ª e 5ª elementare delle scuole aderenti al progetto. “Con Energia al Cubo abbiamo puntato a coinvolgere i più piccoli per renderli ambasciatori della sostenibilità all’interno delle loro famiglie. – commenta Laura Castelli, Direttore Generale di Erion Energy – Questa iniziativa non è solo un’occasione per educare, ma anche per creare consapevolezza nelle case, a partire dai piccoli gesti quotidiani. Per noi di Erion Energy è fondamentale promuovere una cultura dell’economia circolare, dove anche rifiuti come le batterie esauste possano essere trasformati dando così l’opportunità di recuperare e riutilizzare i materiali in essi contenuti e a costruire un futuro più sostenibile per tutti”.

Il progetto continua a Verona, Pozzuoli e Foggia, verso quota 10.000 studenti

Roma è solo la prima città ad aver tagliato il traguardo di Energia al Cubo 2024 che, in questa edizione, coinvolge anche le scuole delle città di Quartu Sant’Elena (CA), Verona, Pozzuoli (NA) e Foggia. Proprio nelle scuole di questi tre ultimi comuni le lezioni riprenderanno nelle prossime settimane, portando a 60 gli istituti scolastici toccati dall’iniziativa e a più di 10.000 gli studenti partecipanti. Nel 2023 l’iniziativa ha coinvolto 20 Comuni in tutto il territorio italiano, registrando, in soli tre mesi, una raccolta di 7.432 kg di rifiuti di batterie, con un risparmio complessivo di quasi 4.000 kg di CO2.

ECOSWEEE: nuove strategie per migliorare la raccolta di piccoli RAEE e dei Rifiuti di Batterie portatili

ECOSWEEE: nuove strategie per migliorare la raccolta di piccoli RAEE e dei Rifiuti di Batterie portatili

Finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, ECOSWEEE si pone un obiettivo ambizioso: aumentare i tassi di raccolta di piccoli RAEE e di Rifiuti di Batterie. Per raggiungere questo scopo, il progetto testa strategie innovative come schemi di deposito su cauzione, programmi di riacquisto, incentivi per donazioni e ottimizzazione delle reti di raccolta.

Il progetto ECOSWEEE, finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, si pone un obiettivo ambizioso: aumentare i tassi di raccolta dei piccoli RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e dei Rifiuti di Batterie portatili. Per raggiungere questo scopo, il progetto testa strategie innovative come schemi di deposito su cauzione (Deposit Return System, DRS), programmi di riacquisto, incentivi per donazioni e l’ottimizzazione delle reti di raccolta.

Con 20 progetti pilota attivi in diversi Stati membri dell’UE, ECOSWEEE mira a identificare le soluzioni più efficaci e fornire raccomandazioni utili per aggiornare la legislazione europea.

Rendere i rifiuti risorsa: il messaggio creativo

Il payoff della campagna, “Questi non sono rifiuti”, trasforma un telefono, un joystick rotto e una pila esausta in simboli del valore ancora presente nei RAEE. “Ogni dispositivo a fine vita – spiega Chiara Iannaccone, di Economiacircolare.com e autrice della creatività – può chiudere il ciclo e reintegrare materiali nella catena del valore. Il nostro obiettivo è superare il consumo lineare, promuovendo un processo circolare per un futuro sostenibile. Conferire correttamente i rifiuti è il primo passo per trasformarli in risorse, diventando così davvero #partedellasoluzione.” 

 

Tre approcci innovativi per migliorare la raccolta dei RAEE: i pilot ECOSWEEE di Erion

Con il progetto ECOSWEEE, Erion ha esplorato strategie innovative per incoraggiare i cittadini a conferire correttamente piccoli RAEE e Rifiuti di Batterie portatili. Attraverso tre iniziative pilota, l’obiettivo è stato testare modelli che possano essere replicati su larga scala per migliorare il sistema di raccolta in Italia. Scopriamo insieme come queste idee hanno preso forma.

  1. Parcel Locker: una rete di prossimità per il conferimento responsabile

Chi l’ha detto che smaltire correttamente i tuoi vecchi dispositivi debba essere complicato? Con il pilot Parcel Locker, Erion in collaborazione con Poste Italiane ha cercato di portare la raccolta dei RAEE e dei Rifiuti di Batterie portatili più vicino ai cittadini, sfruttando i punti di ritiro dei pacchi postali della rete di Poste Italiane, Punto Poste da te.

In alcune aree di Roma, Milano e provincia, da luglio a novembre 2024, sono stati posizionati bidoni di raccolta accanto ai locker in alcuni uffici postali e nella sede centrale di PI. Ai cittadini e ai dipendenti della sede centrale è stata data la possibilità di conferire piccoli prodotti elettronici e batterie esauste. L’obiettivo? Valutare l’implementazione di una nuova rete di raccolta che sproni il sistema della vendita online degli e-commerce a informare i cittadini sulle buone pratiche della gestione dei prodotti a fine vita

  1. Visible Fee: educare sul valore dell’eco-contributo

Tra le sperimentazioni, Erion, ha provato a individuare che impatto avrebbe sulla raccolta la conoscenza del valore dell’eco-contributo. Come lo ha fatto? Raccontando ai cittadini come funzione il sistema di gestione dei dispositivi elettronici e delle batterie e incoraggiandoli a sfruttare i canali di raccolta già consolidati nel panorama italiano come l’1vs0 nei negozi dei rivenditori di elettronica. Presso alcuni punti vendita MediaWorld ed Euronics tra Milano e Prato, a ottobre 2024, sono stati allestiti sportelli informativi dove i clienti hanno potuto scoprire di più sull’eco-contributo. Poster, video e volantini hanno raccontato in modo semplice e diretto come questo importo contribuisca a costruire un sistema di gestione del fine vita più efficace.

Inoltre, i consumatori hanno potuto partecipare a sondaggi per esprimere la loro opinione e accrescere la loro conoscenza del sistema. Il risultato atteso? Maggiore consapevolezza e una corretta percezione dell’eco-contributo.

Euronics, uno dei partner coinvolti direttamente sul campo ha dichiarato: “Ci ha fatto molto piacere essere stati coinvolti nel progetto Ecosweee, che riteniamo importante per sensibilizzare sempre di più i consumatori sul tema del recupero di RAEE e RB.

I comportamenti corretti, infatti, passano in primis da una buona informazione e la sperimentazione si è rivelata efficace, in quanto ci ha permesso di raccogliere 56Kg di piccoli RAEE e batterie portatili esauste, segno che il messaggio è stato recepito. A supporto di ciò, abbiamo il gradimento dei partecipanti all’iniziativa: il 78% degli intervistati ha reputato abbastanza interessante o molto interessante l’operazione.

Aumentare il ritiro dei RAEE significa poter riutilizzare materiali di recupero, diminuendo la necessità di materie prime che, con le estrazioni, incidono sul benessere del nostro pianeta; riuscire a comunicare questo valore ai nostri clienti per noi è molto importante e continueremo in questa direzione”.

  1. Deposit Return System: il deposito che ti premia

Hai mai pensato di ricevere un rimborso per restituire i tuoi vecchi dispositivi? Con il pilot Deposit Return System (DRS), Erion, unico sperimentatore del sistema applicato a RAEE e RB in Europa, ha avuto il compito di individuare pro e contro legati all’implementazione della strategia.

Nel mese di ottobre, alla MediaWorld di Cinisello (MI), i consumatori che acquistavano piccoli elettrodomestici o batterie portatili hanno avuto la possibilità di pagare un deposito cauzionale. Per riscattare la cauzione, al consumatore è stato richiesto di portare in negozio RAEE e RB, a seconda del prodotto su cui aveva pagato il deposito. Per rendere l’iniziativa ancora più interessante, i partecipanti che hanno portato a termine le attività richieste dalla sperimentazione, hanno ricevuto anche una giftcard dal valore massimo di 10€ da spendere in negozio durante l’anno, come incentivo aggiuntivo.

Obiettivo del pilot è stato quello di comprendere l’efficacia del modello e raccogliere pareri e posizioni di tutti gli stakeholders che potrebbero essere coinvolti, qualora il sistema venisse considerato dalla commissione europea come obbligatorio e applicabile al sistema di raccolta di RAEE e RB.

Uno degli insegnamenti emersi sul campo è che l’applicazione ai dispositivi elettronici e batterie a fine vita del sistema di restituzione del deposito (DRS) presenta numerose criticità. Sposa l’opinione di Erion e si esprime in merito Pascal Leroy, Direttore Generale del WEEE Forum (coordinatore di ECOSWEEE): Una delle cose che abbiamo imparato è che l’idea dei Sistemi di Restituzione del Deposito, comunemente noti come DRS, non può essere facilmente applicata ai prodotti elettrici a fine vita. L’implementazione dei DRS per piccoli dispositivi elettronici e batterie è piena di difficoltà. Nel suo progetto pilota, Erion ha dimostrato che i DRS non rappresentano la soluzione ideale per i piccoli dispositivi elettronici e le batterie, tra le altre ragioni, perché gli individui dovrebbero poter riscattare il deposito anche molti anni dopo l’acquisto e perché il deposito dovrebbe essere associato al prodotto stesso piuttosto che alla persona che ha pagato il deposito, al fine di non ostacolare il mercato dell’usato.

E conclude, “Crediamo che i progetti pilota nel progetto ECOSWEEE ci abbiano insegnato alcune lezioni molto preziose. Innanzitutto, i pilot si sono svolti in tempi troppo ristretti per testare adeguatamente gli incentivi, il che ha portato a bassi volumi di raccolta, alti costi per tonnellata raccolta e a un numero insignificante di consumatori coinvolti. In secondo luogo, la collaborazione con i rivenditori è stata impegnativa per alcuni piloti, richiedendo spesso una grande effort nella gestione del progetto per garantire l’implementazione delle sperimentazioni. Infine, un elevato coinvolgimento dei cittadini non si è tradotto costantemente in un cambiamento nel loro comportamento”.

Erion, protagonista di 22 progetti europei e costantemente impegnato nell’innovazione del sistema di raccolta e gestione dei dispositivi a fine vita, ha svolto un ruolo cruciale nel progetto ECOSWEEE. Le sfide affrontate durante l’implementazione dei progetti pilota hanno permesso di delineare i limiti attuali del sistema, mentre la profonda conoscenza del settore ha ispirato soluzioni concrete. Non solo per completare le sperimentazioni in corso, ma soprattutto per contribuire ogni giorno a essere #partedellasoluzione.

“Tariffe differenziate in base alle chimiche delle batterie. Così garantiamo trasparenza ai nostri Produttori e conformità al Nuovo Regolamento europeo”

“Tariffe differenziate in base alle chimiche delle batterie. Così garantiamo trasparenza ai nostri Produttori e conformità al Nuovo Regolamento europeo”

Intervista a Laura Castelli, Direttore Generale di Erion Energy, sull’aumento dei contributi delle due principali tipologie di batterie al litio

“L’aumento dei contributi delle due principali tipologie di batterie portatili al litio  rappresenta la risposta ad una situazione concreta che si è realizzata nel primo semestre del 2024: le quantità di tali tipologie di batterie trovate all’interno dei rifiuti raccolti è notevolmente aumentata”. Laura Castelli, Direttore Generale di Erion Energy, spiega con queste parole il rincaro delle tariffe consortili per la gestione dei rifiuti di alcune tipologie di batterie al litio portatili passate, dal 1° settembre 2024, da 0,67 a 1,2 euro al chilogrammo.

Un aumento di quasi il doppio non è trascurabile. Da cosa è dipeso?

Per capirlo bene bisogna accennare al funzionamento dell’intera filiera in Italia. La raccolta dei rifiuti di batterie (RB) avviene presso i Centri di Raccolta comunali, i punti della distribuzione, i grandi utilizzatori (come gli ospedali) e i detentori del rifiuto. Tutti soggetti che sono iscritti al Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA) e che ad esso si rivolgono quando hanno necessità che i RB raccolti vengano ritirati.

Come avviene questo processo?

Con una Richiesta di Ritiro che, a sua volta, il CDCNPA inoltra a uno dei Consorzi della filiera, come Erion Energy, affinché questo recuperi il carico e lo trasporti presso uno dei tre centri di selezione e cernita operanti sul territorio nazionale dove le batterie vengono suddivise per chimica, tra le principali: alcaline, piombo e litio. Una volta conclusa questa fase i tre centri di selezione e cernita ritornano al CDCNPA per fare una richiesta di trattamento che viene assegnata ad ogni Consorzio.

I Consorzi devono dunque occuparsi del trattamento. Che correlazione ha questo passaggio con l’aumento delle tariffe di Erion Energy per la gestione delle batterie al litio?

Le richieste di trattamento vengono assegnate ai Consorzi secondo un criterio che tiene conto delle chimiche delle batterie immesse sul mercato dai Produttori da esso rappresentati. Se, ad esempio, un Sistema Collettivo detiene una quota di mercato del 50% di batterie alcaline sarà chiamato a trattare la medesima percentuale di rifiuti provenienti da questi prodotti. Questa regola vale, ovviamente, anche per le batterie al piombo e per quelle al litio. Il punto della questione è che non tutti i processi di trattamento sono uguali: riciclare una tonnellata di pile alcaline costa circa 300 euro, per fare la stessa cosa con una tonnellata di batterie al litio può costare più di 6.000 euro.

Sono costi di trattamento piuttosto alti.

I Produttori di Erion Energy rappresentano fino al 47% delle quote di batterie Portatili al litio immesse sul mercato, con il restante 53% diviso tra gli altri Consorzi, con il secondo che arriva a poco più del 16%. Quindi si può dire che su 10 richieste di trattamento di RB al litio, quattro arrivano a Erion Energy. Se consideriamo che tra il 2023 e il 2024 tali richieste sono aumentate del 7% su scala nazionale, è facile spiegare quanto pesi su di noi la gestione di questo rifiuto.

Come affronta Erion Energy questo aumento dei costi?

Rimanendo sempre trasparente e differenziando le tariffe per i suoi Produttori in base alle chimiche dei prodotti. Erion Energy ha un listino che diversifica i contributi in base al tipo di batteria immessa sul mercato per garantire che ogni Produttore paghi esclusivamente ciò che la normativa gli impone di pagare, la gestione a fine vita di quanto direttamente immesso sul mercato. Altri Consorzi hanno optato per una proposta a tariffa unificata per tutti i Produttori, a prescindere dai prodotti che essi immettono sul mercato. Così facendo si suddividono i costi del trattamento del litio anche tra i Produttori che immettono sul mercato solo batterie alcaline o al piombo. È un sistema non del tutto trasparente che impone le medesime tariffe a Produttori differenti, portando a pagare costi più alti ad aziende che non sarebbero tenute a farlo.

Anche il nuovo Regolamento europeo sulle batterie e i Rifiuti di batterie richiede di differenziare le tariffe in base alle chimiche delle batterie.

È un principio che riteniamo corretto e che abbiamo, infatti, applicato fin da prima che il Regolamento entrasse in vigore. Reputiamo appropriato che i Produttori di batterie alcaline, al piombo e al litio, paghino il costo del trattamento dei prodotti che immettono sul mercato. Con il contributo unico i Produttori di alcaline e di batterie al piombo finiscono per co-finanziare il trattamento dei rifiuti di batterie al litio. In questo modo non si sente il rumore dell’aumento delle tariffe, ma di fatto c’è uno svantaggio di partenza per due categorie di Produttori.

Perché il costo del trattamento delle batterie al litio è così alto?

Perché le chimiche presenti in queste batterie sono molto più difficili da lavorare e perché in Italia non ci sono impianti di trattamento a livello industriale per questa tipologia di rifiuti. In Europa, a parte qualche eccezione, la situazione non è migliore della nostra, così come non sono inferiori i costi applicati dai Consorzi in Francia, Spagna o Austria. Bisogna puntare sullo sviluppo tecnologico per riuscire ad accorciare le distanze che ci separano da Paesi molto più avanti su questi aspetti, come la Cina. Finché non verranno creati nuovi impianti, la cui nascita è prevista per il 2026 in Italia, è difficile che la situazione migliori, perché non potremo contare sull’efficienza di economie di scala.

Decreto Legge “Salva Infrazioni”, Erion Energy plaude all’emendamento sui marketplace online. “Atto concreto verso una semplificazione per le PMI”

Decreto Legge “Salva Infrazioni”, Erion Energy plaude all’emendamento sui marketplace online. “Atto concreto verso una semplificazione per le PMI”

La misura prevede che i siti di e-commerce dichiarino l’immesso sul mercato per conto dei venditori che, attraverso di essi, commercializzano prodotti coperti da Responsabilità Estesa del Produttore. Laura Castelli, Direttore Generale di Erion Energy: “Questo atto rende strutturale il pilot condotto dal nostro Consorzio con Amazon Italia che ha dato ottimi risultati”. Bianca Maria Martinelli, Direttore Policy e Strategy di Amazon: “Questo modello semplificato non solo aiuta i nostri partner di vendita a rispettare gli obblighi normativi, ma promuove anche una maggiore trasparenza nella filiera del riciclo”

Erion Energy esprime grande soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento di regolamentazione dei marketplace online contenuto nella conversione in legge del decreto legge 16 settembre 2024, n. 131, “Salva Infrazioni”.

Introdotto il sistema “pay on behalf”

La norma, approvata il 6 novembre dal Parlamento, costituisce un importante contributo alle policies di trasparenza nei siti di e-commerce, grazie all’introduzione di misure di semplificazione delle procedure per l’adempimento degli obblighi di Responsabilità Estesa del Produttore. L’emendamento mira, in particolare, a facilitare le modalità di raccolta dei contributi ambientali dovuti dai venditori attivi sui marketplace attraverso il sistema “pay on behalf”, grazie al quale i siti di e-commerce dichiarano l’immesso sul mercato dei venditori che, per mezzo di essi, commercializzano prodotti (come le batterie) coperti da Responsabilità Estesa del Produttore. Il DL cristallizza, così, un progetto pilota sviluppato, tra il 2022 e il 2023, da Amazon, Erion Energy e altri Consorzi EPR, che ha ottenuto risultati molto positivi.

Laura Castelli, DG Erion Energy: “Una misura che rappresenta un enorme passo in avanti per tutta la filiera del post-consumo”

“Questa misura – dichiara Laura Castelli, Direttore Generale di Erion Energy – rappresenta un enorme passo in avanti per tutta la filiera del post-consumo. Da oggi in avanti lo Stato italiano e i Consorzi EPR avranno uno strumento in più per aiutare anche le piccole e medie imprese ad adempiere ai loro obblighi normativi partecipando attivamente al finanziamento  per la gestione del fine vita dei loro prodotti. Questo lo dobbiamo al grande lavoro e alla grande collaborazione di Amazon Italia”.

Bianca Maria Martinelli, Direttore Policy and Strategy Amazon Italia: “Modello semplificato per aiutare i nostri partner a rispettare gli obblighi normativi”

“L’Accordo di programma siglato con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Erion Energy e altri consorzi di settore ha rappresentato un passo importante verso una gestione più efficace e sostenibile dei rifiuti sottoposti ai regimi di Responsabilità Estesa del Produttore”  ha commentato Bianca Maria Martinelli, Direttore Policy and Strategy di Amazon per l’Italia. “Questo modello semplificato non solo aiuta i nostri partner di vendita a rispettare gli obblighi normativi, ma promuove anche una maggiore trasparenza nella filiera del riciclo. È un esempio concreto di come la collaborazione tra settore pubblico e privato possa portare a soluzioni innovative per l’economia circolare, in linea con gli obiettivi della Strategia nazionale e del nostro impegno globale per la sostenibilità”. E conclude Martinelli: “Accogliamo pertanto con favore l’adozione del DL Salva Infrazioni contenente un articolo dedicato alla Responsabilità Estesa del Produttore per il commercio elettronico, che riprende coerentemente i risultati raggiunti con l’Accordo di Programma.”

EUCOBAT: “Al lavoro sul primo tool per il calcolo dell’impronta di carbonio delle batterie sviluppato da Erion Energy”

EUCOBAT: “Al lavoro sul primo tool per il calcolo dell’impronta di carbonio delle batterie sviluppato da Erion Energy”

Intervista Eric Ruyters, Segretario Generale dell’Associazione europea dei Consorzi per le batterie, in visita alla nostra sede di Milano

Il 18 febbraio 2024 è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2023/1542 relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie. Una norma che sta progressivamente rivoluzionando il settore di uno dei prodotti più diffusi a livello globale. L’idea che ha mosso il Legislatore è quella di rendere le batterie più ecosostenibili, riciclabili e circolari, tracciandone l’intero ciclo di vita: dalla culla alla culla. Ne abbiamo parlato con Eric Ruyters, Segretario Generale di EUCOBAT, l’Associazione europea dei consorzi per le batterie, che è stato in visita nella sede di Erion Energy a Milano.

L’entrata in vigore del nuovo Regolamento ha rivoluzionato il settore. Quali sono le sfide principali introdotte da questa normativa?

Il nuovo Regolamento espande il campo di azione previsto dalla precedente direttiva che si occupava solo del fine vita delle batterie. Il Regolamento disciplinerà l’intero ciclo di vita di questi prodotti: l’estrazione dei materiali, i processi di produzione, ma anche l’immissione sul mercato e, ovviamente, la raccolta dei prodotti a fine vita e il riciclo delle materie prime in essi contenute. Oltre al riciclo, il Regolamento disciplinerà anche cambio di destinazione, contemplando la possibilità che le batterie possano anche avere una seconda vita ed essere usate per finalità diverse da quelle originarie. Si tratta di una dinamica totalmente nuova rispetto a quella compresa nella direttiva.

Parliamo delle nuove categorie di batterie…

Questa è un’altra novità molto importante introdotta dal Regolamento. La direttiva divideva le batterie in tre categorie: portatili, industriali e automotive, ovvero quelle necessarie all’avviamento, alle luci e all’accensione di tutte le automobili. Il Regolamento modifica e amplia a cinque tali categorie. Quindi per le batterie portatili la categoria si allargherà a quelle fino a 5 chilogrammi. La nuova categoria batterie LMT (Light Means of Transport) comprenderà le batterie in dotazione ai mezzi elettrici leggeri come le e-bike e gli e-scooter. Tra le batterie per veicoli elettrici saranno invece considerate non solo quelle per automobili, ma anche quelle montate su motociclette, autobus e camion. Quindi parliamo di un ambito molto ampio di veicoli elettrici. Tutti i prodotti che non rientrano nei precedenti gruppi vengono categorizzate come batterie industriali. La quinta categoria sarà quella denominata SLI (Start, Lighting and Ignition). Anche questo settore di mercato si sta spostando verso i prodotti agli ioni di litio, e questo cambierà le caratteristiche dell’intera categoria. Molti sviluppi del genere creeranno nuove opportunità dal momento che le batterie usate possono essere riutilizzate per scopi diversi. Si pensi, ad esempio, al rifiuto di una batteria per veicoli elettrici che, dopo la raccolta, può essere utilizzata per soluzioni di stoccaggio.

Come si sta preparando Eucobat ad affrontare questi cambiamenti?

Stiamo lavorando insieme a tutti i nostri membri, come Erion Energy, divisi in diversi gruppi tematici. Abbiamo il gruppo tecnico che studia e offre supporto su tutti i problemi tecnici delle batterie, ma anche su quelli correlati alla sicurezza, che è un argomento molto importante alla luce degli incendi scoppiati negli impianti di trattamento anche a causa delle batterie. Abbiamo, inoltre, un gruppo di lavoro sulla policy che è la parte più importante, nella misura in cui guarda all’implementazione del Regolamento non solo nella parte già in vigore dal 18 febbraio di quest’anno, ma anche in quelle che arriveranno nel prossimo futuro. Tra le più rilevanti c’è sicuramente quella ricompresa nel Capitolo 8 (artt. 54-76), la cui applicazione è pianificata per l’estate del 2025 e che riguarda la Responsabilità Estesa del Produttore, la raccolta dei rifiuti di batterie in tutte le categorie, il riutilizzo e il riciclo dei RB. Ciò creerà nuove dinamiche e opportunità nel mercato, nonché il modo di lavorare e collaborare all’interno della filiera.

Nel 2025 il Regolamento introdurrà anche due nuovi obblighi: la Dichiarazione dell’Impronta di Carbonio e il rispetto di policies relative al dovere di diligenza. Le aziende sono pronte a questi cambiamenti?

Non proprio, ci sono ancora opinioni diverse su come assolvere a questi obblighi, ma per i Produttori entrambi rappresentano due requisiti importanti previsti dal Regolamento, e non solo da questo. L’incertezza implicherà che, alla fine, i Produttori busseranno alle porte dei Sistemi EPR per scoprire come calcolare l’impronta di carbonio della raccolta delle batterie a fine vita e di tutti i processi ad esse correlati. Eucobat è al lavoro per elaborare un modello di calcolo valido in ogni Paese. Un passo necessario dal momento che lo stesso Produttore può operare in Italia, in Francia, nei Paesi Bassi e, in presenza di approcci diversi, tale calcolo può essere estremamente complesso. Erion Energy ha già sviluppato una prima bozza di modello, che al momento stiamo esaminando in Eucobat per capire come possa essere utilizzato a livello europeo.

Perché per EUCOBAT è importante essere presenti in tutti i Paesi?

EUCOBAT è al servizio dei suoi membri per tutto ciò che riguarda la conformità alla loro Responsabilità Estesa. Con l’entrata in vigore del Regolamento ha senso che tutti i Sistemi di gestione dei rifiuti di batterie, che sono soggetti senza scopo di lucro, siano anche membri di EUCOBAT. Ciò creerà una voce forte in tutti i tavoli di lavoro europei sul nuovo Regolamento per le Batterie.

Tra gli obiettivi posti dal nuovo Regolamento europeo c’è l’aumento progressivo dei tassi di riciclo dei materiali contenuti nelle batterie. È un target realizzabile in un’Europa che stenta ad arrivare agli obiettivi di raccolta?

In realtà sono due approcci diversi. Uno è legato alla raccolta delle batterie e agli obblighi per i Consorzi di Produttori. L’altro è collegato all’efficienza del riciclo e al recupero dei materiali. Il nuovo Regolamento trasferirà, dalla prossima estate, la responsabilità dai Sistemi Collettivi ai riciclatori che, in futuro, saranno chiamati a dar conto della loro efficienza e del recupero dei materiali. Ci sono già molte discussioni aperte in sede di Commissione su come calcolare questa responsabilità, ma ciò al momento non rientra nell’ambito di lavoro di Eucobat e dei suoi membri. È comunque una questione importante anche per i nostri associati, perché il risultato dell’efficienza del riciclo è correlata al calcolo dell’impronta di carbonio e ha, inoltre, anche un impatto sui prezzi dell’intera filiera. Tornando alla raccolta dei rifiuti di batterie, ricordo che si tratta di una parte della Responsabilità Estesa del Produttore che in futuro avrà un target di raccolta per le categorie batterie portatili e LMT. EUCOBAT e i suoi membri si impegnano per un ambiente migliore raccogliendo sempre più batterie usate e riciclandole in modo ecologico, tuttavia, al momento i nostri associati possono raccogliere solo quei rifiuti di batterie disponibili per la raccolta. Ecco perché EUCOBAT sostiene la raccomandazione del JRC della Commissione europea che punta a modernizzare la metodologia di calcolo degli obiettivi di raccolta per le batterie usate, passando dall’attuale metodo basato sul POM (Put on the Market) a quello incentrato sui rifiuti effettivamente “Disponibili per la raccolta” (AfC – Available for Collection).

Nasce l’innovativo impianto di riciclo di magneti permanenti che permetterà di ridurre la dipendenza da Russia e Cina

Nasce l’innovativo impianto di riciclo di magneti permanenti che permetterà di ridurre la dipendenza da Russia e Cina

Saranno trattate oltre 20 tonnellate di magneti da cui recuperare oltre 5 tonnellate di composti di REE (Rare Earth Elements), con un piano di industrializzazione che, a regime, permetterà di trattare fino a 2.000 tonnellate all’anno, equivalenti a quelle presenti in più di 600.000 motori elettrici e ibridi. Un progetto finanziato da EIT RawMaterials, coordinato da Erion, che vede la collaborazione di Itelyum, OSAI, KU Leuven, Treee, Smart Waste Engineering, Glob Eco e Università degli Studi dell’Aquila. Presente all’inaugurazione anche Legambiente che sceglie l’impianto per la 20esima tappa della campagna “I Cantieri della Transizione Ecologica” dedicata ai progetti e alle innovazioni che hanno avviato un percorso virtuoso per contrastare la crisi climatica e costruire un futuro migliore

È stato inaugurato oggi, presso lo stabilimento Itelyum Regeneration di Ceccano (FR), l’innovativo impianto pilota capace di trattare in un anno oltre 20 tonnellate di magneti permanenti (PM), materiali ampiamente utilizzati nei dischi rigidi dei computer e nei meccanismi di azionamento di motori elettrici e ibridi.

Una struttura nata nell’ambito del progetto europeo New-RE

Si tratta del progetto europeo New-RE, supportato da EIT RawMaterials, volto a migliorare la circolarità delle Terre Rare a livello europeo, garantendo una maggiore sostenibilità economica e ambientale della filiera. Il programma triennale (2022-2024) è sviluppato da un Consorzio coordinato da Erion e formato da altri sette partner: ItelyumOSAIKU LeuvenTreeeSmart Waste EngineeringGlob Eco e Università degli Studi dell’Aquila. In questa cornice, si è svolta anche la 20esima tappa della campagna nazionale di Legambiente “I Cantieri della Transizione ecologica”, un viaggio itinerante lungo tutta la Penisola, partito a maggio dello scorso anno con l’obiettivo di raccontare cantieri, progetti ed esperienze che hanno avviato un percorso virtuoso per contrastare la crisi climatica, promuovere l’economia circolare e costruire un futuro migliore. Progetti che meritano di essere replicati e che sono riportati anche sul sito – cantieridellatransizione.legambiente.it – con schede, approfondimenti, foto e video.

Ecco come opererà la nuova struttura di Ceccano

La nuova infrastruttura di Ceccano tratterà PM derivati dal disassemblaggio sia di motori elettrici (effettuato da Glob Eco), sia dai RAEE provenienti dagli impianti di trattamento (come Treee), nonché dalla linea di smontaggio automatizzato di hard disk realizzata da OSAI e KU Leuven, integrata nel dimostratore stesso, e che si avvale di tecnologie di IA. Nell’impianto pilota verranno trattate oltre 20 tonnellate all’anno di magneti permanenti grazie a un processo idrometallurgico, sviluppato e brevettato dall’Università degli Studi dell’Aquila, che prevede una pulitura (lisciviazione) a basso impatto ambientale delle Terre Rare, attraverso soluzioni acide organiche riutilizzabili fino a cinque volte.

Il progetto europeo INSPIREE

Le tecnologie messe in campo nell’impianto New-RE saranno impiegate per uno scale-up industriale nell’ambito di un altro importante progetto denominato INSPIREE, finanziato da CINEA all’interno del programma LIFE e partecipato da un Consorzio formato da ItelyumErionEIT RawMaterialsGlob Eco e Università degli Studi dell’Aquila. INSPIREE sfrutterà il processo idrometallurgico sostenibile con l’obiettivo di trattare, a regime, fino a 2.000 tonnellate di magneti permanenti all’anno, equivalenti a quelle presenti in più di 600.000 motori elettrici e ibridi. Da questi materiali potranno essere recuperate oltre 500 tonnellate di composti di REE (Rare Earth Elements, ovvero Terre Rare). Considerando che la produzione europea di magneti permanenti annua è di 1.600 tonnellate, l’Italia sarebbe già in grado di sviluppare una catena del valore circolare del riciclo degli stessi all’interno dei confini europei, riducendo così la dipendenza dalle importazioni extra-UE, soprattutto da Russia e Cina.

Itelyum: “La sfida sul recupero delle Terre Rare è un’opportunità per l’Italia.”

“La sfida strategica del recupero delle Terre Rare – dichiara il CEO di Itelyum, Marco Codognola – rappresenta un’opportunità cruciale per l’Italia e l’Europa nella transizione ecologica. Il riciclo delle Terre Rare, attraverso pratiche come l’urban mining e l’idrometallurgia, può ridurre la vulnerabilità geopolitica, limitare l’impatto ambientale e favorire l’indipendenza economica. Per centrare gli obiettivi del Critical Raw Materials Act dell’Unione Europea le aziende innovative saranno centrali, favorendo l’indipendenza dell’Europa dalle importazioni e la nascita di un’industria del riciclo competitiva a livello globale. L’Italia, con il suo tessuto industriale dinamico e innovativo, può giocare un ruolo di primo piano in questo processo, contribuendo a costruire una filiera europea delle Terre Rare e rafforzando la propria leadership nella transizione ecologica”.

Erion: “L’impianto che si inaugura a Ceccano si candida ad essere un modello di sostenibilità ed innovazione.”

“Per Erion è un motivo d’orgoglio aver sviluppato un progetto che sicuramente apporterà benefici ambientali ed economici non solo all’Italia, ma anche ad altri Paesi europei” – dichiara Marco Sala, Direttore Generale di Erion Compliance Organization. “L’impianto che oggi si inaugura a Ceccano si candida ad essere un modello di sostenibilità e di innovazione nei processi di riciclo e recupero delle Terre Rare che, lo ricordiamo, rappresentano elementi fondamentali ai processi di produzione in diversi comparti industriali. Da sempre Erion si impegna nel diffondere in Italia una cultura della circolarità e quello che abbiamo compiuto oggi rappresenta un bel passo verso lo sviluppo di questo nuovo modello”.

Legambiente: “La nuova frontiera su cui puntare in Italia e in Europa è la ‘miniera urbana’.”

“Con la nostra campagna itinerante vogliamo far conoscere i progetti più innovativi sul fronte della transizione ecologica affinché vengano replicati, creando una vera e propria rete virtuosa di esempi nel campo dell’economia circolare, mobilità sostenibile, qualità dell’aria e conversione energetica – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale Legambiente – Ci auguriamo che il progetto New-RE sia il primo di una lunga serie di programmi innovativi per il recupero delle Terre Rare da componenti elettriche ed elettroniche, un percorso anche in grado di invertire la tendenza verso l’attività estrattiva di materie prime critiche. La nuova frontiera su cui bisogna puntare in Italia e in Europa è la ‘miniera’ urbana, ad esempio aumentando la raccolta di RAEE e favorendo la realizzazione di più impianti di riciclo, anche attraverso l’accelerazione degli iter autorizzativi”.

Ecodesign delle batterie: uno studio analizza strategie e impatti

Ecodesign delle batterie: uno studio analizza strategie e impatti

Le batterie stanno subendo un’evoluzione tecnologica rapida che le trasforma da componenti secondarie a elementi fondamentali per l’innovazione. Uno studio traccia le possibili linee guida per lo sviluppo di regole standardizzate relative alle batterie e al loro ciclo di vita, che risultino conformi al Regolamento sulla progettazione ecocompatibile della Commissione Europea

Le batterie stanno subendo un’evoluzione tecnologica rapida che le trasforma da componenti secondarie a elementi fondamentali per l’innovazione. Tale evoluzione rappresenta infatti una svolta cruciale per i sistemi energetici e i modelli economici, poiché influenza profondamente il modo in cui produciamo, immagazziniamo e utilizziamo l’energia. Un settore in particolare che ne beneficia enormemente è quello dei veicoli elettrici a batteria (BEV), considerati un’alternativa più sostenibile rispetto ai veicoli tradizionali a combustione interna grazie a emissioni ridotte e al potenziale per diminuire la dipendenza dai combustibili fossili. Tuttavia, per massimizzare l’impatto positivo dei BEV sull’ambiente è essenziale affrontare le sfide legate alla produzione e al riciclo delle batterie, garantendo che l’intero ciclo di vita dei veicoli sia improntato alla minimizzazione degli impatti.

Nell’ambito del progetto “Training for Circularity – Borse di Studio (WEEE Edition)”, promosso dal Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali in collaborazione con Erion WEEE ed ENEA – Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali, la ricerca condotta dai borsisti Fabiola Pignatelli e Gianluca Lubrano sotto la supervisione dei ricercatori dell’ENEA Tiziana Beltrani, Silvio Viglia e Federica Forte ha tracciato le possibili linee guida per lo sviluppo di regole standardizzate relative alle batterie e al loro ciclo di vita, che risultino conformi al Regolamento sulla progettazione ecocompatibile della Commissione Europea. I risultati di questa ricerca saranno divulgati nel dettaglio in un paper di prossima pubblicazione di cui EconomiaCircolare.com anticipa le linee guida.

Il futuro del ciclo di vita delle batterie

L’estrazione e l’utilizzo delle materie prime necessarie per la produzione dei BEV pongono sfide significative per l’Unione europea. Queste sfide includono la scarsità di risorse, le vulnerabilità della catena di approvvigionamento, l’impatto ambientale dello smaltimento e il riciclo delle batterie. Per affrontarle è necessario rivolgersi anche all’ecodesign che, con la Life Cycle Assessment (LCA), permette di quantificare gli impatti ambientali e sociali di prodotti e servizi, quindi anche di una batteria o di un veicolo, e di individuare le aree di intervento per migliorare specifiche fasi del ciclo di vita. “Fare ecodesign – spiega Pignatelli – significa adottare principi di economia circolare e design thinking, con particolare attenzione alla prevenzione dei rifiuti, al diritto alla riparazione e alle pratiche di riutilizzo e riciclaggio. Una progettazione che consideri le fasi di dismissione e riciclo è infatti cruciale per il recupero efficiente dei materiali, e tecnologie come la manutenzione predittiva possono migliorare la durata e la sicurezza delle batterie, allineandole agli standard ambientali lungo tutto il loro ciclo di vita”.

Per dare priorità alle azioni sostenibili nel settore delle batterie, è importante distinguere tra strategie di ecodesign facilmente implementabili e quelle che richiedono ulteriori sviluppi. La tabella (figura 1) evidenzia le aree chiave per il miglioramento nell’applicazione dei principi di progettazione ecocompatibile delle batterie, categorizzate in base alla loro fattibilità. La fattibilità è un indicatore della praticabilità delle raccomandazioni di progettazione ecocompatibile entro diversi periodi di tempo. Un’alta fattibilità indica che una pratica può essere adottata nel breve termine utilizzando le tecnologie esistenti o pratiche già pronte per l’implementazione. Una fattibilità moderata, invece, indica soluzioni che, sebbene realizzabili, potrebbero necessitare di ulteriori sviluppi tecnologici o di una più ampia accettazione da parte dell’industria. Questa distinzione è fondamentale per pianificare interventi efficaci e mirati nel miglioramento sostenibile delle batterie.

 

di Vittoria Moccagatta

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Nomine in Erion Compliance Organization: Danilo Bonato nuovo Direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali. Marco Sala, Nuovo Direttore Generale

Nomine in Erion Compliance Organization: Danilo Bonato nuovo Direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali. Marco Sala, Nuovo Direttore Generale

Si rafforza il vertice del più importante Sistema multi-consortile di Responsabilità Estesa del Produttore con l’impegno di rendere più circolare e sostenibile il modello di sviluppo economico e sociale dell’Italia e dell’Europa

Il Sistema Erion conferma l’impegno nel rendere sempre più circolare e sostenibile il modello di sviluppo economico e sociale dell’Italia e dell’Europa, con la costituzione della nuova Direzione Sviluppo e Relazioni Istituzionali affidata a Danilo Bonato – manager con vent’anni di esperienza nel settore e già Direttore di Consorzio Remedia e di Erion Compliance Organization (ECO). Grazie al nuovo assetto organizzativo, Erion assicurerà un maggior coinvolgimento non solo dei soggetti istituzionali e dei decisori politici, ma anche dei partner internazionali costruendo alleanze e stimolando la partecipazione di attori del mondo associativo, accademico e dei media.

Marco Sala, nuovo Direttore Generale di Erion Compliance Organization

Un’evoluzione organizzativa importante che, in casa Erion, sarà accompagnata dalla nomina dell’Ing. Marco Sala che succederà a Bonato nel ruolo di Direttore Generale di Erion Compliance Organization, la società di servizi che supporta il funzionamento dei sei consorzi del sistema multi-consortile. Sala, che è entrato in Erion a gennaio 2024 nel ruolo di Direttore Operativo, ha già maturato significative esperienze in ANIE, Vaillant Group Italia, Candy Elettrodomestici. Non solo, il nuovo Direttore – già precedentemente Operation Manager del Consorzio Ecodom – vanta una conoscenza approfondita della filiera dei rifiuti tanto da aver sviluppato in soli tre anni uno dei più innovativi impianti di trattamento delle plastiche in Italia (Stena Recycling).

Danilo Bonato: “Un compito per dare risposte alle sfide del nostro tempo”

Il compito che mi è viene affidato sarà quello di orientare i modelli di Responsabilità Estesa del Produttore verso una nuova fase capace di dare risposte alle sfide del nostro tempo come il contrasto al cambiamento climatico, l’uso sostenibile delle risorse e la riduzione della dipendenza dall’estero per le nostre materie prime strategiche.” – dichiara Danilo Bonato“Per fare ciò servono consorzi senza fini di lucro, espressione delle aziende e non di operatori commerciali, che mettano al primo posto etica, trasparenza e attenzione al ruolo sociale di pubblica utilità che essi sono chiamati a svolgere. I moderni sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore” – spiega Bonato – “Sono attivi in un’ampia gamma di settori per abilitare economie di scala, adottano un modello operativo orientato all’efficienza e alla qualità del servizio ai cittadini ed investono in progetti di ricerca e innovazione per costruire modelli economici più circolari”.

Marco Sala: “Il mio lavoro sarà quello di rendere ancora più efficiente questa bellissima macchina”

“Il prossimo ottobre Erion compirà quattro anni. Dall’inizio delle sue attività il Sistema è cresciuto in modo esponenziale: sono nati nuovi Consorzi attivi in diversi settori, l’organigramma si è ampliato e sono stati creati servizi sempre più vicini ai nostri Produttori. Il mio lavoro sarà quello di rendere ancora più efficiente questa bellissima macchina restando fedele ai valori e alla missione di Erion: essere il miglior Sistema di Responsabilità Estesa del Produttore operante in Italia.”– dichiara Marco Sala“È una sfida che credo potremo vincere come team, valorizzando quanto di buono abbiamo costruito fino ad adesso e impegnandoci quotidianamente per sostenere in modo ottimale le strategie di sviluppo dei nostri consorzi e migliorare costantemente la qualità e l’efficienza dei servizi forniti”

Sfide e opportunità per il riciclo delle materie prime critiche in Italia

Sfide e opportunità per il riciclo delle materie prime critiche in Italia

Non solo estrazioni: le materie prime critiche necessarie per la transizione ecologica e digitale sono ottenibili anche col riciclo. Ma qual è la situazione attuale degli impianti in Italia? Una ricerca del progetto Training for circularity fa il punto. “Risulta necessaria innanzitutto una semplificazione della normativa”

Le materie prime critiche sono risorse a rischio di approvvigionamento nelle catene di fornitura europee. Litio, tungsteno, fosforo e cobalto: sono soltanto alcune di queste materie che risultano fondamentali per lo sviluppo economico dei settori strategici delle energie rinnovabili, della mobilità elettrica, dell’elettronica, dell’aerospazio e della difesa. Poiché si tratta di risorse scarse e concentrate in pochi Paesi, l’economia circolare gioca un ruolo fondamentale per il loro recupero e riutilizzo, anche se esistono ancora barriere molto complesse da superare di natura sociale, economica, geografica e infrastrutturale, nonché relative all’interconnessione di questi aspetti tra di loro.

Per contribuire a superare le barriere economiche e infrastrutturali, la ricerca condotta dalla borsista Fiore Montini, con la supervisione delle ricercatrici dell’ENEA Roberta De Carolis e Federica Forte, ha indagato quali fossero le materie prime critiche e/o strategiche rilevanti nelle filiere di produzione italiane oltre che le buone pratiche di economia circolare messe in campo per recuperarle nel contesto della filiera italiana delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. La ricerca fa parte del progetto “Training for Circularity – Borse di Studio (WEEE Edition)” promosso dal Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali in collaborazione con Erion WEEE ed ENEA – Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali.

Leggi anche: Il ministero dell’Ambiente definisce le priorità politiche sull’economia circolare

Il fabbisogno di rame e litio

ICESP è la piattaforma italiana degli attori per l’economia circolare promossa da ENEA come iniziativa speculare e integrata a ECESP, che agisce a livello europeo, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dell’economia circolare, mapparne le buone pratiche e favorire il dialogo multistakeholder. Agli attori di ICESP – in particolare a quelli del ristretto sottogruppo tematico delle apparecchiature elettriche ed elettroniche – è stato sottoposto un questionario per identificare quali fossero le materie prime critiche e/o strategiche essenziali alla loro attività economica, i prodotti in cui vengono utilizzate e i Paesi da cui l’Italia dipende per l’importazione. Un lavoro, questo, che è stato di supporto anche alle attività previste dal Tavolo Tecnico Materie Prime Critiche.

 

di Vittoria Moccagatta

 

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“Lo sport per l’ambiente”: Erion Energy ed Erion WEEE al 5° Grand Prix Modena Badminton

“Lo sport per l’ambiente”: Erion Energy ed Erion WEEE al 5° Grand Prix Modena Badminton

Il 29 e il 30 giugno i due Consorzi del nostro Sistema sono stati partner di sostenibilità della competizione a cui hanno partecipato più di 250 atleti e para-atleti provenienti da tutte le Regioni d’Italia. Durante la due giorni raccolti 170 kg di Rifiuti di Batterie e 220 kg di RAEE

“Insieme per la sostenibilità”. È stato questo il motto del 5° Grand Prix Modena Badminton di cui Erion Energy ed Erion WEEE sono stati partner. L’evento, ospitato dal 29 al 30 giugno dallo storico Palapanini, ha coinvolto in una due giorni di gare più di 250 giovani atleti e para-atleti (dagli under 9 ai master) provenienti da tutte le regioni italiane. Tra i partecipanti ha brillato Rosa De Marco qualificatasi per le Paraolimpiadi di Parigi, in programma dal 28 agosto all’8 settembre 2024. Tanto sport, ma anche educazione civica grazie alla scelta degli organizzatori di inserire tra gli obiettivi del torneo quello di contribuire “Alla costruzione di un futuro sostenibile per il Pianeta attraverso la valorizzazione di comportamenti corretti finalizzati alla diffusione dei concetti di economia circolare. In questo contesto la Federazione Italiana Badminton ha concesso l’utilizzo del logo di ‘evento sostenibile’ alla manifestazione di Modena che ha formalizzato un impegno importante nel rispetto dei requisiti previsti dalle linee guida federale emanate con il supporto della Federazione Mondiale di Badminton (BWF)”.

La partnership con Erion Energy ed Erion WEEE

In vista di questi obiettivi di sostenibilità gli organizzatori hanno stretto una partnership di sostenibilità con i Consorzi del Sistema Erion dedicati, rispettivamente, alla gestione dei Rifiuti di Batterie (RB) e dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). I nostri esperti sono stati presenti durante la due giorni di sport con uno spazio informativo dedicato ai partecipanti. “Tra le varie iniziative che vedono lo sport come attivatore dell’Agenda 2030 dell’ONU sullo sviluppo sostenibile – ha dichiarato l’ASD Modena Badminton – sono state previste diverse attività volte a sensibilizzare i giocatori e i simpatizzanti del mondo del Badminton sull’importanza e sulla necessità di aumentare il recupero e il riciclo delle batterie esauste e dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) per raggiungere il completo sviluppo di un’economia circolare e sostenibile a livello internazionale”.

La lotteria legata al conferimento dei RAEE e dei RB

Non solo informazione green. Durante la manifestazione si è tenuta anche una speciale lotteria che, grazie alla collaborazione con il Gruppo Hera, ha offerto a tutti i visitatori la possibilità di vincere cinque premi – un monopattino elettrico, una macchina per il pane, due paia di cuffie bluetooth e uno smartwatch – conferendo, nella giornata di sabato 29 giugno, piccoli RAEE (come telefoni, cavi, piccoli elettrodomestici, tastiere del computer, caricabatterie) e RB negli appositi contenitori allestiti dalla multiutility. L’obiettivo, come sempre, è stato quello di sensibilizzare le persone sull’importanza di una corretta raccolta differenziata di questi rifiuti. Al termine della manifestazione sono stati raccolti 170 kg di Rifiuti di Batterie e 220 kg di RAEE.

Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE: “Fondamentale parlare di sostenibilità e di raccolta differenziata ad eventi come il Grand Prix di Modena”

Il 29 giugno la manifestazione è stata anticipata da una tavola rotonda dedicata proprio ai temi dello sviluppo sostenibile attraverso gli eventi sportivi. All’incontro ha partecipato anche Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE che ha dichiarato: “Stiamo vivendo una situazione che è sempre più estrema dal punto di vista climatico, sempre più ingovernabile. È un problema legato al fatto che si continua a saccheggiare il Pianeta, a dipendere da fonti fossili e a vivere come se non stesse succedendo niente. Il cambiamento di rotta richiede grandi quantità di materie prime strategiche. Dentro i RAEE e dentro i Rifiuti di Batterie ci sono tutte queste materie prime e riciclarle permette di alleviare il nostro fabbisogno e la nostra dipendenza da Paesi terzi. Dobbiamo riciclare di più”. Il DG ha poi aggiunto: “La filiera di gestione dei rifiuti è una filiera lunga, una squadra, un sistema complesso. Noi ritiriamo RAEE in tutta Italia, ma prima di noi ci sono soggetti come Hera e i comuni che permettono ai cittadini di fare la raccolta di RAEE e RB. Prima ancora ci sono i cittadini che devono diventare sempre più consapevoli dell’importanza di fare la raccolta differenziata non solo della carta, della plastica e del vetro, ma anche dei RAEE e dei Rifiuti di Batterie. Il fatto che ad eventi come il Grand Prix del Badminton di Modena si possa parlare di sostenibilità e di raccolta differenziata di RAEE e RB è fondamentale”.

Marco Tarabusi, Presidente ASD Modena Badminton: “Erion Energy e Erion WEEE partner fondamentali”

Un apprezzamento per la partnership con i due Consorzi del Sistema Erion è arrivato anche da Marco Tarabusi, Presidente di ASD Modena Badminton che ha dichiarato: “Come Modena Badminton siamo arrivati a organizzare la quinta edizione di questo torneo al quale, negli ultimi tre anni, abbiamo dato anche un significato ambientale. Erion WEEE ed Erion Energy sono stati partner fondamentali per aiutarci in questa mission e insieme Hera, che è la multiutility locale, abbiamo pensato di organizzare in concomitanza con l’evento sportivo sia una tavola rotonda per sensibilizzare i cittadini su questi temi, sia una raccolta di batterie e rifiuti elettronici. Erion WEEE ed Erion Energy ci hanno dato una grossa mano, così come tutti i partecipanti al torneo che hanno contribuito alla causa in maniera piacevole ed entusiasta conferendo i loro rifiuti con spirito sportivo e con la massima collaborazione”.