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CEWASTE: il futuro riciclo delle materie prime critiche

Si è tenuto oggi l’evento di chiusura di CEWASTE, il progetto europeo della durata di due anni e mezzo finanziato da Horizon 2020, di cui Erion è parte attiva insieme al WEEE Forum, l’associazione europea dei Sistemi Collettivi di gestione dei RAEE. L’obiettivo che ha caratterizzato l’iniziativa è rendere più sostenibili gli attuali modelli di recupero delle Materie Prime Critiche (CRM) da specifiche tipologie di rifiuti, ovvero i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e le batterie a fine vita.

I CRM, definiti critici dall’Unione Europea per la loro rilevanza economica per il mercato europeo e al contempo, caratterizzati da un elevato rischio di approvvigionamento, sono “un elemento cardine per l’economia circolare, motivo per cui a settembre 2020 ne è stata stilata la lista aggiornata e mappato il loro pieno potenziale” ha affermato Marcin Sadowski della Commissione Europea, sottolineando la questione di assoluta importanza per la politica europea.

In quanto componenti chiave per l’industria high-tech (come per gli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, per la mobilità elettrica, o per il settore della difesa e dello spazio), i CRM vedranno, nel prossimo futuro, una domanda sempre più crescente. Come mitigare, dunque, il rischio di approvvigionamento?

“Il riciclo è la risposta – sostiene Shahrzad Manoochehri del World Resources Forum – e va implementato con azioni politiche, normative e quadri legislativi dedicati e supportati da una standardizzazione a livello europeo.”

La strategia del progetto ha visto l’introduzione di uno schema di certificazione volontario per la raccolta, il trasporto e il trattamento di specifici rifiuti contenenti quantità significative di CRM.

Vediamo insieme come si è sviluppato l’approccio di CEWASTE e gli step che lo hanno caratterizzato:

  • identificazione dei dispositivi chiave (ovvero quali tipologie di RAEE e batterie, ad esempio i laptop, i tablet o le batterie al piombo) e dei componenti chiave (come, per esempio i circuiti stampati o i magneti contenenti neodimio) in cui sono contenuti i CRM, e comprensione delle pratiche di recupero, degli standard e degli schemi di verifica attualmente disponibili;
  • sfruttamento dei requisiti normativi esistenti sulla base dei quali svilupparne di nuovi specifici per il riciclo dei CRM;
  • sviluppo di un sistema di garanzia con le relative procedure di verifica;
  • validazione del nuovo schema volontario attraverso audit pilota presso gli operatori di tutta la catena del valore dei RAEE /batterie;
  • definizione della sostenibilità a lungo termine dello schema attraverso un piano d’azione;
  • implementazione di un processo trasparente per gli stakeholder.

Quale potrebbe essere il possibile scenario dopo CEWASTE? Come illustrato da Federico Magalini, Amministratore Delegato di Sofies UK, che durante il suo intervento ha proposto una serie di idee per la sostenibilità dello schema di certificazione.“A livello legislativo potrebbe essere interessante l’introduzione di un obbligo legale per il recupero e il riciclo dei CRM insieme ad un incentivo economico che ne garantisca la fattibilità per gli operatori, in quanto attualmente, la volatilità dei prezzi delle materie prime non renderebbe economico il business plan di tali operatori. Tra i possibili fattori chiave che potrebbero incentivare l’implementazione dello schema di CEWASTE, invece, Magalini ha suggerito un set integrato di azioni, quali la creazione di un mercato specifico per i CRM, il miglioramento di infrastrutture dedicate al loro riciclo, nuovi modelli di raccolta di apparecchiature elettroniche con un elevato contenuto di materie critiche, l’introduzione di un passaporto elettronico per le apparecchiatture elettroniche che contenga le informazioni sulle materie prime costituenti e il rafforzamento delle normative europee per contrastare le esportazioni illegali di rifiuti dall’Europa.”