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I volti di “Materia Viva” – Serena Giacomin

Intervista alla fisica, meteorologa e Presidente dell’Italian Climate Network sul docufilm promosso da Erion WEEE in collaborazione con Libero Produzioni che sarà presentato, con un’anteprima cinematografica, il 10 maggio a Roma

“La mia passione per la meteorologia è nata veleggiando. All’età di otto anni ho messo per la prima volta i piedi in barca e da quel giorno non ho mai smesso di osservare il cielo e il mare”, dice di sé Serena Giacomin, fisica, meteorologa e Presidente dell’Italian Climate Network, associazione no profit attiva a livello internazionale anche su temi delicati come i diritti umani e la salute. Laureata in Fisica, dopo anni di ricerca, si dedica alla divulgazione scientifica televisiva e multimediale, approdando, nel 2015, a Meteo Expert eccellenza italiana nel campo delle previsioni meteorologiche professionali. Per Erion ha moderato l’evento “Materie Prime Critiche – Il fine vita dei prodotti tecnologici come settore strategico per l’Italia”, svoltosi a Roma il 15 giugno 2022; ed è stata la voce narrante di “Effetto Farfalla”, il podcast sul mondo dei RAEE, realizzato da Chora Media per Erion WEEE.

 

Cara Serena, ormai possiamo dire che sei un’amica di Erion, dopo tante esperienze insieme, adesso ti vedremo sul grande e sul piccolo schermo per un nuovo progetto targato Erion WEEE. Perché consiglieresti a un amico di guardare questo docufilm?
Lasciatemi innanzitutto confessare l’emozione di aver partecipato a un grande progetto che vuole mettere al centro le persone e le risorse del nostro Pianeta. Questo docufilm parla, in effetti, di materia viva e non infinita, e come tale dovrebbe essere trattata da ciascuno di noi. Per questo consiglierei a tutti la visione di questo racconto, di questa testimonianza capace di renderci consapevoli del valore delle cose – in questo caso il valore delle apparecchiature elettriche ed elettroniche – che usiamo quotidianamente e che diamo per scontato. Non possiamo più permetterci di buttare via le risorse che il Pianeta ci mette a disposizione, dobbiamo recuperare e tornare a condividere, abbracciando quel cambiamento culturale di cui tutti abbiamo bisogno.

Nel Docufilm affronti tematiche importanti, tra le quali c’è quella del cambiamento climatico. Ormai le teorie degli esperti sono sempre più spesso accompagnate da effetti tangibili che ognuno di noi può osservare nel quotidiano. Pensi che si sia ancora in tempo per limitare i danni o, ancora meglio, invertire la rotta?
Gli scenari climatici ci dicono di sì: siamo ancora in tempo, ma gli anni a disposizione per reagire efficacemente sono sempre meno e l’inazione renderà sempre più difficile l’adattamento all’estremizzazione climatica che già oggi stiamo osservando. La scienza parla chiaro da molti anni: sono necessarie strategie e piani di prevenzione, adattamento e mitigazione, che possano renderci meno vulnerabili agli impatti e al tempo stesso decelerare il processo di riscaldamento atmosferico innescato dall’aumento delle concentrazioni di gas serra. Tra le azioni necessarie quasi tutte parlano di un corretto ed efficiente utilizzo delle risorse planetarie. Il problema da affrontare è più che mai complesso, la soluzione non può essere semplice, serve mettere in campo tutte le competenze che abbiamo, tecniche scientifiche economiche e sociali, dando vita a un processo di miglioramento continuo dei nostri sistemi di vita. Ricordando che la vera rinuncia non è cambiare affrontando una transizione ecologica costruttiva ed evolutiva. La vera rinuncia la assaggeremo continuando a sostenere meccanismi di sviluppo insostenibili.

Parlando di effetti meno visibili del climate change, quali sono quelli più percepibili da chi, come te, osserva il cielo ogni giorno?
Spesso osservo la schizofrenia delle condizioni meteo. Premettendo che meteo e clima spesso vengono confusi, ma non sono sinonimi (e un singolo evento meteo non stabilisce affatto una tendenza climatica!) quello che si osserva con frequenza crescente sono fenomeni atmosferici sempre più impattanti e una tendenza climatica che inesorabilmente corre verso un punto di non ritorno. Purtroppo quando si parla di estremizzazione climatica non si fa riferimento a un concetto teorico o a un rischio possibile – forse – nel futuro. Siamo di fronte – oggi – a una crisi degli equilibri climatici a livello globale e questo sta avvenendo a un ritmo troppo sostenuto. Gli effetti sono e saranno difficili da sopportare: stiamo parlando di sicurezza, di protezione civile e di vite umane. Per questo dobbiamo volere, pretendere, adottare immediatamente tutte le misure necessarie per affrontare la crisi climatica con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. E sono tanti!