“Materia Viva. Le sfide de Critical Raw Materials Act per un futuro sostenibile”

“Materia Viva. Le sfide de Critical Raw Materials Act per un futuro sostenibile”

Il 13 giugno 2023 si è tenuto a Roma l’evento di presentazione del terzo Bilancio di Sostenibilità di Erion. Al centro della giornata c’è stato il tema delle Materie Prime Critiche, esplorato nel nuovo Studio di The European House – Ambrosetti per Erion che aggiorna, e integra, quello realizzato nel 2022, anche alla luce del “Critical Raw Materials Act” della Commissione Europea

“Come Sistema Erion sentiamo l’esigenza di presentare il nostro Bilancio di Sostenibilità. Credo che sia molto interessante rendicontare il lavoro di un anno dal punto di vista della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Noi siamo Innovazione, in quanto rappresentiamo un sistema multi-consortile capace di garantire ai Produttori efficacia rispetto alla gestione di vari aspetti relativi alla loro Responsabilità Estesa”. È stato l’intervento di Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization, a dare il benvenuto a tutti gli ospiti di “Materia Viva. Le sfide de Critical Raw Materials Act per un futuro sostenibile”, l’evento organizzato da Erion il 13 giugno 2023 a Roma per presentare il Bilancio di Sostenibilità 2022.

 

I numeri di Erion nel 2022
L’evento, ospitato nella splendida cornice di Palazzo Brancaccio, ha riunito oltre 150 stakeholder del Sistema per un confronto su alcuni dei temi più caldi del settore, a partire dalle performance del Sistema nel 2022.  Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Compliance Organization, ha aperto i lavori con una relazione introducendo il tema delle Materie Prime Critiche, per poi arrivare ai numeri più importanti relativi alle attività di ECO e dei Cinque Consorzi del Sistema: Erion WEEE, Erion Professional, Erion Energy, Erion Packaging ed Erion Care. “Il rapporto annuale è frutto di un lavoro molto dettagliato di analisi dei numeri. Sono indicazioni che richiedono tempo e risorse per essere portate a voi. Anche il 2022 ha fatto segnare risultati notevoli in quanto a quantitativi di rifiuti raccolti, a benefici ambientali ed economici, e a contributi per lo sviluppo dell’economia circolare”, ha spiegato Bonato. Nel 2022 Erion ha gestito su tutto il territorio italiano 257.705 tonnellate di E-Waste di cui 246.246 tonnellate di RAEE Domestici (il 68% del totale nazionale), 10.092 tonnellate di Rifiuti di Pile e Accumulatori e 1.367 tonnellate di RAEE Professionali. Grazie al lavoro di Erion, è stato possibile recuperare e reimmettere nei cicli produttivi 220.224 tonnellate di Materie Prime Seconde (pari a circa l’89 del totale RAEE Domestici gestiti), di cui 125.501 tonnellate di ferro (quantità necessaria per costruire 17 Tour Eiffel), 35.571 tonnellate di plastica (pari a 13 milioni di sedie da giardino), 5.571 tonnellate di rame (equivalenti al rivestimento di 60 Statue della Libertà) e 5.164 tonnellate di alluminio, necessarie per produrre oltre 323 milioni lattine. Un lavoro efficiente che ha permesso, inoltre, di evitare l’immissione in atmosfera di quasi 1,8 milioni di tonnellate di CO2eq (corrispondenti alle emissioni prodotte da un’auto che percorre circa 200 mila giri intorno all’equatore), e di risparmiare 380 milioni di kWh (pari al consumo medio di energia elettrica di circa 140 mila famiglie italiane in un anno).

 

“Vi avevamo detto che restare fermi, per noi di Erion, non era un’opzione; che avremmo continuato a fare strada, rimanendo fedeli agli elementi costitutivi del nostro DNA: concretezza, evoluzione, autorevolezza e determinazione. Così è stato…”

Guarda il video completo.

 

L’aggiornamento dello Studio di Ambrosetti
Nel 2022 The European House – Ambrosetti insieme a Erion ha realizzato uno Studio dedicato al tema elle Materie Prime Critiche (CRM). Oggi, anche alla luce del conflitto Russo-Ucraino e della crescente contrapposizione tra blocco occidentale e orientale, le CRM sono una delle priorità chiave dell’Agenda politica nazionale ed europea”, ha detto Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile dell’Area Scenari e Intelligence di The European House – Ambrosetti, presentando lo Studio dal titolo “Le opportunità per la filiera dei RAEE all’interno del Critical Raw Materials Act. “Le Materie Prime Critiche sono elementi imprescindibili di nove tecnologie chiave che rientrano in quattro settori strategici per il futuro: Energie rinnovabili, Mobilità elettrica, Digitale, Difesa e Aerospazio. Il tema è vitale per l’Europa che, per un terzo delle CRM censite, dipende totalmente dalle importazioni i Paesi terzi. La dipendenza, unita alla crescente domanda e alla rilevanza di tali Materie per il settore produttivo, rende vulnerabili le catene del valore”, ha spiegato Tavazzi. L’esperto ha inoltre ricordato che: L’Europa ha attualmente censito 34 Materie Prime Critiche, mentre erano solamente 14 nel 2011. Su questo perimetro allargato va ad inserirsi il Critical Raw Materials Act (CRMA) con l’obiettivo di definire un quadro normativo per garantire un approvvigionamento più sicuro, diversificato e sostenibile delle CRM, rafforzando la circolarità all’interno della catena del valore”. Un passo fondamentale se si pensa che la produzione industriale italiana dipende, infatti, per 686 miliardi di euro (pari al 38% del PIL al 2022) da Paesi terzi per l’approvvigionamento dei materiali strategici. Uno scenario che mette in evidenza criticità e rischi se si pensa che, in un solo anno, tale esposizione è cresciuta del 22% (nel 2021 erano 564 miliardi di euro con un’incidenza complessiva sul PIL di circa il 33%). “Se per l’Europa questi temi sono vitali – ha aggiunto Tavazzi – per l’Italia lo sono ancor di più. Siamo il primo Paese nell’Ue-27 per incidenza delle Materie Prime Critiche sulla produzione industriale”.

 

La riflessione degli esperti
La tavola rotonda, moderata da Emilio Cozzi, Giornalista, Autore e divulgatore scientifico, ha riunito importanti esperti della sostenibilità e dell’economia circolare. Barbara Clementi, Dirigente Divisione III – Energie rinnovabili del MIMIT, ha illustrato il lavoro del tavolo nazionale sulle Materie Prime Critiche: “Un team interistituzionale che riunisce i principali attori coinvolti nel mondo delle CRM e che ha obiettivi sfidanti affidati a quattro gruppi di lavoro denominati, rispettivamente Fabbisogni, Mining, Ecodesign e Urban Mining”. Claudia Brunori, Vicedirettore per l’Economia Circolare di ENEA, ha messo in evidenza il fenomeno della mancanza di impianti di trattamento RAEE in grado di garantire il riciclo di CRM. “Un caso che non riguarda solo l’Italia, ma che si estende a tutti gli Stati dell’Ue. Per produrre CRM abbiamo bisogno di impianti più piccoli basati su tecnologie idrometallurgiche”. Per Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE: “Quando, sui RAEE, l’Italia raggiungerà i volumi di raccolta dei principali Paesi europei, contribuirà per il 25% al fabbisogno di Materie Prime Critiche. Come ci arriviamo? Il primo passo è comunicare, perché gli italiani non sanno cosa sono i RAEE e come si fa la raccolta differenziata di questi rifiuti; il secondo è semplificare e amplificare le modalità e i loghi di raccolta; il terzo passo è rendere la normativa italiana sui RAEE praticabile e semplice. Abbiamo bisogno, infine, di controlli su tutta la filiera per limitare le azioni illecite o illegali”. Pier Luigi Franceschini, Innovation Hub Director, EIT RawMaterials CLC South, ha evidenziato come in Europa ci si stia muovendo troppo lentamente sul tema delle Materie Prime Critiche, ricordando l’operato dell’European Raw Materials Alliance (ERMA). “A livello globale – ha detto Franceschini – entro il 2030, avremmo bisogno di 2,5 tonnellate di carbonato di litio, delle quali 800 mila solo in Europa. Se i progetti identificati da ERMA fossero implementati, potremmo arrivare a soddisfare fino al 40% della domanda europea di litio”.

 

Il “grazie” del MASE e l’approfondimento di ENEA
Al termine della tavola rotonda, Silvia Grandi, Direttore Generale della Direzione Economia Circolare del MASE, ha ringraziato Erion per la sua azione e la scelta di presentare il proprio Bilancio di Sostenibilità. “Il tema – ha detto Grandi – è integrato con politiche come quella della certificazione che ci suggerisce di andare oltre i numeri per dirigerci verso modelli capaci di offrire una visione completa del Sistema Italia. Alla fine, non è il risultato, ma il percorso che conta, non solo per le aziende, ma anche per le amministrazioni pubbliche”. In chiusura dei lavori, Roberto Morabito, Direttore del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali di ENEA, è ritornato sugli scenari geopolitici riguardanti le Materie Prime Critiche affrontando il tema della dipendenza dalla Cina: “Un Paese – ha dichiarato Morabito – che ha sviluppato una politica industriale aggressiva. Lo si nota, soprattutto, se si guarda al settore della mobilità elettrica che ha necessità di litio, cobalto e grafite: materiali che importiamo, rispettivamente da Australia, Repubblica Democratica del Congo e Cina. Il litio australiano – ha precisato Morabito – viene lavorato in Cina, che detiene il 70% della produzione mondiale di litio raffinato. Sulle 17 miniere di cobalto in RDC ben 15 sono cinesi. Lo strumento per garantire l’indipendenza si chiama Critical Raw Materials Act che, però, dev’essere molto più ambizioso quando stabilisce che almeno il 15% delle CRM deve venire da attività di recupero e riciclo. Credo che questa percentuale debba essere molto più elevata”.

 

Rivedi on-demand l’evento del 13 giugno 2023.

Erion Professional, due eventi formativi in nome dell’economia circolare

Erion Professional, due eventi formativi in nome dell’economia circolare

Nel primo semestre del 2023, Il Consorzio dedicato alla gestione dei RAEE Professionali è stato protagonista di un corso universitario al POLI.design di Milano e di un webinar dedicato ai propri Produttori. Luciano Teli, Direttore Generale: “Il nostro è un impegno costante verso l’ambiente e la conoscenza della filiera dei rifiuti elettronici”

Un primo semestre 2023 all’insegna della formazione per Erion Professional. Il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei RAEE Professionali è stato, infatti, promotore di due importanti iniziative sviluppate con l’obiettivo di approfondire aspetti chiave in tema di Responsabilità Estesa del Produttore, di sostenibilità ambientale e di economia circolare.

 

Il corso al POLI.design di Milano
Per tutto il mese di marzo 2023, Erion Professional è stato coinvolto dal POLI.design di Milano, nell’organizzazione di un percorso formativo sul “Life Cycle Design” rivolto a 30 dipendenti della divisione “Smart Power” di ABB, azienda leader nei settori dell’elettrificazione e dell’automazione. Nell’ambito del corso, gli esperti del Consorzio hanno diretto un modulo dal titolo Responsabilità Estesa del Produttore – Design for Recycling”, che ha affrontato il tema del fine vita delle AEE, partendo dall’introduzione del concetto di EPR. Durante le ore di lezione online, i partecipanti hanno potuto approfondire le attuali modalità di dismissione dei prodotti elettronici e il ruolo del designer nel favorire e ottimizzare il riciclo dei materiali in essi contenuti e l’eventuale riuso dei componenti.

Il webinar dedicato ai Produttori
Il 18 maggio 2023, Erion Professional ha organizzato “La corretta gestione dei RAEE Professionali, da onere a opportunità”, un workshop tematico di due ore, dedicato ai Produttori del Consorzio. L’iniziativa, svoltasi online e in presenza, ha riunito oltre 70 partecipanti intorno a diversi argomenti attinenti alla filiera dei RAEE: dal quadro normativo di riferimento, alla classificazione del rifiuto, passando dalla definizione di Produttore agli obblighi ai quali “chi immette sul mercato” tali apparecchiature è sottoposto per legge. Un focus speciale è stato dedicato al programma Exceed, il primo sistema di gestione della compliance b2b rivolto alle aziende produttrici di AEE Professionali nei comparti “Clima”, “Printing” e “Food”.
“La scelta di organizzare questi percorsi formativi risponde alla volontà di Erion Professional di voler rappresentare, per i suoi Produttori, una guida nel settore dei RAEE b2b e di condividere con loro la propria esperienza e il proprio know-how in tema di sostenibilità ed economia circolare.  – ha detto Luciano Teli, Direttore Generale di Erion ProfessionalCome Consorzio del Sistema Erion sentiamo, fin dal primo giorno, il dovere e la responsabilità di impegnarci per rendere le nostre aziende sempre più consapevoli dei temi ambientali e del funzionamento della filiera dei RAEE Professionali, dei suoi processi e del quadro normativo dentro il quale opera”.

Erion Professional lancia “Green Printing Services”

Erion Professional lancia “Green Printing Services”

Il percorso di qualifica coinvolge i Dealer più green del programma Exceed Printing. Luciano Teli, Direttore di Erion Professional: “Vogliamo sviluppare e rendere riconoscibile una rete di operatori attenti alla qualità della gestione dei RAEE Professionali”

Da gennaio 2023 Erion Professional ha lanciato Green Printing Services, il nuovo percorso di qualifica sviluppato dal Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei RAEE Professionali, per valorizzare l’attenzione verso l’ambiente dei Dealer che, con i nostri Produttori, aderiscono al programma Exceed Printing.

La qualifica di “Green Dealer” di Exceed Printing
“Green Printing Services” contraddistingue, su tutto il territorio nazionale, i distributori e i rivenditori di Exceed Printing che, grazie a una particolare attenzione alla gestione dei RAEE Professionali, dimostrano quotidianamente il loro impegno verso il raggiungimento dei target fissati dall’Unione Europea per la raccolta e il riciclo dei RAEE. Per entrare nel network di “Green Printing Services” e diventare “Green Dealer” riconosciuti da Erion Professional, i distributori e rivenditori del settore printing devono rispondere a una serie di requisiti. Tra questi, innanzitutto, far parte del programma Exceed Printing e conferire annualmente più di 5.000 kg di Rifiuti di stampanti integre. I Dealer dovranno, inoltre, essere iscritti nella Categoria 3/bis dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e dimostrare di avere un’adeguata conoscenza dei temi ambientali.

I vantaggi di essere “Green Dealer”
Diventare “Green Dealer” di Exceed Printing dà diritto a una serie di plus, come la visibilità sul sito di Erion Professional dove – in una pagina dedicata – saranno riportati tutti i punti vendita più virtuosi. I “Green Dealer” ricevono, inoltre, i materiali di “Green Printing Services” per comunicare il proprio impegno ambientale: da loghi, banner, immagini e gif da inserire nei propri canali online, fino agli adesivi da apporre alle vetrine e sui mezzi di trasporto aziendali. Infine, tutti i “Green Dealer”, riceveranno annualmente un attestato green da Erion Professional riportante tutte le qualificazioni ambientali conseguite nell’ambito del programma Exceed Printing. “Essere un Produttore di Erion Professional significa da sempre rispondere attivamente alla Responsabilità Estesa affiancando al raggiungimento della compliance normativa, un impegno reale per la tutela dell’ambiente e dello sviluppo dell’economia circolare”, ha detto Luciano Teli, Direttore di Erion Professional. “Green Printing Services vuole certificare questo impegno attraverso un percorso di qualifica che punti allo sviluppo e alla riconoscibilità di una rete di operatori attenti alla qualità della gestione dei RAEE professionali appartenenti al settore printing”.

L’esperienza e la dedizione sono il nostro punto di forza

L’esperienza e la dedizione sono il nostro punto di forza

Il team Operations di Erion coordina le attività di raccolta e riciclo dei rifiuti gestiti dai Consorzi del Sistema su tutto il territorio nazionale. Come funziona e quali sono le caratteristiche principali di questa squadra? Ce lo racconta in questa intervista Niccolò Nocentini, Operations Manager

Il team Operations di Erion è il gruppo di lavoro incaricato di organizzare e controllare, per tutti i Consorzi del Sistema Erion, ogni aspetto legato all’organizzazione e lo svolgimento dei ritiri di competenza dei Consorzi stessi; lavoro che – nel caso dei rifiuti derivanti dai prodotti elettronici, pile ed accumulatori, imballaggi – permette di assicurarne il corretto riciclaggio e quindi il recupero delle Materie Prime Seconde da re-introdurre in nuovi processi produttivi, secondo i principi dell’economia circolare. Alla guida della squadra c’è Niccolò Nocentini che in questa intervista racconta le attività quotidiane e i punti di forza del suo gruppo di persone.

Il team Operations è l’organo del Sistema Erion interamente dedicato alle operazioni di logistica dei rifiuti. Quali sono i plus che il tuo gruppo garantisce ai Produttori del Sistema?
Il team Operations è una delle aree nevralgiche del Sistema Erion. Non si occupa soltanto dell’organizzazione e del controllo delle operazioni di logistica, ma anche della gestione dei Fornitori che eseguono, per conto dei vari Consorzi, i servizi di gestione dei rifiuti. Per ciascuno dei Consorzi Erion garantiamo che le missioni vengano svolte in modo conforme rispetto ai Livelli di Servizio (LdS) previsti, sia che si tratti di LdS contrattuali tra i Consorzi e i Fornitori, sia di quelli relativi a regolamenti operativi come quello del Centro di Coordinamento RAEE. Inoltre, assicuriamo che tutte le fasi della nostra attività avvengano nel pieno rispetto della normativa ambientale, per sua natura articolata e complessa; queste attività sono garantite sia nell’organizzazione e nel monitoraggio dei Fornitori diretti di logistica e trattamento, come nel caso di Erion WEEE e di Erion Energy, sia con il nostro main contractor, Interzero Italy, per quel che riguarda l’operatività di Erion Professional ed Erion Packaging, Consorzio che è stato appena riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Da quante persone è attualmente composto il team Operations?
Siamo in 11 e ci occupiamo dell’operatività di tutti i nostri Consorzi: Erion WEEE, Professional, Energy, Packaging e Care.

Quali sono i punti di forza del tuo team?
Il primo è sicuramente quello di essere formato da professionisti che lavorano nel settore da molto tempo. Il cuore del team Operations è impegnato, fin dalla nascita di Erion, soprattutto sull’operatività di Erion WEEE, il Consorzio di gestione dei RAEE. Conosciamo e mettiamo in essere quotidianamente, quindi, tutte le buone pratiche necessarie ed abbiamo la consapevolezza di dover gestire un’operatività molto complessa che, nel corso degli anni, è stata sviluppata, migliorata e consolidata; da Ecodom e Remedia, prima; da Erion, poi. L’altro plus del team Operations è quello di avere una dedizione al lavoro che denota, da parte delle ragazze e dei ragazzi del team, una partecipazione davvero sentita e perfettamente in linea con gli obiettivi di Erion. Siamo consapevoli che il nostro lavoro è solo una parte, per quanto centrale, di un Sistema molto più grande. In ogni momento di questo lavoro, dalla predisposizione della reportistica al rapporto quotidiano con i Fornitori, sappiamo di rappresentare Erion; è con questo spirito che portiamo avanti oneri e onori della nostra attività.

Nel bilancio di sostenibilità presentato nel giugno 2022, le nostre persone hanno individuato quattro valori precisi di Erion: concretezza, evoluzione, autorevolezza e determinazione. In quale di questi si riconosce maggiormente il tuo team?
Come team Operations ognuno di questi valori ci rappresenta e ci guida. La concretezza è insita nel nostro lavoro: se non fossimo concreti non potremmo svolgerlo al meglio. L’evoluzione è uno dei tratti a cui siamo chiamati a ispirarci dal momento che, seppur nati nel settore dei RAEE e dei RPA, ci siamo ritrovati a gestire, nel tempo, anche flussi di rifiuti diversi: dobbiamo necessariamente evolvere per portare il nostro know-how anche in questi nuovi settori. Autorevolezza è quello spirito di rappresentanza di cui parlavo prima: se non fossimo autorevoli, non potremmo servire al meglio la mission di Erion e non potremmo contribuire adeguatamente allo sviluppo del Sistema nel quale lavoriamo. La determinazione è rappresentata dalla dedizione del team al suo lavoro. Dobbiamo essere determinati nel sapere chi siamo, e che dobbiamo necessariamente svolgere il nostro lavoro al meglio; questo, perché il Sistema Erion ha un’importanza cruciale per i settori nei quali opera, e quando siamo chiamati a interloquire e confrontarci con i Produttori nostri associati, Fornitori, Competitor, Istituzioni o Consumatori, dobbiamo garantire un’immagine e un’operatività di Erion che sia, ogni giorno, perfetta.

 

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NONTOX, riciclare plastica contenente sostanze pericolose è un processo possibile

NONTOX, riciclare plastica contenente sostanze pericolose è un processo possibile

Si conclude dopo tre anni e 6 mesi di ricerca il progetto di Horizon2020 a cui Erion ha partecipato con altre undici realtà internazionali

Ogni anno, in Europa, vengono generate quasi 26 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, ma meno del 30% viene correttamente riciclato: il restante 70% viene inviato a recupero energetico o portato in discarica. I dati contenuti nella Strategia europea per le plastiche evidenziano quanto il modello europeo di consumo della plastica sia ancora sostanzialmente lineare e ben lontano dai target di circolarità fissati dalla Commissione Europea nel 2018 per mezzo dei quali si punta a creare, tra l’altro, “un’industria della plastica intelligente, innovativa e sostenibile, in cui la progettazione e la produzione rispettino pienamente le esigenze di riutilizzo, riparazione e riciclo”.

Il progetto NONTOX
Questo il quadro in cui si è mosso il progetto NONTOX, finanziato da Horizon2020, con l’obiettivo di incrementare i tassi di riciclo dei rifiuti di plastica contenenti sostanze pericolose, quali ritardanti di fiamma e specifici additivi, grazie all’ottimizzazione e a un uso integrato dei processi di trattamento necessari a produrre materie plastiche secondarie sicure e di alta qualità. NONTOX si è concentrato sulle componenti in plastica dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), dei veicoli a fine vita (ELV) e dei rifiuti da costruzione e demolizione (RCD), impiegando un mix di tecnologie che puntasse a migliorare le varie fasi del processo di riciclo: dalle tecniche di selezione e pretrattamento dei rifiuti a quelle di post-trattamento, fino alla valorizzazione dei sottoprodotti e delle sostanze rimosse.

Oltre tre anni di ricerca
Lanciato nel 2019, NONTOX ha impegnato per tre anni e sei mesi il team Strategic Development & Innovation (SDI) insieme ad altri 11 partner internazionali: istituti di ricerca, impianti di trattamento rifiuti, riciclatori e università (in Spagna, Italia, Finlandia, Paesi Bassi, Germania e Norvegia). A loro sono stati affidati otto pacchetti di lavoro ognuno dei quali incentrato su passaggi dedicati della catena del valore: dalla raccolta dei dati sui rifiuti raccolti alla messa a punto di nuove fasi di pretrattamento dei rifiuti, fino alla definizione di nuovi processi di valorizzazione delle plastiche, di valutazioni ambientali e tecnico-economiche nonché di piani di disseminazione dei risultati raggiunti.

Classificazione e pretrattamento dei rifiuti
Risultati che, secondo quanto evidenziato dai ricercatori, possono considerarsi positivi in tutte le fasi di NONTOX a partire da quella della classificazione, effettuata con un sensore AHS per la rilevazione ottica e la cernita dei rifiuti in plastica contenenti ritardanti di fiamma bromurati (BFR), che ha dimostrato una precisione superiore all’86%. Per la successiva fase di pretrattamento è stato sviluppato un nuovo ed efficiente processo di estrusione denominato MODIX che ha permesso la compattazione, l’omogeneizzazione e la dealogenazione dei rifiuti di plastica, destinati a pirolisi. Per il pretrattamento i ricercatori hanno inoltre sperimentato un metodo di dealogenazione meccanochimica grazie al quale è stato possibile raggiungere fino al 50% di debromurazione per rifiuti di plastica ABS, PP e PE.

Il trattamento con CreaSolv® e Extruclean
Risultati più che convincenti sono arrivati anche nelle sperimentazioni del processo di riciclo principale dei rifiuti basato sullo sviluppo delle tecnologie CreaSolv® ed Extruclean impiegate rispettivamente per la rimozione di sostanze pericolose come i ritardanti di fiamma bromurati e alogeni, e per quella dei composti organici volatili (COV). I test di CreaSolv®, effettuati su scala di laboratorio, hanno dimostrato la possibilità di rimuovere i composti tossici/alogenati dai rifiuti con un’efficacia superiore al 98% e una produzione di polimeri riciclati conformi alle direttive RoHs e POP. Le prove effettuate in un impianto pilota con Extruclean, un processo che sfrutta l’uso della CO2 supercritica e di due estrusori per la purificazione del materiale, hanno attestato una notevole riduzione, in alcuni casi fino al 95%, del contenuto totale di COV dalla plastica riciclata. Il materiale riciclato è stato poi impiegato per la produzione di otto oggetti dimostrativi grazie ai quali è stato possibile provare che i composti, ad alto e a basso contenuto di materiale riciclato, possono funzionare in applicazioni sfidanti che si ottengono sia con processi di stampaggio a iniezione convenzionale, rotostampaggio, termoformatura, sia con processi non convenzionali come la schiumatura.

Il processo di conversione termochimica
Uno dei punti di forza del progetto NONTOX è stata l’introduzione della conversione termochimica, e quindi della valorizzazione, dei residui della lavorazione di CreaSolv® ed Extruclean, nonché dei polimeri non target ma presenti nei flussi di rifiuti oggetto della ricerca. È stato infatti dimostrato che, se sottoposti a una combinazione di pirolisi catalitica e idrodealogenazione, questi possono essere convertiti in oli pregiati e dealogenati che possono essere commercializzati come molecole piattaforma e combustibili, e in altri prodotti chimici finali di pregio con gradi di dealogenazione superiori al 99,8%.

I benefici ambientali sociali ed economici di NONTOX
Dagli studi effettuati nel corso del progetto sono stati calcolati i possibili aumenti delle quantità di rifiuti plastici che possono essere potenzialmente inviati al processo di riciclo NONTOX, con stime di 1 milione di tonnellate all’anno per quelli provenienti da veicoli a fine vita e grandi elettrodomestici; di circa 0,85 Mt/a per quelli associati ai rifiuti da costruzione e demolizione e di 0,5 Mt/a per la plastica di altri tipi di RAEE. L’analisi LCA del processo NONTOX ha permesso di valutare, inoltre, le prestazioni ambientali del processo di riciclo delle plastiche, mostrando miglioramenti in termini di riduzione di impatti per quanto riguarda effetti cancerogeni (fino a – 1392%), non cancerogeni (fino al – 222%), sul riscaldamento globale (fino a – 580%) e di impiego di energie non rinnovabile (fino a – 114%). “Vantaggi che scompaiono – aggiungono i ricercatori – se si considera il terribile impatto dell’esportazione di rifiuti di plastica al di fuori dell’Europa”. Un’analisi S-LCA (social LCA) ha infine indicato come l’applicazione dello schema NONTOX porti vantaggi per la salute dei lavoratori e favorisca la creazione di nuovi posti di lavoro.

 

Leggi anche Progetto NONTOX: il dietro le quinte

Andrea Fluttero: “I sistemi consortili devono essere no-profit e gestiti da Produttori in una prospettiva di economia circolare”

Andrea Fluttero: “I sistemi consortili devono essere no-profit e gestiti da Produttori in una prospettiva di economia circolare”

Il 16 dicembre 2022 il Presidente di Erion Compliance Organization è intervenuto alla Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo

“La consapevolezza dei consumatori riguarda tutto lo sforzo che come europei stiamo facendo per concretizzare la transizione ecologica e, in particolare, per quanto riguarda il riciclo di materia, l’economia circolare”, lo ha detto Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization, intervenendo al panel dal titolo “L’industria del riciclo: risultati, potenzialità e prospettive” organizzato, il 16 dicembre a Milano, da Fondazione per lo sviluppo sostenibile in occasione della Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo.

“Quando si compra un prodotto si paga per una serie di servizi”
Parlando di consapevolezza dei consumatori rispetto al riciclo post-consumo dei prodotti, Fluttero ha ricordato come dall’osservatorio di un Sistema multiconsortile come Erion si riescano a vedere da vicino i problemi e i limiti di questa specifica filiera. “Tra il 2022 e il 2023 – ha detto Fluttero – Erion WEEE, che è il Consorzio per la gestione dei RAEE domestici, investirà milioni in comunicazione, perché c’è davvero bisogno di informare i cittadini su diversi temi riguardanti i RAEE. Si pensi all’eco-contributo sul prezzo del prodotto che, a differenza di ciò che avviene per i pneumatici, non è evidente, ma internalizzato. Il consumatore non lo vede e non è consapevole che insieme al prodotto compra anche un servizio per la gestione del post-consumo. Peraltro, penso che sia necessario sapere che quando si compra un prodotto si copre il costo della materia prima, quello del progetto, della realizzazione, della commercializzazione e della corretta gestione del post-consumo”.

Il modello deproduttivo per la gestione del post-consumo
Fluttero ha poi evidenziato che: “Chi sta dentro al mondo dei sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore, non gestisce flussi indifferenziati di rifiuti, ma flussi omogenei di prodotti post-consumo”. Per il Presidente di ECO sarebbe opportuno andare verso un’interpretazione speculare del mondo produttivo, ovvero considerare “un mondo deproduttivo che deproduce centinaia di prodotti post-consumo, ricavando la materia prima. Da questo punto di vista – ha aggiunto Fluttero – è indispensabile l’eco-progettazione, perché non si può chiedere ricerca e innovazione sul riciclo, o sulla preparazione per il riuso, senza pensare al mondo della deproduzione. Stiamo parlando di un modello che si sta evolvendo verso un sistema industriale in cui il ruolo dei Consorzi è centrale”.

“Per assicurare trasparenza i sistemi consortili devono essere realmente senza fini di lucro”
Per Fluttero, i sistemi consortili sono strumenti cardini anche nell’assicurare trasparenza nei confronti del consumatore: Tutti i sistemi consortili dovrebbero pubblicare i propri eco-contributi, per garantire trasparenza e consentire al consumatore di conoscere l’ammontare degli oneri per la corretta gestione del fine vita del prodotto. Per assicurare una gestione efficiente e trasparente del fine vita dei prodotti, senza conflitti di interesse nella filiera, i sistemi consortili devono essere realmente senza fini di lucro e gestiti dai produttori dei diversi regimi EPR, in una prospettiva di economia circolare”.

“L’Italia leader europeo nel settore del riciclo anche nel 2022”

“L’Italia leader europeo nel settore del riciclo anche nel 2022”

Presentato a Milano il Rapporto “Il riciclo in Italia 2022” promosso dalla Fondazione nazionale per lo sviluppo sostenibile a venticinque anni dalla entrata in vigore del Decreto Ronchi

Il 16 dicembre si è tenuta a Milano la Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo “L’eccellenza del riciclo e le sfide future”, promossa dalla Fondazione nazionale per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con Conai e Pianeta2030 e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e di Ispra. L’evento, svoltosi nella sede del Corriere della Sera, ha rappresentato l’occasione per intessere un’ampia riflessione sulla filiera italiana del riciclo a venticinque anni dall’approvazione del Decreto Legislativo 22/97, noto come “Decreto Ronchi”, che nel nostro Paese ha dato l’avvio ad un moderno sistema industriale di gestione dei rifiuti. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto sui risultati raggiunti dalla filiera e sulle sfide future attraverso gli interventi dei rappresentanti di importanti realtà nazionali dell’economia circolare.

Pichetto Fratin: “La legge Ronchi ha permesso di avviare un nuovo settore produttivo”
“In Lombardia c’è un sistema di raccolta differenziata consolidato che parte dalla filiera e arriva alle famiglie passando per le scuole. Lavoriamo in squadra perché l’economia circolare funziona se coinvolge tutti gli attori. Momenti come questo sono fondamentali per creare questi rapporti” ha detto, in apertura dei lavori, Riccardo Pase, Presidente Commissione Ambiente, Consiglio Regionale Lombardia. In un videomessaggio trasmesso alla Conferenza, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha ricordato come “Il riciclo rappresenta una necessità a tutela di quelle che sono le risorse naturali del nostro Paese, la protezione dell’ambiente e la difesa delle biodiversità”. Il capo del Mase ha poi evidenziato come nel settore del riciclo l’Italia abbia raggiunto un primato a livello europeo: “Siamo di nove anni avanti rispetto agli obiettivi sugli imballaggi e sui rifiuti urbani, così come nelle basse percentuali dei rifiuti che portiamo in discarica. La legge Ronchi ha permesso, in venticinque anni, di avviare un nuovo settore produttivo con migliaia di imprese creando occupazione e benessere”.

Edo Ronchi: “L’Italia dall’emergenza all’eccellenza”
Grande protagonista di giornata è stato proprio Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo sostenibile e promotore, venticinque anni fa, del Decreto Legislativo 22/97 sui rifiuti che porta il suo nome. A lui, come di consueto, è toccato il compito di svelare i numeri principali contenuti nelle 200 pagine del rapporto “Il Riciclo in Italia 2022” redatto con l’apporto dei 19 Consorzi delle filiere del riciclo. “Venticinque anni sono tanti – ha ricordato Ronchi – ma hanno permesso all’Italia di passare dall’emergenza all’eccellenza nel riciclo e i dati lo confermano. Dal 1997 al 2022 la raccolta differenziata dei rifiuti urbani è passata dal 9,4% (pari a 2,5 Mt) al 63% (18,2 Mt), quella da rifiuti di imballaggi dal 31% (3,3 Mt) al 73% (10,5 Mt), mentre il riciclo dei rifiuti speciali è passato dal 21% (13 Mt) al 70,6% (112 Mt). Ed è con questi numeri, ha sostenuto Ronchi che l’Italia si è imposta come leader europeo di riciclo dei rifiuti arrivando al 72% di riciclo dei rifiuti urbani e speciali-industriali prodotti, staccando di ampia misura sia la Germania al 55% e che la media europea al 54%. Ottime performance anche sul tasso di utilizzo circolare della materia dove con una percentuale del 21,6%, siamo secondi solo alla Francia (22,2%) ma molto più avanti della Germania (13,4%) e della media Ue (12,8%).

Il primato italiano nel settore del riciclo
Ronchi ha anche parlato della crescita dell’industria del riciclo in Italia, mettendo in risalto i numeri relativi al 2022, ricavati da Ecocerved per il Rapporto. “Sono 4.767 le imprese del riciclo in Italia, con 236.365 addetti, pari a +41,5% dal 2010 al 2020. Ma anche il valore aggiunto per impresa è aumentato del +31% dal 2010 al 2020 raggiungendo un valore di 10,5 miliardi di euro. L’ex ministro ha poi riassunto i principali risultati delle 19 filiere italiane del riciclo, partendo da “quella degli imballaggi che, nel 2021 ha raggiunto un riciclo di 10,5 Mt di rifiuti pari al 73% dell’immesso a consumo, e superato i target europei del 65% al 2025 e del 70% al 2030 con nove anni di anticipo”. Ottimi numeri anche per filiere degli imballaggi in carta e cartone (85% riciclato nel 2021), vetro (77%), plastica (56%), alluminio (68%), acciaio (72%). Ancora leadership europea per l’Italia nel riciclo del legno (65%) e dei rottami di ferro dai quali si ricicla il 78% dell’acciaio nazionale. “La raccolta dei RAEE – ha aggiunto Ronchi – è aumentata del 5,3% rispetto al 2020 ma siamo ancora distanti rispetto al target europeo del 65%”. Il Presidente ha poi avanzato alcune proposte per promuovere il riciclo in Italia come utilizzare bene gli investimenti del PNRR e puntare sulle riforme previste; sviluppare misure incisive per affrontare le attuali difficoltà di mercato e il forte aumento dei prezzi dell’energia; rafforzare la domanda di Materie Prime Seconde per ridurre l’esposizione alla congiuntura economica negativa.

La discussione sulla proposta di Regolamento sugli imballaggi
Sulla proposta di Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio presentata il 30 novembre 2022 dalla Commissione europea, Ronchi ha detto: “Il confronto deve continuare per arrivare a una posizione condivisa da diverse parti in Italia”. L’ex ministro ha anche avanzato sei proposte di modifica all’attuale versione del Regolamento in modo, tra l’altro, da poter “comprendere e valorizzare il sistema nazionale italiano di gestione dei rifiuti d’imballaggio che ha raggiunto risultati ottimi”. Alla presentazione del Rapporto è seguita la tavola rotonda moderata da Edoardo Vigna, Responsabile Pianeta 2030 Corriere della Sera, e incentrata proprio sull’iter e i contenuti del nuovo Regolamento. Mattia Pellegrini Head of Unit, Unit B03 From Waste to Resources, Commissione Europea, ha detto: “La proposta richiede un lungo percorso di codecisione fra Parlamento e Consiglio che può arrivare a durare anni. Tutto il packaging dovrà essere riciclabile entro il 2030, attualmente lo è solo il 35%, quindi ci sarà bisogno di ulteriori investimenti nell’industria del riciclo”. Per Innocenzo Cipolletta Presidente Aifi e ex DG Confindustria: “Esiste una maniera corretta di fare regolamentazione che è quella di discutere con tutti i soggetti coinvolti nel processo di raggiungimento degli obiettivi di raccolta e riciclo”. Katia Da Ros Vicepresidente Confindustria ha detto: “Il nuovo Regolamento ci preoccupa perché anzitutto non può essere adattato alle esigenze dei vari Paesi come fa una Direttiva. In secondo luogo, perché ha molti punti critici, tra cui quello di andare nettamente verso il riuso, rispetto al riciclo, rischiando di smontare il sistema virtuoso che abbiamo costruito in questi ultimi 25 anni”.

Per il Presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, intervenuto in video collegamento: “La proposta di Regolamento sugli imballaggi, pone degli obiettivi condivisibili in quanto a riduzione degli sprechi e over packaging. La proposta è sicuramente migliorata rispetto alle prime bozze che sono circolate. Credo che ci siano tutti i presupposti per fare ulteriori miglioramenti e garantire il rafforzamento della leadership italiana nell’economia circolare”. Infine, Luca Ruini, Presidente di Conai, per il quale “Le preoccupazioni sulla proposta di Regolamento nascono dal timore che questa possa forzare i modelli più virtuosi che vengono applicati in Europa. L’Italia ottiene gli stessi risultati del Belgio che, però, è un Paese molto più piccolo di noi che abbiamo migliaia di comuni e due isole. In questo senso è necessario trovare strumenti che impediscano la dispersione dei flussi di rifiuti nell’ambiente”.

Il riciclo dei rifiuti in Lombardia passa dalle sinergie tra pubblico e privato

Il riciclo dei rifiuti in Lombardia passa dalle sinergie tra pubblico e privato

Il 25 novembre 2022 si è tenuto a Milano il convegno “La materia circolare: risultati e prospettive del recupero in Lombardia” organizzato dalla VI Commissione Ambiente e protezione civile del Consiglio regionale

“La materia circolare: risultati e prospettive del recupero in Lombardia”. Questo il titolo che, il 25 novembre 2022, ha animato il convegno organizzato a Milano dalla VI Commissione Ambiente e protezione civile del Consiglio regionale della Lombardia per “Analizzare il contesto produttivo del settore del riciclo, comprendere gli strumenti e le azioni già in atto per incentivare l’utilizzo della materia prima secondaria e esaminare le prospettive future e gli interventi che politica e imprese devono introdurre per consentire la conclusione del processo di trasformazione green dell’economia e della società”.

“Bisogna considerare il rifiuto come risorsa”
L’incontro è stato aperto da Riccardo Pase, Presidente VI Commissione Ambiente e protezione civile, che ha evidenziato come sia sempre più necessario “Considerare il rifiuto come risorsa perché, se gestito in maniera corretta, questo può diventare un’opportunità di crescita. Bisogna fare capire ai cittadini concetti importanti come il fatto che dai rifiuti si producono risorse come il biogas. In Lombardia lo facciamo bene, ma bisogna lavorare in modo pragmatico e creare e sinergia fra le istituzioni e la società civile”. Per Carlo Borghetti, Vice Presidente del Consiglio regionale della Lombardia: “L’economia circolare è un valore, ma anche una necessità. Dobbiamo ricordarci di applicarla puntando a garantire non solo sostenibilità economica e ambientale, ma anche sociale, visto la progressiva riconversione produttiva di molti settori industriali come quello dell’automotive soggetto a riqualificazione lavorativa”.

Migliorare la raccolta e creare un mercato delle MPS
Nel suo intervento, Fabrizio Piccarolo, Direttore di Fondazione Lombardia per l’Ambiente, ha introdotto i risultati del ciclo di audizioni degli stakeholder lombardi operanti nel settore del recupero di materia, sostenendo che “Abbiamo cercato di dare organicità alle informazioni degli addetti al settore per cercare di delineare linee di policy per migliorare le politiche e gli interventi in materia di riciclo”. Le conclusioni delle audizioni sono state raccontate da Elisa De Marchi del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università Statale di Milano, che ha evidenziato le necessità messe in risalto dal settore: “Sono esigenze multiple – ha detto la ricercatrice – che vanno dal miglioramento della quantità e della qualità della raccolta differenziata fino alla creazione di un mercato delle Materie Prime Seconde”. La studiosa ha poi messo in evidenza le policy auspicate dal settore e volte a consolidare la collaborazione fra enti consortili e Pubbliche amministrazioni; sensibilizzare il cittadino sull’importanza della raccolta differenziata; e favorire un avanzamento tecnologico che consenta di minimizzare gli sprechi e favorire il riciclo di materia.

“L’economia circolare in Lombardia è già una realtà”
La tavola rotonda della giornata è stata aperta dall’intervento di Dario Fossati, Direttore Generale Ambiente e Clima di Regione Lombardia, per il quale: “L’economia circolare in Lombardia è già una realtà, lo dimostrano i numeri e il lavoro delle varie filiere. Sulla raccolta differenziata ci sono comuni che arrivano a superare l’80% e noi ci siamo posti come futuro obiettivo l’83% su base regionale”. Sergio Padovani, Direttore del Settore attività produttive di ARPA Lombardia, ha ripercorso le attività dell’agenzia ricordando quella della “Formazione per gli enti locali su temi che vanno dalla gestione dei rifiuti alle bonifiche del territorio. Portiamo la nostra esperienza e ci confrontiamo con gli amministratori sulle best practices”. Per Luca Piatto Responsabile Area Rapporti con il Territori di Conai, “In Italia si raccoglie tanto, ma si deve migliorare la qualità della raccolta differenziata perché senza qualità le materie non possono essere mandate a riciclo”.

Longoni, CDC RAEE: “Chi lavora sui RAEE lavora sulla storia”
Un grande focus sul tema dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche è quello fatto dal Direttore Generale del CDC RAEE, Fabrizio Longoni: “Chi lavora sui RAEE lavora sulla storia perché raccoglie apparecchi prodotti anche vent’anni fa. I controlli sulla filiera devono essere stringenti, bisogna proteggere la competizione di mercato dai flussi paralleli che agiscono fuori dalla legge. Dobbiamo costruire nuovi impianti, ma per farlo servono maggiori volumi di rifiuti che giustifichino la creazione di strutture per il recupero della materia ai fini della produzione”. Per Roberto Sarcinelli, Presidente di Montello S.p.A. “La necessità è quella di legiferare perché le Materie Prime Seconde trovino sbocchi sul mercato. Il vero problema oggi è che non c’è assorbimento del prodotto riciclato perché manca uno stimolo al riutilizzo. Dobbiamo chiudere il cerchio abbassando i costi energetici che arrivano a toccare fino al 30% del fatturato causando enormi difficoltà alle aziende”.

“Greenwashing. La musica deve cambiare”, in diretta streaming il 14 ottobre dalle ore 17.00

“Greenwashing. La musica deve cambiare”, in diretta streaming il 14 ottobre dalle ore 17.00

L’evento – che si terrà durante l’International E-Waste Day – è organizzato da Erion per celebrare il suo secondo compleanno e quello del magazine EconomiaCircolare.com

Venerdì 14 ottobre 2022 Erion festeggerà il suo secondo compleanno e quello del magazine EconomiaCircolare.com con un evento speciale dal titolo “Greenwashing. La musica deve cambiare”.

L’appuntamento, che verrà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube di Erion a partire dalle 17.00, è organizzato in concomitanza con l’International E-Waste Day 2022 e si annuncia come l’occasione per riflettere insieme ai rappresentanti della filiera e a quelli del settore imprenditoriale su uno dei fenomeni più diffusi, dibattuti e controversi del nostro tempo: il cosiddetto “ambientalismo di facciata”.

Una sorpresa di Chora Media e un’indagine Ipsos
Il programma del pomeriggio insieme si aprirà con un’esperienza particolare che coinvolgerà direttamente la nostra vista e il nostro udito e che vivremo insieme agli amici di Chora Media e a un ospite speciale. Saranno poi illustrati i risultati dell’indagine – realizzata da Ipsos per Erion – sui livelli di conoscenza, le opinioni e i comportamenti degli italiani in tema di RAEE ed RPA. L’evento ospiterà, successivamente, un momento di riflessione sui rischi correlati al greenwashing e su quanto sia fondamentale intervenire contro questa pratica affinché possa avverarsi una reale ed efficace transizione ecologica.

Il progetto “Training for circularity – WEEE Edition”
Seguirà la presentazione del progetto “Training for circularity – WEEE edition”, l’Academy – finanziata da Erion WEEE, e ideata e organizzata insieme a EconomiaCircolare.com ed Enea – per la formazione di nuove professionalità nel settore della gestione dei RAEE e nel campo del reporting, della comunicazione e del marketing per la sostenibilità e la circolarità. L’iniziativa è parte del programma di sensibilizzazione DireFareRAEE promosso da Erion WEEE.

 

Segui l’evento “Greenwashing. La musica deve cambiare” in diretta streaming il 14 ottobre 2022 a partire dalle ore 17 sul canale YouTube di Erion.

La Rubrica del Presidente – Daniela Valterio: “Exceed, una parola proattiva”

La Rubrica del Presidente – Daniela Valterio: “Exceed, una parola proattiva”

Il programma di Erion Professional introduce un nuovo paradigma per la raccolta dei RAEE b2b nei settori Clima, Food e Printing, garantendo semplificazione burocratica e digitalizzazione dei processi di reverse logistics

Quella sulla corretta gestione dei RAEE professionali in Italia rappresenta una vera e propria sfida di sostenibilità per tutta la filiera del settore dell’elettronica. Lo studio dal titolo “Quantificazione dei flussi di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) nel settore delle stampanti professionali” realizzato da Erion Professional insieme al Politecnico di Milano, rivela che i dati dei mercati rilevanti normalmente disponibili portano a ipotizzare che il tasso di raccolta del settore professionale in Italia si attesti attorno al 5-10% del Put on the Market ossia l’immesso sul mercato da parte dei Produttori (PoM professionale). Detto in parole più chiare: la filiera italiana non riesce a raccogliere, e quindi trattare, la stragrande maggioranza dei rifiuti elettronici giunti a fine vita dismessi dalle aziende, dagli esercizi commerciali, dagli uffici della Pubblica Amministrazione.

Diverse le cause che concorrono alla fragilità del sistema: da un lato, il mancato tracciamento delle filiere genera l’impossibilità di includere i RAEE gestiti a norma di legge nelle statistiche ufficiali che concorrono al raggiungimento dei target di raccolta e riciclo; dall’altro, l’assenza di un regime di gestione uniforme e rigoroso, frammenta il sistema in una moltitudine di iniziative di piccole e medie dimensioni, tra le quali, più facilmente, si annidano pratiche illegali. Su quest’ultimo punto, mi preme ricordare quella dell’export illegale dei RAEE verso i Paesi in via di Sviluppo. Parliamo di numeri importanti ovvero il 44% del PoM, che si stima sia esportata in aree del Secondo e Terzo Mondo. Spesso non si tratta neanche più di apparecchiature funzionanti, ma di RAEE che finiscono in immense discariche a cielo aperto dove uomini, ma soprattutto bambini e donne li “smembrano” per ricavarne le materie più facili e li bruciano senza alcuna cautela per la salute o per l’ambiente. È una pratica terribile che, oltre ad arrecare enormi danni al territorio, minaccia l’impegno ambientale che noi produttori mettiamo quotidianamente per garantire un’efficiente raccolta dei RAEE e un trattamento finalizzato al riciclo delle materie in essi contenute.

In Erion Professional, il Consorzio che presiedo, abbiamo capito che non possiamo semplicemente “aspettare di vedere che succede”. Dobbiamo fare un passo in più, per aumentare la raccolta, per allinearci ai migliori Paesi europei, ma soprattutto per fortificare il nostro contributo alla tutela del Pianeta. Da questa volontà nasce Exceed, un programma di raccolta dei RAEE Professionali basato sulla proattività dei Produttori di AEE dei settori Clima, Food e Printing, ma anche degli specialisti appartenenti alle loro reti di vendita e distribuzione. Exceed, per definizione, “va oltre” l’attuale sistema di ritiro su chiamata dei RAEE b2b, ponendosi l’ambizioso, ma raggiungibile, obiettivo di creare un nuovo e più funzionale paradigma operativo capace di garantire la raccolta di importanti flussi di rifiuti e il loro corretto trattamento grazie a un approccio che semplifica gli aspetti burocratici, ingegnerizza tutti i processi di reverse logistics ed evita, soprattutto, che tali rifiuti finiscano per essere intercettati da quei soggetti che operano in zone “grigie” della filiera, incuranti dei più basilari principi dell’economia circolare.

Exceed parte dai Produttori, ma punta sulla forza della filiera, dei dealer, dei distributori, degli installatori. Perché per rendere la raccolta dei RAEE b2b ancora più efficiente e trasparente occorre l’impegno di tutti.