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Erion all’E-Waste World Virtual Summit

“La vita moderna è impensabile senza le tecnologie digitali. Queste, però, sono responsabili del flusso di rifiuti in più rapida crescita a livello globale. Si stanno sviluppando nuove soluzioni green per salvare il nostro pianeta, ma c’è ancora una consapevolezza insufficiente riguardo le enormi quantità di rifiuti elettronici che generiamo. Per continuare a fare affidamento su tecnologie che non creino danni ambientali, dobbiamo passare dall’attenzione alla gestione dei RAEE a un approccio olistico che comprenda tutti i settori e tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto”.

 

 

Così Katharina Kummer Peiry titolare di Kummer EcoConsult, società che si occupa di diritto e politica ambientale, ed ex segretaria generale presso l’UNEP (UN Environment Programme), inaugura la prima giornata del E-Waste World Virtual Summit (che si tiene online il 18 e 19 novembre).

Una manifestazione che, attraverso i suoi numerosi ospiti, presenta le ultime tecnologie relative al riciclo, discute strategie e introduce soluzioni che prevedano l’utilizzo di materiali sostenibili per ridurre e gestire l’impatto climatico dei rifiuti elettronici presenti e futuri, e molto altro ancora.

 

Anche Erion è intervenuto all’E-Waste World Virtual Summit con l’obiettivo di dare una risposta alla seguente domanda: Gestione del fine vita ed efficienza energetica: sono due facce della stessa medaglia?

Luca Campadello – manager del team Projects & Innovation – ha presentato due diversi approcci:

  • il progetto NONTOX, che mira ad aumentare il tasso di riciclo della plastica, dal trattamento di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), veicoli al fine vita (ELV) e rifiuti da costruzione e demolizione (C&DW), rimuovendo le sostanze pericolose utilizzando tecnologie complesse;
  • il progetto BELT che, nell’ambito dell’imminente introduzione della nuova etichetta energetica, mira a sensibilizzare i consumatori fornendo loro gli strumenti adeguati per fare scelte consapevoli e guidare produttori e distributori nell’adempimento dei propri obblighi, e verso l’innovazione sull’efficienza energetica.

 

Approfondiamo insieme i due progetti

Qual è la sfida affrontata dal progetto NONTOX? Spesso le proprietà delle plastiche sono garantite dalla loro miscela con additivi pericolosi come ritardanti di fiamma, stabilizzanti, riempitivi. I problemi di sicurezza conseguenti e l’obbligo di rimuovere queste sostanze pericolose rappresentano la sfida portata avanti dal progetto NONTOX.

L’obiettivo del progetto di rimuovere le sostanze pericolose dalle plastiche, incrementandone il tasso di riciclo tramite tecnologie innovative è perseguito grazie ad una stretta collaborazione tra i diversi attori della catena del valore della gestione del fine vita: impianti di trattamento, istituti dediti allo sviluppo di nuove tecnologie di riciclo e di rinnovo delle proprietà della plastica. Tali interazioni sono rafforzate dalla presenza costante e specializzata di Erion e delle università.

È quindi importante sottolineare la multidisciplinarietà dei partner che collaborano attivamente verso un obiettivo comune.

 

Passiamo ora all’altra faccia della medaglia, il progetto BELT

L’Unione Europea ha introdotto l’Etichetta Energetica come strumento di stimolo per gli attori di mercato verso un’innovazione continua in termini di efficienza energetica e per supportare i consumatori in un processo di acquisto informato di apparecchiature elettriche ed elettroniche, guidandoli nella scelta di prodotti più efficienti dal punto di vista energetico.

Nel complesso, BELT mira a creare un’ampia rete di attori di mercato (produttori, distributori e consumatori), costantemente supportata dagli istituti di ricerca e dalla pubblica amministrazione, che possa operare come piattaforma di dialogo sulle questioni relative all’implementazione della nuova etichetta energetica.

Gli stakeholder e le relative associazioni vengono infatti coinvolti attivamente durante il progetto in momenti di confronto costruttivo e di coworking. Lo scopo è promuovere un meccanismo di apprendimento reciproco tra le diverse parti interessate e facilitare la cooperazione tra gli attori.

In conclusione, si può notare come l’economia circolare sia il fattore chiave che lega gli attori a “monte” della catena del valore con quelli del fine vita. I due progetti, con obiettivi differenti, fanno leva su una stessa forza, ovvero il dialogo, l’interazione e il supporto tra gli attori lungo la catena del valore.

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