back

Il futuro del Tessile sostenibile: Erion Textiles tra networking e nuove normative

Il 17 giugno 2024 il Consiglio dell’Unione europea ha espresso un orientamento generale sulla riforma della Direttiva Quadro sui Rifiuti. Ora la presidenza ungherese potrà avviare nuovi colloqui con l’Europarlamento per arrivare a un testo definitivo

Una primavera-estate 2024 ricca di appuntamenti per Erion Textiles che continua ad attendere l’approvazione della normativa europea di istituzione dei regimi di Responsabilità Estesa del Produttore per il settore tessile, partecipando a numerosi eventi nazionali e internazionali dedicati al tema.

Tre eventi di approfondimento con Luca Campadello

Il 23 maggio 2024, Luca Campadello, Manager SDI di Erion, è volato a Copenaghen per partecipare alla tavola rotonda “Paving the way for a separate collection of Textiles in 2025” organizzata in occasione del Global Fashion Summit 2024 svoltosi nella capitale danese. L’incontro ha riunito produttori e rappresentanti delle istituzioni europee per discutere dell’attuazione della raccolta differenziata dei tessili prevista per il 2025 e dell’introduzione dell’EPR nel contesto della revisione in corso della Direttiva Quadro sui Rifiuti. Durante la sessione, i partecipanti sono stati aggiornati sullo stato della raccolta nei diversi Stati Membri, sulle posizioni del Parlamento europeo e della Commissione europea e dei singoli Stati Membri sulla Direttiva e hanno condiviso le loro priorità chiave per l’EPR. Il 31 maggio sempre Campadello ha tenuto un intervento all’interno del webinar del percorso di formazione “Fiber4ward”, organizzato da Next Technology Tecnotessile di Prato, nell’ambito del progetto europeo Transitions. Nel corso del suo intervento, rivolto al personale di aziende del settore tessile, nonché agli studenti e ai docenti di moda, il manager ha affrontato tematiche chiave come la Responsabilità Estesa del Produttore, le nuove opportunità per la filiera, il Passaporto Digitale dei Prodotti e i sistemi di raccolta dei prodotti tessili a fine vita. Il 12 giugno, Campadello ha tenuto infine uno speech, nell’ambito del Green Med Expo & Symposium di Napoli, dal titolo “Il futuro ruolo dei Consorzi di Produttori” nel Convegno “Strategia europea per un Tessile sostenibile e circolare. La Comunicazione strumento essenziale per favorire il cambiamento”.

Prossimo appuntamento il 9 luglio a Milano

Erion Textiles sarà presente anche all’Assemblea Generale dell’ACIMIT (Associazione dei Costruttori Italiani di Macchinari per l’Industria Tessile) prevista per il prossimo 9 luglio a Milano. L’evento Riciclo e transizione sostenibile dell’industria tessile-moda. Il contributo delle tecnologie italiane” sarà un momento per riflettere sugli obiettivi di transizione ecologica dell’industria tessile e della moda e su come essi offrano ai fornitori di tecnologie l’occasione di inserire la propria capacità progettuale e produttiva in una nuova catena del valore globale. “ACIMIT – scrivono gli organizzatori – intende sostenere e valorizzare i progetti di innovazione delle proprie associate, favorendo il dialogo e la collaborazione tra queste e gli altri protagonisti dell’economia circolare: istituzioni, aziende tessili e brand, consorzi EPR, hub per il riciclo post-consumo, mondo della ricerca.”

Normativa sul tessile. A che punto siamo?

Erion Textiles segue molto da vicino i lavori dell’Unione europea sulla revisione della Direttiva Quadro che punta all’obiettivo generale di ridurre gli impatti ambientali associati alla produzione e alla gestione dei rifiuti tessili e alimentari. Lo scorso 17 giugno il Consiglio dell’Ue ha adottato la sua posizione (“orientamento generale”) sulla revisione puntando, ha dichiarato Alain Maron, Ministro della transizione climatica, dell’ambiente, dell’energia e della democrazia partecipativa del governo della regione di Bruxelles-Capitale “a una prevenzione dei rifiuti prodotti dal fast fashion e a facilitare il riutilizzo. Dato che i comparti alimentare e tessile sono rispettivamente al primo e al quarto posto per intensità di risorse, l’accordo odierno rappresenta un passo fondamentale verso un’economia europea più sostenibile e circolare.” 

Come dovrebbe cambiare la filiera del post-consumo?

L’attuale Direttiva Quadro sui Rifiuti, già in vigore dal 2008, obbliga gli Stati Membri a garantire la raccolta differenziata dei prodotti tessili destinati al riutilizzo, alla preparazione per il riutilizzo e al riciclaggio entro il 1º gennaio 2025. Secondo l’approccio generale, entro la fine del 2028 la Commissione europea valuterà la possibilità di fissare obiettivi specifici di prevenzione, raccolta, preparazione per il riutilizzo e riciclaggio del settore dei rifiuti tessili. La proposta di revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti prevede regimi armonizzati di Responsabilità Estesa del Produttore in virtù dei quali i marchi di moda e i produttori tessili saranno obbligati a finanziare i costi di gestione dei rifiuti tessili. Tali regimi potranno essere istituiti fino a 30 mesi (l’Europarlamento ha proposto 18) dopo l’entrata in vigore della suddetta Direttiva e il Consiglio ha convenuto di includere le microimprese nel loro ambito di applicazione. L’orientamento generale prevede poi che il livello dei contributi potrà essere modulato (con bonus e malus) sulla base della circolarità e delle prestazioni ambientali dei prodotti tessili (nota come eco-modulazione) tramite parametri che verranno definiti all’interno del pacchetto di norme del Regolamento per l’ecodesign dei prodotti sostenibili (ESPR). In maniera del tutto inaspettata, a seguito della forte richiesta di alcuni Ministeri tra cui quello francese, l’orientamento generale ha previsto che, in aggiunta ai requisiti definiti dall’ESPR, i singoli Stati Membri potranno volontariamente imporre tariffe più elevate alle imprese che seguono pratiche industriali e commerciali di fast fashion.  Esprimendo la sua posizione, il Consiglio ha introdotto “disposizioni specifiche per gli Stati Membri in cui vi è una significativa quota di prodotti tessili di seconda mano commercializzati. Tali Stati Membri potranno chiedere anche agli operatori commerciali che si occupano di rivendere i capi di seconda mano di finanziare i costi della gestione dei rifiuti, anche se in maniera inferiore rispetto ai Brand che commercializzano nuovi prodotti”. L’orientamento generale ha infine riconosciuto un ruolo ai soggetti dell’economia sociale (compresi gli enti di beneficenza, le imprese sociali e le fondazioni) all’interno dei sistemi di raccolta che verranno organizzati dai Consorzi.

L’iter legislativo e le prossime tappe

Il passaggio del Consiglio ha dato il via libera alla presidenza di turno (Ungheria) che ha posto all’interno delle sue priorità la definizione, entro il 31 dicembre 2024, di un testo di compromesso tra Parlamento e Consiglio sulla Direttiva Quadro sui Rifiuti. Secondo i dati pubblicati dal Consiglio l’Ue genera anche 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili all’anno. L’abbigliamento e le calzature rappresentano da soli 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti, pari a 12 kg di rifiuti per persona ogni anno. Attualmente solo il 22 % di tali rifiuti è raccolto separatamente per il riutilizzo o il riciclaggio, mentre il resto è spesso incenerito o smaltito in discarica”.