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“In Erion per lavorare sulle grandi sfide delle filiere EPR”

Intervista a Marco Sala, nuovo Direttore Operativo del Sistema Erion

Dal 16 gennaio 2024 il Sistema Erion ha un Direttore Operativo. Marco Sala conosce bene la filiera dei rifiuti tanto da aver sviluppato in soli tre anni uno dei più innovativi impianti di trattamento delle plastiche in Italia. ErioNews lo ha intervistato per conoscere meglio il suo ruolo e la sua visione sulla Responsabilità Estesa del Produttore.

 

Marco, dopo tre anni negli impianti di trattamento sei ritornato in forza in un Sistema EPR. Quali saranno le tue mansioni in qualità di Direttore Operativo?
Il prossimo ottobre Erion compirà quattro anni di vita. Dall’inizio delle sue attività nella filiera dei rifiuti il Sistema è cresciuto in modo esponenziale: sono nati nuovi Consorzi attivi in diversi settori, si è ampliato l’organigramma e sono stati creati servizi sempre più vicini ai nostri Produttori. Per rendere questa bellissima macchina ancora più efficiente seguirò da vicino le attività di alcuni team e, insieme a questi, affinerò i processi operativi per renderli sempre più in linea con la missione di Erion: essere il miglior Sistema di Responsabilità Estesa del Produttore operante in Italia.

Al tuo arrivo in Erion che tipo di azienda hai trovato, com’è cambiato il mondo dei Consorzi?
Il mondo dei Consorzi è cambiato ampliandosi a nuovi settori della Responsabilità Estesa del Produttore: come, ad esempio, i prodotti del Tabacco e il Tessile. Erion ha anticipato questo cambiamento ampliandosi a nuove filiere. Il Sistema multi-consortile riunisce al suo interno tante persone con modi di lavorare molto diversi tra di loro, e per questo molto belli, ma che devono sempre puntare agli obiettivi fissati dall’azienda e dal contesto normativo in cui essa agisce. La sfida diventa appassionante quando si è tutti convinti di lavorare per gli stessi target.

Lo smart working aiuta o complica questo obiettivo?
Il fatto di non vedersi tutti i giorni in ufficio obbliga le persone, a ragionare e lavorare in modo differente.  Come in tante aziende che hanno sposato questa forma di lavoro agile, molte cose funzionano, altre meno. Anche in Erion abbiamo margini di miglioramento.

Quale strategia bisogna attuare per migliorare?
Occorre un ulteriore sforzo di coordinamento da parte dei nostri ottimi manager che sono chiamati a motivare le proprie persone a dare sempre il meglio delle loro possibilità. Il ruolo del manager diventa centrale e la determinazione delle aree rappresenta un elemento fondamentale per portare a risultati crescenti.

Il Sistema Erion ha diverse sfide davanti a sé. Ne citiamo quattro: aumentare la raccolta dei rifiuti elettronici e delle batterie, rafforzare l’azione sul packaging, sottoscrivere l’accordo di Programma per il Tabacco, prepararsi all’arrivo della normativa sul tessile. Da dove si parte e come si affrontano queste sfide?
Sono tutte sfide importanti. Aumentare la raccolta di RAEE e Batterie è un problema che è discusso da sempre, nonché uno di quelli più difficili da risolvere a livello nazionale per una serie di ragioni evidenti come, ad esempio, il fatto che la raccolta sia affidata ai comuni. I Consorzi come Erion WEEE possono fare attività di sensibilizzazione verso il cittadino, ma rimangono sempre un player che raccoglie quello che arriva dalle isole ecologiche e dai negozi: se la raccolta non c’è per noi l’impresa è ardua. Oggi il Centro di Coordinamento RAEE raccoglie, trita e lavora il 100% di quello che arriva dai comuni e dai negozi. Per aumentare la raccolta bisogna spingere il cittadino a differenziare i propri rifiuti elettronici in modo puntuale e rendere molto più semplice il loro corretto conferimento. Sono le uniche soluzioni immediate.

Da dove passa lo sviluppo di Erion Packaging?
Tutti i produttori di AEE hanno a che fare con la gestione dei relativi imballaggi. Lo sviluppo del nostro Consorzio in questa filiera passa dalla capacità di riuscire a offrire una soluzione semplice ai nostri Produttori per l’assolvimento dei loro obblighi EPR. Garantire un servizio “one stop shop” è la chiave vincente. L’obiettivo principale è quello di raccogliere gli imballaggi dal settore industriale che in questo momento ha pochi servizi a propria disposizione, a differenza di quanto accade per la raccolta nel settore domestico.

Parliamo di Erion Care ed Erion Textiles, i due Consorzi più giovani.
La sfida EPR sui prodotti del tabacco è completamente nuova. Erion Care è l’unico Consorzio del settore del. Tabacco e la formalizzazione dell’Accordo di Programma con il MASE, l’ANCI, Utilitalia e Assoambiente è fondamentale per farlo partire. Noi siamo pronti. In questo settore il nostro ruolo è molto ampio, perché non esiste un centro di coordinamento nazionale sul tabacco e, soprattutto, perché al momento siamo l’unico Consorzio in questo settore. Ciò comporta la responsabilità di garantire un servizio ai Produttori e alla comunità. Quella sul Tessile è la sfida del domani nel senso che manca ancora una parte di normativa a livello europeo. Se ragioniamo in termini di volumi, questa filiera può essere considerata addirittura più impattante di quella dei RAEE. Tutti abbiamo a casa vestiti che oggi non vengono raccolti in maniera corretta e che finiscono chissà dove. È una settore che in termini di quantità sarà molto importante e che permetterà di gestire un altro tipo di rifiuto domestico, quello tessile, togliendo flussi dalla raccolta indifferenziata.

Cosa significa per te essere un Sistema EPR efficiente e come lo si rende tale?
La logica di un sistema EPR è quella secondo cui il Produttore si prende carico dei rifiuti generati dai prodotti che immette sul mercato. Secondo la Responsabilità Estesa del Produttore quest’ultimo non smette di pensare al proprio prodotto una volta terminate le fasi di sviluppo, vendita e assistenza, ma continua fino alla gestione del fine vita. Nei Sistemi EPR l’efficienza non è, dunque, meramente economica, ma coinvolge anche altri aspetti come le prestazioni ambientali. Raccogliere i CFC (clorofluorocarburi) dai frigoriferi non è un’operazione che ha valore economico positivo, anzi rappresenta un costo, ma non compierla significherebbe fare male all’ambiente. I sistemi EPR sono soggetti importanti che controllano le operazioni e devono porsi questi obiettivi ambientali addirittura prima di quelli economici. Avendo Erion quote di mercato importanti, deve porsi come leader ed essere efficiente e competitivo, guardando sempre agli aspetti sociali e ambientali.

In questi anni Erion ha espresso tanti progetti di sensibilizzazione per invitare i consumatori a conferire correttamente i propri rifiuti. Quale ti ha colpito di più e perché?
Devo dire che tutti i Consorzi che hanno lanciato campagne di sensibilizzazione e informazione lo hanno fatto con idee innovative e immediatamente percepibili da parte del consumatore. Ovviamente DireFareRAEE di Erion WEEE è l’iniziativa più visibile grazie a progetti come Materia Viva ed Effetto Farfalla che hanno riunito intorno al tema della raccolta differenziata dei rifiuti elettronici centinaia di migliaia di cittadini. Non è da meno Energia al Cubo di Erion Energy che ha portato in tante città e scuole del Paese la scatolina gialla raccogli pile, permettendo a grandi e piccoli consumatori di concretizzare il loro impegno nella raccolta di questi rifiuti che troppo spesso vengono abbandonati nei cassetti di casa o gettati nel sacco dell’indifferenziata o nel bidone della plastica. Infine, ricordo la campagna “Senza Filtri” di Erion Care che ha portato su importanti testate nazionali il messaggio contro l’abbandono indiscriminato dei mozziconi nei luoghi pubblici. Un ultimo richiamo è quello ai corsi “Ecodesign The Future” che, per tre anni, ha visto Erion Packaging, Erion Energy ed oggi Erion WEEE impegnati nella diffusione del valore dell’eco-progettazione in un corso gratuito che ha coinvolto moltissimi di studenti universitari. Un passo verso la creazione di quei green jobs tanto necessari alla transizione ecologica.