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Ecodesign, le ONG ambientaliste vogliono i ministri dell’ambiente alla guida del nuovo regolamento Ue

In una lettera inviata il 9 maggio, ECOS, EEB e Zero Waste Europe esortano il Consiglio dell’Unione europea a nominare il Consiglio “Ambiente” alla guida del regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (ESPR)

L’Environmental Coalition on Standards (ECOS), l’European Environmental Bureau (EEB) e Zero Waste Europe (ZWE) esortano il Consiglio dell’Unione Europea a nominare il Consiglio “Ambiente” alla guida del regolamento sulla Progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (in inglese Ecodesign for Sustainable Products Regulation, ESPR).

Le ONG temono che il Consiglio “Competitività”, l’ente preposto per rafforzare la competitività e potenziare la crescita nell’Ue, e composto dai ministri nazionali dell’UE per le politiche industriali, stia per condurre il dossier durante i negoziati. Una prospettiva che preoccupa gli ambientalisti: se i ministri responsabili del mercato interno e delle politiche industriali saranno incaricati di definire le ambizioni del Consiglio, si aspettano che l’obiettivo ambientale del regolamento non sarà più posto tra le priorità.

“Se da un lato – si legge nella lettera – questo regolamento avrà un impatto sostanziale sulle industrie e sulle loro responsabilità verso prodotti più prodotti più sostenibili, il principale motore delle prossime discussioni su questo dossier dovrebbe essere una grande ambizione di sostenibilità. La formazione principale del Consiglio dovrebbe essere quella che si fa portavoce di questo obiettivo e le discussioni dovrebbero quindi svolgersi in seno al Consiglio Ambiente”.

La lettera

Le ONG hanno espresso la loro opinione in una lettera inviata il 9 maggio a Peter Javorčik, direttore generale, Trasporti, Energia, Ambiente, Istruzione, Consiglio dell’Unione europea e ad Isabel Riaño-Ibañez, direttora generale, Competitività e commercio, Consiglio dell’Unione europea, al vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans, al commissario dell’ambiente Virginijus Sinkevičius e a quello dell’industria, Thierry Breton.

La Commissione europea ha pubblicato la sua proposta di Progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili il 30 marzo. È giunto dunque il momento che il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo di adottare le rispettive posizioni, che saranno la base per i negoziati interistituzionali sul testo finale.

Il Parlamento europeo ha nominato la sua commissione per l’Ambiente per guidare il dossier da parte dell’emiciclo, con l’eurodeputata socialista Simona Bonafé come relatrice principale. Dunque, se il Consiglio si affiderà alla guida dei ministri dell’Industria, secondo le ONG, si corre il rischio che le diverse prospettive adottate da parte delle due istituzioni portino a un disallineamento e ad ulteriori ritardi quando si tratterà di trovare un accordo.

Chiedono, perciò, alle istituzioni di seguire un approccio simile a quello adottato nel caso del regolamento sulle batterie, attualmente in fase di trilogo interistituzionale: per quel dossier, le istituzioni hanno deciso che il Consiglio “Ambiente” avrebbe dovuto guidare le discussioni.

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di Redazione

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