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Regolamento batterie, a dicembre l’accordo politico e da aprile obbligatorio in tutti gli Stati

Lo annuncia a Ecomondo il funzionario Ue Mattia Pellegrini durante la presentazione della ricerca di Erion sul Regolamento batterie. L’autore dello studio, Federico Magalini: “Fare presto, l’Italia ha poco tempo per aumentare i tassi di raccolta”. La panoramica di un intervento normativo centrale per i prossimi decenni

Il nuovo Regolamento batterie elaborato dalla Commissione europea è in fase d’arrivo. Il prossimo 9 dicembre è previsto, infatti, l’ultimo trilogo, il negoziato in cui si troverà l’accordo politico definitivo tra i rappresentanti degli Stati membri e le istituzioni di Bruxelles. Serviranno poi alcune settimane per gli interventi di rifinitura ma, ha assicurato la prossima presidenze di turno del Consiglio dell’Unione europea (La Svezia), entro marzo il testo definitivo sarà pronto e immediatamente applicativo per tutti gli Stati membri.

A dare la precisa tabella di marcia è Mattia Pellegrini, capo unità della Direzione generale Ambiente alla Commissione europea, intervenuto pochi giorni fa in un evento organizzato a Ecomondo 2022 per presentare la ricerca “Il regolamento Europeo sulle batterie e le sfide per la catena del valore” realizzata per Erion Energy – il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei rifiuti di pile e accumulatori.

Insieme al collega Stefano Soro, capo unità della Direzione della Commissione europea per il Mercato interno, l’Industria, l’Imprenditoria e le Pmi, i due funzionari dell’Unione europea hanno fatto il quadro generale del contesto in cui viene introdotto il nuovo Regolamento, riassumendo le principali disposizioni e innovazioni per tutta la filiera delle batterie.

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Il primo pilastro del Regolamento: produzione sostenibile e Digital Battery Passport

Il primo effetto del Regolamento sarà la nascita di un mercato europeo delle batterie sostenibili, visto che quelle acquistate dall’Asia difficilmente risponderanno agli stringenti requisiti individuati da Bruxelles. Alla base del lavoro legislativo, un dato di fatto ben riassunto dallo studio di Erion: la domanda globale di batterie è destinata ad aumentare annualmente di circa il 25% fino al 2030 e l’Unione europea dovrebbe occupare una quota crescente del mercato globale, passando dal 17% al 26% entro il 2030.

Numeri, ha spiegato Mattia Pellegrini, che “faranno dell’Europa il secondo principale produttore di batterie al mondo dopo la Cina e il principale utilizzatore”. Il Regolamento stabilisce quindi con attenzione quali siano le condizioni per immettere una batteria sul mercato in modo che non sia inquinante. Tutte le informazioni legate alla batteria (ad esempio materie con cui è realizzato, durata prevista, rispetto negli standard di produzione) saranno contenute nel Digital Battery Passport, un registro con la funzione di anagrafe delle batterie. “Il passaporto è la pietra angolare del sistema e sarà l’apripista per un nuovo modo di fare legislazione sui prodotti basato sul sistema dell’ecodesign in fase di progettazione e l’etichettatura energetica, tenendo conto dell’intero ciclo di vita”, ha sottolineato Stefano Soro.

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di Tiziano Rugi

 

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