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Studio sugli impatti dei ritardanti di fiamma bromurati sul riciclo della plastica nei RAEE in Europa

L’International Bromine Council (BSEF) ha pubblicato un rapporto relativo all’impatto dei ritardanti di fiamma bromurati (BFR) sul riciclo della plastica presente nei RAEE in Europa

Il documento, realizzato da SOFIES, società leader nella consulenza, affronta le percezioni errate riguardo tali sostanze e presenta i successi e le sfide nel rendere i flussi di plastica più circolari.

Le apparecchiature elettriche ed elettroniche utilizzano la plastica per rendere i prodotti più leggeri, innovativi ed economici. Tali componenti essendo combustibili richiedono un trattamento idoneo. Per soddisfare gli standard di sicurezza e tutelare i consumatori da incendi accidentali vengono quindi utilizzati i ritardanti di fiamma bromurati, ossia sostanze chimiche più efficienti in quanto possono essere utilizzate in molte plastiche, offrendo un alto grado di prestazione e di scelta in termini di progettazione.

 

RISULTATI CHIAVE:

 

Ogni anno in Europa vengono generati circa 2,6 milioni di tonnellate di plastica provenienti dai RAEE; la plastica contenente BFR rappresenta circa il 9% di questo totale.

 

Circa la metà di tutta la plastica contenuta nei RAEE prodotta in Europa non entra nei canali ufficiali di raccolta dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ma finisce nella spazzatura, viene lavorata in strutture di riciclo di scarso livello o esportata al di fuori dell’Europa.

 

In media, il 55% delle plastiche dei RAEE che entrano in strutture specializzate per il riciclo vengono effettivamente riciclate, ovvero trasformate in plastiche PCR (Post-Consumer Recycled) che possono essere utilizzate nella fabbricazione di nuovi prodotti in plastica.

 

La presenza di bromo nella plastica dei RAEE non riduce i rendimenti del processo di riciclaggio più di altri ritardanti di fiamma, poiché le plastiche contenenti ritardanti di fiamma, così come le plastiche contenenti altri additivi in percentuali significative, vengono differenziate durante il processo di riciclo, che si basa sulla densità.

APPLiA, l’Associazione di Categoria che rappresenta in Italia i produttori di Apparecchi Domestici e Professionali., ha così commentato il rapporto: “Garantire la sicurezza dei consumatori è la priorità numero uno. Quindi, il livello di circolarità che possiamo raggiungere quando ricicliamo i prodotti è una questione di miglioramento e di collaborazione con altri attori nella filiera.”

 

Anche EERA, l’associazione delle imprese di riciclo di elettronica in Europa, ha accolto con favore il rapporto sottolineando che i risultati confermano le effettive pratiche di riciclo dell’Unione Europea: “L’industria del riciclo dei RAEE ha imparato perfettamente come trattare i ritardanti di fiamma bromurati. Le plastiche PCR conformi alle direttive REACH, RoHS e POP possono essere prodotte dalla complessa miscela di plastiche presenti nei RAEE e possono essere riutilizzate in nuovi apparecchi. I problemi legati ai BFR soggetti a restrizioni, come mostra chiaramente questo studio, stanno scomparendo rapidamente”.

 

Il rapporto, inoltre, contiene importanti indicazioni per politici, produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche e imprese di riciclo.

 

Leggi il report completo qui