La gestione dei RAEE in Italia: è necessaria una svolta

La gestione dei RAEE in Italia: è necessaria una svolta

Disparità geografiche, pochi investimenti nel riuso e nel riutilizzo, normative poco ambiziose: sono tanti i motivi per cui la gestione dei RAEE è ancora deficitaria. Eppure, a guardare le linee di intervento del PNRR, la strada appare tracciata. Ma serve un salto di qualità e un’assunzione di responsabilità

Per fare il punto sulla raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), si può partire considerando il numero di dispostivi immessi sul mercato negli ultimi anni. Guardando ai dati del Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE), nel periodo 2019-2021, si è assistito ad un progressivo incremento dei volumi di AEE (apparecchiature elettriche ed elettroniche) immesse al consumo: una crescita di 378mila unità, pari ad un aumento del 27% nel 2021 sul 2019. La media del triennio 2019-2021 è pari a 1,6 milioni di tonnellate all’anno, dato che funge da riferimento nella determinazione del tasso di raccolta.

Questa cifra si riferisce tanto a dispositivi per uso professionale che domestico, con i secondi a farla decisamente da padroni (con oltre il 70% del totale). Quindi, come procede la raccolta nel nostro Paese? Benché dal 2019 l’UE abbia elevato il target minimo al 65%, l’Italia è ancora ben lontana dall’obiettivo. Anzi, a leggere i numeri, sta facendo passi indietro: dal 36,5% nel 2020, al 34,6% nel 2021 e al 34% nel 2022.

Leggi anche: Perché in Italia la raccolta dei RAEE non decolla?

La raccolta dei RAEE di origine domestica

Nel 2022 sono state intercettate 361.381 ton di RAEE domestici. Monitorando l’andamento della raccolta tra il 2021 e il 2022, si registra una variazione di segno negativo consistente: -6,2%. La  tendenza sembrerebbe confermarsi anche nel 2023 sulla base dei dati diffusi da Erion WEEE, che  documenta una flessione del 6% dei rifiuti gestiti rispetto al 2022.

A livello regionale, nel 2022 Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna hanno intercettato il 36% dei quantitativi raccolti e avviati a riciclo. Sempre il Centro di Coordinamento RAEE indica che tutte le Regioni italiane hanno fatto segnare una diminuzione della raccolta rispetto al 2021, a parte Sicilia e Puglia, ove l’intercettazione è cresciuta rispettivamente di circa il 5% e del 3%. La concentrazione dei quantitativi intercettati nell’area del Nord appare coerente con il più elevato livello di sviluppo economico dei territori, nonché con la maggiore popolazione residente, ma soprattutto con il maggiore sviluppo della rete di raccolta.

 

di Laboratorio REF Ricerche

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LCA e Life Cycle Design, dal calcolo dell’impatto ambientale all’eco-progettazione

LCA e Life Cycle Design, dal calcolo dell’impatto ambientale all’eco-progettazione

L’ecodesign richiede conoscenze e competenze che permettano di orientarsi nelle scelte di progettazione: LCA e Life Cycle Design sono utili in questo processo. Carlo Proserpio, esperto LCA e docente del Politecnico di Milano, ne spiega applicazioni e limiti nel corso di Ecodesign the Future: EEE edition

Progettare è un processo creativo sorprendente che richiede una grande conoscenza tecnica: farlo in ottica di una maggiore sostenibilità include dunque una serie di conoscenze di quello che è l’impatto ambientale di un prodotto o di un servizio, così da scegliere le proprie priorità progettuali. Conoscere le dinamiche che stanno dietro questi sistemi non è solo utile a curiosi ed addetti ai lavori, ma permette a consumatori e consumatrici di orientare le proprie scelte d’acquisto verso prodotti che puntano, realmente, ad una maggiore sostenibilità.

Una buona eco-progettazione prevede che la valutazione ambientale di un prodotto e la sua progettazione siano strettamente connessi, ma come si integrano i requisiti ambientali nel percorso progettuale?

A spiegarlo è stato Carlo Proserpio, esperto LCA e docente del dipartimento di design del Politecnico di Milanonel corso di una lezione di Ecodesign the Future: EEE edition, il percorso formativo organizzato da EconomiaCircolare.com, in collaborazione con Erion WEEE e il CDCA – centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, che mira a realizzare proposte di progetto e prototipi sul tema delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE).

Una doverosa premessa che il docente ha tenuto a specificare riguarda le tre dimensioni legate alle sostenibilità: ambientale, sociale ed economica. Esistono infatti delle metriche di valutazione per ciascun aspetto: il metodo che permette di quantificare gli impatti ambientali è quello del Life Cycle Assessment (LCA), gli aspetti sociali vengono quantificati con il Social Life Cycle Assessment (SLCA), ed infine quelli economici con la valutazione del ciclo di vita dei costi con Life Cycle Cost (LCC). L’insieme di queste valutazioni permette di fare una valutazione di sostenibilità, quindi una Life Cycle Sustainability Assessment.

L’analisi LCA 

Tralasciando le valutazioni di carattere più economico e sociale, la dimensione ambientale presenta strumenti e metriche consolidati da conoscere, anche se non esenti da limiti. L’analisi del ciclo di vita o Life Cycle Assessment (LCA) è un metodo quantitativo per valutare gli effetti ambientali nel ciclo di vita di un prodotto/servizio in relazione alla sua unità: la valutazione è quindi non qualitativa ma strettamente quantitativa.

di Silvia Santucci

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RAEE, Veneto al terzo posto in Italia. Nel 2023 gestite da Erion WEEE oltre 21.600 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, pari al peso di 60 Airbus A380

RAEE, Veneto al terzo posto in Italia. Nel 2023 gestite da Erion WEEE oltre 21.600 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, pari al peso di 60 Airbus A380

Evitate emissioni pari a 144.000 tonnellate di CO2 e risparmiati oltre 30 milioni di kWh di energia elettrica. Treviso prima provincia: nel capoluogo veneto sono state trattate circa 5.200 tonnellate di RAEE; segue Padova (poco meno di 5.000 tonnellate), Rovigo in fondo alla classifica (700 tonnellate)

Nel 2023 Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion dedicato ai Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ha gestito in Veneto oltre 21.600 tonnellate di RAEE Domestici, equivalenti al peso di 60 airbus A380, facendo posizionare la regione al terzo posto nella classifica delle più virtuose d’Italia.

La raccolta di Erion WEEE in Veneto nel 2023

Tra i RAEE Domestici gestiti da Erion in Veneto prevalgono lavatrici, lavastoviglie e forni (Raggruppamento R2) con 11.100 tonnellate; più di 6.400 tonnellate sono, invece, rappresentate da frigoriferi, congelatori, grandi elettrodomestici per la refrigerazione e il deposito di alimenti (R1). Terza posizione per i RAEE del Raggruppamento R3 (Tv e monitor) con 2.200 tonnellate; segue R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, informatica) con più di 1.900 tonnellate e, infine, R5 (sorgenti luminose) con 34 tonnellate.

Le materie riciclate e i benefici ambientali

Il corretto trattamento di questi rifiuti ha permesso di riciclare: 11.700 tonnellate di ferro, pari a 33 volte il peso della copertura della Galleria Vittorio Emanuele, più di 460 tonnellate di alluminio, pari a oltre 545.000 moka da caffè, 471 tonnellate di rame, pari a 530 km di cavi e quasi 2.700 tonnellate di plastica, pari oltre un milione di sedie da giardino. Grazie a una gestione virtuosa dei RAEE Domestici nella regione, Erion WEEE ha evitato l’emissione in atmosfera di 144.000 tonnellate di CO2 (come la quantità che verrebbe assorbita in un anno da un bosco grande circa 144 kmq, esteso quasi quanto il comune di Belluno) e ha permesso il risparmio di 30.200.000 kWh di energia elettrica (pari ai consumi domestici annui di una città di quasi 28.000 abitanti, quasi come Vittorio Veneto).

Treviso è la provincia più virtuosa del Veneto

Nella graduatoria delle province, Treviso è al primo posto con circa 5.200 tonnellate di RAEE Domestici gestiti, seguita da Padova (poco meno di 5.000 tonnellate), Verona (circa 3.400 tonnellate), Venezia (più di 3.200 tonnellate), Vicenza (3.100 tonnellate) e più distaccata Belluno (circa 1.000 tonnellate). In fondo alla classifica troviamo Rovigo (700 tonnellate). Con le oltre 21.600 tonnellate avviate al corretto trattamento, il Veneto registra una diminuzione del -6% sulle quantità del 2022. Un risultato in linea con l’andamento del Consorzio e con la raccolta nazionale, che vede l’Italia ancora troppo distante dai target indicati dall’unione europea: la raccolta complessiva è pari a circa 6 kg per abitante a fronte di un obiettivo pari a oltre 11 kg.

Le ragioni del calo della raccolta in Veneto

Le ragioni di questo calo sono diverse, ma riconducibili a un disinteresse generalizzato verso il tema: i RAEE vengono identificati come strategici per l’economia del Paese, eppure, di fatto, a parte poche iniziative promosse da singole realtà come Erion WEEE, non vengono messe in atto azioni concrete e concertate a supporto della crescita del settore. Accanto al Sistema RAEE italiano che funziona e porta benefici al Paese c’è una zona grigia fatta di circuiti di gestione non ufficiali spinti, soprattutto, dal caro-materie prime (come ferro, rame e alluminio i cui valori sono cresciuti rispettivamente del 49%, del 48% e del 42% tra il 2020 e il 2023): operatori borderline e soggetti non autorizzati, agendo indisturbati, estraggono dai RAEE le materie più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento.

Giorgio Arienti, DG Erion WEEE: “Occorre incrementare le ispezioni nei porti sui container in partenza dal nostro Paese e diretti verso l’Africa o l’Asia”

“Troppi RAEE finiscono nelle mani sbagliate” – denuncia Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE – “Servono politiche che assicurino una corretta gestione di questi rifiuti affinché la sistematica sottrazione sia quanto meno ostacolata. È necessario capire dove finiscono i RAEE quando escono dalle case degli italiani. Ci vogliono più controlli mirati, occorre incrementare le ispezioni nei porti sui container in partenza dal nostro Paese e diretti verso l’Africa o l’Asia, per verificare se davvero contengono AEE ancora funzionanti oppure unicamente RAEE. E ancora, bisogna andare a verificare se ci sono RAEE negli impianti che gestiscono altre tipologie di rifiuti (come, ad esempio, rottami ferrosi e non ferrosi, auto, ecc.). È necessario intervenire duramente su tutte le situazioni irregolari e inasprire le sanzioni. Per questo, siamo felici per la recente rinomina del Comitato di Vigilanza e Controllo, al quale facciamo i nostri auguri affinché possa finalmente contribuire a far luce sulle zone d’ombra, contrastando il fenomeno dei flussi paralleli che rappresenta una perdita rilevante in termini di Materie Prime Seconde, essenziali per molteplici settori industriali italiani”.

“Materia Viva” agli Stati Generali dei Rifiuti in Puglia

“Materia Viva” agli Stati Generali dei Rifiuti in Puglia

L’11 marzo 2024 il Docufilm prodotto da Erion WEEE e Libero Produzioni Televisive è arrivato al teatro Petruzzelli di Bari per una proiezione davanti alle scuole del territorio. Giorgio Arienti, DG Erion WEEE: “Sul tema RAEE in Italia ci sono ancora gap quantitativi e culturali”

La Puglia si avvicina agli obiettivi target di raccolta differenziata e riciclo? È una Regione autosufficiente sotto l’aspetto impiantistico? Quali sono le leve azionate dal PNRR?

 

Erion WEEE partner degli Stati Generali dei Rifiuti in Puglia

Sono state queste le domande che l’11 marzo 2024 hanno animato, nella splendida cornice del Teatro Petruzzelli di Bari, la seconda edizione de Gli Stati Generali dei rifiuti in Puglia, il format organizzato da RiciclaTv con il patrocinio di Regione Puglia, Città di Bari, Unioncamere. Camera di commercio di Bari, Albo Gestori ambientali, Ecocerved.

Erion WEEE, partner di eccezione dell’iniziativa ha partecipato con un intervento del Direttore Generale, Giorgio Arienti, e con una proiezione speciale di “Materia Viva”, il Docufilm prodotto dal Consorzio insieme a Libero Produzioni Televisive per affrontare il tema della raccolta differenziata dei rifiuti elettronici e analizzare il rapporto fra l’uomo, la tecnologia e l’ambiente.

 

Arienti: “Sui RAEE in Italia c’è un gap quantitativo”

Ai microfoni della Direttrice di Ricicla Tv, Monica D’Ambrosio, Arienti ha dichiarato che “In Italia i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche sono una specie di Ufo, nonostante ne abbiamo le case e le tasche piene e li generiamo in quantità impressionante. Non sappiamo che sono rifiuti oggetto di una raccolta differenziata perché contengono materie prime che devono essere riciclate e contengono anche sostanze inquinanti che devono essere gestite in modo corretto”. Secondo il DG di Erion WEEE, i gap da colmare per aumentare la raccolta di questa tipologia di rifiuti sono di due ordini: di numeriche e di cultura. “C’è un gap che è innanzitutto quantitativo: l’Europa dice agli Stati membri che bisognerebbe gestire più di 11 kg di RAEE per abitante all’anno, in Italia ne gestiamo poco più di 6 kg. La Puglia purtroppo è ferma a 4,5 kg, con due eccezioni che sono sopra la media nazionale che sono le provincie di Lecce e Brindisi”.

“Colmare il gap culturale con la sensibilizzazione dei cittadini”

Inoltre, ha sottolineato Arienti, sul tema RAEE “c’è anche un gap culturale che forse è ancora più importante di quello quantitativo, perché molti italiani non sanno ancora distinguere questi rifiuti e ignorano perché è importante conferirli in modo corretto. Erion WEEE, che è il principale Consorzio del settore con circa 250.000 tonnellate di RAEE gestite all’anno, ha messo in piedi una serie di iniziative sul territorio per provare a colmare questo gap. Continuiamo a chiedere al Ministero dell’Ambiente di fare pubblicità progresso sul tema; abbiamo fatto affissioni informative per le principali città d’Italia, sviluppato campagne di sensibilizzazioni nelle scuole, realizzato podcast, inserzioni adv sui principali magazine. La punta di diamante di questo programma di comunicazione che si chiama DireFareRAEE è il Docufilm “Materia Viva” che nasce con l’idea di essere divulgato nelle scuole per raccontare con un linguaggio diverso da quello degli addetti ai lavori, cosa sono i RAEE, perché sono importanti, cos’è l’economia circolare, cos’è la sostenibilità”.

La challenge per le scuole e il premio al Giffoni Film Festival

Arienti ha chiuso il suo intervento parlando del lavoro che Erion WEEE sta facendo per chiudere il protocollo con il Ministero dell’Istruzione per la diffusione gratuita di Materia Viva nelle scuole: “È un’operazione molto difficile riuscire ad arrivare a un’intesa, ma ci riusciremo. Intanto invitiamo tutti i dirigenti scolastici e i professori italiani a partecipare a “Materia Viva – A scuola di RAEE”, una challenge organizzata con l’idea di far realizzare agli studenti un loro Docufilm sul tema della sostenibilità e dei RAEE e premiare le opere più belle con una speciale proiezione al prossimo Giffoni Film Festival.”

Perché in Italia la raccolta dei RAEE non decolla?

Perché in Italia la raccolta dei RAEE non decolla?

L’estrazione di materiali preziosi da dispositivi elettrici obsoleti è riconosciuta come cruciale. Da parte propria l’Italia si è dotata, al riguardo, di un sistema organizzato, che però è inefficace. Quali sono le possibili cause? E quali potrebbero essere le soluzioni più adatte? Ecco cosa dicono le figure del settore

 

Dire miniere urbane significa evocare l’idea di beni preziosi, che occorre cercare per rendere disponibili, ma, anche, che si trovano molto vicino a noi, nelle nostre città. E infatti, nel caso dell’urban miningle miniere sono le apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse dalle quali è possibile estrarre materie preziose o rare rispetto ai giacimenti minerari, oppure il cui isolamento è necessario ai fini di rigenerazione, riuso e riparazione.

Come è intuitivo, per estrarre tali materie è necessaria una tecnica complessa, che richiede specializzazione ed innovazione continua: servono, dunque, soggetti tecnicamente ed imprenditorialmente idonei a svolgere la relativa attività. Sotto il profilo della gestione, quel che occorre è, in primo luogo, una serie di norme che accompagni tutto il ciclo: dalla mappatura dei soggetti cui si demanda l’estrazione, alla facilitazione della raccolta a fine uso di questo tipo di scarti, all’approntamento di un apparato capace di assicurare che essi, una volta conferiti correttamente, arrivino alle competenti stazioni di estrazione, senza andare perduti.

La buona notizia è che, nel nostro Paese, un sistema che sappia rispondere alle necessità appena elencate esiste, è normato, è pensato in ottica di economia circolare, e prevede incombenti, responsabilità e titolarità dell’onere delle spese per ciascun attore del procedimento.

Ma allora, perché invece la raccolta RAEE non funziona?

Quello che c’è già: strumenti ed impostazione del sistema

Poiché per formulare ipotesi su cosa manchi è sempre buona norma fare l’inventario di quel che c’è, ripetiamo anzitutto che la struttura normativa esiste: c’è il decreto legislativo 49 del 2014, modificato ed armonizzato anche alla luce delle direttive in materia dell’Unione Europea e ci sono anche regolamenti UE – in quanto tali, direttamente operativi negli Stati membri – che tendono a garantire il tracciamento dei prodotti, ad esempio tramite il recentemente istituito passaporto digitale del prodotto, o per mezzo di altre specifiche norme finalizzate alla trasparenza circa la sorte di determinati prodotti di consumo invenduti.

La mappatura e la stazione di coordinamento? Presenti anche quelle: in esecuzione del regolamento UE n. 185 del 2007 è stato istituito il Comitato di Coordinamento RAEE, operante sotto la supervisione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che gestisce, tra l’altro, l’elenco a cui devono iscriversi tutti gli impianti di trattamento di RAEE.

Il CdC RAEE – che esplicitamente si richiama all’ottica dell’economia circolare – ha fissato punti importanti, ponendo la responsabilità della gestione in capo ai produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche e bilanciando i costi di gestione e di smaltimento tra produttore (per alcuni tipi di RAEE) e consumatore (che, acquistando un apparecchio elettrico o elettronico, paga un cosiddetto eco-contributo)

Inoltre, il CDC RAEE ha stabilito la gratuità del conferimento, che può avvenire presso le isole ecologiche, o anche presso i punti di vendita; e, certo non ultimo, ha previsto un sistema di sanzioni  nel caso di violazione della normativa prodotta: al punto che, come emerge da una banalissima ricerca su Google con i termini RAEE e smaltiment, sono fiorite le imprese (private) che offrono i propri servizi alle aziende per evitare loro di incorrervi, attraverso un processo “virtuoso” che le stesse agenzie dichiarano di garantire.

Eppure, è lo stesso CDC RAEE ad informare che – in assenza di diminuzione sia del consumo sia della raggiunta obsolescenza – proprio la raccolta dei RAEE provenienti dalle più diffuse e più spesso sostituite apparecchiature elettriche ed elettroniche (ossia tv e monitor) è diminuita nel 2023 del 32% rispetto al 2022; e che la raccolta relativa alle altre quattro categorie di RAEE (frigoriferi, condizionatori, scalda-acqua, macchine per lavare, piccoli elettrodomestici e sorgenti luminose) è rimasta sostanzialmente uguale a se stessa.

Dove si trova, l’intoppo (ammesso e non concesso che sia uno solo)?

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di Giovanna Vernarecci

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Erion WEEE vola a Bucarest per il Communication Day 2024 del WEEE Forum

Erion WEEE vola a Bucarest per il Communication Day 2024 del WEEE Forum

Il 28 febbraio Alice Olgiati, del Communications & Marketing Team è intervenuta all’evento organizzato dall’organizzazione internazionale dei Consorzi RAEE per raccontare le iniziative e i risultati del maxi-programma di comunicazione “DireFareRAEE”

Mercoledì 28 febbraio, Erion WEEE ha partecipato al Communication Day 2024 organizzato a Bucarest dal WEEE Forum, l’organizzazione internazionale che riunisce 51 Consorzi EPR per la gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

 

Le iniziative di comunicazione di Erion WEEE

L’evento ha dato modo ai rappresentanti di alcuni sistemi collettivi membri del WEEE Forum di presentare le iniziative di comunicazione e sensibilizzazione in tema di rifiuti elettronici e sostenibilità ambientale sviluppate nei rispettivi Paesi. Per Erion era presente Alice Olgiati, del Communications & Marketing Team, che ha tenuto un intervento dal titolo “Lavorare con le star di Hollywood sui rifiuti elettronici. Come spendere 4 milioni di euro per costruire una campagna di comunicazione”. Il riferimento è a “DireFareRAEE” il maxi-programma di comunicazione lanciato da Erion WEEE nel 2022 che è arrivato ad aggregare 10 iniziative di sensibilizzazione raggiungendo numeri importanti tra i quali figurano oltre 400.000 visualizzazioni sui social media, oltre 4.000 affissioni pubbliche a Milano, Roma, Napoli, Torino e Bologna, quasi 15.000 download del Podcast “Effetto Farfalla” e oltre 540.000 studenti coinvolti in lezioni, laboratori pratici e challenge a premi sulla raccolta di rifiuti elettronici.

Il focus su Materia Viva 

Un focus speciale è stato quello dedicato a Materia Viva, il Docufilm prodotto da Erion WEEE e Libero Produzioni televisive per raccontare il rapporto tra l’uomo, la tecnologia e l’ambiente, ma anche per sensibilizzare i cittadini sulla raccolta differenziata dei RAEE. Un progetto, patrocinato dai ministeri dell’Ambiente, della Cultura e dell’Università, che ha raccolto consensi di pubblico e critica in diverse zone d’Italia a partire dalla première tenutasi il 10 maggio 2023 a Roma alla presenza di 411 ospiti, tra cui personaggi del mondo della tv, musica, sport, giornalismo, nonché 70 studenti delle scuole secondarie di Roma. Dall’estate 2022 il Docufilm ha iniziato un tour di 34 tappe per le città, le scuole, i teatri, le piazze e i festival cinematografici raggiungendo quasi 3.000 spettatori e ottenendo due importanti premi al Giffoni Film Festival e all’80ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia. Un successo che è arrivato in tv con passaggi su Rai 3, Rai Premium e Rai Scuola e che ha portato alle richieste per un nuovo Tour 2024 attualmente in corso.

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“Riciclare i RAEE è una bella storia!”: raccolti oltre 2.800 kg di rifiuti elettronici nelle scuole e nelle piazze di Bologna, Imola e Modena

“Riciclare i RAEE è una bella storia!”: raccolti oltre 2.800 kg di rifiuti elettronici nelle scuole e nelle piazze di Bologna, Imola e Modena

Premiati gli istituti che hanno partecipato all’iniziativa di sensibilizzazione promossa da Erion WEEE in collaborazione con Gruppo Hera. Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE: “Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti con questa campagna, perché abbiamo contribuito ad incrementare la conoscenza dei RAEE e a trasformarla in azione concreta, soprattutto da parte delle nuove generazioni”

Sono oltre 2.800 i kg di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) raccolti in circa un mese nelle 7 scuole secondarie di primo grado e nelle piazze cittadine di Bologna, Imola e Modena. L’iniziativa “Riciclare i RAEE è una bella storia!”, parte del più ampio programma di comunicazione “DireFareRAEE” di Erion WEEE, è stata promossa dal Consorzio in collaborazione con Gruppo Hera.

Un’iniziativa di sensibilizzazione per i giovani studenti e i cittadini

Il progetto ha previsto un’azione combinata rivolta agli studenti e alla cittadinanza con un duplice obiettivo: da un lato incontrare le giovani generazioni per sensibilizzarle su temi ormai fondamentali come la sostenibilità e l’economia circolare, dall’altro diffondere consapevolezza tra i cittadini su cosa siano i RAEE e sulle modalità a loro disposizione per conferire questi rifiuti, così da garantirne il riciclo. L’iniziativa è partita con un piano di affissioni che – dal 9 al 26 ottobre 2023 – ha interessato le città di Bologna, Imola e Modena, e al quale ha fatto seguito una serie di incontri formativi nelle scuole, nel corso dei quali esperti del settore hanno incontrato quasi 2.200 studenti per parlare di economia circolare e di RAEE. Non solo, sia negli istituti aderenti all’iniziativa, sia nelle piazze cittadine sono stati allestiti infopoint per la raccolta straordinaria dei piccoli RAEE (come smartphone, chiavette USB, cuffie, joypad, smartwatch, tablet, spazzolini elettrici, radiosveglie, caricatori e cavi elettrici, ecc.).

La premiazione delle scuole vincitrici

Venerdì 23 febbraio, a conclusione della campagna, Erion WEEE e Gruppo HERA hanno premiato gli istituti più virtuosi erogando buoni per un valore complessivo di 4.900€ per l’acquisto di materiale scolastico: al primo posto la scuola secondaria Guinizzelli di Bologna (1.800€), al secondo la scuola secondaria Gandino di Bologna (1.300€) e al terzo la scuola secondaria P. Paoli di Modena (800€), seguite dalle scuole secondarie Il Guercino e Montalcini di Bologna, dalla scuola secondaria Lanfranco di Modena e dall’istituto secondario Innocenzo di Imola (250€ per ciascun istituto).

Il sondaggio Ipsos sui cittadini bolognesi

Il successo della campagna di sensibilizzazione sui RAEE è evidenziato dal considerevole incremento dei livelli di consapevolezza dei cittadini bolognesi misurati in una prima occasione a novembre 2022 e poi in una seconda a conclusione delle iniziative di comunicazione, a fine novembre 2023. Grazie all’analisi realizzata da Ipsos su Bologna nell’ambito dell’Osservatorio conoscenza RAEE, voluto dal Erion WEEE per monitorare le opinioni e i comportamenti dei cittadini, infatti, è stato possibile rilevare un incremento sia in termini di consapevolezza generale – con un aumento di 15 punti percentuali (dal 51% al 66% del campione intervistato) di bolognesi che affermano di aver già sentito l’acronimo RAEE -, sia nella comprensione più specifica. Infatti, la percentuale di coloro che, oltre a essere a conoscenza dell’acronimo, ne sanno spiegare anche la definizione corretta, è cresciuta di 9 punti percentuali (dal 41% al 50%). Per quanto riguarda le modalità di conferimento dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, rispetto a 14 tipologie di prodotti oggetto del sondaggio, che vanno da pc e smartphone fino a contapassi e spazzolini elettrici, la percentuale media di potenziali conferimenti scorretti rimane stabile, ma diminuisce la percentuale di coloro che conferirebbero in modo errato convinti di seguire la corretta procedura (da 80% a 73%).

Migliora la conoscenza dei cittadini sui servizi a disposizione per conferire i RAEE

È stato inoltre evidenziato un miglioramento anche rispetto alla conoscenza dei servizi a disposizione dei cittadini; risulta infatti aumentata (passando dal 35 al 40%) la conoscenza del “servizio 1 vs 0” – ossia la possibilità di conferire i RAEE di piccole dimensioni presso i grandi negozi di elettronica gratuitamente e senza alcun obbligo di acquisto – e diminuita (dal 22% al 17%) la quota di coloro che dichiarano di essersi affidati a svuota cantine. Per i cittadini, l’incentivo principale a un corretto conferimento è risultato essere la comodità, con il desiderio di avere un punto di raccolta più vicino, che ha registrato un aumento, passando dal 30% al 36% di citazioni. Emerge poi chiaramente il ruolo chiave della comunicazione: 1 cittadino su 2 ritiene che la prima strategia per migliorare la raccolta dei RAEE in Italia sia aumentare le iniziative di comunicazione e informazione, con un incremento del 6% rispetto alla precedente indagine.

Giorgio Arienti, DG Erion WEEE: “Soddisfatti dei risultati di questa campagna”

“Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti con questa campagna, perché abbiamo contribuito ad incrementare la conoscenza dei RAEE e a trasformarla in azione concreta, soprattutto da parte delle nuove generazioni” ha dichiarato Giorgio ArientiDirettore Generale di Erion WEEE“La campagna, parte integrante del piano di comunicazione DireFareRAEE, non mira solamente a sensibilizzare riguardo a questa tipologia di rifiuti, ma invita tutti i cittadini a usufruire dei servizi gratuiti di raccolta disponibili per contribuire al bene dell’ambiente. Troppo spesso, infatti, i RAEE vengono conservati in casa o gettati impropriamente. Con un approccio combinato, cerchiamo di coinvolgere tutti in un cambiamento, che è più che mai necessario in questo momento.”

Giulio Renato, Gruppo Hera: “Coinvolgere le scuole è la forza di questi progetti”

I risultati della raccolta ci hanno positivamente sorpreso – afferma Giulio Renato, Direttore centrale Servizi Ambientali e Flotte del Gruppo Hera – per l’altissima attenzione all’iniziativa da parte delle studentesse, degli studenti e delle loro famiglie, che hanno risposto con entusiasmo e consapevolezza al nostro invito, consentendoci di raccogliere e recuperare una grande quantità di risorse preziose contenute nei RAEE, in grado ora di tornare a una nuova vita. Siamo orgogliosi di aver premiato tanti istituti del nostro territorio: coinvolgere le scuole è la forza di questi progetti perché anche i piccoli cittadini possano comprendere che il comportamento corretto di ognuno di noi contribuisce in modo determinante alla tutela dell’ambiente e trasferiscano anche nelle proprie case l’importanza della raccolta differenziata e delle buone abitudini”.

Diritto alla riparazione, direttiva verso l’entrata in vigore

Diritto alla riparazione, direttiva verso l’entrata in vigore

Consiglio e Parlamento raggiungono un accordo su uno dei capisaldi dell’economia circolare, il diritto alla riparazione con la Direttiva right to repair (R2R), una proposta di legge che mira a ridurre gli sprechi e a sostenere il settore delle riparazioni, rendendo le riparazioni dei prodotti più accessibili e convenienti. Dopo l’approvazione definitiva, gli Stati avranno due anni di tempo per adeguarsi

La riparazione dei beni sarà un diritto nell’Unione europea. Almeno nei limiti dell’accordo che Parlamento e Consiglio Ue hanno raggiunto giovedì scorso sulla direttiva proposta dalla Commissione che garantisce e regola appunto il diritto alla riparazione (Direttiva right to repair, R2R). Obiettivo della direttiva è “ridurre gli sprechi e sostenere il settore delle riparazioni, rendendole più accessibili e convenienti”.

L’accordo, che integra le regole in arrivo sull’Ecodesign e sul greenwashing nell’ottica di una transizione green, è un passo avanti nello sforzo europeo di prolungare la durata di vita dei prodotti, ridurre i rifiuti e sostenere un’economia più sostenibile e circolare: “Con l’accordo – ha commentato Alexia Bertrand, Segretario di Stato belga per il bilancio e la protezione dei consumatori – l’Europa fa una scelta chiara a favore della riparazione anziché dello smaltimento. Facilitando la riparazione dei beni difettosi, non solo diamo una nuova vita ai nostri prodotti, ma creiamo anche posti di lavoro di qualità, riduciamo i rifiuti, limitiamo la nostra dipendenza dalle materie prime straniere e proteggiamo il nostro ambiente”.

Questa proposta è stata presentata dalla Commissione il 22 marzo 2023 e fa parte della Nuova agenda dei consumatori e del Piano d’azione per l’economia circolare. Essa integra altre recenti iniziative legislative volte a promuovere il consumo sostenibile, come il Regolamento ecodesignche promuoverà la produzione di prodotti riparabili, e la direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde, che consentirà ai consumatori di prendere decisioni di acquisto più informate.

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Obiettivo: riparazioni più facili e convenienti

 “Molto spesso, quando l’aspirapolvere, la lavastoviglie, la macchina da caffè o qualsiasi altro prodotto si rompe o è difettoso, è più facile disfarsene e comprarne uno nuovo piuttosto che farlo riparare, soprattutto quando la garanzia legale è scaduta”, ricorda il Consiglio.

Le nuove norme, nell’intenzione dei legislatori, dovrebbero essere in grado di rendere la vita dei beni più lunga grazie al diritto di avere, dopo la scadenza della garanzia legale, riparazioni più facili e convenienti.

 

di Redazione EconomiaCircolaere.com

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RAEE, Emilia- Romagna al secondo posto in Italia. Nel 2023 gestite da Erion WEEE oltre 22.100 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, pari al peso di 61 Airbus A380

RAEE, Emilia- Romagna al secondo posto in Italia. Nel 2023 gestite da Erion WEEE oltre 22.100 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, pari al peso di 61 Airbus A380

Evitate emissioni pari a 146.000 tonnellate di CO2 e risparmiati oltre 29.700.000 kWh di energia elettrica. Bologna prima provincia: nel capoluogo emiliano sono state trattate quasi 7.000 tonnellate di RAEE; pari merito per Reggio Emilia, Modena e Forlì-Cesena (circa 2.600 tonnellate ciascuna), Piacenza in fondo alla classifica (750 tonnellate)

Nel 2023 Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion dedicato ai Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ha gestito in Emilia-Romagna oltre 22.100 tonnellate di RAEE Domestici, equivalenti al peso di 61 airbus A380, facendo posizionare la regione al secondo posto nella classifica delle più virtuose d’Italia.

 

La raccolta in Emilia-Romagna a seconda del Raggruppamento

Tra i RAEE Domestici gestiti da Erion in Emilia-Romagna prevalgono lavatrici, lavastoviglie e forni (Raggruppamento R2) con 11.900 tonnellate; più di 6.500 tonnellate sono, invece, rappresentate da frigoriferi, congelatori, grandi elettrodomestici per la refrigerazione e il deposito di alimenti (R1). Terza posizione per i RAEE del Raggruppamento R3 (Tv e monitor) con 2.200 tonnellate; segue R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, informatica) con più di 1.500 tonnellate e, infine, R5 (sorgenti luminose) con 25 tonnellate.

Le materie riciclate e i benefici ambientali

Il corretto trattamento di questi rifiuti ha permesso di riciclare: 12.000 tonnellate di ferro, pari a 34 volte il peso della copertura della Galleria Vittorio Emanuele, più di 460 tonnellate di alluminio, pari a oltre 545.000 moka da caffè, 465 tonnellate di rame, pari a 520 km di cavi e quasi 2.700 tonnellate di plastica, pari a oltre un milione di sedie da giardino. Grazie a una gestione virtuosa dei RAEE Domestici nella regione, Erion WEEE ha evitato l’emissione in atmosfera di 146.000 tonnellate di CO2 (come la quantità che verrebbe assorbita in un anno da un bosco grande circa 146 kmq, più esteso del comune di Bologna) e ha permesso il risparmio di oltre 29.700.000 di kWh di energia elettrica (pari ai consumi domestici annui di una città di quasi 27.500 abitanti, più di Fidenza).

Bologna è la provincia più virtuosa

Nella graduatoria delle province, Bologna è al primo posto con circa 7.000 tonnellate di RAEE Domestici gestiti, seguita a parimerito da Reggio Emilia, Modena e Forlì-Cesena (circa 2.600 tonnellate ciascuna). In terza posizione Ravenna (circa 2.260 tonnellate) e più distaccate Parma (1.900 tonnellate) e Rimini (1.400 tonnellate). In fondo alla classifica troviamo Ferrara (1.130 tonnellate) e Piacenza (750 tonnellate). Con le oltre 22.100 tonnellate avviate al corretto trattamento, l’Emilia-Romagna registra una crescita del +1% sulle quantità del 2022. Un risultato in leggera controtendenza rispetto all’andamento del Consorzio e della raccolta nazionale, che vede l’Italia ancora troppo distante dai target di indicati dall’unione europea: la raccolta complessiva è pari a circa 6 kg per abitante a fronte di un obiettivo pari a oltre 11 kg.

Emilia-Romagna in controtendenza rispetto al calo italiano nella raccolta

Le ragioni del calo complessivo sono diverse, ma riconducibili a un disinteresse generalizzato verso il tema: i RAEE vengono identificati come strategici per l’economia del Paese, eppure, di fatto, a parte poche iniziative promosse da singole realtà come Erion WEEE, non vengono messe in atto azioni concrete e concertate a supporto della crescita del settore. Accanto al Sistema RAEE italiano che funziona e porta benefici al Paese c’è una zona grigia fatta di circuiti di gestione non ufficiali spinti, soprattutto, dal caro-materie prime (come ferro, rame e alluminio i cui valori sono cresciuti rispettivamente del 49%, del 48% e del 42% tra il 2020 e il 2023): operatori borderline e soggetti non autorizzati, agendo indisturbati, estraggono dai RAEE le materie più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento.

Giorgio Arienti, DG Erion WEEE: “Necessario capire dove finiscono i RAEE che escono dalle case degli italiani”

“Troppi RAEE finiscono nelle mani sbagliate” – denuncia Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE – “Servono politiche che assicurino una corretta gestione di questi rifiuti affinché la sistematica sottrazione sia quanto meno ostacolata. È necessario capire dove finiscono i RAEE quando escono dalle case degli italiani. Ci vogliono più controlli mirati, occorre incrementare le ispezioni nei porti sui container in partenza dal nostro Paese e diretti verso l’Africa o l’Asia, per verificare se davvero contengono AEE ancora funzionanti oppure unicamente RAEE. E ancora, bisogna andare a verificare se ci sono RAEE negli impianti che gestiscono altre tipologie di rifiuti (come, ad esempio, rottami ferrosi e non ferrosi, auto, ecc.). È necessario intervenire duramente su tutte le situazioni irregolari e inasprire le sanzioni. Per questo, siamo felici per la recente rinomina del Comitato di Vigilanza e Controllo, al quale facciamo i nostri auguri affinché possa finalmente contribuire a far luce sulle zone d’ombra, contrastando il fenomeno dei flussi paralleli che rappresenta una perdita rilevante in termini di Materie Prime Seconde, essenziali per molteplici settori industriali italiani”.

Erion WEEE pubblica i contributi ambientali 2024

Erion WEEE pubblica i contributi ambientali 2024

Come ogni anno il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei RAEE Domestici rende note sul proprio sito le tariffe dedicate ai Produttori. Dal 2024, in virtù del Ddl concorrenza, i sistemi di gestione individuali e collettivi devono assicurare la pubblicità delle informazioni relative ai valori dei Contributi Ambientali

Erion WEEE ha pubblicato i contributi ambientali 2024 destinati a finanziare le attività di raccolta e trasporto dei RAEE Domestici dalle isole ecologiche o punti di raccolta della distribuzione fino agli impianti di trattamento accreditati.

Le nuove tariffe in vigore dal 1° febbraio 2024

I listini sono in vigore dal 1° febbraio 2024 ed elencano i contributi per la gestione dei RAEE rientranti nei cinque Raggruppamenti previsti dalla normativa: R1 (Clima), R2 (Grandi bianchi), R3 (TV & Monitor), R4 (Piccoli elettrodomestici), R5 (Sorgenti luminose). Come ogni anno, Erion WEEE, in linea con il valore della trasparenza comune a tutto il Sistema Erion, ha reso consultabili sulla pagina dedicata del proprio sito due tariffari destinati, rispettivamente, ai Produttori storici e ai nuovi aderenti al Sistema collettivo.

Trasparenza sui contributi: un dovere per tutti i Consorzi RAEE

 L’esempio di Erion WEEE dovrà presto essere seguito da tutti gli altri sistemi di gestione dei RAEE operanti in Italia. È quanto stabilito dal Ddl “concorrenza”, entrato in vigore il 31 dicembre 2023 dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che, all’articolo 6, recepisce la modifica dell’articolo 8 del D.lgs. 49/2014, in materia di obblighi dei sistemi di gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). In dettaglio, sono stati aggiunti i commi 3-bis, 3-ter e 3-quater, che prevedono che i sistemi di gestione individuali e collettivi debbano assicurare la pubblicità, anche attraverso la diffusione all’interno del proprio sito web, delle informazioni relative ai valori dei Contributi Ambientali, differenziati per ciascuna apparecchiatura, entro 30 giorni dalla determinazione del valore degli stessi. L’obbligo di trasparenza si estende anche al caso di importi calcolati utilizzando in tutto o in parte gli avanzi di gestione provenienti dai contributi ambientali.

Giorgio Arienti, DG di Erion WEEE: “Crediamo nel valore della trasparenza”

La modifica – proposta e fortemente voluta da Erion WEEE – ha come obiettivo principale quello di aumentare la trasparenza nella gestione di questa tipologia di rifiuti. Giorgio Arienti, Direttore Generale del Consorzio, ha commentato così le novità introdotte dal Ddl: “Da sempre Erion WEEE pubblica su internet i propri contributi ambientali, perché crediamo nel valore della trasparenza e non facciamo ‘offerte speciali’ a nessun Produttore. La modifica al D.Lgs. 49/2014 introdotta dal DDL Concorrenza finalmente mette tutti i Sistemi Collettivi di gestione dei RAEE sullo stesso livello, obbligando anche gli altri Consorzi ad essere trasparenti quanto lo è Erion WEEE. In questo modo, nel Sistema RAEE si potrà sviluppare una competizione più sana, garantendo a tutti i Produttori la possibilità di scegliere consapevolmente”.