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Overshoot day: le risorse della Terra per il 2022 sono finite. Ecco cosa fare per salvare il Pianeta

Da oggi il nostro Pianeta ha raggiunto l’Overshoot Day, vale a dire che da oggi in poi utilizzeremo più risorse di quelle che la Terra ci ha dato a disposizione. Insomma, l’umanità inizia a indebitarsi con il futuro. Ma è possibile invertire la tendenza. Ecco alcuni suggerimenti dal Global Footprint Network

L’Earth Overshoot Day indica il giorno dell’anno a decorrere dal quale l’umanità inizia a “sovraconsumare” le risorse messe a disposizione dalla madre Terra indebitandosi con il futuro. Ad oggi – come riportano i dati del Global Footprint Network, istituto che calcola l’impronta ecologica umana – noi umani divoriamo il capitale naturale come se avessimo a disposizione 1,75 Terre.

Il trend continua essenzialmente a peggiorare – salvo un parziale stop registrato nel 2020 e legato alla pandemia – nonostante gli impegni dei governi, i proclami delle aziende che si autoproclamano green e a dispetto dei sondaggi che riportano l’interesse e le preoccupazioni della popolazione intervistata.

Detto ciò, non ci troviamo di fronte a un meteorite che si sta dirigendo verso la Terra: il pericolo che stiamo correndo è legato direttamente alle nostre scelte e alle nostre azioni. Per questo il Global Footprint Network non si limita a riportare i dati elaborati dagli esperti, ma sottolinea che si potrebbe invertire la tendenza se venissero adottate buone pratiche nei diversi settori responsabili delle emissioni climalteranti. Recuperando 6 giorni ogni anno, entro il 2050 la bilancia tra consumi e risorse terrestri tornerebbe in equilibrio.

Come recita la sezione di analisi dati e di buone pratiche del GFN, la risposta è nel “power of possibility”, vale a dire il potere della possibilità di cambiare rotta. Siamo nell’occhio del ciclone della crisi climatica e della crisi di risorse planetarie: aziende, paesi e amministrazioni locali devono lavorare insieme per pianificare un futuro diverso da quello che si sta delineando. La possibilità di un domani migliore dipende infatti dal potere che essi amministrano.

Le azioni che si possono compiere sono divise in 5 aree di intervento: città, energia, cibo, popolazione e salute del Pianeta. Ecco alcuni tra i tanti esempi per rispondere all’invito #Movethedate.

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Energia: puntare su rinnovabili, decarbonizzazione ed efficienza

Per ottenere una riduzione significativa dell’impronta ambientale dell’umanità è necessario puntare sulle energie rinnovabili e, di conseguenza, ridurre gli investimenti nelle fonti fossili.

Secondo le stime della fondazione, se la produzione di energia elettrica rinnovabile su scala mondiale passasse dall’attuale 39% al 75% l’Earth Overshoot Day si sposterebbe in avanti di ben 26 giorni – e quindi di quasi un mese dei cinque che segnano il nostro debito ecologico – contribuendo in modo sostanziale alla lotta al contrasto del climate change.

Tuttavia, il trend del settore non lascia sperare in nulla di buono: secondo i dati del rapporto di REN21, “la quota di combustibili fossili nel consumo finale di energia è rimasta la stessa [dal 2009] e la domanda globale di energia è aumentata di circa il 20%. L’energia rinnovabile soddisfa poco più dell’11% della domanda finale globale di energia, solo un leggero aumento rispetto a circa il 9% di dieci anni fa”.

Altro aspetto posto sotto la lente di ingrandimento riguarda la riduzione degli investimenti delle fonti fossili: i risparmiatori debbono pretendere dagli istituti finanziari di essere informati sull’uso dei fondi conferiti potendo, di conseguenza affidare i propri risparmi a banche che sostengono progetti legati alle rinnovabili. “Se i nostri investimenti, compresi i nostri depositi bancari, puntassero a sostenere la decarbonizzazione del sistema elettrico mondiale del 50%, potremmo spostare l’Earth Overshoot Day di 22 giorni”.

Rendere le case smart potrebbe poi abbattere lo spreco di energia. Le abitazioni sono infatti responsabili di oltre il 30% delle emissioni globali di gas serra e di oltre il 20% del consumo globale di elettricità. Se tutti gli edifici civili e industriali venissero dotati di tecnologie per l’uso efficiente dell’energia si riuscirebbe a spostare l’Overshoot Day di almeno 21 giorni, senza alcuna perdita di produttività o comfort.

Un dato connesso a (in)efficienze dei dispositivi di climatizzazione e refrigerazione è quello diffuso dal Project Drawdown sull’utilizzo e sullo smaltimento dei gas fluorurati contenuti in tali apparecchi. Oggetto di analisi sono anche le perdite di refrigerante nel corso della vita dell’apparecchio e soprattutto durante lo smaltimento (in questa fase, secondo gli esperti del GFN, si verifica la fuoriuscita del 90% del gas refrigerante). Cosa fare? Vanno implementate adeguatamente le tecniche di manutenzione e smaltimento degli apparecchi che impiegano i refrigeranti e incentivata la transizione verso gas più ecosostenibili.  Tutto ciò consentirebbe di rinviare l’Earth Overshoot Day di 6 giorni.

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di Letizia Palmisano

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