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Agenzia europea ambiente: “Produzione e consumo di plastica in Europa ancora insostenibili”

Nuovo strumento di monitoraggio dell’Agenzia europea per l’ambiente esamina i progressi della circolarità della plastica in Europa e boccia produzione e consumo: capacità di riciclo in aumento, ma ancora insufficiente

“I modelli di produzione e di consumo di plastica in tutta Europa permangono insostenibili e devono essere resi più circolari per ridurre i rifiuti, l’inquinamento, i cambiamenti climatici e altri impatti negativi sull’ambiente”. È (quasi) senza appello il giudizio che emerge da un recente briefing dell’Agenzia europea dell’Ambiente (AEA) (“The role of plastics in Europe’s circular economy”, Il ruolo della plastica nell’economia circolare europea) che evidenzia anche l’introduzione di un nuovo strumento di monitoraggio “che consente ai cittadini, ai responsabili politici e ad altri soggetti di verificare i progressi della circolarità della plastica in Europa”.

Plastica, la bocciatura dell’Agenzia europea per l’ambiente

Il consumo e la produzione di materie plastiche, si legge nella nota, “incidono negativamente sull’ambiente e favoriscono i cambiamenti climatici. Un maggior numero di rifiuti marini sta risalendo sulle spiagge europee, alti livelli di microplastiche entrano nell’ambiente e, in futuro, la crescita del consumo di plastica significa che le emissioni di gas a effetto serra (GES) derivanti dalla catena del valore sono probabilmente destinate ad aumentare”.

In Europa, il consumo finale di plastica ha registrato un leggero calo da 58,8 milioni di tonnellate (Mt) nel 2018 a 56,5 Mt nel 2020. 107 kg pro capite all’anno, che fanno dell’UE uno dei più grandi consumatori pro capite di plastica. Il leggero calo del consumo va connesso alla crisi pandemica, e non rappresenta quindi un’inversione del trend che l’agenzia e gli altri osservatori globali prevedono in crescita: “Si prevede che il consumo di plastica dell’UE raddoppierà entro il 2060”, seppur con una crescita inferiore alla media mondiale prevista. Nel 2020, il settore degli imballaggi e quello dell’edilizia hanno assorbito più della metà delle materie plastiche in Europa, seguiti da: automotive; apparecchi elettrici ed elettronici; casalinghi, tempo libero e sport; agricoltura, agricoltura e giardinaggio; settore tessile.

Plastica
Fonte: AEA

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di Redazione EconomiaCircolare.com

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