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“Terre rare, la sfida è sul riciclo dei magneti permanenti”

Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Compliance Organization, è intervenuto alla VI Conferenza nazionale sull’economia circolare organizzata a Roma dal Circular Economy Network in collaborazione con Enea. Lo speech del DG ha affrontato il riciclo delle terre rare e i progetti ai quali Erion partecipa insieme a importanti partner italiani e internazionali

Il 10 maggio 2024, Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Compliance Organization, ha tenuto un intervento alla VI Conferenza nazionale sull’economia circolare organizzata a Roma dal Circular Economy Network in collaborazione con Enea.

Nel corso della sessione pomeridiana, Bonato ha affrontato il tema delle materie prime critiche, al centro del Regolamento europeo 2024/1252 che, ha ricordato il DG, “offre un quadro di riferimento molto ampio per affrontare il problema dell’eccessiva dipendenza dell’Italia e dell’Europa dalle importazioni di materie prime strategiche”.

Il focus sui magneti permanenti

Bonato ha ricordato due articoli del Regolamento che, ha detto, “sono molto interessanti perché riguardano la produzione e il riciclo dei magneti permanenti, elementi indispensabili per tutte nostre tecnologie: elettroniche, rinnovabili, automotive, Difesa e eurospazio”. Un mercato da 70 miliardi di dollari che abilita 3.000 miliardi di dollari di filiere industriali che utilizzano i magneti permanenti. Elementi che hanno una caratteristica particolare, ovvero quella di essere prodotti con le terre rare leggere, come il neodimio. Bonato ha ricordato che l’Italia importa 230 tonnellate all’anno di terre rare leggere. “Noi di Erion abbiamo realizzato uno Studio che dimostra come dai rifiuti che contengono neodimio potremmo riciclare una ventina di tonnellate di questa materia critica, circa il 10% del totale delle importazioni. Oggi però la quantità del neodimio che riusciamo a recuperare è pari a zero. Questo perché non ci sono un sistema di raccolta delle schede elettroniche e gli impianti per estrarre ossido di neodimio dai magneti permanenti. Inoltre, se anche avessimo gli impianti ci mancherebbe tutta l’industria di trasformazione e produzione dei MP, ovvero una filiera industriale che dia senso al riciclo, come avviene, per esempio, nel caso del litio per le batterie”.

Erion nel progetto New-RE

Bonato ha evidenziato l’impegno di Erion per trovare soluzioni di riciclo del neodimio. “Siamo partiti con un progetto che verrà inaugurato a Ceccano a giugno e che si basa sull’idrometallurgia per il recupero dell’ossido di neodimio dai rifiuti. Questo progetto punta alla raccolta, entro il 2027, di circa 2.000 tonnellate di magneti permanenti provenienti da rifiuti elettronici e dell’automotive, al fine di ricavare 700 tonnellate di ossido di neodimio. La sfida sarà costruire una filiera sicura di approvvigionamento, perché un impianto del genere deve avere componenti da lavorare e uno sbocco a livello europeo. L’auspicio è che questo tipo di progetti possa essere uno stimolo per svilupparne di nuovi che puntino al riciclo di altre materie prime critiche”.