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Intelligenza artificiale nella gestione dei rifiuti. È l’ora dei robot

Tra le innumerevoli applicazioni dell’intelligenza artificiale, arriva una promettente sperimentazione per gli impianti urbani di riciclaggio volta a favorire la trasformazione circolare

 

Se ti dico “intelligenza artificiale”, e sei un tipo un po’ romantico, probabilmente pensi subito a Her, il film del 2013 di Spike Jones che con lucidità e struggimento descrive un futuro in cui entità digitali tenderanno a sostituire gli esseri umani anche nelle relazioni sentimentali.

Senza andare così lontano, è innegabile che l’intelligenza artificiale – la tecnologia che attraverso sofisticati algoritmi permette alle macchine di apprendere dall’uomo e a volte sostituirsi a lui – oggi, è parte integrante della nostra vita quotidiana e le sue applicazioni si dispiegano praticamente in tutti i settori, economia circolare e ciclo dei rifiuti compresi.

Al centro della trasformazione digitale

La AI (acronimo inglese per intelligenza artificiale) è uno dei principali strumenti di quella che molti definiscono la quarta rivoluzione industriale (4IR per gli anglofili), attualmente in corso e destinata a provocare un radicale cambiamento nel modo in cui viviamo. Non si tratta, infatti, solo di un progresso guidato dalla tecnologia, che molti brand già cavalcano con entusiasmo. La fusione del mondo fisico, biologico e digitale può trasformare la società, l’economia, la politica, producendo una nuova promettente realtà, non priva di pericoli. Non è un caso che anche le Nazioni Unite, attraverso la piattaforma AI for good, promuovano la cooperazione e il dibattito sull’intelligenza artificiale per un positivo sviluppo umano. Secondo le previsioni più ottimistiche si tratta di un’opportunità che ci aiuterà a realizzare il paradigma circolare e centrare gli ambiziosi obiettivi dell’Agenda 2030 della Nazioni Unite. Secondo l’articolo “Six Transformations to achieve the Sustainable Development Goals”, a firma di Jeffrey Sachs e altri studiosi, la sesta trasformazione necessaria per uno sviluppo sostenibile è proprio quella digitale.

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Non più fantascienza

E non si tratta solo di teoria. L’AI è già al lavoro in molti comparti industriali. Basti pensare che nel 2020 erano già in uso 2.7 milioni di robot industriali, mentre solo nel 2019 ne sono stati istallati 373mila di nuovi. Tra le varie applicazioni con ricadute positive per l’ambiente, si può annoverare l’agricoltura di precisione, capace di rivoluzionare molti aspetti dei sistemi di produzione agroalimentare, attraverso robot che calcolano l’esatta condizione del terreno e delle coltivazioni o si connettono ai satelliti per capire quanta acqua serve davvero, senza sprecarne una goccia. Anche l’industria manifatturiera trae vantaggi da macchine capaci di aiutare l’uomo a rendere molto meno faticose e più sostenibili alcune attività di lavorazione delle materie prime. E gli esempi non si esauriscono con il mondo produttivo.

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di Nicoletta Fascetti Leon

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