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EMILIA ROMAGNA: ERION ENERGY E IREN INSIEME PER IL PROGETTO “ENERGIA AL CUBO”

I Comuni di Sorbolo Mezzani (PR), Noceto (PR), Montechiarugolo (PR), Rubiera (RE), Castellarano (RE) e Quattro Castella (RE) coinvolti nel progetto di sensibilizzazione per incentivare il corretto smaltimento delle pile esauste: al via un contest tra i 6 comuni e attività didattiche nelle scuole 

Incentivare i cittadini alla raccolta di pile portatili esauste in tre comuni del parmense e del reggiano: Sorbolo Mezzani, Noceto, Montechiarugolo, Rubiera, Castellarano e Quattro Castella. È questo l’obiettivo del progetto di sensibilizzazione Energia al Cubo, lanciato da Erion Energy, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione sostenibile dei Rifiuti di Pile e Accumulatori, con la collaborazione di Iren.

Nel mese di ottobre saranno infatti distribuite gratuitamente a oltre 80.000 cittadini 30.000 scatoline dove poter conferire le pile una volta esauste. Per il ritiro del kit (scatolina con sacchettino interno + volantino informativo), sarà sufficiente recarsi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico comunale e negli appositi infopoint attivati dai Comuni, secondo date e luoghi che verranno comunicati a breve. Una volta riempite, le box potranno poi essere riconsegnate presso 143 punti di raccolta/colonnine presenti all’interno di scuole, supermercati e tabaccherie (qui l’elenco completo).

 

A partire dal 3 ottobre e per l’intero mese, inoltre, i cittadini saranno chiamati a sfidarsi in un contest all’insegna della corretta raccolta differenziata: sul podio salirà il paese in cui sarà raccolto il maggior numero di pile esauste. In premio per il vincitore un set di arredo urbano realizzato in plastica riciclata, mentre a ogni comune partecipante saranno comunque donati alberi da piantumare sul suolo pubblico.

A queste attività sarà associata anche una campagna info-formativa e incontri didattici che coinvolgeranno particolarmente alcune classi delle scuole medie del territorio, così da sensibilizzare i più giovani sulle buone pratiche della raccolta differenziata e del riciclo delle pile. Inoltre, attraverso l’installazione di apposite colonnine all’interno degli istituti scolastici, anche gli studenti potranno prendere parte al contest, aiutando il proprio comune a conquistare la vittoria.

“Educare i più giovani alle buone pratiche della raccolta differenziata significa crescere cittadini consapevoli, che possono farsi promotori in famiglia e nella comunità di comportamenti virtuosi per l’ambiente. Per questo siamo orgogliosi che ‘Energia al Cubo’ entri non solo nelle case degli italiani con le box per la raccolta delle pile esauste ma anche nelle scuole, coinvolgendo così le nuove generazioni” ha dichiarato Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Energy. “Ancora troppo spesso questi rifiuti vengono buttati nell’indifferenziato o tenuti chiusi nei cassetti, con conseguenze ambientali importanti e pregiudicando il recupero di materie prime indispensabili allo sviluppo di settori strategici per la nostra economia. Invertire questa tendenza è quanto mai necessario e siamo convinti che per farlo serva maggiore informazione e sensibilizzazione, ma anche ridurre gli ostacoli che i cittadini incontrano nel mettere in atto comportamenti virtuosi. Questa è l’ambizione di Energia al Cubo, un progetto possibile grazie alla collaborazione con Iren e ovviamente al contributo di tutti i cittadini.”

 

La campagna ha l’obiettivo di incrementare la raccolta locale di questa tipologia di rifiuti che, se non assicurati ad un corretto riciclo, proprio per la loro composizione, rappresentano un potenziale danno per l’ambiente.  Dai dati di raccolta dei Rifiuti di Pile e Accumulatori Portatili, contabilizzati dai Sistemi Collettivi e Individuali aderenti al CDCNPA, emerge, infatti, che l’Italia non ha ancora raggiunto il target di raccolta indicato dall’Unione Europea: 35,77% (su base triennale) contro un obiettivo del 45%. Su base annuale, invece, il tasso di raccolta diminuisce attestandosi al 31,97%, un calo di oltre 7 punti percentuali rispetto al 2020 (39,4%) dovuto al fatto che la quota parte degli accumulatori ricaricabili è sempre più ampia rispetto alle pile usa e getta. Aumentano quindi i tempi di vita media delle batterie e con essi diminuiscono i rifiuti disponibili per la raccolta (da report CDCNPA 2021).

 

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