A quasi un mese di distanza dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il cosiddetto decreto “Salva infrazioni” continua a far parlare di sé, soprattutto per quel che riguarda i RAEE. Va ricordato che la legge n°166 del 14 novembre 2024 era finalizzata ad agevolare la risoluzione di 15 procedure d’infrazione che l’Unione Europea ha aperto nei confronti dell’Italia. A luglio la Commissione aveva inviato una lettera di messa in mora per non aver recepito correttamente la direttiva quadro sui rifiuti, sottolineando varie carenze tra cui quella di non aver raggiunto il tasso minimo di raccolta dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche): il nostro Paese a fine 2023 era fermo al 33,8% contro un target atteso del 65%.
Ecco perché il decreto Salva Infrazioni ha introdotto una serie di nuove e rilevanti disposizioni di legge, in particolare legate alla semplificazione burocratica. Disposizioni che stanno facendo discutere perché nel momento in cui tali indicazioni non venissero osservate in maniera scrupolosa si potrebbe incorrere in gravi violazioni che determinerebbero sanzioni di natura economica e penale. Per chiarire questi e altri aspetti il Centro di Coordinamento RAEE ha redatto una nota di chiarimento per gli operatori della distribuzione che commercializzano apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE). Per operatori della distribuzione si intendono sia i rivenditori con un punto di vendita fisico sia i soggetti che effettuano vendite online. Va precisato che queste disposizioni di legge si applicano anche agli installatori e ai gestori dei centri di assistenza tecnica di AEE che nello svolgimento della propria attività effettuano il ritiro di RAEE.
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“La conversione in legge del decreto Salva infrazioni introduce importanti e significative semplificazioni negli adempimenti a carico degli operatori della distribuzione, in particolare per l’effettuazione dei servizi di ritiro ‘1 contro 1’ e ‘1 contro 0’ dei rifiuti elettronici, e di riflesso una riduzione dei costi in termini economici e di tempo” commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE.
Il CdC RAEE è uno dei consorzi di natura privata costituito in applicazione del regolamento 25 settembre 2007 n. 185. Nello specifico il CdC RAEE è partecipato da 15 Sistemi Collettivi dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche provenienti dai nuclei domestici, che hanno l’obbligo per legge di aderirvi, e da un Sistema Collettivo dei produttori di AEE professionali. Il CdC RAEE opera sotto la supervisione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e in questi anni ha contribuito enormemente alla diffusione di una maggiore sensibilità sul tema, fornendo inoltre costante supporto ai propri associati. Proprio in quest’ultima ottica va inserita la nota interpretativa resa pubblica sul sito del CdC RAEE.
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