Erion WEEE ed Erion Energy al Grand Prix Modena Badminton

Erion WEEE ed Erion Energy al Grand Prix Modena Badminton

Dal 29 al 30 giugno i due Consorzi del Sistema Erion saranno partner di sostenibilità all’evento che si terrà allo storico PalaPanini. Per la due giorni previsto uno stand informativo con gadget e uno spazio di raccolta RAEE e RB

Dal 29 al 30 giugno prenderà il via Erion WEEE ed Erion Energy saranno partner di sostenibilità del 5° Grand Prix Modena Badminton.  La manifestazione, che si terrà al Palapanini, propone gare di livello nazionale di questa disciplina e prevede la partecipazione di atleti (dagli under 9 ai master) oltre a para-atleti, provenienti da tutte le regioni italiane a conferma di una reputazione ormai capillare su tutto il territorio nazionale.

L’impegno del Grand Prix di Modena per l’ambiente

Oltre all’obiettivo sportivo è presente, come di consueto, anche un altro obiettivo importante: contribuire alla costruzione di un futuro sostenibile per il Pianeta attraverso la valorizzazione di corretti comportamenti finalizzati alla diffusione dei concetti di economia circolare. In questo contesto la Federazione Italiana Badminton ha concesso l’utilizzo del logo di “evento sostenibile” alla manifestazione di Modena che ha formalizzato un impegno importante nel rispetto dei requisiti previsti dalle linee guida federale emanate con il supporto della Federazione Mondiale di Badminton (BWF). Gli organizzatori del ASD Modena Badminton hanno anche concluso una importante collaborazione con il Gruppo  Hera, una delle principali multiutility italiane ed Erion WEEE ed Erion Energy, i Consorzi del Sistema Erion dedicati, rispettivamente, alla gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e dei Rifiuti di Batterie (RB). Tra le varie iniziative che vedono lo sport come attivatore dell’Agenda 2030 dell’ONU sullo sviluppo sostenibile sono previste diverse attività volte a sensibilizzare i giocatori e i simpatizzanti del mondo del Badminton “sull’importanza e sulla necessità di aumentare il recupero e il riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e pile esauste per “raggiungere” il completo sviluppo di un’economia circolare e sostenibile a livello internazionale”.

La lotteria dei piccoli RAEE

Inoltre è da segnalare una lotteria a cui, grazie alla collaborazione con il Gruppo HERA, tutti gli stakeholders potranno partecipare attraverso il conferimento, nella giornata di sabato 29 giugno, di piccoli RAEE (come telefoni, cavi, piccoli elettrodomestici, tastiere del computer, caricabatterie) e pile direttamente, nello stand allestito presso l’impianto del PalaPanini con appositi contenitori forniti dalla multiutility, che si occuperà anche della loro vuotatura e della pesatura dei RAEE raccolti. In base al numero dei rifiuti correttamente consegnati verranno consegnati i biglietti per partecipare all’estrazione dei premi.

Sabato 29 la tavola rotonda con Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE

Durante il “Grand prix” si svolgerà anche una tavola rotonda, in programma alle ore 11 di sabato 29 giugno, dedicata proprio ai temi dello sviluppo sostenibile attraverso gli eventi sportivi. In questo importante appuntamento culturale interverranno Carlo Beninati, Presidente della Federazione italiana Badminton, Marco Tarabusi, Presidente dell’ASD Modena Badminton, Giovanna Rondinone, Responsabile Ufficio Sport e Giovani Comune di Modena, Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE, Alessandro Trebbi, Responsabile della comunicazione UISP Modena, Luca Sitta della Direzione Servizi Ambientali Area Modena del Gruppo Hera, Giovanni Esposito, Segretario generale della Federazione italiana badminton e Sven Serrè, Presidente della Confederazione Badminton Europea.

Erion: sistemi EPR per ridurre rischi approvvigionamento delle materie prime

Erion: sistemi EPR per ridurre rischi approvvigionamento delle materie prime

Studio commissionato da Erion alla società di consulenza dss+. Bonato: Sistemi di Responsabilità Estesa dei Produttori per colmare il gap tra obiettivi di sostenibilità e l’approvvigionamento risorse strategiche

Dipendiamo troppo da materie prime vergini, in primis critical raw materials come litio e palladio, per sostenere la transizione ecologica. Una tradizionale prospettiva estrattivista non sarà sufficiente a colmare il gap tra bisogni e disponibilità, soprattutto perché alcuni materiali cruciali per le nuove tecnologie – quelle digitali e quelle green – sono nelle disponibilità quasi esclusive di una manciata di Paesi. Una delle soluzioni a questa impasse arriva dallo studio “Erion Vision 2050: Passato, Presente e Futuro dei Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore” commissionato da Erion alla società di consulenza dss+ e presentato ieri in occasione dell’evento “Forum sulla Responsabilità Estesa del Produttore. La nuova generazione europea dei Sistemi Collettivi” a Firenze.

Ripensare il ruolo dell’EPR: “Vettore di approvvigionamento e ottimizzazione delle risorse”

I Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), nati negli anni 90 sia per organizzare e finanziare la gestione dei rifiuti, sia per stimolare una migliore progettazione dei prodotti, si trovano ora ad affrontare una sfida importante: colmare il gap tra gli obiettivi programmatici di sostenibilità e l’approvvigionamento di risorse strategiche per l’Unione Europea” ha spiegato Danilo Bonato, direttore generale di Erion Compliance Organization. “È quindi fondamentale ripensare il ruolo dell’EPR all’interno dell’UE, in particolare in risposta alle urgenti richieste di materie prime critiche e all’imperativo di decarbonizzare l’economia in un quadro di coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile”.

Alcuni dati aiutano a capire perché, secondo Erion, questa svolta è necessaria.

La domanda di materie primeIl consumo medio pro capite globale di risorse è di circa 12,5 tonnellate all’anno: “È evidente che le attuali politiche non risultino essere sufficienti a ridurre l’uso di materie prime, la cui domanda crescerà – rispetto al 2000 – di 2,5 volte entro il 2050”.  Le dimensioni del mercato delle materie prime critiche (MPC), necessarie per la transizione energetica, ha raggiunto i 320 miliardi di dollari nel 2022, rendendoli uno dei focus dell’industria mineraria. Si stima infatti che entro il 2030 la domanda globale di critical raw materials (CRM), necessaria per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalla Commissione Europea, crescerà di 3,5 volte superando le 30 milioni di tonnellate (fonte: IEA – Net Zero Emissions by 2050 Scenario).

La fame di litio e cobalto. Nel settore clean-tech (le tecnologie pulite) la domanda di litio è passata dal 30% del totale della domanda globale del 2017 al 56% del 2022. Quella di Cobalto dal 17% al 40%.

 

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Erion: oltre l’87% del consumo di risorse nell’Ue dipende ancora da Materie Prime Vergini con una forte dipendenza da Paesi terzi

Erion: oltre l’87% del consumo di risorse nell’Ue dipende ancora da Materie Prime Vergini con una forte dipendenza da Paesi terzi

Uno nuovo Studio spiega come i Sistemi di Responsabilità Estesa dei Produttori rappresentino un’alternativa per ridurre il rischio di approvvigionamento e la dipendenza dalle importazioni

Nonostante gli sforzi compiuti nell’ambito dell’economia circolare, oltre l’87% del consumo di risorse nell’Unione europea dipende ancora da materie prime vergini. A fronte di un consumo medio pro capite globale di risorse di circa 12,5 tonnellate all’anno, è evidente che le attuali politiche non risultino essere sufficienti a ridurre l’uso di materie prime, la cui domanda crescerà – rispetto al 2000 – di 2,5 volte entro il 2050. Davanti a questo scenario ricopre particolare importanza il ruolo dei Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore che oltre a essere uno strumento di prevenzione e gestione dei rifiuti diventeranno anche un vettore di approvvigionamento e ottimizzazione delle risorse.

Lo studio di dss+ sulla Responsabilità Estesa del Produttore

È quanto emerge dallo Studio “Erion Vision 2050: Passato, Presente e Futuro dei Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore” commissionato da Erion alla società di consulenza dss+ e presentato il 20 giugno 2024 in occasione dell’evento “Forum sulla Responsabilità Estesa del Produttore. La nuova generazione europea dei Sistemi Collettivi” presso il Teatro della Pergola di FirenzeAll’evento hanno partecipato Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organisation, Danilo Bonato Direttore Generale di Erion Compliance Organization, Naoko Tojo, Prof.ssa presso l’International Institute for Industrial Environmental Economics, Lund University, Federico Magalini Director of Sustainability Services UK and Italy di dss+. Sono inoltre intervenuti nella tavola rotonda: Claudia Brunori, Direttrice del Dipartimento Sostenibilità di Enea, Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente, Marco Imparato, Direttore Generale di Applia Italia, Christian Ludwig, CEO di WEEE Europe, Pedro Nazareth, CEO del Consorzio portoghese ELECTRAO, Davide Rossi, Consigliere Delegato dell’EuCER Council, Eric Ruyters, Segretario Generale di Eucobat e Katarzyna Sulisz, Sustainability Policy Officer di FESI.

Danilo Bonato, DG Erion Compliance Organization: “Bisogna ripensare il ruolo dell’EPR all’interno dell’UE”

I Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), nati negli anni 90 sia per organizzare e finanziare la gestione dei rifiuti, sia per stimolare una migliore progettazione dei prodotti, si trovano ora ad affrontare una sfida importante: colmare il gap tra gli obiettivi programmatici di sostenibilità e l’approvvigionamento di risorse strategiche per l’Unione Europea” – Afferma Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Compliance Organization. “È quindi fondamentale ripensare il ruolo dell’EPR all’interno dell’Ue, in particolare in risposta alle urgenti richieste di Materie Prime Critiche e all’imperativo di decarbonizzare l’economia in un quadro di coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile.” Di fronte a questo scenario, per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 sarà necessario, in primo luogo, promuovere un mercato unico per il recupero delle Materie Prime Critiche (CRM – palladio, neodimio, cobalto, litio, tantalio, ecc.) e garantire efficienza del riciclo su scala europea, assicurando l’approvvigionamento ai principali siti di produzione. Basti pensare che nel settore clean-tech la domanda di litio, rispetto alla domanda globale è passata dal 30% del 2017 al 56% del 2022 e quella di Cobalto dal 17% al 40%. Di conseguenza, la sempre più pressante necessità di CRM ha portato a un aumento delle attività di esplorazione e degli investimenti nelle infrastrutture minerarie che sono così aumentati del 30% nel 2022 (fonte IEA). Le dimensioni del mercato di questi materiali, necessari per la transizione energetica, ha raggiunto i 320 miliardi di dollari nel 2022, rendendoli uno dei focus dell’industria mineraria. Si stima infatti che entro il 2030 la domanda globale di CRM, necessaria per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalla Commissione Europea, crescerà di 3,5 volte superando le 30 milioni di tonnellate (fonte: IEA – Net Zero Emissions by 2050 Scenario).

 I target del nuovo Regolamento sulle CRM

“Incoraggiare le aziende a fare leva sull’ecodesign e utilizzare materiali riciclati nei loro nuovi prodotti è essenziale per supportare la chiusura dei cicli e ridurre la dipendenza da nuove risorse naturali. – continua Bonato“La promozione di modelli di business innovativi, come il product as a service può orientare positivamente il comportamento del consumatore e spostare l’attenzione economica dalla proprietà all’utilizzo promuovendo la sostenibilità in un mercato in forte evoluzione”.  Inoltre, i Sistemi Collettivi dovranno necessariamente avere il ruolo di garante del rispetto degli obblighi di legge per consentire il corretto conferimento dei rifiuti da parte dei consumatori ed il recupero di Materie Prime Seconde. Per fare questo sarà anche necessario un aumento capillare delle reti di raccolta sia per garantire un recupero ottimale dei rifiuti, sia per consentire ai Sistemi Collettivi stessi di supportare gli enti locali nel raggiungimento dei tassi di raccolta fissati dall’Unione Europea. Considerando che il nuovo Regolamento Europeo sulle Materie Prime Critiche richiede che, entro il 2030, il 25% del consumo annuo provenga dal riciclo così da rendere l’Europa meno dipendente dai Paesi Terzi, sarà ancora più importante migliorare l’efficienza e la circolarità delle risorse. Ad oggi, purtroppo, i modelli di business innovativi dell’economia circolare in Europa registrano una penetrazione media tra il 5-10%. I materiali riciclati rappresentano solo l’8,6% dei materiali in ingresso e la quota di rigenerazione di prodotti rispetto alla nuova produzione è ferma all’1,9%.

Il concetto di eco-modulazione 

Dal punto di vista del prodotto sarà importante ottimizzare il suo ciclo di vita a partire proprio dalla progettazione: il Parlamento Europeo, lo scorso 23 aprile ha introdotto il concetto di eco-modulazione, all’interno del nuovo Regolamento sull’eco-design per i prodotti sostenibili (ESPR) che prevede l’introduzione di requisiti di eco-progettazione e standard minimi in materia di durabilità, riparabilità, efficienza energetica e riciclo dei beni. Questo permetterà di contrastare le pratiche di obsolescenza prematura attraverso modifiche al design e facendo leva sulla condivisione delle criticità della gestione dei rifiuti per migliorare la riciclabilità e l’impatto ambientale dei prodotti. I prodotti di imballaggi rappresentano un caso d’eccellenza di come l’EPR abbia portato alla dematerializzazione, alla riduzione dei tipi di plastiche utilizzate, dello spessore stesso e delle sostanze pericolose presenti.

Federico Magalini, Director of Susainability UK di dss+: “Necessario incentivare il mercato dei materiali riciclati”

Ultimo, ma non ultimo i consumatori devono essere incentivati e incoraggiati verso pratiche corrette di dismissione, in particolare per i prodotti con cicli di vita molto brevi o molto lunghi. Sono necessarie campagne di sensibilizzazione per aumentare la partecipazione del pubblico alle iniziative di raccolta dei rifiuti e per stimolare il loro interesse verso la preferenza di prodotti ecosostenibili, nonché la consapevolezza rispetto all’impatto ambientale di una gestione non corretta dei rifiuti (ad esempio l’abbandono dei filtri delle sigarette). “Anche il Legislatore deve fare la sua parte, per allinearsi alla Vision 2050 pretendendo un maggiore rispetto degli standard qualitativi per la raccolta e trattamento, riducendo le dispersioni dei materiali e garantendo un riciclo di alta qualità. – dichiara Federico Magalini, Director of Sustainability UK di dss+È necessario poi incentivare il mercato dei materiali riciclati con requisiti obbligatori per l’impiego di materiale riciclato in nuovi prodotti, dando priorità alla qualità del materiale recuperato rispetto ai meri quantitativi di rifiuti riciclati.”

“L’economia circolare dipende anche dalle scelte di acquisto dei consumatori”

“L’economia circolare dipende anche dalle scelte di acquisto dei consumatori”

Lo ha detto Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization, ai microfoni di RDS Green, il podcast di RDS dedicato ai grandi temi dell’ambiente. Riascolta l’intervento

Lo scorso 5 giugno, in occasione della giornata mondiale per l’ambiente, Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization, è intervenuto ai microfoni del Podcast RDS Green per parlare delle singole azioni quotidiane che portano a risultati sorprendenti nella gestione di un’economia circolare.

“Puntare su prodotti di ecodesign”

Il primo punto di riflessione affrontato da Fluttero è stato quello sulle abitudini di acquisto dei consumatori che sono ogni giorno di più chiamati a seguire la traccia dell’ecodesign. “Abbiamo – ha detto Fluttero – una quota di responsabilità nel capire come comprare prodotti che siano più sostenibili, più durevoli, più riciclabili e poi, quando quel prodotto arriva a fine vita, conferirlo bene. Potremmo costruire questo modello di economia circolare che sicuramente ci garantirà un miglioramento dal punto di vista ambientale e sociale.”

L’impegno di Erion per la sostenibilità

Fluttero ha poi ripercorso il 2023 del Sistema Erion annunciando i risultati di raccolta, le performance di riciclo e quelle ambientali legati al lavoro dei Consorzi: “Nel 2023 abbiamo gestito e governato oltre 250mila tonnellate di rifiuti nei vari settori in cui siamo presenti, garantendo una significativa riduzione di emissioni di CO2, una quantità importante (più di 200 mila tonnellate) di Materie Prime Seconde recuperate ed evitato il consumo di un milione di metri cubi di acqua”.

 

Il 2023 di Erion è ampiamente dettagliato nel Bilancio di Sostenibilità 2023, disponibile nel sito www.erionesseresostenibili.org

Nel 2023 Erion ha gestito, su tutto il territorio italiano, un totale di 252.272 tonnellate di rifiuti tra RAEE Domestici, RAEE Professionali, Rifiuti di Batterie e Rifiuti di Imballaggi

Nel 2023 Erion ha gestito, su tutto il territorio italiano, un totale di 252.272 tonnellate di rifiuti tra RAEE Domestici, RAEE Professionali, Rifiuti di Batterie e Rifiuti di Imballaggi

Grazie alla gestione dei RAEE Domestici, riciclati all’88%, sono state reimmesse nei cicli produttivi oltre 204.000 tonnellate di Materie Prime Seconde, è stata evitata l’immissione in atmosfera più di 1,5 milioni di tonnellate di CO2eq e sono stati risparmiati 335 milioni di kWh. Grazie alla gestione dei Rifiuti di Batterie sono state evitate 1,1 mila tonnellate di CO2eq, risparmiati più di 3 milioni di kWh e oltre 1 milione di m3 di acqua.

Nel 2023, Erion – il più importante Sistema multi-consortile di Responsabilità Estesa del Produttore – ha istituito un nuovo consorzio, rafforzato il posizionamento degli altri cinque sistemi collettivi, assunto 8 nuovi professionisti e distribuito valore economico per 126.210.994 €in crescita del 5% circa rispetto al 2022. Non solo, Erion ha gestito su tutto il territorio italiano, un totale di 252.272 tonnellate di rifiuti di cui 232.023 tonnellate di RAEE Domestici (il 67% del totale nazionale), 5.853 tonnellate di Rifiuti di Batterie, 2.896 tonnellate di RAEE Professionali e 11.500 tonnellate di Rifiuti di Imballaggi.

 

Danilo Bonato, DG Erion Compliance Organization: “I dati del 2023 rappresentano per noi una nuova sfida a fare di più e meglio”

Questo il quadro che emerge dal Bilancio di Sostenibilità 2023 del Sistema che, rispetto all’anno precedente, ha però subito una flessione nelle quantità raccolte di circa il 2% (257.705 tonnellate nel 2022).

“I risultati presentati nel Bilancio di Sostenibilità 2023 di Erion evidenziano la centralità del riciclo dei rifiuti per lo sviluppo dell’economia circolare e l’approvvigionamento di materie prime strategiche necessarie a numerosi comparti industriali. Un processo fondamentale per l’Italia dato soprattutto il momento storico in cui ci troviamo, caratterizzato da una sempre più crescente scarsità di risorse e di dipendenza delle importazioni da Paesi Terzi. Raccogliere e gestire correttamente RAEE, Rifiuti di Batterie e di Imballaggi e, presto, anche Rifiuti Tessili è un requisito strategico per garantire un futuro sostenibile alle prossime generazioni. Per farlo, abbiamo bisogno di rendere più consapevoli i cittadini, soggetto primario di un modello di economia circolare, attivandoli su una corretta raccolta differenziata, offrendo loro modalità più semplici per consegnare i rifiuti ai sistemi come Erion e favorendo una maggiore collaborazione” ha dichiarato Danilo Bonato, Direttore di Erion Compliance Organization. “Ecco perché i dati del 2023 rappresentano per noi una nuova sfida a fare di più e meglio affinché la leadership italiana nel settore del riciclo dei rifiuti sia raggiunta anche nelle filiere dei RAEE e delle batterie e, nel prossimo futuro, anche nel tessile. Per riuscirci abbiamo bisogno di fare rete con le Istituzioni, i media, le organizzazioni, i cittadini, e creare un paradigma in cui il riciclo diventi una consuetudine culturale e sociale, un’abitudine imprescindibile. In quest’ottica Erion continuerà a lavorare sul versante della comunicazione, dell’educazione e della formazione per rafforzare quella cultura della sostenibilità che caratterizza il nostro Sistema fin dal suo primo giorno di lavoro”.

L’operato di Erion con istituzioni e cittadini per il miglioramento della filiera

Nel 2023 Erion ha continuato ad appellarsi alle Istituzioni per migliorare la filiera, chiedendo azioni concrete: dalla riduzione e semplificazione della burocrazia a misure di incentivazione, sanzione e controllo per contrastare i flussi paralleli di RAEE; da linee di intervento su settori specifici come la raccolta domiciliare e la micro-raccolta, a iniziative di comunicazione e informazione per i cittadini e gli utilizzatori. Il Sistema multi-consortile ha inoltre seguito direttamente le novità legislative del 2023 come l’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo sulle Batterie, di quello che disciplina la responsabilità nella preparazione al riutilizzo dei RAEE e dell’obbligo per i Produttori di Prodotti del Tabacco di partecipare ad un sistema di Responsabilità Estesa del Produttore. Il 2023 è stato anche l’anno della revisione, tanto attesa, delle Direttiva quadro sui rifiuti e della proposta di Regolamento sugli Imballaggi e i Rifiuti di Imballaggi. Passaggi normativi compiuti o ancora in itinere, che Erion ha seguito direttamente contribuendo a informare a 360° i propri stakeholder, grazie a studi, eventi, dibattiti e programmi formativi e informativi.

La raccolta e dei RAEE Domestici

Nel 2023, con un livello di servizio del 99,23%, Erion WEEE ha gestito 232.023 tonnellate di RAEE Domestici (in calo di quasi il 6% rispetto all’anno precedente). La riduzione è dovuta principalmente ai minori volumi raccolti del Raggruppamento R3 (TV e monitor: 30.933 tonnellate, -31% rispetto al 2022) che ha registrato un calo dopo la crescita elevata degli anni precedenti trainata dall’introduzione del “bonus rottamazione TV”. La contrazione della raccolta ha coinvolto anche i Raggruppamenti R1 (freddo e clima: 75.100 tonnellate, -3% rispetto al 2022) e R4 (piccoli elettrodomestici e informatica: 17.927 tonnellate, -7% rispetto al 2022). Crescono, invece, il Raggruppamento R2 (grandi bianchi: 107.805 tonnellate+3% rispetto al 2022) e il Raggruppamento R5 (sorgenti luminose: 258 tonnellate, + 18% rispetto al 2022).

Si tratta, comunque, di risultati di grande rilievo che evidenziano quanto i RAEE rappresentino un settore strategico per l’economia circolare, ancor più nell’attuale contesto caratterizzato da una forte carenza di materie prime. Nel dettaglio, con un tasso di riciclo pari al 88% del totale di RAEE Domestici gestiti, sono state recuperate e reimmesse nei cicli produttivi 204.222 tonnellate di Materie Prime Seconde di cui 126.212 tonnellate di ferro, quantità necessaria per costruire 17 Tour Eiffel, 29.070 tonnellate di plastica, equivalenti alla quantità necessaria per produrre oltre 11 milioni di sedie da giardino5.685 tonnellate di rame, equivalenti al rivestimento di 62 Statue della Libertà, 5.147 tonnellate di alluminio, equivalenti alla quantità necessaria per produrre oltre 321 milioni lattine.

Ai risultati operativi si aggiungono i benefici ambientali generati dalla corretta gestione dei RAEE Domestici: nel 2022 è stata evitata l’immissione in atmosfera di oltre 1,5 milioni di tonnellate di CO2eq (corrispondenti alle emissioni generate da un’auto che percorre circa 177 mila giri intorno all’equatore), con un risparmio di più di 335 milioni di kWh di energia (pari al consumo elettrico annuo di circa 124 mila famiglie italiane in un anno).

La raccolta dei Rifiuti di Batterie

Durante il 2023 Erion Energy ha gestito 5.853 tonnellate di Rifiuti di Batterie (RB) di cui 4.266 sono Batterie per Veicoli1.503 tonnellate Batterie Portatili e le restanti 84 tonnellate Batterie Industriali.

La raccolta complessiva di Rifiuti di Batterie (RB) da parte di Erion Energy ha subito una contrazione del 42% rispetto al 2022, dovuta principalmente alla decrescita del 50% nella gestione dei Rifiuti di Batterie per veicoli rispetto all’anno precedente. Al contrario i Rifiuti di Batterie Industriali gestiti hanno raggiunto un +79% rispetto al 2022, e i Rifiuti di Batterie Portatili hanno registrato un lieve aumento nel 2023 (+3%).

Nel 2023, Erion Energy ha sviluppato, con il supporto della società di consulenza dss+, uno strumento che permette di valutare i benefici della corretta gestione dei RB su tre indicatori ambientali. Dalla corretta gestione dei RB: nel 2023 è stata evitata l’immissione in atmosfera di più di 1.100 di tonnellate di CO2eq (corrispondenti a quelle assorbite in un anno da un bosco grande quanto 168 campi da calcio), con un risparmio di più di 3 milioni di kWh di energia (pari al consumo elettrico annuo di circa 674 famiglie italiane costituite da 4 persone) e oltre 1 milione di mdi acqua risparmiata (corrispondenti al volume di 432 piscine olimpioniche).

Il Sistema Erion cresce

Il 2023 ha visto la nascita del sesto Consorzio del Sistema: Erion Textiles, dedicato alla gestione dei Rifiuti di Prodotti Tessili in Italia. Nato nell’aprile del 2023 a seguito della revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti che estenderà al settore tessile il principio della Responsabilità Estesa del Produttore, il Consorzio ha accolto l’ingresso della proposta di revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti dell’Unione Europea, confermando il proprio obiettivo di assicurare la creazione di una legislazione ispirata alle buone pratiche EPR , coerentemente con le aspettative dei Produttori sui futuri scenari di circolarità per il settore tessile.

Per prepararsi al meglio a sostenere la crescita del Sistema Erion, nel 2023 ECO ha promosso il modello “Agile Future” che consiste in un nuovo approccio alla modalità di lavoro per una gestione efficace ed equilibrata del tempo delle persone, sia professionale che personale. Un’innovativa formula contrattuale che consente ai dipendenti di Erion di usufruire dello smart working per tre giorni a settimana e allo stesso tempo elimina il vincolo prefissato di orario di inizio e fine della prestazione lavorativa.

Infine, la survey sulla soddisfazione dei Soci condotta nel 2023 ha confermato l’apprezzamento dei Produttori per la qualità e la competitività dei servizi forniti da ECO. Da questa, infatti, è emerso che il 98% dei partecipanti consiglierebbe Erion ad altri Produttori e che secondo il 96% Erion fornisce un supporto adeguato ai propri Consorziati.

È possibile visionare i dati completi del Bilancio di Sostenibilità 2023 di Erion collegandosi al sito https://erionesseresostenibili.org/it/. Il sito e il Bilancio sono disponibili anche in lingua inglese.

In vigore il regolamento UE 2024/1252 sulle Materie Prime Critiche

In vigore il regolamento UE 2024/1252 sulle Materie Prime Critiche

Il regolamento Ue propone alcune azioni per garantire l’accesso all’approvvigionamento sicuro, resiliente e sostenibile di materie prime critiche essenziali per diversi settori strategici – tra cui le tecnologie per la decarbonizzazione dell’industria, il settore digitale, aerospaziale e della difesa

È in vigore dal 23 maggio 2024 il Critical raw materials act, il regolamento UE 2024/1252 pubblicato in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea lo scorso 3 maggio.  

Il regolamento Ue propone alcune azioni per garantire l’accesso all’approvvigionamento sicuro, resiliente e sostenibile di materie prime critiche essenziali per diversi settori strategici – tra cui le tecnologie per la decarbonizzazione dell’industria, il settore digitale, aerospaziale e della difesa – attraverso una serie di obiettivi concreti fissati al 2030 relativi alla percentuale di domanda da coprire a livello domestico: 10% per l’estrazione, 40% per la trasformazione e 15% per il riciclaggio.

Diverse le azioni previste, tra queste:

  • la definizione di priorità d’azione chiare (indicazione elenco materie prime strategiche, definizione parametri di riferimento riguardanti le capacità nazionali lungo la catena di approvvigionamento);
  • la creazione di catene di approvvigionamento delle materie prime critiche sicure e resilienti (riduzione degli oneri amministrativi, semplificazione delle procedure di autorizzazione, sostegno per l’accesso ai finanziamenti);
  • la garanzia che l’UE possa attenuare i rischi legati all’approvvigionamento (monitoraggio delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche, coordinamento delle scorte di materie prime strategiche tra gli Stati membri)
  • gli investimenti in ricerca, innovazione e competenze (adozione e diffusione di tecnologie innovative);
  • la protezione dell’ambiente migliorando la circolarità e la sostenibilità delle materie prime critiche (sviluppo sostenibile delle catene del valore delle materie prime critiche, adozione e attuazione di misure nazionali per migliorare la raccolta di rifiuti essenziali ricchi di materie prime e garantirne il riciclaggio in materie prime critiche secondarie)
  • l’impegno internazionale, inteso come diversificazione delle importazioni di materie prime critiche dell’Unione, intensificazione delle azioni commerciali, e sviluppo ulteriore dei partenariati strategici.

Maggiori informazioni sul sitoweb della Commissione europea.

Erion e SDA Bocconi lanciano la seconda edizione di “Circular Economy Strategy & Management Program for New Talents”

Erion e SDA Bocconi lanciano la seconda edizione di “Circular Economy Strategy & Management Program for New Talents”

Aperte fino al 24 giugno 2024 le candidature al corso di formazione destinato a laureati e giovani professionisti interessati ad acquisire competenze gestionali e tecniche in materia di sostenibilità ed economia circolare

Erion e SDA Bocconi School of Management lanciano la seconda edizione di “Circular Economy Strategy & Management Program for New Talents”, il corso di formazione che mira a creare nuove figure professionali nel settore dell’economia circolare, con focus sulle filiere dei prodotti elettronici, delle batterie, degli imballaggi, dei prodotti del tabacco e dei prodotti tessili.

Le candidature saranno aperte fino al 24 giugno 2024

Il corso si rivolge a laureati (Laurea Triennale o Magistrale) e giovani professionisti interessati ad acquisire competenze gestionali e tecniche in materia di sostenibilità ed economia circolare. Le studentesse e gli studenti interessati potranno presentare le loro candidature entro il 24 giugno 2024 direttamente dalla pagina web del corso sul sito di Erion. Il programma di studi, in partenza il 17 settembre 2024. Il programma, co-diretto da Edoardo Croci, Professor of Practice presso l’Università Bocconi, e Francesco Perrini, Associate Dean for Sustainability presso SDA Bocconi School of Management, adotta un approccio didattico innovativo che unisce le competenze formative di SDA Bocconi con l’esperienza di Erion, attraverso una combinazione vincente di lezioni in aula, momenti di laboratorio, testimonianze aziendali e visite agli impianti di trattamento. A valle dell’assessment finale, saranno rilasciati agli studenti l’attestato di partecipazione e il badge digitale delle competenze SDA Bocconi, che potrà essere aggiunto al proprio profilo LinkedIn. Inoltre, al termine del corso di formazione, i partecipanti più meritevoli avranno un accesso preferenziale alle selezioni per entrare a far parte del team di Erion.

La partecipazione al corso è gratuita

Le lezioni, a frequenza obbligatoria, si svolgeranno dalle 9.30 alle 17 presso il campus SDA Bocconi di Milano: un Near Zero Energy Campus, esempio di architettura d’avanguardia ad alta sostenibilità ambientale, collocato nel cuore della città. La partecipazione al programma è gratuita e interamente sostenuta da Erion, ad eccezione dei costi di trasferimento e di eventuale vitto e alloggio, che saranno a carico degli studenti. Tutte le informazioni sul corso formativo e le video-testimonianze dei partecipanti della prima edizione sono consultabili alla pagina ufficiale dell’iniziativa sul sito di Erion.

RAEE e pile, ecco i nuovi contenitori per la raccolta differenziata al Politecnico di Milano

RAEE e pile, ecco i nuovi contenitori per la raccolta differenziata al Politecnico di Milano

L’iniziativa, nata dall’accordo tra POLIMI, CDCNPA, CdC RAEE e AMSA, è dedicata a tutti i milanesi che vorranno conferire gratuitamente e facilmente i propri rifiuti elettronici e le pile esauste. Laura Castelli, Presidente CDCNPA: “L’obiettivo è arrivare in altre università italiane”

Trentacinque contenitori per la raccolta differenziata di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e pile esauste posizionati permanentemente nelle sedi del Politecnico di Milano. L’iniziativa, presentata ufficialmente il 6 maggio 2024 nell’aula magna del Polimi in piazzale Leonardo Da Vinci a Milano, nasce da un accordo tra CDCNPA, il CdC RAEE, l’AMSA e il POLIMI teso promuovere la raccolta sostenibile dei RAEE e delle pile a fine vita.

I 35 nuovi contenitori nelle sedi del Polimi

Il progetto prevede l’attivazione della raccolta delle batterie portatili esauste e dei piccoli RAEE presso le sedi del Politecnico di Milano (Leonardo e Bovisa) attraverso il posizionamento di 18 contenitori per la raccolta congiunta di pile e RAEE e di 8 contenitori destinati esclusivamente alla raccolta delle pile. L’accordo prevede inoltre l’attivazione ed il posizionamento di ulteriori 9 contenitori presso le sedi dei Poli Territoriali, con l’obiettivo di incrementare e facilitare il corretto conferimento e il successivo invio a trattamento di queste tipologie di rifiuti.

Un progetto rivolto a tutta la cittadinanza

L’iniziativa si inserisce nella strategia di sensibilizzazione, di incremento della raccolta e di tutela dell’ambiente, attraverso la promozione di pratiche sostenibili di raccolta e riciclo tra i cittadini, con un focus speciale sulla comunità universitaria che giornalmente frequenta le sedi dell’Ateneo. I contenitori saranno inoltre dotati di apposita segnaletica informativa per sensibilizzare gli utenti sulle corrette pratiche di conferimento del rifiuto.

Laura Castelli, Presidente CDCNPA: “Il target universitario è centrale per incrementare la raccolta”

Nel suo intervento durante l’evento di presentazione dell’intero progetto, la Presidente del CDCNPA, Laura Castelli, ha sottolineato l’urgenza di colmare l’attuale gap esistente tra gli obiettivi attuali (45%) e al 2030 (73%) fissati a livello europeo e il tasso di raccolta attuale dell’Italia (34%). “Il target universitario è centrale per noi, sia per sensibilizzare e formare i giovani professionisti di domani, sia per incrementare la raccolta – ha inoltre affermato – anche per questo motivo è nostra intenzione estendere questo progetto virtuoso in altre università italiane”.

Batterie auto, alla fiera di Hannover presentato un prototipo del passaporto digitale

Batterie auto, alla fiera di Hannover presentato un prototipo del passaporto digitale

Il nuovo Regolamento batterie dell’Unione europea prevede il passaporto digitale delle batterie, un documento elettronico dove sono riunite tutte le informazioni sensibili sulla batteria: il prototipo di Battery Pass aiuta a capire come funziona, quali dati conterrà e quali sono i suoi obiettivi

Durante la recente Hannover Messe, la più importante fiera europea nel settore dell’industria, il consorzio Battery Pass ha presentato un “prototipo” di passaporto digitale per le batterie, sul modello di quello richiesto dall’Unione europea a partire da febbraio 2027, come stabilisce il nuovo Regolamento Ue 2023/1542 per le batterie dei veicoli elettrici, dei veicoli a due ruote e le batterie industriali con una capacità superiore a 2 kWh.

Si chiama software demonstrator ed è un’applicazione concreta delle funzionalità di base di un sistema di passaporto delle batterie, utile per testare la fattibilità tecnica. Contiene, infatti, informazioni anonime ma reali che dovranno essere presenti all’interno del passaporto digitale delle batterie, simulando i flussi di dati e le transazioni lungo il ciclo di vita delle batterie, dalle materie prime alla fase di riciclo, compresi i casi di utilizzo di seconda vita. Il software demonstrator illustra anche come potrebbe funzionare in pratica l’accesso pubblico e ristretto al passaporto delle batterie.

È stato elaborato nell’ambito del Battery Pass Project, un programma di durata triennale cominciato nell’aprile 2022 co-finanziato dal ministero federale tedesco per gli Affari economici e l’azione per il clima, il cui scopo è favorire l’adozione del passaporto delle batterie fornendo alle aziende e agli altri attori della catena del valore delle batterie un primo quadro completo dei requisiti tecnici, delle opportunità e delle barriere legate all’adozione del passaporto digitale sulla base dei requisiti del Regolamento Ue e non solo, visto che normative simili sono in fase di sviluppo anche negli Stati Uniti e in Canada.

Douglas Johnson-Poensgen, ceo e fondatore di Circulor, azienda coinvolta nel Battery Pass Project, ha dichiarato: “Circulor è orgogliosa di aver guidato il pacchetto di lavoro del prototipo. Nel farlo, ci siamo avvalsi di molti anni di esperienza pratica nell’aiutare i produttori di auto e le loro catene di fornitura a implementare la tracciabilità dei minerali critici dalla fonte e a prepararsi agli obblighi previsti dal Regolamento Ue sulle batterie. Il prototipo condivide alcuni di questi insegnamenti per l’intero settore e contribuirà ad accelerare i vantaggi strategici del passaporto dei prodotti”.

Come funziona il passaporto digitale delle batterie

Avere un prototipo di passaporto digitale è sicuramente il modo migliore per capirne il funzionamento. In poche parole, il passaporto digitale è un documento elettronico visualizzabile online grazie a un link collegato al codice QR con cui è contrassegnata la batteria. Qui sono memorizzati tutti i dati richiesti, più una serie di requisiti tecnici come previsto dagli articoli 77 e 78 e dagli allegati del Regolamento batterie dell’Unione europea.

Nel “prototipo” di passaporto realizzato dal Battery Pass Consortium vediamo prima di tutto una serie di informazioni generali: data e luogo di produzione, nome del produttore, la categoria (in questo caso veicolo elettrico), il peso, la composizione dei materiali. Ci sono poi tutta una serie di caratteristiche tecniche legate alla performance. Una prima parte riguarda la durata di vita prevista della batteria, espressa in cicli: la soglia di capacità per l’esaurimento, la prova di riferimento utilizzata, il periodo di applicazione della garanzia commerciale. Una seconda si concentra sulla potenza: capacità nominale massima, capacità di potenza originaria e rispetto allo stato di carica.

batterie 2

Il tema della fiera di Hannover di quest’anno era la sostenibilità e le batterie, in quanto componenti fondamentali dei veicoli elettrici, devono essere prodotte e utilizzate in modo sostenibile e reinserite facilmente nel ciclo dei materiali. Il passaporto digitale della batteria serve proprio a questo. Come si vede navigando sul software demonstrator, qui si trovano tutte le informazioni relative agli obblighi di sostenibilità: sia ambientali sia sociali, a partire dal rispetto dei diritti umani e l’assenza di impiego di lavoro minorile in fase di costruzione o di estrazione delle materie prime.

Nell’esempio citato nel prototipo di Battery Pass, per quanto riguarda la rendicontazione dell’impronta di carbonio della batteria lungo l’intera catena del valore, scopriamo che le emissioni di CO₂ legate all’estrazione delle materie prime è di 89gCO₂e/kWh, il 65% dell’impronta carbonica totale. La fase di produzione ha un impatto del 21,9% (10gCO₂e/kWh), la distribuzione del 7,3% (10gCO₂e/kWh), mentre anche il riciclo determina emissioni per 8gCO₂e/kWh, sebbene siano solo il 5,8% dell’impronta di carbonio finale.

di Tiziano Rugi

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Sanvito (Erion Energy): “Su batterie e circolarità, la sfida si vince insieme”

Sanvito (Erion Energy): “Su batterie e circolarità, la sfida si vince insieme”

Sensibilizzazione, politiche di sistema e maggior diffusione dei punti di raccolta. Ma anche ricerca e innovazione, Gigafactory e passaporto digitale. Partendo dai risultati della campagna “Energia al Cubo”, con il presidente di Erion Energy Andrea Sanvito, affrontiamo il nodo della circolarità del settore

Mobilitare oltre 15mila alunne e alunni delle scuole di 20 Comuni italiani. E dar vita a una piccola “maratona della sostenibilità” per raccogliere pile portatili esauste e sensibilizzare giovani e famiglie sulla necessità di un corretto conferimento. È questo l’obiettivo della campagna “Energia al Cubo” di Erion Energy, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Batterie. Inaugurato nel 2022, il progetto ha lanciato la sua seconda edizione a novembre 2023 e in pochi mesi ha prodotto non solo la raccolta di quasi 7.500 chili di batterie scariche, ma una gran quantità di incontri e momenti informativi. Oltre alla ormai nota scatolina gialla distribuita per raccoglie le batterie scariche in casa, nelle 77 scuole coinvolte resteranno a disposizione della comunità altrettante colonnine, per continuare a raccogliere in maniera corretta questa tipologia di rifiuto. Ai 36 istituti che hanno partecipato al concorso, che ha premiato chi ha raccolto il maggior quantitativo di pile esauste con buoni per l’acquisto di materiale scolastico, si aggiungeranno nel corso del 2024 altre scuole, in modo da estendere ogni anno di più il progetto.

Proprio dalla sensibilizzazione e dalle politiche utili a diffondere il riciclo delle batterie ha preso le mosse il confronto con il presidente di Erion Energy Andrea Sanvito, al quale EconomiaCircolare.com ha chiesto di tracciare un quadro aggiornato delle dinamiche che coinvolgono il settore: dall’impegno per la circolarità alle Gigafactory passando per l’attuazione del Regolamenti Ue sulle Batterie entrato in vigore pochi mesi fa.

 

Presidente Sanvito, il vostro impegno a sensibilizzare i più giovani e le famiglie al corretto conferimento delle pile ha prodotto risultati incoraggianti. Se dovesse stilare un vademecum delle attività da mettere in campo per incrementare l’attenzione verso la raccolta differenziata di pile e accumulatori quali priorità individuerebbe?

Sensibilizzazione dei cittadini sulla raccolta differenziata e facilitazione dei comportamenti virtuosi sono i due pilastri su cui si basa il cambio di paradigma. Il primo punto è stato più volte ribadito in sede europea da parte delle istituzioni che, da diversi anni, continuano a invitare i Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore ad andare oltre i loro obblighi di gestione della compliance normativa per impegnarsi in attività di comunicazione e sensibilizzazione pubblica al fine di far comprendere ai consumatori la centralità della raccolta differenziata dei rifiuti di batterie. I cittadini sono il primo anello dell’economia circolare: se non conferiscono correttamente le loro batterie, i Consorzi non possono raccoglierle. Allo stesso tempo, e qui arriviamo al secondo pilastro, è di primaria importanza facilitare ancora di più le azioni virtuose aumentando le possibilità e i luoghi di conferimento a disposizione dei consumatori. Entrambe le azioni sono a portata di mano, così come è accaduto per la raccolta differenziata dei rifiuti domestici in plastica, carta, vetro, organico e indifferenziato. Se ci pensa, parliamo di un sistema che era una chimera fino a poco più di decennio fa, ma che ora è diventato il centro di un’abitudine così diffusa da rendere l’Italia uno dei primi Paesi in Europa in quanto a percentuali di riciclo.

La scatolina della campagna “Energia al cubo” rappresenta un utile veicolo per sensibilizzare, ma quali sono a suo avviso le iniziative che Comuni e multiutility possono realizzare per facilitare il corretto conferimento? L’impressione è che ci siano ancora troppe poche le informazioni fornite alla cittadinanza e che i punti dove poter conferire le pile siano pochi e mal segnalati… Come giudica le performance di raccolta registrate fin qui?

“Energia al cubo” è un’iniziativa che ha reso tangibili i risultati dell’impegno ambientale dei Produttori di Erion Energy. Nel 2023, il progetto ha coinvolto 77 scuole e oltre 15.500 alunni portando a una raccolta complessiva di pile portatili di 7.432 kg pari al contenuto di 5.000 scatoline gialle. Numeri che hanno generato benefici ambientali rilevanti: quasi 4.000 kg di CO2 non emessi e risparmi di oltre 20.000 m3 di acqua e 201 GJ di energia. Sono indubbiamente risultati incoraggianti, ma rappresentano un contributo e non la soluzione alle grandi sfide di raccolta che abbiamo davanti. Per affrontarle al meglio bisogna far rete non solo con i Comuni e le multiutility, ma anche con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, con le organizzazioni ambientaliste, con le scuole e altri attori della società per aumentare gli sforzi di diffusione della consapevolezza. Secondo un recente studio realizzato da Ipsos per Erion più di un italiano su due, il 55%, dichiara di avere in casa pile scariche e l’8% di questi ammette di non sapere dove e come conferirle correttamente. Inoltre, solo il 39% dei giovani fra i 18 e i 26 anni dichiara di conoscere i rischi specifici connessi a una scorretta gestione di questi rifiuti. Sono solo due dati, ma rendono bene l’idea di quanto ancora ci sia da fare per sensibilizzare gli italiani e renderli consapevoli delle loro azioni in tema di batterie. Da questo punto passa il miglioramento delle prestazioni di raccolta a livello nazionale che, attualmente, è sotto i target europei: su 100 pile vendute in Italia se ne raccolgono circa 30, quando l’obiettivo fissato per il 2027 da Bruxelles è di 63.

 

di Vittoria Moccagatta

 

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