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Economia Circolare, nascerà nel Lazio un impianto all’avanguardia per il recupero delle Materie Prime Critiche

Presentato a Roma il progetto INSPIREE: 500 tonnellate di Terre Rare recuperate nell’impianto itelyum in provincia di Frosinone. Danilo Bonato, Direttore Generale Erion Compliance Organization: “Siamo lieti di poter mettere a disposizione le specifiche competenze che abbiamo maturato grazie al progetto NEW-RE, finanziato dall’ente europeo EIT Raw Materials”

Nascerà a Ceccano (Frosinone) presso il sito industriale di Itelyum Regeneration l’impianto all’avanguardia per il recupero di Terre Rare per rispondere alla sfida geopolitica delle Materie Prime Critiche strategiche.

L’impianto che nascerà a Ceccano

A partire dall’ obiettivo europeo di una sostanziale autonomia nell’approvvigionamento delle Terre Tare è stato progettato INSPIREE, il primo impianto in Europa per la produzione di ossidi e carbonati di Terre Rare (neodimio, praseodimio e disprosio) da riciclo chimico di magneti permanenti esausti, estratti da hard disk e motori elettrici a fine vita. La Commissione europea ha dichiarato un’urgenza nell’affrontare la dipendenza europea dal resto del mondo di materie fondamentali in sempre più settori, in seguito al quale il Governo italiano ha recentemente approvato il decreto-legge “Materie prime critiche”, che recepisce il regolamento Critical Raw Materials Act dell’Unione Europea. Oggi il progetto LIFE INSPIREE ha preso ufficialmente il via con la presentazione a Roma, alla presenza dell’Assessore della Regione Lazio all’Ambiente Elena Palazzo, e all’Assessore al Bilancio e Programmazione Economica Giancarlo Righini. “Siamo una regione di molto eccellenze e ci candidiamo a diventare campioni di green economy, con un’attenzione alla sostenibilità, coniugando sviluppo, protezione ambientale e attenzione alle nostre comunità” ha dichiarato all’Assessore all’Ambiente Elena Palazzo.

L’impianto potrà trattare 2000 tonnellate all’anno di magneti permanenti

Lo scale-up industriale dell’impianto avverrà grazie a un processo a due livelli: il primo step prevede il disassemblaggio dei magneti, mentre il livello successivo consiste nel recupero di ossalati di REE (Rare Earth Elements) tramite idrometallurgia. Itelyum è capofila di un progetto all’avanguardia – spiega Marco Codognola, AD Itelyumche mette insieme le migliori competenze Made in Italy. L’economia circolare e la sostenibilità fanno parte del nostro DNA ed è un onore metterle a disposizione nella costruzione di nuove filiere, di importanza strategica nazionale ed europea, con partner di alto valore’. L’impianto di smontaggio potrà trattare 1.000 tonnellate all’anno di rotori elettrici e l’impianto idrometallurgico a regime potrà trattare 2.000 t/anno di magneti permanenti ottenuti da diverse fonti tra cui anche hard disk, piccoli e grandi motori elettrici con il conseguente recupero di circa 500 t all’anno di ossalati di REE, una quantità sufficiente al funzionamento di 1 milione di hard disk e lap top e 10 milioni di magneti permanenti per applicazioni varie nell’automotive elettrico.

Danilo Bonato, Direttore Generale Erion Compliance Organization: “Abbiamo l’opportunità di costruire la value chain del riciclo delle Terre Rare”

Sono partner del progetto: EIT Raw Materials, il più grande Consorzio nel settore delle materie prime a livello mondiale; Erion, il Sistema multi-consortile no profit per la gestione di differenti tipologie di rifiuti e la valorizzazione delle materie prime seconde; Glob Eco, azienda con pluriennale esperienza nella raccolta e nel trattamento di RAEE; Università degli studi dell’Aquila, che ha sviluppato, brevettato e ottimizzerà la tecnologia idrometallurgica. “Siamo lieti di poter mettere a disposizione le specifiche competenze che abbiamo maturato grazie al progetto NEW-RE, finanziato dall’ente europeo EIT Raw Materials” – ha dichiarato Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Compliance Organisation“Per approvvigionamento delle Materie Prime Strategiche l’Europa dipende ancora troppo da Paesi terzi, nonostante gli sforzi in atto per rendere più circolare la nostra economia. Ora però abbiamo l’opportunità di costruire la value chain del riciclo delle Terre Rare, attraverso la realizzazione di impianti con tecnologie innovative e strategie più efficaci per massimizzare la raccolta dei rifiuti tecnologici”.