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“L’Italia che Ricicla 2024” di Assoambiente: priorità al riciclo così come alla riduzione delle emissioni

Lo studio, realizzato da ASSOAMBIENTE, Sezione UNICIRCULAR, con REF, descrive con dovizia di dati luci ed ombre del contesto italiano ed europeo del riciclo e delle materie prime seconde

L’Italia che Ricicla 2024” è una documentatissima istantanea sul settore italiano ed europeo del riciclo, realizzata da ASSOAMBIENTE, sezione UNICIRCULAR, con REF, col patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e di ISPRA.

Il lavoro si colloca in un contesto di intenso fermento normativo, sia a livello comunitario, con la revisione della Direttiva Quadro sui rifiuti, sia a livello nazionale, dove è prevista una revisione del D.lgs. n. 152/2006. Questo, si legge nel documento, “rappresenta una grande occasione per spostare il focus del settore dalla ‘gestione dei rifiuti’ alla ‘produzione di prodotti’, ponendo le condizioni per creare dei mercati delle materie prime seconde che esprimano valore e che permettano di attuare i principi dell’economia circolare all’interno di un sistema economico che sia allineato ai benefici ambientali derivanti dalla re-immissione nei circuiti produttivi di prodotti derivati dai rifiuti”.

Uno dei principali punti di caduta del report Assoambiente è infatti l’ecosistema normativo italiano ed europeo, non ancora allineato alla necessità di incentivare i mercati delle materie prime riciclate. “Le Istituzioni comunitarie stanno dimostrando la volontà di incidere maggiormente su tutto quanto ruota intorno all’economia circolare e al mondo del riciclo. – si legge nel documento – Il perimetro di interventi è decisamente ampio e trasversale a diversi flussi. La ratio sottesa ai vari interventi va nella giusta direzione. Tuttavia, affinché tali iniziative possano realmente incidere è essenziale che venga attribuita al riciclo una attenzione almeno pari a quella riservata alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti con il Green Deal.

Di seguito alcuni indicatori rilevanti che possono guidare nell’analisi delle performance nazionali.

Il riciclo vale il 2,5% del Pil italiano. Il settore dell’economia circolare rappresenta un importante volano economico per l’economia italiana, sottolinea il report di Assoambiente e REF: il valore aggiunto del settore si attesta al 2,5% del PIL. Un dato più alto della media europea che trova conferma anche sul fronte dell’occupazione: nel Belpaese lavorano circa 613 mila persone a tempo indeterminato nel comparto dell’economia circolare, circa il 2,4% degli occupati a tempo indeterminato;

 

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