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Lavoro, in tutto il mondo entro il 2050 potremmo avere 60 milioni di nuovi green jobs

Una società e un’economia sempre più green vedranno un aumento di posti di lavoro legati alla sostenibilità. Altri posti di lavoro – quelli della filiera delle fonti fossili, ad esempio – verranno perduti. Ma sarà niente al confronto del numero di disoccupati che potrebbero essere causati dalla crisi climatica: senza un’azione decisa contro il riscaldamento globale, stima l’ILO, 72 milioni di posti di lavoro a tempo pieno andranno persi in tutto il mondo entro il 2030. Per la festa dei lavoratori, il nostro approfondimento su lavoro, economia circolare e transizione ecologica

Primo maggio, non possiamo non parlare del lavoro e, visto che siamo EconomiaCircolare.com, di green jobs. Oggi parliamo di lavoro anche perché la transizione ecologica, che questo magazine ha l’ambizione di raccontare con occhio meno pigro possibile, comporta dei cambiamenti non irrilevanti nel mondo del lavoro: non solo nuovi occupati ma anche posti di lavoro persi (il nostro ministro della Transizione ecologica ha parlato a più riprese, con toni foschi, di “bagno di sangue”).

Verso un’occupazione ‘verde’

“Su LinkedIn possiamo vedere che il passaggio alle assunzioni per la green economy è già in corso in tutto il mondo. Dal 2017, abbiamo assistito al costante aumento della domanda di talenti con competenze ecologiche”, ha scritto Karin Kimbrough, Chief Economist di LinkedIn. Kimbrough racconta di un confronto fatto partendo dai database del noto social network: “Uno dei cambiamenti più importanti monitorati sui lavori di LinkedIn è l’abbandono di quelli nel settore petrolifero e del gas e l’aumento dei ruoli nelle energie rinnovabili e nell’ambiente”.

Nel 2015, ha spiegato, il rapporto tra posti di lavoro nel settore petrolifero e del gas negli Stati Uniti rispetto alle energie rinnovabili e ai posti di lavoro nell’ambiente era di 5:1, ma nel 2020 questo rapporto era circa di 2:1. Il suo commento: “Di questo passo, prevediamo che le energie rinnovabili e l’ambiente potrebbero effettivamente superare petrolio e gas nei posti di lavoro totali sulla nostra piattaforma entro il 2023”.

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Green jobs globali

Nel suo “Green Growth, Jobs And Social Impacts Fact Sheet” (dicembre 2020), la Commissione Europea stima l’occupazione globale nelle energie rinnovabili (la quota più misurabile dei green jobs) pari a 11,5 milioni di posti di lavoro nel 2019, con le donne che ne occupano il 32%. Il 63% di questi posti di lavoro sono in Asia, il 38% del totale in Cina. 3,8 milioni sono occupati nell’industria del solare fotovoltaico, 3,6 milioni nella bioenergia (principalmente biocarburantI e biogas). All’energia idroelettrica dobbiamo 2 milioni di posti di lavoro, all’eolico 1,2 milioni.

Si prevede, aggiunge la Commissione, che dando concretezza all’obiettivo climatico di limitare il riscaldamento globale a 2°C rispetto ai livelli preindustrali, l’occupazione verde raggiungerà globalmente i 24 milioni di posti di lavoro entro il 2030 (di cui 6 milioni legati all’economia circolare), a fronte di 6 milioni persi in settori penalizzati dall’addio alle fonti fossili. Entro il 2050, la transizione verso un’economia verde a basse emissioni di carbonio può generare, secondo la Commissione, 60 milioni di nuovi posti di lavoro verdi a livello globale.

Green jobs europei

Se restiamo in ambito europeo, l’occupazione nel settore ambientale – spiega ancora la Commissione – è cresciuta molto più rapidamente rispetto a quella complessiva: del 32% tra il 2000 e il 2016 contro il 9% in generale. I 3,2 milioni di posti di lavoro verdi del 2000 (posti di lavoro ‘equivalenti’ a tempo pieno) sono saliti a circa 4,1 milioni nel 2017. Complice anche la difficoltà di misurare i green jobs in settori diversi dall’energia e dalla gestione dei rifiuti, proprio questi due settori sono protagonisti dell’occupazione verde: l’energia col 35% dei green jobs, seguita dalla gestione dei rifiuti, col 28%.

Come sempre, le stime sono rigidamente legate ai confini concettuali e statistici che le sottendono. E così la Commissione ammette che, adottando definizioni più ampie di green jobs, contando anche l’occupazione indiretta, i beni intermedi per l’ecoindustria, l’agricoltura biologica e l’ecoturismo, si arriva fino a 20 milioni di posti di lavoro: il 5% della popolazione attiva.

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Fonte: Commissione europea

Puntando l’attenzione all’economia circolare, secondo il Rapporto sull’Economia circolare in Italia del Circular economy network, nel 2018 nell’Unione europea a 27 le persone occupate in questo ambito erano oltre 3,5 milioni, in Italia 519.000. In Europa l’Italia è seconda dopo la Germania (680.000 occupati). Se però si analizza il dato in percentuale rispetto al totale degli lavoratori, nell’UE27 le persone impiegate dall’economia circolare sono l’1,7%, mentre in Italia rappresentano il 2%, dunque sopra la media europea (ma sotto il valore della Polonia: 2,18%).

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Fonte: Circular Economy Network

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di Daniele Di Stefano

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