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Buone idee per rafforzare i sistemi di responsabilità estesa del produttore

Una ricerca condotta da Sofies per Erion analizza i sistemi EPR in Europa e nel mondo e identifica le iniziative utili a renderli più efficaci economicamente ed ambientalmente

I risultati di riciclo dell’Italia e degli altri grandi Paesi europei, dove il fine vita di prodotti e imballaggi è gestito da sistemi di responsabilità estesa del produttore (Extended Producer Responsibility, Epr) dimostrano che questi sistemi, in cui il produttore e l’importatore sono responsabili ddi ritiro, riciclaggio, smaltimento finale, sono piuttosto efficaci. Un esempio? Tutti i sistemi di imballaggio nei grandi Paesi Ue (Francia, Germania, Italia, Spagna, Gran Bretagna) hanno raggiunto tassi di riciclaggio superiori al 60%, superando l’obiettivo della direttiva UE (2019).

Come possiamo allora renderli ancora più efficienti ed efficaci? Prova capirlo lo studio “I sistemi di Responsabilità estesa del produttore e il loro ruolo strategico per i produttori” elaborato da Sofies per Erion e presentato ieri durante l’evento “Economia Circolare e transizione ecologica, il ruolo strategico dei Sistemi EPR in Europa”.

L’obiettivo del rapporto (redatto da Federico Magalini, Joséphine Courtois, Amba Concheso, Caroline Heinz) è appunto “delineare le caratteristiche e le prassi che contribuiscono al successo di un sistema EPR e alla sua gestione efficiente”. Concentrandosi su Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), Rifiuti di pile e accumulatori (Rpa) e Rifiuti di imballaggi in Francia, Germania, Spagna, Italia e Regno Unito, ma allargando lo sguardo anche ad esperienze come quella dei rifiuti tessili in Francia, dei penumatici in Belgio o dell’olio esausto in Canada, lo studio mette in evidenza le prassi più efficaci (e che potrebbero essere prese a modello), in grado di contribuiscono alla performance dei consorzi nostrani.

Cos’è l’Epr e quanto sono diversi i sistemi europei

Il concetto di responsabilità estesa del produttore è stato introdotto per la prima volta nel 1990: “Implica – spiega il report – che i produttori (fabbricanti e importatori) si assumano la responsabilità finanziaria e/o organizzativa della raccolta dei rifiuti, nonché del loro smistamento e trattamento per il riciclo o riutilizzo”.

Nell’Unione Europea, il quadro legislativo per lo sviluppo di un sistema EPR è regolato da diverse direttive che forniscono un quadro generale che ogni Stato membro deve recepire sulla base della propria interpretazione. Il risultato è la presenza di politiche EPR eterogenee: con sistemi individuali o collettivi; cono imprese che li gestiscono in concorrenza tra di loro o meno; a copertura della sola gestione dei rifiuti o anche per servizi di supporto come la ricerca e la sensibilizzazione; con differenti livelli di trasparenza sulle informazioni.

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di Daniele Di Stefano

 

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