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La pagella della riparabilità, dalla Francia il contributo per ridurre i RAEE

A partire dall’1 gennaio entra in scena “l’indice de réparabilité”: ad ogni nuovo prodotto elettrico ed elettronico sarà assegnato un punteggio su una scala da 0 a 10, e dovrà essere ben visibile al consumatore. Non tutti però sono favorevoli: l’associazione DigitalEurope ha inoltrato una nota alle istituzioni comunitarie

Il mondo come sempre si divide in due: c’è chi rabbrividisce al solo pensiero di avere tra le mani le istruzioni di un mobile IKEA, quei fogli inconfondibili in bianco e nero che sembrano sempre troppo pochi per spiegare come i circa 200 pezzi, delle più disparate forme e dimensioni, sparsi sul pavimento possano trasformarsi in un oggetto dalle sembianze note; e c’è chi già in tenera età smontava e rimontava qualsiasi cosa gli passasse tra le mani. C’è insomma chi non capisce cos’abbia da sorridere quell’omino stilizzato che si, forse vorrebbe accompagnare amichevolmente, passo passo, l’avvitamento di ogni bullone e l’incastro di ogni tavola, ma che spesso dopo pochi minuti genera profonda sfiducia nel successo dell’operazione fai-da-te; e chi invece si è entusiasmato leggendo il racconto che vi abbiamo fatto sul mondo dei riparatori, dei Repair Cafè e dei Restart Party, una comunità di consumatori, esperti e volontari che lottano per allungare la vita dei prodotti e organizzano delle vere e proprie feste dedicate alla riparazione. A questi riparatori incalliti, ma anche ai meno smattoni che sarebbero però felici di trovare sul mercato prodotti più longevi e di avere a disposizione uno strumento in più da utilizzare come guida nelle proprie scelte di consumo, viene in soccorso una idea tutta francese: quello dell’indice di riparabilità.

 

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