“Le nuove sfide della transizione ecologica per le imprese italiane. Tra gli alti costi dell’energia, delle materie prime e della crisi climatica”. Il tema dell’undicesima edizione degli Stati Generali della Green Economy, organizzati a Ecomondo l’8 e il 9 novembre 2022, richiama l’attenzione sul particolare momento che sta vivendo l’economia italiana. Segnata, precisa il Consiglio Nazionale della Green Economy, “da notevoli difficoltà, con una forte ripresa dell’inflazione, con le avvisaglie di una nuova recessione, con prezzi ancora troppo alti del gas e dell’elettricità, in uno scenario di timori e incertezze generate dalla guerra scatenata in Europa dalla Russia contro l’Ucraina”.
La transizione ecologica come volano dell’economia
L’evento si è aperto l’8 novembre 2022 con la sessione plenaria moderata dalla giornalista de Il Sole 24 Ore, Celestina Dominelli. Primo ospite di giornata è stato Lorenzo Cagnoni, Presidente di Italian Exhibition Group: “La gran parte delle imprese intervistate per il Rapporto che verrà presentato oggi ritiene la transizione ecologica una necessità e attribuisce al Sistema Paese Italia un ruolo guida in questo processo di transizione, perché chi compie questa scelta si troverà nel gruppo avanzato delle economie mondiali”. Irene Priolo, Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna ha poi evidenziato come “L’integrazione fra i temi ambientali è fondamentale e non possiamo pensare che l’energia metta da parte il tema del contrasto ai cambiamenti climatici, perché altrimenti avremo problemi da gestire sui cambiamenti climatici che saranno nettamente superiori, dal punto di vista dell’impatto dei costi, a quelli legati alla transizione ecologica”. Nel suo video intervento Paolo Gentiloni, Commissario europeo per gli affari economici e monetari, ha introdotto i lavori sostenendo: “Questo incontro si tiene in un momento in cui il tema dell’energia non è mai stato così centrale nel dibattito pubblico tra emergenza climatica, taglio delle forniture di gas dalla Russia, aumento dei prezzi e ricadute negative sull’economia. Alcuni ritengono che la transizione ecologica debba essere messa in secondo piano o perfino accantonata. Io penso che sarebbe un grave errore. Oggi la sicurezza energetica e il contrasto al caro energia passano dalla transizione ecologica, che prevede l’efficienza energetica e l’utilizzo di energie prodotte da fonti rinnovabili. Il futuro appartiene alle energie pulite e accelerare la loro diffusione è una delle nostre priorità”.
Edo Ronchi: “Sulla transizione ecologica è in ritardo il 19% delle imprese italiane”.
“Dopo la pandemia speravamo in una ripresa e invece è arrivata la guerra In questo contesto ci è sembrato opportuno sentire direttamente le imprese sulla transizione ecologica”, ha detto Edo Ronchi presentando la Relazione sullo stato della Green Economy 2022. Nel suo intervento, il rappresentante del Consiglio Nazionale, ha poi aggiunto che: “Abbiamo intervistato mille imprenditori italiani di diversi settori, dal manifatturiero alla comunicazione, e l’86% di loro ha dichiarato di avere un’attenzione elevata o buona sul tema della transizione ecologica, anche se solo un 35% degli intervistati ha dichiarato di avere un buon livello di conoscenza del tema”. Secondo il Rapporto le preoccupazioni principali delle nostre imprese riguardano i costi dell’energia (86%), le difficoltà di approvvigionamento e gli alti prezzi delle materie prime (72%) e le crisi sociali ed economiche nel mondo (60%). Ronchi ha poi ricordato che per “l’83% degli imprenditori la transizione ecologica rappresenta un cambiamento necessario per affrontare la crisi climatica e la scarsità di risorse naturali e poter puntare su un futuro prospero”. Un dato di particolare rilievo è stato quello sul posizionamento complessivo delle imprese italiane nel processo di transizione ecologica che, secondo la Ricerca, “vede in stato avanzato il 45% degli intervistati, con un 26% che ha dichiarato di essere appena partito, mentre il 19% (prevalentemente piccole aziende del Sud Italia) ha ammesso di essere in forte ritardo. Anche per Ronchi una delle misure essenziali per la transizione ecologica in Italia passa dallo sviluppo delle energie rinnovabili “che devono crescere in modo esponenziale entro il 2030. – ha detto l’ex ministro dell’Ambiente – Per farlo bisogna contrastare con più decisione l’ignoranza e i pregiudizi sui vantaggi economico-ambientali e sulle possibilità tecniche delle rinnovabili”.
La versione degli esponenti politici
All’intervento di Ronchi hanno fatto seguito quelli dei rappresentanti della politica, a partire da Simona Bonafè, Deputata del Partito democratico: “Ha colpito anche me – ha detto la parlamentare – il dato delle piccole e piccolissime imprese che fanno fatica ad agganciare la transizione ecologica. Mentre in Europa è caratterizzata da medie e grandi imprese, la particolarità della piccola impresa è prevalentemente italiana. L’Italia, pur con questa caratterizzazione, rimane al top dal punto di vista del riciclo e degli altri parametri usati per classificare un paese come davvero circolare”. Nel suo intervento Maria Alessandra Gallone, Forza Italia, ha dichiarato: “Noi italiani siamo un popolo di trasformatori con capacità enormi che ci permettono di trasformare le materie prime dei rifiuti e impiegarle in nuovi cicli produttivi. Per andare ancora più avanti ci vuole l’innovazione tecnologica che fanno le imprese, ma con le istituzioni che devono essere al loro fianco”. Infine, Gianni Pietro Girotto, esponente del Movimento 5 Stelle, ha ribadito la necessità di puntare sulle comunità energetiche. “Su questo tema siamo indietro come conoscenza e non possiamo permetterci di ignorarlo perché a prevedere la creazione di comunità energetiche è una direttiva europea che la legge italiana deve rispettare e non stravolgere”.
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