Quanti vecchi dispositivi elettronici “dormono” nei cassetti di casa?
Molti di noi hanno preso l’abitudine di accumulare o gettare vecchi prodotti elettrici invece di ripararli, creando una montagna di rifiuti che cresce di giorno in giorno.
Secondo il Global E-waste Monitor Report delle Nazioni Unite, i RAEE sono destinati a crescere fino a 75 milioni di tonnellate entro il 2030. Questo dato è preoccupante, sia perché molti dei prodotti scartati potrebbero essere riutilizzati, riducendo la necessità di produrne altri, ma anche perché i rifiuti elettronici contengono sostanze chimiche dannose che – se non trattate correttamente – possono causare gravi danni all’ambiente e alle persone che ci vivono.
Il tema è abbastanza complesso anche perché spesso la riparazione ha un costo elevato ed è quindi considerato più economico sostituire piuttosto che riparare.
Ridurre ciò di cui ci sbarazziamo ha enormi benefici per il pianeta. Secondo uno studio tedesco di Öko-Institut, infatti, un televisore usato per tredici anni – invece di sei – consente di risparmiare circa 660 kg di gas serra, mentre uno smartphone utilizzato per sette anni invece di due e consente di risparmiare 100 kg di gas serra.
Cambiare il modo in cui consumiamo è il cuore della soluzione, secondo il World Economic Forum e il World Business Council for Sustainable Development. Una visione circolare per il settore dei RAEE potrebbe produrre benefici economici fino a 4,5 trilioni di dollari entro il 2030.
La buona notizia è che incentivi, tendenze e leggi emergenti stanno rendendo più facile per i consumatori riparare i loro prodotti. Ecco alcuni esempi:
Bonus riparazione – Best practices
Un bonus di riparazione è un modo semplice per risparmiare risorse mentre si rafforzano gli “ecosistemi” e i network locali. Tuttavia, un ostacolo può essere rappresentato dal costo della sistemazione rispetto all’acquisto di un nuovo prodotto. Nel 2021 l’Austria e lo stato tedesco della Turingia hanno introdotto un bonus finanziato pubblicamente (fino a un massimo di 100 euro) per rimborsare i consumatori di una parte delle spese sostenute.
Il programma è stato introdotto a giugno e ha esaurito i fondi entro ottobre grazie alla popolarità dell’iniziativa.
“Chi si prende cura dei propri dispositivi difettosi sarà premiato”, ha affermato il ministro dell’ambiente della Turingia Anja Siegesmund.
Repair Café
I caffè di riparazione si stanno diffondendo in tutto il mondo, progettati per incoraggiare i consumatori a portare i loro prodotti da aggiustare. Gestiti da volontari, questi luoghi offrono aiuto per le riparazioni e la manutenzione di oggetti rotti o difettosi.
Particolarmente popolari in Belgio, che ne ha quasi 2.000, i caffè possono anche fornire assistenza con la modifica e l’aspetto dei vestiti.
Leggi sul diritto di riparazione
Diversi Paesi stanno lavorando per introdurre leggi che incoraggino i consumatori a riparare e riutilizzare.
L’Unione Europea, EU, ha avviato diverse iniziative, tra cui la Direttiva sui Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), la Direttiva sui prodotti energetici (ErP) e la Direttiva sulla progettazione ecocompatibile per ridurre il consumo di risorse e l’impatto ambientale.
Nel 2020 la Francia ha approvato la legge contro i rifiuti per un’economia circolare (AGEC), con l’obiettivo di migliorare il riutilizzo e il riciclo e di ridurre il consumo di plastica. Da gennaio 2021, alcune imprese francesi hanno dovuto mostrare un indice di riparabilità con una scala da 0 (prodotto non riparabile) a 10 (prodotto riparabile). Per comunicare la riparabilità dei prodotti con immediatezza ancora maggiore è stato previsto in aggiunta l’utilizzo di un codice di colori, dal rosso al verde scuro a seconda del punteggio ottenuto. L’attuazione del provvedimento è graduale: i primi prodotti a essere coinvolti nella fase di test iniziale sono smartphone, computer portatili, televisori, lavatrici e tosaerba elettrici.
Abbiamo bisogno di un diritto universale alla riparazione, velocemente per essere in grado di cambiare in modo sostenibile il nostro consumo di risorse. Solo così riparare e riutilizzare diventerà più attraente e anche più economico che comprare nuovi oggetti.
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