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Italia superpotenza nell’economia circolare. I primati nazionali raccontati da fondazione Symbola

Il nostro Paese è primo in Europa per riduzione dei rifiuti e per quota di rifiuti avviata a riciclo, con un tasso del 79,3%. Grazie alle 432mila imprese che tra 2015 e 2019 hanno fatto investimenti green, l’Italia è seconda al mondo nel Green Complexity Index dell’università di Oxford

L’Italia è il campione europeo nell’economia circolare. Lo racconta “L’Italia dei 10 selfie 2021″ di Fondazione Symbola, che fotografa, come ogni anno, alcuni punti di forza del nostro Paese. Primo tra tutti il primato nell’economia circolare. “Abbiamo bisogno di trovare una missione comune per far ripartire l’economia”, afferma Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola. Proprio la penetrazione dell’economia circolare può essere la leva per la ripartenza.

Vediamo i dati più rilevanti del report.

 

79,3 %                 La quota di rifiuti avviata a riciclo (2018). Una percentuale che rende l’Italia “campione europeo nell’economia circolare”: il riciclo è quasi il doppio rispetto alla media Ue (39,2%) e superiore agli altri grandi Paesi: Francia (55,8%), Regno Unito (50,5%), Spagna (43,5%), Germania (42,7%);

23                          I milioni di tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate grazie alla sostituzione di materia prima con materia prima da riciclo (2018);

63                           I milioni di tonnellate di CO2 non emesse in atmosfera dall’Italia grazie al riciclo (2018);

43,2                       Le tonnellate di rifiuti per ogni milione di euro prodotto dal sistema produttivo nazionale. Un dato che fa primeggiare l’Italia nella riduzione dei rifiuti. Meglio di Spagna 48,7, Gran Bretagna 60,8, Germania 59,5, Francia 74,7 (media Ue 78,8. Dati 2018).

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432 mila              Le imprese italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti (31,2% del totale) che hanno investito, nel periodo 2015-2019, in prodotti e tecnologie green: quasi una su tre. Un valore in crescita rispetto al quinquennio precedente, quando erano state 345 mila (24% del totale). Dal 2015 il numero di investimenti è quasi triplicato: passando da una quota del 7,9 % delle imprese al 21,5% del 2019 (pari a 300 mila imprese);

 

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