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Il deposito su cauzione per una reale economia circolare

Da sola, la sigla DRS (Deposit Return System o Scheme) potrà risultare strana, ma in realtà tutti sanno cos’è il deposito su cauzione: è il sistema di raccolta selettiva nel quale chi compra una bevanda in bottiglia o in lattina paga un piccolo extra che gli sarà restituito quando avrà riportato indietro il contenitore.

Si tratta di uno dei più noti esempi di economia circolare: non solo consente di recuperare i contenitori di bevande monouso, ma si può anche applicare ai modelli di riuso, riducendo i rifiuti da imballaggio dispersi nell’ambiente.

Economiacircolare.com propone un focus interessante sull’argomento che vi proponiamo di seguito:

 

L’Olanda al voto con un sistema di deposito cauzionale tutto nuovo  

In Olanda con con l’ampliamento dell’attuale sistema di deposito che entrerà in vigore con il prossimo luglio prima per le bottigliette di plastica, e poi per le lattine dal 31 dicembre del 2022,  si chiude una lunga battaglia di trincea tra l’industria del settore delle bevande e le organizzazioni ambientaliste.

Lo scorso 3 febbraio Stientje van Veldhoven, segretaria di Stato al ministero per le Infrastrutture e la Gestione delle risorse idriche, ha preso una decisione netta pur essendo dimissionaria: non ha voluto delegare al prossimo governo la scelta di assoggettare anche le lattine a un sistema di deposito su cauzione in Olanda, in sigla inglese DRS, deposit return system oppure scheme.

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Se il deposito su cauzione spinge la raccolta differenziata. L’eccellenza della Lituania

Il piccolo stato baltico ha rivoluzionato la raccolta di bottiglie e contenitori di bevande portandola a livelli altissimi. Con un modello che produce vantaggi per tutti gli attori coinvolti

Passare in un solo anno dal 34% della raccolta differenziata di bottiglie in PET al 74%, e balzare al 92% l’anno dopo, è possibile. Ci è riuscito il piccolo Stato baltico della Lituania, grazie a un sistema, evidentemente efficace, di deposito su cauzione (DRS, Deposit Return System, in inglese). Un sistema che ha vantaggi per tutti: i Comuni che vedono alleggerita la raccolta differenziata; le imprese del riciclo, che ottengono materiale in quantità maggiori e privo di frazioni estranee; i produttori di imballaggi, che hanno affidato la gestione di tutto il processo – dalla raccolta dei rifiuti al riciclo – a un soggetto (Užstato Sistemos Administratorius, in sigla Usad); i negozianti, che restituiscono ai clienti i depositi riferiti ai contenitori raccolti e ricevono da parte dell’operatore di sistema una fee proporzionale alle quantità gestite; lo Stato, che ha visto il tasso di riciclo del packaging aumentare.

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Sistemi di deposito su cauzione: la via obbligata che conviene anche all’Italia

I sistemi di deposito cauzionali di bottiglie e altri imballaggi di bevande consentono di raggiungere altissime percentuali di raccolta differenziata. Sono un’opportunità per l’economia circolare, creano lavoro e fanno risparmiare gli enti locali. Ecco perché convegno a tutti, anche a chi oggi li ostacola

Troppi imballaggi dispersi nell’ambiente e la preoccupazione per l’inquinamento ormai pervasivo da plastica hanno riacceso l’interesse per i sistemi di deposito su cauzione, nei quali chi compra una bevanda in bottiglia o in lattina paga un piccolo extra che gli sarà restituito quando avrà riportato indietro il contenitore. Questa tipologia di raccolta selettiva nota come DRS (Deposit Return System o Scheme) consente di recuperare i contenitori di bevande monouso, ma si può anche applicare ai modelli di riuso e consente in maniera semplice ed efficace di ridurre i rifiuti da imballaggio dispersi nell’ambiente, il cosiddetto littering, e al tempo stesso di immettere i materiali così “salvati” nel ciclo produttivo.

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Sistemi di deposito cauzionali: perché servono agli enti locali

I comuni sono diffidenti nei confronti dei sistemi cauzionali per i contenitori di bevande principalmente perché temono di perdere gli introiti legati alla raccolta differenziata. Ma a conti fatti non è così: l’opzione dei DRS fa risparmiare

Gli esperti di sistemi cauzionali lo sanno bene: appena il governo centrale o la società civile ipotizzano l’adozione di un sistema di deposito cauzionale, gli enti locali alzano le barricate insieme alle loro associazioni di riferimento. Il primo istinto è quello di chiusura, per la paura di perdere gli introiti che arrivano dalla vendita di imballaggi di valore recuperati con la raccolta differenziata, come le bottiglie in PET e le lattine. Un timore in realtà poco giustificato, dal momento che i sistemi di raccolta domiciliari per gli imballaggi hanno costi che generalmente superano di gran lunga quanto si ricava dalla vendita dei materiali ai riciclatori.

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Le resistenze dei grandi marchi ai sistemi di deposito cauzionale per bevande

Il mondo imprenditoriale, storicamente contrario ai sistemi di deposito, mostra segnali di apertura. Alcune associazioni del settore delle bevande riconoscono che un DRS consentirebbe di utilizzare meno materiali vergini. Ma è ancora troppo presto per aspettarsi un via libera in tutti i Paesi

Oltre alla legislazione europea, a spingere verso un’espansione dei sistemi di deposito cauzionale per bevande nel prossimo decennio, in Europa e altrove, ci sono anche gli impegni volontari dei grandi marchi internazionali aderenti alle iniziative della Ellen MacArthur Foundation (Emaf) come il Global Commitment e i Plastic Pacts legate al programma The New Plastic Economy (Tnpe).

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“I DRS sono il futuro”. Una radiografia globale dei sistemi di deposito

Dal rapporto Global deposit book 2020 pubblicato dalla piattaforma Reloop emerge che entro la fine del 2023 i sistemi di deposito cauzionale per i contenitori di bevande serviranno almeno 500 milioni di persone. Oggi sono 291 milioni. Un’analisi ragionata di performance e potenzialità

Sono passati 50 anni da quando, nel 1970, entrò in vigore in Canada, nella Colombia Britannica, il primo sistema cauzionale per contenitori di bevande monouso obbligatorio per legge. E oggi, tra le oltre 40 le giurisdizioni che hanno adottato un DRS, Deposit Return System (o scheme), ci sono la maggior parte delle province canadesi, quasi tutti gli Stati dell’Australia, 10 Paesi europei, 10 Stati americani, Israele e parte dei Caraibi. Un totale di 291 milioni di persone “servite”, con la prospettiva –  stando alle stime del “Global deposit book 2020: an overview of deposit systems for one-way beverage containers” della piattaforma Reloop – di arrivare quasi al doppio nel giro di tre anni, per la precisione a 500 milioni di persone raggiunte entro fine 2023. E secondo le previsioni del californiano Container Recycling Institute (CRI), gli effetti delle legislazioni europee e degli impegni volontari intrapresi dall’industria potrebbero spingere sino ad 1 miliardo il numero delle persone servite da un sistema di deposito entro il 2030.

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“I DRS? Aumentano la qualità del riciclo e riducono l’inquinamento”. Intervista a Filippo Montalbetti (Tomra)

Ottimi risultati di raccolta, ottimi tassi di riciclo, ottima qualità della materia prima secondaria prodotta. Il vicepresidente dell’ufficio rapporti governativi di Tomra in Europa Centrale ci spiega il successo dei sistemi cauzionali

Da più di 45 anni Tomra offre tecnologie per la progettazione e l’attuazione di sistemi di deposito cauzionali (Deposit Return Systems, DRS). L’azienda leader globale nello sviluppo di sistemi per l’ottimizzazione dell’uso delle risorse intercetta ogni anno più di 40 miliardi di contenitori per bevande con i suoi 82.000 sistemi di raccolta automatizzata (RVM).

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I sistemi cauzionali più performanti spiegano come realizzare un DRS di successo

Prestazioni, convenienza, responsabilità del produttore, integrità del sistema: i sistemi di deposito con cauzione che funzionano meglio hanno in comune quattro caratteristiche. Le analizza il white paper presentato a fine gennaio da Tomra.

sistemi di deposito con cauzione (DRS-Deposit Return System) più performanti al mondo per il riciclaggio di lattine e bottiglie hanno in comune quattro fattori di successo analizzati dal white paper presentato a fine gennaio da Tomra, azienda leader globale nella raccolta di contenitori per bevande finalizzata al riciclo. Il documento, intitolato “Riciclaggio premiante: insegnamenti dai sistemi di deposito più performanti al mondo”, riflette sui fattori che consentono elevate prestazioni e incanalano i sistemi di gestione dei rifiuti verso l’economia circolare. “Con la crescita allarmante dei rifiuti di plastica in tutto il mondo e l’impulso da parte di aziende, consumatori e governi ad agire, è fondamentale che i sistemi di restituzione dei depositi raggiungano veramente gli obiettivi ambientali a cui aspirano”, ha affermato Wolfgang Ringel, senior vice president group governmental affairs di Tomra.

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