“L’Italia che Ricicla 2023”: il 21 novembre a Roma Assoambiente, sezione Unicircular, presenta il suo consueto Rapporto annuale

“L’Italia che Ricicla 2023”: il 21 novembre a Roma Assoambiente, sezione Unicircular, presenta il suo consueto Rapporto annuale

Realizzato con la collaborazione del Laboratorio Ref, l’analisi sarà svelata al pubblico presso la sala “Gianfranco Imperatori” dell’Associazione Civica. Il Report, sostenuto anche da Erion WEEE insieme ad altri partner, ha ricevuto il Patrocinio del MASE – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ISPRA e SNPA.

 

Il 21 novembre 2023, presso la prestigiosa sala “Gianfranco Imperatori” dell’Associazione Civita a Roma, Assoambiente, Sezione Unicircular, presenterà l’edizione 2023 del Rapporto “L’Italia che Ricicla”, realizzato con la collaborazione del Laboratorio Ref.

 

Una puntuale analisi sulla filiera del riciclo
Il Rapporto da oltre 10 anni analizza e illustra i punti di forza e di debolezza della filiera del riciclo nel nostro Paese. Per l’edizione 2023, gli specialisti di Assoambiente e Laboratorio Ref oltre effettuare una ricognizione complessiva del quadro impiantistico nazionale e dei fabbisogni del comparto, hanno valutato le iniziative avviate in tale ottica a livello europeo nell’ambito dell’attuazione del Green Deal e del Circular Economy Action Plan. Lo Studio approfondirà, inoltre, come di consueto, le principali criticità delle filiere del riciclo fornendo il punto di vista delle imprese del settore e individuando spunti di discussione finalizzati al superamento delle problematiche.

 

Erion WEEE tra i soggetti sostenitori
Patrocinato del MASE – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, da ISPRA e dal SNPA, il Rapporto è sostenuto da Erion WEEE insieme ad altri importanti attori della sostenibilità, dell’industria e dei servizi come: Agenzia Bari Mediterraneo, Anpar, Computer Solutions, Cic, Ecomondo, Innovando, Itelyum, Interlogica, McDonald’s, MSC Crociere, Omnisyst, Pollini, Renoils, Techemet, Unipolsai.

 

Leggi il programma della giornata qui e accreditati online all’evento di presentazione del Rapporto.

 

“Materia Viva” al National Geographic Fest 2023

“Materia Viva” al National Geographic Fest 2023

Dopo un lungo tour in giro per l’Italia, il Docufilm prodotto da Erion WEEE e Libero Produzioni Televisive fa tappa al prestigioso Festival legato a tematiche ambientali, durante il Panel “Economia circolare per le imprese” Giorgio Arienti, DG WEEE, ha parlato di sostenibilità

Proiezione cinematografica 18 novembre

Dopo più di venti tappe per l’Italia, sabato 18 novembre 2023, il “Materia Viva” Tour è approdato nelle sale del cinema Anteo City Life di Milano in occasione del National Geographic Fest 2023, evento organizzato dalla rivista scientifica nelle date del 17/18/19 novembre nella città meneghina.

Fil rouge della serie di eventi che si sono susseguiti nel corso delle giornate è stato il “Capitale Naturale”, cioè l’insieme di organismi viventi, aria, acqua, suolo e risorse geologiche essenziali per la vita dell’uomo sulla Terra.

La proiezione di “Materia Viva” è stato un momento importante per far conoscere agli spettatori del Festival ciò che succede e alle proprie Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche quando queste si rompono o non vengono più usate e, inoltre, e quali pratiche virtuose possono mettere in atto per far del bene all’ambiente!

Durante panel, moderato dalla climatologa e fisica Serena Giacomin, alla presenza di Tamara Donà, attrice e conduttrice, Luca Perri, astrofisico, Erika Franza, Marketing e Comunicazione Erion e Marco Falorni, autore e regista del Docufilm, non solo si è discusso sull’impatto che l’uomo ha sull’ambiente, ma sono stati dati nuovi spunti di riflessione rispetto a quello che poi lo spettatore avrebbe visto in sala.

Panel Erion WEEE 19 novembre

Erion WEEE ha partecipato al Festival anche il giorno successivo, domenica 19 novembre 2023, in occasione del panelEconomia circolare per le imprese” moderato del giornalista ambientale Emanuele Bompan.

Nella splendida cornice della Sala Maestoso del cinema Anteo Citylife, Giorgio Arienti, Direttore Generale Erion WEEE, è intervenuto all’incontro analizzando il sempre più complesso aumento dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

Quale potrebbe essere la soluzione al problema?

“Per prima cosa bisogna aumentare la consapevolezza delle persone e stiamo lavorando in questa direzione”, risponde il DG “Servirebbe, però, semplificare in modo radicale la raccolta e aumentarne le modalità. Far sì che queste siano più vicine ai cittadini, a dove la gente passa tutti i giorni, nelle scuole. Oggi, inoltre, l’iter autorizzativo per un nuovo impianto di riciclo RAEE richiede sei anni: un tempo lunghissimo. Servono leggi semplici e capillarità, altrimenti difficilmente raggiungeremo gli obiettivi fissati dall’Unione europea. E ne siamo molto lontani.”

Guarda l’intervista

Scopri il calendario del tour autunnale (in continuo aggiornamento) sulla pagina ufficiale nel sito di Erion WEEE.

 

“In Italia più di 1 RAEE su 3 sfugge alla corretta filiera”

“In Italia più di 1 RAEE su 3 sfugge alla corretta filiera”

È quanto emerso dall’indagine “RAEE: Chi l’ha visto?” realizzata da Erion WEEE e Altroconsumo e presentata il 17 ottobre 2023 a Roma alla presenza di numerosi rappresentanti del mondo istituzionale e delle imprese. Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE: “Il Sistema italiano dei RAEE è una best practice. Servono più controlli sui flussi paralleli”

Alla raccolta italiana di quest’anno mancheranno all’appello 3 milioni di grandi RAEE e circa 400 milioni di pezzi di piccoli elettrodomestici. Che fine hanno fatto questi rifiuti? Per rispondere a questa domanda abbiamo chiesto ad Altroconsumo di fare insieme a noi l’indagine che oggi vi presenteremo. Voglio esprimere l’auspicio che questo lavoro serva a far capire alle istituzioni che è necessario andare a cercare questi flussi nascosti di RAEE e bloccarli. Un Paese povero di materie prime come il nostro ha l’obbligo di continuare su questa strada per non sprecare l’opportunità di una vera economia circolare”. Lo ha affermato Gianpaolo Platto, Presidente di Erion WEEE in apertura dell’evento “RAEE: Chi l’ha visto?”, organizzato dal nostro Consorzio per la gestione dei RAEE, martedì 17 aprile 2023 alla Coffee House Colonna di Roma.

 

I risultati dell’indagine di Erion WEEE e Altroconsumo

L’incontro, al quale hanno partecipato ospiti istituzionali e importanti esperti del settore, è stato un momento di approfondimento sul fenomeno dei “flussi paralleli” dei RAEE: ovvero la sistematica intercettazione di questi rifiuti da parte di soggetti non autorizzati, con conseguenze ambientali ed economiche molto pesanti. “Cittadini e operatori non possono essere lasciati soli. Servono regole stringenti, certezza nelle sanzioni, più vigilanza”, ha dichiarato Federico Cavallo, Responsabile relazioni esterne Altroconsumo, Associazione dei consumatori che, insieme a Erion WEEE, ha realizzato l’indagine al centro del convegno. Per sei mesi abbiamo monitorato con dei tracker GPS 370 RAEE (300 grandi apparecchiature e 70 piccole) provenienti da tutte le regioni di Italia”, ha dichiarato Roberto Luppi di Altroconsumo. “Abbiamo realizzato quest’indagine per due motivi. In primo luogo, perché l’Italia è lontana dai target europei di raccolta e riciclo, ed è necessario verificare dove finiscono i rifiuti elettronici che sfuggono al Sistema formale del riciclo. In secondo luogo, perché la corretta gestione dei RAEE consente il recupero differenziato di materiali di cui sono composti, Materie Prime Seconde e Materie Prime Critiche indispensabili per l’economia del nostro Paese”. Irene Pellucchi, specialista di Erion WEEE, ha poi passato in rassegna i risultati dell’indagine evidenziando come: “Ai fini dell’inchiesta è stato considerato valido un campione di 264 RAEE. Di questi, solo 175 (il 66,3%) sono giunti in uno degli impianti accreditati al Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE), rimanendovi per un periodo di tempo sufficiente a poter essere trattati correttamente. In 12 casi, invece, la permanenza dei RAEE nell’impianto accreditato è stata troppo breve per consentire una lavorazione plausibile; mentre altri 15 rifiuti sono stati trasportati in impianti registrati, ma non accreditati e quindi non tenuti formalmente a rispettare gli standard di trattamento riconosciuti dal CdC RAEE. Anche i restanti 62 RAEE monitorati hanno intrapreso un percorso non virtuoso, finendo in alcuni casi addirittura all’estero”.

 

Guarda il video di Altroconsumo

 

La tavola rotonda degli esperti

Controlli sulla filiera, impegno dei cittadini e delle istituzioni, processi di miglioramento del settore. Tanti i punti toccati dalla tavola rotonda seguita alla presentazione dell’indagine. “Un lavoro condotto con metodi scientifici che potrebbero reggere il vaglio anche di dibattimenti processuali”, ha sostenuto, complimentandosi con gli autori, Massimo Planera, Tenente Colonnello Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica. Francesco Iacotucci, Esperto ANCI, Tavolo Tecnico monitoraggio Accordo ANCI CdC RAEE, ha sottolineato l’importanza di “avere chiaro cosa significhi non raggiungere le percentuali di raccolta dei RAEE e capire cosa può essere migliorato nella filiera, a partire da una tracciabilità documentale”. Incentivare per legge la sostituzione dei vecchi elettrodomestici, favorendo il ricambio nelle case degli italiani e un aiuto al comparto industriale e all’industria del riciclo. È l’obiettivo del progetto di legge proposto da Alberto Gusmeroli, Presidente Commissione Attività Produttive della Camera che, nel suo intervento, ha dichiarato l’intenzione di proporre in Commissione l’avvio (in tempi brevi) dell’iter approvativo del provvedimento. Sul tema dei controlli lungo la filiera, Marco Imparato, Direttore Generale APPLIA Italia ha precisato come non si possa chiedere ai Produttori di AEE di contrastare gli illeciti: “Non è sostenibile economicamente, né giusto. – ha detto il dirigente – Bisogna sicuramente aumentare i controlli nei centri comunali, ma non riversare ulteriori spese sui consumatori“. Per Nicola Ciolini, Coordinatore Commissione Ambiente Utilitalia, insieme al contrasto dei flussi paralleli, “andrebbe prevista una politica di incentivi per la raccolta dei RAEE che coinvolga tutti i soggetti della filiera, a partire dai consumatori”. Secondo Giuseppe Piardi, Presidente Assoraee “gran parte dei flussi presi in esame dall’indagine erano già nel sistema, ma sono stati gestiti male.  Bisognerebbe porsi il problema di andare a percorrere la catena che sviluppa e che gestisce il rifiuto per capire dove sono le grosse falle e per riuscire a migliorare le capacità di recupero”. Sono tre le problematiche del sistema secondo Davide Rossi, Presidente dell’osservatorio Optime: la prima – ha detto Rossi – è che il cittadino non conferisce correttamente i RAEE; la seconda è che il prodotto, quando correttamente conferito, non viene gestito in modo opportuno; la terza difficoltà è l’evasione dell’eco-contributo da parte di alcuni operatori che immettono sul mercato dei prodotti elettrici ed elettronici”. Infine, Andrea Scozzoli, Presidente Aires che ha incentrato il suo intervento sul riutilizzo delle AEE: “C’è un tema di controlli, ma anche di burocrazia. – ha detto Scozzoli – Noi come rivenditori dobbiamo ritirare prodotti usati, ma non li possiamo ricondizionare perché sono rifiuti e abbiamo l’obbligo di conferirli agli impianti di trattamento. Banalmente oggi non abbiamo in Italia la possibilità concreta di fare riutilizzo.” 

Il sistema italiano dei RAEE funziona ed è best practice in Europa

La lunga serie di interventi è stata chiusa dal contributo di Fabrizio Longoni, Direttore Generale del Centro di Coordinamento RAEE che ha messo in evidenza l’impegno del Consorzio dei Sistemi Collettivi dei produttori di AEE nel contrasto al fenomeno dei flussi paralleli. “Il 99% dei RAEE Domestici trattati in Italia – ha detto Longoni – è transitato da impianti accreditati dal Centro di Coordinamento. Il vero problema è sapere dove finiscono tutti gli altri. Sul nostro mondo siamo certi di riuscire a fare i controlli e di eliminare dal CdC RAEE chi non è in grado di lavorare correttamente. Il problema è gestire tutto quello che c’è fuori”.

L’eccellenza della filiera è stato il tema di un video-racconto dello Youtuber e influencer Jakidale che, ospite per un giorno di uno dei più importanti impianti di trattamento italiani, ha spiegato ai non addetti ai lavori come funzionano i processi di riciclo delle materie prime contenute nei RAEE.

Le riflessioni finali sono state fatte da Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE che ha aperto il suo intervento sostenendo che in Italia il sistema RAEE funziona ed un modello virtuoso.Siamo capaci – ha detto Arienti – di raccogliere ogni chilo di RAEE in ogni isola ecologica e in ogni angolo del Paese e non solo. Erion WEEE fa economia circolare e, insieme ai Produttori associati, cerca di contribuire a una vera transizione a questo modello economico. Purtroppo, quello che esce dall’indagine che abbiamo presentato non è economia circolare, ma interesse privato di qualcuno che cattura qualche materia prima nel modo più semplice e meno costoso possibile e butta via tutto il resto. Questo è uno scandalo ai danni dell’ambiente, dei cittadini, dell’industria virtuosa del riciclo, ai danni del Pianeta, dei Produttori di AEE e dei loro Consorzi”. Arienti ha poi ricordato che il valore dei RAEE dipende dall’attenzione che si mette nel trattamento di tali rifiuti, come fa l’industria che accetta di lavorare in modo virtuoso. “Erion WEEE – ha concluso il DG – è fermamente intenzionato ad esserci e salvaguardare gli interessi della filiera affinché il sistema italiano continui a essere una best practice”.

Dove finiscono i RAEE? L’indagine di Erion e Altroconsumo: “Servono più controlli e sanzioni”

Dove finiscono i RAEE? L’indagine di Erion e Altroconsumo: “Servono più controlli e sanzioni”

Vi siete mai chiesti dove finiscono i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, più noti con la sigla RAEE? Un’indagine di Erion WEEE e Altroconsumo risponde a questa domanda. Per farlo ha monitorato per sei mesi i percorsi di oltre 300 RAEE. Scoprendo che più di uno su due sfugge alla corretta filiera

Dove finiscono i RAEE, i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, una volta che escono dalle case delle italiane e degli italiani? È la domanda da cui parte un interessante e dettagliato report – anzi, siamo di fronte a una vera e propria inchiesta sul campo – che è stata realizzata da Altroconsumo, la storica organizzazione con più di 300mila aderenti, ed Erion WEEE, il consorzio del sistema Erion dedicato proprio alla gestione dei RAEE. L’indagine “RAEE: Chi l’ha visto?” ha seguito per sei mesi, grazie all’utilizzo di dispositivi satellitare, i percorsi di oltre 300 RAEE dal momento dell’uscita dalle case di consumatrici e consumatori fino alla loro destinazione finale. Scoprendo dati allarmanti.

In Italia più di un RAEE su due sfugge alla corretta filiera, con notevoli ricadute ambientali ed economiche per il Paese. E a ciò va aggiunto il vero e proprio spreco che tale fenomeno illegale comporta, nel senso che senza il monitoraggio e il tracciamento di questi rifiuti finiscono per perdersi anche le preziose materie prime critiche che essi contengono al proprio interno. Tra le destinazioni anomali ci sono soprattutto i Paesi africani – con Senegal, Egitto e Marocco in testa – ma anche zone residenziali e acciaierie italiane.

Per Giorgio Arienti, direttore generale di Erion WEEE, “questa inchiesta evidenzia ancora una volta il cuore del problema: accanto al sistema RAEE italiano, che funziona e porta benefici al Paese, c’è una zona grigia fatta anche di traffici illeciti. Affinché non vengano vanificati gli sforzi dei cittadini e dei soggetti virtuosi che operano nel settore – aggiunge Arienti – è necessario intensificare i controlli lungo tutta la filiera e prevedere sanzioni più dure per chi alimenta questi flussi”.

Leggi anche: Come migliorare il tasso di restituzione dei piccoli RAEE? Le proposte della Commissione agli Stati

Troppi pochi RAEE arrivano al centro di coordinamento 

In Italia sono poco più di 6 su 10 i RAEE, sia di grande che di piccole dimensioni, che in Italia, seguono il corretto percorso che porta a un impianto accreditato in grado di garantirne il corretto riciclo. Gli altri, abbiamo detto, seguono altri percorsi, che sono stati raccontati ieri pomeriggio a Roma in un incontro che ha illustrato i risultati principali dell’indagine di Erion WEEE e Altroconsumo

L’inchiesta, che segue a distanza di quattro anni quella condotta sempre con Altroconsumo su 200 grandi elettrodomestici, ha questa volta previsto il monitoraggio di 370 RAEE (300 grandi apparecchiature e 70 piccole) provenienti da tutte le regioni d’Italia. All’interno del campione analizzato (che, vale la pena di sottolinearlo, non è rappresentativo a fini statistici) sono presenti rifiuti elettronici differenti e appartenenti a quattro  raggruppamenti: R1 (frigoriferi, congelatori, ecc.), R2 (lavatrici, lavastoviglie, ecc.), R3 (televisori, tablet, ecc.) ed R4 (elettronica di consumo e piccoli apparecchi).

raggruppamento raee

Su ognuna di queste apparecchiature vecchie o guaste è stato installato un dispositivo GPS in grado di monitorarne la posizione lungo tutto il percorso, a partire dalla casa in cui si trovava prima del conferimento. A fronte di un campione di 264 RAEE considerato valido ai fini dell’inchiesta (per gli altri 106 la trasmissione è stata interrotta nel luogo del primo conferimento o il trasmettitore è risultato difettoso), solo 175 (il 66,3%) sono giunti in uno degli impianti accreditati al Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE), rimanendovi per un periodo di tempo sufficiente a poter essere trattati correttamente.

In 12 casi (4,5% del campione), invece, la permanenza dei RAEE nell’impianto accreditato è stata troppo breve per consentire una lavorazione plausibile, in linea con gli standard qualitativi dal Centro di Coordinamento RAEE, mentre altri 15 rifiuti (5,7%) sono stati trasportati in impianti registrati ma non accreditati e quindi non tenuti formalmente a rispettare gli standard di trattamento riconosciuti dal Centro di Coordinamento.

Anche i restanti 62 RAEE monitorati (pari al 23,5% del campione) hanno intrapreso un percorso non virtuoso: i rifiuti, infatti, dal luogo di conferimento hanno raggiunto una destinazione diversa da quella prevista, finendo in alcuni casi addirittura all’estero. Questo cluster rappresenta un flusso illegale, perché durante il proprio percorso i rifiuti non sono mai transitati in impianti autorizzati al trattamento sfuggendo così a ogni controllo. Le destinazioni anomale riscontrate sono tra le più varie.

Ad esempio, 3 notebook sono arrivati in Africa; hanno lasciato i porti nazionali e sono approdati in Senegal, Egitto e Marocco. In altri casi, la trasmissione si è interrotta presso zone residenziali dove la batteria del tracciatore si è scaricata o dove il tracciatore è stato rilevato e messo fuori uso. Inoltre, non mancano RAEE gettati in discariche abusive o consegnate direttamente ad acciaierie o attività di recupero e riciclo di metalli ferrosi senza essere lavorati.

Leggi anche: “Puntare sui RAEE è vitale per avere più materie prime critiche”

 

di Redazione EconomiaCircolare.com

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Materia Viva. Un grande successo per il tour estivo che prosegue anche in autunno

Materia Viva. Un grande successo per il tour estivo che prosegue anche in autunno

Dopo tantissime tappe, i premi al Giffoni Film Festival e alla 80ma Mostra del Cinema di Venezia e il passaggio su RAI3, per il Docufilm prodotto da Erion WEEE e Libero Produzioni Televisive si annunciano nuove date, sempre pubbliche e gratuite, fino a fine 2023!

Quattordici tappe in undici Regioni d’Italia e una a Lione, in Francia. È il bilancio del “Materia Viva Summer Tour” che, dal 6 luglio al 27 settembre 2023, ha portato il Docufilm prodotto da Erion WEEE e Libero Produzioni Televisive, a coinvolgere centinaia di spettatori in eventi pubblici e talk di approfondimento sui temi dei RAEE, dell’ambiente e dell’economia circolare.

 

Da Lione a Castiglione delle Stiviere
Dalla prima tappa francese di Lione all’ultima di settembre a Castiglione delle Stiviere, il “Materia Viva Summer Tour” ha percorso migliaia di chilometri con un solo grande obiettivo: essere visto da quante più persone possibili e creare consapevolezza diffusa sull’importanza del corretto riciclo dei dispositivi elettrici ed elettronici a fine vita. Lombardia, Liguria, Campania, Basilicata, Calabria, Toscana, Umbria, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Marche: queste le Regioni toccate dal tour; oltre alla proiezione gratuita, in alcune occasioni si sono svolti anche incontri con i protagonisti del Docufilm e iniziative di micro-raccolta dei rifiuti elettronici. Non solo manifestazioni culturali e momenti di aggregazione; Materia Viva è stato protagonista anche di numerose rassegne cinematografiche tra cui il Giffoni Film Festival, il Marateale, il Reggio Calabria Film Fest e l’80ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un tour realizzato anche grazie all’iniziativa e all’entusiasmo di privati cittadini che hanno contattato direttamente Erion WEEE per proporre una tappa nelle loro grandi o piccole città. Un impegno trasversale che ha riunito grandi e giovani nella riflessione sul rapporto tra l’uomo, la tecnologia e l’ambiente, attraverso le storie e le idee di talent del calibro di Susan Sarandon, Shailene Woodley, Francesca Fialdini, Alessandro Del Piero, Federica Pellegrini, Carlo Conti, Francesco Arca, Tormento e tanti altri volti noti del mondo del cinema, dello sport e della cultura.

Premi cinematografici
Nomi famosi che hanno conferito a “Materia Viva” un carattere pop, capace di comunicare i temi affrontati in modo chiaro e immediatamente comprensibile dal pubblico. Riconosciuto a livello istituzionale dai patrocini del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero della Cultura e del Ministero dell’Università e della Ricerca, il Docufilm ha ricevuto anche l’apprezzamento della critica cinematografica che gli ha attribuito due importanti riconoscimenti. Il primo, arrivato durante la tappa del 21 luglio al Giffoni Film Festival, è il premio “Best Green Documentary” assegnato dal Giffoni Hub a un progetto che “per la qualità del contenuto, per le tematiche trattate, ma anche grazie al coinvolgimento di testimonial e volti noti riesce ad amplificare il messaggio verso le nuove generazioni”. Il secondo, l’8 settembre a Venezia dove Materia Viva ha ricevuto un’edizione speciale del Green Drop Award “per il valore ambientale, educativo e divulgativo di un’opera che riesce a parlare con semplicità e accuratezza ad un vasto pubblico di temi complessi ma fondamentali con le voci del cuore e della ragione di così tanti artisti e tante artiste”.

Le date autunnali del tour di “Materia Viva”
Il 31 agosto 2023 “Materia Viva” è stato trasmesso da RAI 3 e contemporaneamente inserito nel catalogo di RaiPlay nel quale sarà disponibile per i prossimi mesi. La bella notizia è che il tour del docufilm continuerà anche durante l’autunno con cinque (per ora) nuove tappe: lunedì 9 ottobre, dalle ore 10.00, all’Università Iulm di Milano dove la proiezione sarà accompagnata da un talk con Serena Giacomin Tamara Donà; venerdì 20 ottobre, dalle 18.30, l’Envionment Park di Torino ospiterà, insieme al Docufilm, anche un’iniziativa di micro-raccolta di RAEE. Giovedì 26 ottobre, alle ore 21.00, è prevista la tappa di Riolo Terme (RA), mentre sabato 28 ottobre, alle ore 21.00, il Docufilm approderà al Festival della Scienza 2023 di Genova con un talk di Emilio Cozzi. Mercoledì 8 novembre 2023, dalle 10.00, “Materia Viva” arriverà a Rimini per una proiezione speciale nella Sala Gardenia – Hall Est di Ecomondo, la più importante fiera europea per le tecnologie, i servizi e le soluzioni industriali nei settori della green and circular economy.

 

Scopri il calendario del tour autunnale (in continuo aggiornamento) sulla pagina ufficiale nel sito di Erion WEEE.

“RAEE: Chi l’ha visto?”, in diretta streaming il 17 ottobre 2023 alle 17.00

“RAEE: Chi l’ha visto?”, in diretta streaming il 17 ottobre 2023 alle 17.00

Erion WEEE e Altroconsumo presentano un’importante inchiesta sui flussi paralleli dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Un’indagine giornalistica frutto di sei mesi di lavoro su oltre 300 dispositivi a fine vita usciti dalle case degli italiani

Martedì 17 ottobre 2023 a partire dalle ore 17.00 si terrà l’evento “RAEE: Chi l’ha visto?”, organizzato da Erion WEEE, durante il quale verrà presentata l’indagine realizzata insieme ad Altroconsumo: per 6 mesi, grazie all’utilizzo di tracker GPS, 370 RAEE (300 grandi apparecchiature, come lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie, e 70 piccole, come cellulari, personal computer o tablet) sono stati “seguiti” nel loro percorso; dal momento dell’uscita dalle case dei consumatori fino alla loro destinazione finale (lecita o illecita).

 

Una riflessione sui “flussi paralleli” di RAEE
L’appuntamento, aperto dai saluti del Presidente di Erion WEEE, Gianpaolo Platto, sarà l’occasione non solo per porre l’attenzione sui “flussi paralleli” dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (ossia la sistematica intercettazione di questi rifiuti da parte di soggetti non autorizzati, con conseguenze ambientali ed economiche molto pesanti), ma anche per un confronto sulle azioni necessarie per contrastare questo fenomeno. Sebbene l’Italia abbia fatto passi da gigante nella raccolta e nel trattamento dei RAEE, una percentuale ancora piuttosto elevata di questi rifiuti sfugge al sistema formale del riciclo e si disperde in flussi non tracciati e a volte neppure legali, creando danni all’economia e all’ambiente.

Quanti RAEE mancano all’appello?
Lo scorso anno in Italia sono state gestite dai Consorzi del sistema formale circa 360 mila tonnellate di RAEE, con una flessione del 6,2% rispetto al 2021. Il dato pro-capite di RAEE Domestici in Italia si attesta quindi a 6,12 kg per abitante. Per raggiungere i target definiti a livello europeo, l’Italia dovrebbe raddoppiare il suo tasso di raccolta: mancano perciò all’appello quasi 400.000 tonnellate di RAEE Domestici, vale a dire 3 milioni di grandi elettrodomestici (come frigoriferi, condizionatori e lavatrici) e più di 400 milioni di piccoli elettrodomestici (come cellulari, microonde, radio). Una perdita che ha ripercussioni importanti a livello nazionale, ancor più in un periodo di grave carenza di risorse come quello attuale. Dove finiscono quindi i RAEE, i Rifiuti delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, una volta che escono dalle case degli italiani?

Il tema verrà approfondito nel corso dell’evento che verrà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube di Erion a partire dalle ore 17.00.

 

Guarda il video di Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE

La tavola rotonda di approfondimento
Alla presentazione dell’indagine seguirà una tavola rotonda alla quale sono stati invitati: Massimo Planera, Tenente Colonnello Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza energetica; Francesco Iacotucci, Esperto ANCI, Tavolo Tecnico monitoraggio Accordo Anci CDC RAEE; Alberto Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera; Marco Imparato, Direttore Generale di Applia Italia; Nicola Ciolini, Coordinatore Commissione Ambiente Utilitalia; Giuseppe Piardi, Presidente di Assoraee;  Davide Rossi, Presidente di Optime e Marco Simiani, Capogruppo PD alla Commissione Ambiente della Camera.

Le conclusioni della giornata saranno affidate agli interventi dell’Ing. Laura D’Aprile, Capo del Dipartimento per la Transizione ecologica e gli investimenti verdi del MASE, e di Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE.

“RAEE: Chi l’ha visto?” e l’International E-Waste Day 2023
“RAEE: Chi l’ha visto?”, si terrà – non a caso – a qualche giorno dall’International E-Waste Day celebrato ogni anno in tutto il mondo il 14 ottobre; una giornata di sensibilizzazione sui rifiuti elettrici ed elettronici promossa dal WEEE Forum, l’associazione europea dei Sistemi Collettivi di gestione dei RAEE.  L’edizione 2022 dell’IEWD ha coinvolto 194 organizzazioni in 72 Paesi e 6 continenti diversi, con eventi di sensibilizzazione, iniziative speciali e campagne online: anche Erion ha partecipato con differenti iniziative, tra cui l’evento “Greenwashing. La musica deve cambiare”. Il 2023, invece, si svolgerà all’insegna dello slogan “Puoi riciclare qualsiasi cosa con una spina, una batteria o un cavo!” ed ha come obiettivo quello di mettere in risalto la questione dei rifiuti elettronici invisibili, ovvero, come spiega il WEEE Forum: “gli articoli elettronici che spesso non vengono riconosciuti e non vengono adeguatamente riciclati all’interno del flusso di rifiuti appropriato”.

 

Segui l’evento “RAEE: Chi l’ha visto?” in diretta streaming il 17 ottobre 2023 a partire dalle ore 17 sul canale YouTube di Erion.

 

*in attesa di conferma

Tamara Donà: “Il docufilm Materia Viva? Un lumicino di consapevolezza”

Tamara Donà: “Il docufilm Materia Viva? Un lumicino di consapevolezza”

L’attrice e conduttrice interpreta il personaggio guida del docufilm di Erion WEEE e Libero Produzioni “Materia Viva”, che sarà trasmesso su RAI 3 giovedì 31 agosto alle 22. Con Tamara Donà abbiamo parlato di consumo responsabile e di come far arrivare il messaggio della sostenibilità al grande pubblico

Attrice, volto noto della tivù e ora conduttrice di “Take it easy”, trasmissione di grande successo su Radio Monte Carlo: Tamara Donà accompagna spettatrici e spettatori lungo l’intero viaggio di Materia Viva, il docufilm promosso da Erion WEEE e Libero Produzioni per raccontare il rapporto tra l’uomo, tecnologia e ambiente che sarà trasmesso su RAI 3 giovedì 31 agosto alle 22 e che sta facendo il giro dei festival e delle piazze d’Italia con il #MateriaVivaSummerTour.

Con Tamara Donà, che nel film presta il volto al personaggio guida rappresentando la tecnologia, abbiamo riflettuto sull’importanza della comunicazione, in tutte le sue forme, per creare una cultura della sostenibilità.

Le date del Summer Tour di Materia Viva

Tamara Donà, qual è il suo punto di vista sul ruolo del progresso tecnologico e quanto pesa nelle sue scelte personali la consapevolezza che questo progresso porta con sé impatti ambientali spesso molto pesanti?

Siamo tutti chiamati a un esame di coscienza, non abbiamo più scuse e tanti strumenti ci vengono in aiuto. Sempre di più Materia Viva, senza velleità, vuole tentare di accendere un piccolo lumicino dentro di noi, una piccola, nuova consapevolezza. Io, dopo averlo girato e aver parlato con alcuni esperti, ora mi dico che non ho più scuse. Ora sono consapevole che il mio comportamento ha un impatto.

Da persona che si occupa da sempre di comunicazione, quali sono a suo avviso le modalità più adeguate per sensibilizzare il pubblico dei non addetti ai lavori a una maggiore attenzione per la sostenibilità?

Divulgare un messaggio incuriosendo le persone: questa è la missione di chi fa il mio mestiere. Raccontare con parole semplici, rendere appetibile, fruibile. A partire dalle scuole e dagli studenti.

Leggi anche: Luca Perri: Bisogna coniugare ambiente e tecnologia

Pensa che questa torrida estate seguita a lunghi periodi di siccità e costellata di alluvioni e frane possa trasformarsi in un campanello d’allarme efficace per accelerare nella conversione ecologica dell’economia?

Come dicevo prima, ora abbiamo tutti gli strumenti per comprendere che ormai questa conversione non può più essere rimandata. Non possiamo più permetterci di vivere come prima, sprecare le risorse, è ovvio ormai che ognuno di noi nel suo piccolo possa fare qualcosa perché la responsabilità è di ognuno; ma ora sono i nostri governi che devono prendere sul serio la questione, incentivare la transizione ecologica, accompagnare le aziende in questo profondo e radicale cambiamento. Siamo un Paese per certi versi conservatore e certe abitudini radicate sono difficili da estirpare ma da qualche parte bisogna pur iniziare!

Le istituzioni, le imprese e la cittadinanza: se dovesse fare una sua classifica personale, quali sarebbero a suo avviso i soggetti con maggiore responsabilità e dunque da mobilitare nell’immediato per affrontare con più efficacia la crisi climatica?    

I governi tutti per primi, gli Stati Uniti la più grande potenza in grado di poter trascinare tutti. La Cina anche ma anche l’Europa nel suo piccolo dovrebbe iniziare a muoversi seriamente, il nostro governo molto impegnato in battaglie estemporanee: questo cambiamento non può più aspettare perché riguarda la vita di ognuno di noi ma soprattutto dei nostri figli e delle generazioni a venire.

 

di Redazione EconomiaCircolare.com

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Luca Perri: “Materia Viva racconta l’urgenza di coniugare ambiente e tecnologia”

Luca Perri: “Materia Viva racconta l’urgenza di coniugare ambiente e tecnologia”

L’astrofisico e divulgatore Luca Perri è tra i volti noti che hanno partecipato al docufilm Materia Viva, in programma su RAI 3 alle 22 del 31 agosto. Con EconomiaCircolare.com ha discusso di divulgazione “a prova di greenwashing” e di sensibilizzazione, ribadendo l’urgenza di un’azione congiunta tra cittadinanza, istituzioni e imprese per affrontare la sfida climatica

Il documentario Materia Viva, prodotto da Erion WEEE con Libero Produzioni e in programmazione su RAI 3 il prossimo 31 agosto alle 22, è un appello corale a coniugare sviluppo tecnologico e sostenibilità ambientale. Tra i tanti artisti, esperti e addetti ai lavori che contribuiscono a costruire questo viaggio dentro il mondo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche e del loro ciclo di vita c’è Luca Perri. Astrofisico, divulgatore e autore di libri molto apprezzati, Perri utilizza tutti i media possibili per sfatare luoghi comuni sulla scienza e per sensibilizzare il grande pubblico senza rinunciare a strappare una risata. In questo scambio di idee con EconomiaCircolare.com, lo scienziato approfondisce, tra l’altro, la riflessione sul ruolo che può svolgere un documentario come Materia Viva, e più in generale ogni contenuto divulgativo, per rispondere in maniera efficace alla crisi climatica.

Le date del Summer Tour di Materia Viva

Luca Perri, che cosa ci fa un astrofisico e divulgatore scientifico in un docufilm sugli impatti e sul riciclo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche?

Bella domanda (sorride)! Le vie attraverso cui ci sono arrivato sono molteplici. Innanzitutto, lavorando nell’industria dell’aerospazio, che è tra quelle che utilizzano più materie prime critiche in assoluto, la mia ricerca sullo sviluppo tecnologico non poteva non soffermarsi anche su questo aspetto. Poi ha contribuito un lavoro che ho portato avanti nel corso degli anni con Serena Giacomin, meteorologa e climatologa coinvolta peraltro anche nel docufilm Materia Viva: da diverso tempo collaboriamo per monitorare la comunicazione in materia di crisi climatica e di sostenibilità ambientale in generale, cercando di individuare a smascherare le bufale e le dinamiche della disinformazione. Da qui è nata l’attenzione alla questione RAEE e la partecipazione a Materia Viva.

Quali sono a suo avviso i criteri in base ai quali si dovrebbero progettare, immettere sul mercato e “smaltire” queste apparecchiature?
Fortunatamente si fa sempre più largo il concetto di ecodesign: chi progetta un oggetto o un servizio deve andare oltre il concetto, sacrosanto, di efficienza e quindi di vantaggio economico per l’impresa, ma deve considerare l’intero ciclo di vita, dall’approvvigionamento dei materiali a ciò che accade dopo la fine della vita utile. La responsabilità dell’azienda produttrice non si ferma nel momento in cui l’utente acquista il prodotto ma prosegue: quel prodotto non solo deve assicurare un ciclo di vita più lungo possibile, ma soprattutto deve essere concepito in modo tale da essere facilmente smontabile e riparabile e facilmente disassemblabile alla fine dell’utilizzo, in modo che possa essere riciclato.

Da decenni ormai la comunità scientifica lancia allarmi sulle conseguenze della crisi climatica e ambientale e lei stesso nel film descrive il debito ecologico del Pianeta e parla tra l’altro dell’Overshoot day. Perché a suo avviso questi allarmi ancora non producono una radicale revisione delle condotte personali e delle scelte di istituzioni e imprese?

Questa è la domanda da 100 milioni di dollari! In realtà ci sono diverse motivazioni al perché non agiamo. La prima è che l’essere umano da sempre affronta il problema nell’attimo in cui questo si presenta: i nostri meccanismi mentali tendono a premiare un guadagno immediato rispetto a un guadagno futuro. Faccio un esempio: se apro il frigo e trovo un pasticcino dirò “vabbè, la dieta la inizio la prossima volta” e prendo il pasticcino, anche se questo crea un problema nel medio termine. A questo aggiungiamo che in realtà adottare delle contromisure sulla crisi climatica vorrebbe dire assumersi le responsabilità di ciò che abbiamo fatto in passato. A nessuno piace sentirsi dire di aver sbagliato tutto fino a questo momento: vale per le persone ma vale anche per le istituzioni, che per di più hanno un ulteriore problema. Imporre misure efficaci per contrastare la crisi climatica oggi significa prendersi le lamentele mentre i vantaggi arriveranno sul lungo periodo, quando al governo ci sarà qualcun altro. Infine, dobbiamo riconoscere che quando ci viene chiesto di cambiare un’abitudine tendiamo a vedere questa cosa come un sacrificio e non come un investimento per il futuro. Non mangiare il pasticcino nel frigo, per tornare all’esempio, non è percepito come un investimento sulla salute ma piuttosto come un sacrificio. Su queste dinamiche si innesta poi il lavorio dei “mercanti del dubbio”, entità che traggono vantaggio nell’impedire l’azione da parte della società e delle istituzioni e quindi diffondono il dubbio e bloccano il cambiamento.

A proposito di mercanti del dubbio, lei passa buona parte del suo tempo a parlare di scienza e a smontare falsi miti scientifici, affiancando rigore e ironia. Può essere questa una chiave per ottenere dei cambiamenti e di che tipo di cambiamenti si tratta? 

Partiamo col presupposto che io tendo ad affiancare l’ironia perché non so stare serio più di 2 minuti, quindi questa è una mia caratteristica: non so dire se è un problema o un vantaggio. L’ironia per me è una necessità, ma c’è da dire che diversi studi cognitivi dimostrano che un pubblico con un atteggiamento emotivo per così dire positivo è più disposto a recepire delle informazioni.

Certo, ci sono momenti in cui serve essere seri, come davanti alle conseguenze della crisi climatica, ma questo non vuol dire avere un atteggiamento che spaventi le persone. L’ironia aiuta anche a evitare che una persona si chiuda a riccio pensando che tutto sia perduto: quell’atteggiamento rinunciatario andrebbe solo nella direzione della volontà dei mercanti del dubbio. Ecco, essere ironici può aiutare il pubblico a recepire meglio le informazioni: allora ben venga l’ironia!

 

di Redazione EconomiaCircolare.com

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“Materia Viva: un docufilm che informa ed emoziona”

“Materia Viva: un docufilm che informa ed emoziona”

Il 14 luglio RiciclaTv ha dedicato una speciale puntata di Sostenibilitalia al docufilm promosso da Erion WEEE e Libero Produzioni. Ne hanno parlato Giorgio Arienti, Direttore del Consorzio; Marco Falorni, autore e co-regista, e Mattia Teruzzi, scienziato ambientale e volto del docufilm

Il 14 luglio 2023, Sostenibilitalia, il format di RiciclaTv condotto da Monica D’ambrosio e Luigi Palumbo, ha dedicato una puntata speciale a Materia Viva, il docufilm prodotto da Erion WEEE e Libero Produzioni, per raccontare la tecnologia, i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), l’economia circolare, i cambiamenti climatici e le buone pratiche quotidiane che tutti noi dovremmo conoscere e attuare per fare bene al Pianeta e salvaguardare le risorse naturali. I tre ospiti del programma erano Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE, Marco Falorni, autore e regista di Libero Produzioni, e Mattia Teruzzi, scienziato ambientale e talent del docufilm.

 

Arienti: “Un cambiamento è possibile e necessario”
Quanto ne sanno gli italiani di rifiuti elettronici, una delle categorie con maggiore tasso di crescita in Europa e nel mondo? Per Arienti: “Su questo tema, in Italia c’è certamente un gap di consapevolezza che va colmato. Il tentativo che abbiamo fatto con Materia Viva è quello di cercare di arrivare a tutti con un linguaggio più semplice di quello che normalmente usiamo noi addetti ai lavori, e con il coinvolgimento di personaggi noti al grande pubblico che possano servire da richiamo”.  Per il Direttore Generale di Erion WEEE, i messaggi chiave del docufilm sono due: “Il primo è quello di provare a far capire che un cambiamento è necessario. Non possiamo più permetterci di vivere come se avessimo risorse illimitate. Abbiamo un Pianeta solo e dobbiamo essere consci del fatto che non è più possibile vivere come abbiamo fatto fino ad oggi. Il secondo messaggio è far capire che il cambiamento non è solo necessario, ma possibile, partendo dai tanti piccoli gesti quotidiani che ciascuno di noi compie senza pensare a quanto questi possano rendere il futuro più sostenibile”. Arienti ha inoltre evidenziato l’ampia gamma delle tematiche affrontate da Materia Viva che, ha detto: “Non parla soltanto di RAEE, ma anche di sostenibilità ambientale e di economia circolare: temi all’interno dei quali i rifiuti elettronici possono giocare un ruolo importante. Questo progetto fa parte di “DirefareRAEE”, un programma molto strutturato di comunicazione, che è iniziato nel 2022 e andrà avanti fino ai primi mesi del 2024, con il quale abbiamo cercato di spiegare ai cittadini italiani, che cosa sono i rifiuti elettronici, perché sono importanti dal punto di vista ambientale ed economico e come bisogna fare per disfarsene in modo corretto. Il piano si è articolato in una serie di iniziative, tra cui: campagne Adv su testate generaliste; iniziative di comunicazione nelle città di Roma, Napoli, Milano e il podcast “Effetto Farfalla”, che è andato in onda su diverse piattaforme. Oltre a questi progetti, abbiamo cercato di investire in formazione, lanciando in collaborazione con ENEA e il CDCA un piano borse di studio annuali destinate a dieci laureati per la loro specializzazione in discipline come la gestione dei rifiuti elettronici e la comunicazione ambientale”.

 

Falorni: “Un lavoro di squadra che riesce ad emozionare”
Marco Falorni
, uno degli autori di Materia Viva e co-regista con Stefania Vialetto e Andrea Frassoni, ha raccontato: “Fare questo progetto è stata una sfida, perché ci siamo trovati di fronte a un problema che ci toccava da vicino, ma che ci poneva davanti a un foglio bianco tutto da scrivere. Gli ideatori veri sono stati i colleghi di Erion WEEE, che ci hanno stimolato e ci hanno dato il la per poter produrre quest’opera. È stato un lavoro di squadra. Noi non siamo tecnici del settore, loro ci hanno affidato questi contenuti molto specifici e si sono lasciati guidare da noi per cercare di colpire le persone”. Falorni ha poi spiegato una delle chiavi narrative del docufilm: “Ci siamo immaginati che la tecnologia avesse una fisicità e che ricordasse alle persone come trarre benefici anche dal fine vita dei dispositivi elettrici ed elettronici. Noi pensiamo di risolvere la questione mettendo i RAEE nei cassetti, ma il problema continua a esistere. Da qui la scelta di affrontare le varie tematiche parlando di traffici illeciti, cambiamenti climatici, terre rare e tanto altro. Abbiamo cercato di rendere popolare questo problema, raccontandolo in modo semplice e riuscendo addirittura ad emozionare”.

Teruzzi: “Ognuno di noi può avere un impatto positivo sul Pianeta”
Mattia Teruzzi, uno dei volti più apprezzati di Materia Viva, è intervenuto sull’Overshoot Day, ovvero il giorno del superamento terrestre, che indica, a livello teorico, la data nella quale l’umanità consuma per intero le risorse prodotte dal pianeta nel corso dell’anno. Nel 2023, tali risorse a nostra disposizione finiranno il 2 agosto. “È una situazione difficile che esiste da anni e su cui ci stiamo muovendo in ritardo”, ha detto l’esperto aggiungendo: “Tante politiche internazionali si focalizzano troppo sui cambiamenti climatici e troppo poco sulla difficoltà di reperimento delle risorse. L’Overshoot Day è un limite virtuale, ma che ci fa pensare, ogni anno, quanto sia notevole l’impronta ecologica dell’essere umano. Spero che questa importante iniziativa riesca a farci ragionare anche sul fatto che siamo l’unica specie sulla faccia della Terra in grado di fare qualcosa. Ogni singola persona ha la possibilità di lavorare per il Pianeta e di avere su esso un impatto positivo”.

 

Guarda on-demand l’intera puntata di Sostenibilitalia del 14 luglio 2023 

Scopri tutte le date del Materia Viva Summer Tour

Campobasso e Milano inaugurano un eco-totem e un’eco-isola per la raccolta dei piccoli RAEE

Campobasso e Milano inaugurano un eco-totem e un’eco-isola per la raccolta dei piccoli RAEE

I due punti di raccolta innovativi sono stati installati, grazie alla collaborazione di SEA e Amsa, nell’ambito del progetto europeo RENEW finanziato dall’EIT Raw Materials al quale Erion partecipa insieme ad altri cinque partner internazionali. L’obiettivo è quello di facilitare il conferimento, da parte dei cittadini, dei piccoli dispositivi elettrici ed elettronici a fine vita

Il 21 e il 28 giugno 2023, a Campobasso e Milano sono stati inaugurati un eco-point e una eco-isola per la raccolta dei piccoli Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). Le due iniziative rientrano nell’ambito di RENEW, progetto europeo di ricerca al quale Erion partecipa, insieme ad altri cinque partner internazionali, con il Team Strategic Development & Innovation (SDI). In particolare, i nostri esperti sono impegnati nello sviluppo di due degli obiettivi di RENEW: incrementare la raccolta dei piccoli rifiuti elettronici attraverso l’attivazione sul territorio nazionale di eco-point e organizzare attività di comunicazione per la promozione di comportamenti sostenibili.

L’eco-point presidiato di Campobasso
L’eco-point di Campobasso è stato inaugurato lo scorso 21 giugno, grazie a una collaborazione tra SEA Spa ed Erion. La struttura sorge nell’ex edicola di Viale Insorti d’Ungheria, utilizzata in passato come infopoint sulla raccolta generica dei rifiuti. Dal 28 giugno, data di apertura al pubblico, la nuova postazione, presidiata da personale specializzato, fornisce un duplice servizio: da un lato permette ai cittadini di ricevere informazioni sui RAEE e sui benefici del riciclo e, dall’altro, consente di conferire, gratuitamente i propri piccoli RAEE come, ad esempio, tablet, PC, smartphone, lampadine, pile e TV, nonché i Rifiuti di Pile e Accumulatori portatili. “Quest’iniziativa potenzia la raccolta e fornisce un’ulteriore opportunità ai cittadini di Campobasso, che potranno ora usufruire del servizio lanciato con una campagna informativa dedicata”, ha dichiarato Stefania Tomaro, Amministratore unico di SEA Spa. “Siamo davvero felici che sul territorio vengano realizzati progetti come questo. Fare comunicazione ai cittadini è fondamentale, ma è altrettanto importante poi che quest’ultimi abbiano la possibilità di mettere in pratica in modo semplice i comportamenti virtuosi” ha detto Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE “Grazie a SEA, e grazie a EIT Raw Materials che ha finanziato quest’iniziativa, possiamo contribuire a un cambiamento reale capace di creare benefici ambientali, economici e sociali”.

L’eco-point di Campobasso


L’eco-isola di Milano
Il 28 giugno è stata la volta di Milano dove, grazie alla collaborazione fra Erion e Amsa, è stata ufficialmente inaugurata l’eco-isola dell’Iper Portello. La struttura, nata anch’essa nell’ambito del progetto RENEW, si aggiunge a quelle già presenti nei nove Municipi della città, per dare ai milanesi un’ulteriore possibilità di conferimento dei loro piccoli RAEE e per rendere l’operazione semplice e immediata, grazie al posizionamento del cassonetto in un punto molto frequentato, luogo di incontro e di shopping. Grazie a un sistema di raccolta intelligente, i cittadini possono accedere all’eco-isola autenticandosi con la tessera sanitaria e conferire in totale autonomia i RAEE con dimensioni massime di 25 cm x 25 cm. Si tratta di quelli del Raggruppamento R4 (piccoli elettrodomestici), come tablet, smartphone, mouse, radiosveglie, smartwatch, e-cig, lettori mp3, tostapane, cavi, caricatori e tanto altro. Durante il primo anno, il nuovo cassonetto fungerà anche da punto di incontro per lo svolgimento di iniziative di sensibilizzazione, sviluppate da Erion e Amsa, sull’importanza del riciclo dei RAEE per il recupero e il reinserimento delle Materie Prime Seconde, comprese le Materie Prime Critiche (CRM), in nuovi cicli produttivi. “Non è più il momento delle parole. Se davvero vogliamo raggiungere il target di raccolta RAEE imposto dalla Commissione Europea (pari a oltre 10 kg ad abitante) dobbiamo passare ai fatti. Come? Innanzitutto, dobbiamo comunicare e fare sensibilizzazione: gli italiani non sanno cosa sono i RAEE e non sanno come si fa la raccolta differenziata di questi rifiuti. E poi è necessario semplificare la vita del cittadino: conferire il joypad che non si usa più, le auricolari rotte, il vecchio smartphone… deve essere semplice, al pari del conferimento degli altri rifiuti domestici. Perché, se fare la cosa giusta diventa difficoltoso, anche i più virtuosi lasciano perdere. Bisogna incrementare le modalità di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici: e progetti come questo, realizzati in luoghi strategici della città, sono particolarmente importanti perché realizzano questa possibilità.ha dichiarato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEEPer questo siamo davvero felici che AMSA e EIT Raw Materials ci abbiamo voluti appoggiare in questa iniziativa, che speriamo possa essere un esempio positivo da replicare ovunque ce ne sia l’occasione”.

 

L’eco-isola dell’Iper Portello a Milano


La raccolta dei RAEE in Italia
I piccoli RAEE, complici le dimensioni ridotte, sono quelli maggiormente soggetti a comportamenti non appropriati da parte dei consumatori. Da una Ricerca realizzata da Ipsos per Erion emerge che la maggior parte degli italiani non è a conoscenza dei benefici ambientali del corretto conferimento dei RAEE. L’indagine ha rilevato che l’81% dei cittadini tiene un apparecchio elettronico senza usarlo, mentre il 61% non lo butta anche se rotto. Cosa frena dunque i cittadini a un corretto conferimento? Il 39% pensa di poterlo riparare, mentre il 30% di poterne utilizzare le parti di ricambio, il 23% dichiara ancora di non conoscere la corretta procedura di smaltimento e il 15% ha difficoltà nel raggiungere un centro di raccolta. Inoltre, 1 italiano su 2 ancora non conosce il significato della parola RAEE e 2 su 3 non sanno come conferire correttamente i propri rifiuti elettrici ed elettronici. Infine, 1 italiano su 6 di disfa dei piccoli RAEE gettandoli nell’indifferenziata, nel cassonetto stradale o nel bidone della plastica, mentre un grosso quantitativo di questi rifiuti – anche se rotto e inutilizzabile – resta dimenticato nei cassetti, nelle cantine e nelle soffitte.  Una mancata opportunità se si pensa che è proprio questa tipologia di rifiuto a contenere un maggiore quantitativo di Materie Prime Critiche, materiali di cui il nostro Paese è povero, ma che sono essenziali per lo sviluppo di settori ritenuti strategici per l’economia italiana. Secondo i dati dell’ultimo Studio realizzato da The European House – Ambrosetti per Erion, la nostra produzione industriale dipende, per 686 miliardi di euro, pari al 38% del PIL al 2022, dalla disponibilità di CRM.