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L’economia circolare? È anche una scelta economica: gli esiti del sondaggio Legacoop-Ipsos

Non solo una questione di sostenibilità ma anche di convenienza: così i consumi si orientano sempre più verso la circolarità. A testimoniarlo è l’esito del report FragilItalia, realizzato da Area Studi Legacoop in collaborazione con Ipsos. Ecco i dati più interessanti che sono emersi

Una maggiore propensione ad acquistare  prodotti usati, rigenerati o ricondizionati, in particolare tra le persone più giovani e quelle con una laurea,  e allo stesso tempo una maggiore diffidenza sulla percezione della loro affidabilità e durabilità. È una delle indicazioni più interessanti, segno di un rapporto ancora non del tutto risolto con l’economia circolare, che emerge dal report FragilItalia, realizzato da Area Studi Legacoop in collaborazione con Ipsos, nell’ambito del progetto Terrific, sulla base di un sondaggio effettuato su un campione rappresentativo della società italiana, dedicato ai consumi circolari. Il sondaggio aggiorna una identica survey condotta nel 2023 e si articola in cinque capitoli: Leasing, noleggio e sharingAcquisto, uso ed economia circolarePackaging e sostenibilitàciclo di vita dei prodottiDare una seconda vita ai prodotti.

Tra le altre indicazioni interessanti emerse dall’indagine c’è la tendenza, rimasta quasi inalterata, a preferire la proprietà di un prodotto invece della sua condivisione; allo stesso tempo cresce la consapevolezza verso consumi più sostenibili e la preferenza per imballaggi riutilizzabili o realizzati con materiali riciclati, così come l’adozione di comportamenti idonei ad allungare la vita utile dei prodotti. Queste e altre evidenze sono state presentate in occasione della Conferenza nazionale dell’economia circolare, che si è tenuta lo scorso 15 maggio a Roma, organizzata dal Circular Economy Network in collaborazione con ENEA.

“Il report FragilItalia – ha sottolineato Simone Gamberini, presidente Legacoop – fotografa un’Italia che, anche a fronte dell’aumento dei prezzi registrato in questi anni, sta riorientando le proprie abitudini di consumo verso modelli più sostenibili ed economici. La crescente propensione all’acquisto di prodotti usati, rigenerati o ricondizionati, soprattutto nelle nuove generazioni, segnala un cambiamento culturale in atto, che tuttavia si scontra ancora con barriere di fiducia, costi e accessibilità. È evidente che l’economia circolare non è solo una scelta etica, ma anche una risposta concreta a un contesto economico che mette sotto pressione i bilanci familiari e di alcuni segmenti della società. Come Legacoop siamo convinti che le cooperative possano giocare un ruolo chiave nel promuovere questi modelli rendendoli più diffusi e inclusivi, diffondendo servizi di riparazione, riuso e distribuzione sostenibile. Servono però politiche più incisive, che coinvolgano le istituzioni e gli attori economici e sociali, accompagnino la transizione, rafforzino le reti locali e stimolino le imprese ad innovare nel segno della durabilità e della responsabilità”.

 

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