back

Una visione più completa della Responsabilità Estesa del Produttore

Il WEEE Forum ha incaricato l’Istituto delle Nazioni Unite per la Formazione e la Ricerca (UNITAR) di redigere un rapporto sui flussi dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche all’interno dell’Unione Europea. Abbiamo seguito l’evento di presentazione “WEEE Flows”, che si è tenuto martedì 24 novembre, che ha approfondito le tematiche più interessanti insieme ad alcuni esponenti di spicco nel panorama internazionale

Una breve panoramica

La Direttiva UE 2012/19 sui Rifiuti da Apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) riporta che dal 2019 i Paesi dell’Unione Europea devono garantire un tasso annuale minimo di raccolta pari al 65% del peso medio delle AEE immesse sul mercato nei tre anni precedenti o, in alternativa, l’85% del peso dei RAEE prodotti nel territorio nazionale.

Sono passati 17 anni dalla prima Direttiva che ha rappresentato un approccio pionieristico e ambizioso, mirato alla protezione ambientale grazie a una corretta gestione dei RAEE; contribuendo inoltre a quella che oggi è conosciuta come economia circolare.

Da allora, agli Stati membri è affidata la responsabilità di raggiungere gli obiettivi di raccolta e, in base al principio di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), essi sono responsabili degli effetti ambientali dei propri prodotti non solo durante il loro ciclo di vita, ma anche una volta che essi divengono rifiuti.

Al Produttore è richiesto l’impegno sia dal punto di vista progettuale, producendo beni già orientati al reimpiego, riciclo e recupero, sia da quello gestionale ed economico, garantendo il trasporto e il trattamento dei RAEE.

In questi anni sono stati compiuti enormi progressi – secondo Eurostat, tra il 2005 e il 2018, nell’Unione Europea sono state raccolte 48 milioni di tonnellate di RAEE – e da un punto di vista legislativo tutti gli Stati membri hanno implementato specifiche normative riguardo i RAEE.

Tuttavia, dopo tanti anni di sforzi concertati, la maggior parte degli Stati membri non è in grado di raggiungere gli obiettivi di raccolta del 2019.

In 17 anni, produttori, consorzi e numerosi attori nella catena del valore dei RAEE, si sono impegnati per approfondire e condividere le migliori pratiche per il raggiungimento degli obiettivi, affrontando e interrogandosi sul perché delle difficoltà incontrate. Grazie a numerosi studi e progetti è stato possibile mappare i percorsi dei RAEE identificando così la problematica dei flussi paralleli, ossia quei rifiuti che sfuggono al controllo della filiera certificata.

Durante il WEEE Flows, sono state affrontate diverse tematiche partendo proprio dal rapporto stilato da UNITAR che ha analizzato diversi aspetti: da elementi che hanno avuto effetti positivi sul tasso di raccolta in alcuni Paesi e quelli che invece hanno avuto effetti negativi, come ad esempio l’esportazione per il riutilizzo, i RAEE gettati nell’indifferenziata e le esportazioni illegali al di fuori dell’UE.

In apertura, Mattia Pellegrini, Head of Unit presso la Commissione Europea, ha sottolineato l’importanza di integrare i flussi di RAEE nell’economia circolare. “Devono essere considerati come fonte di risorse” ha affermato, in quanto un trattamento corretto di questa tipologia di rifiuti consente di recuperare metalli preziosi e di evitare l’inquinamento ambientale.

A seguire Kees Baldé di UNITAR ha presentato il rapporto sui flussi dei RAEE nell’Unione Europea, affermando che “Uno dei principi chiave della legislazione sui RAEE deve essere quello di far sì che tutti gli attori in grado di influenzare i tassi di raccolta si assumano la responsabilità e cooperino tra loro. È quello che noi chiamiamo partecipazione di tutti gli attori”.

Tenuto conto delle difficoltà nel raggiungimento del target europeo, il WEEE Forum ha sviluppato una nuova visione basata su una revisione dell’attuale sistema di Responsabilità Estesa del Produttore costituita da quattro passaggi da intraprendere per garantire un sistema equo e realizzabile.

 

Scopriamo insieme di cosa si tratta e approfondiamo i punti analizzati nel documento

 

1. “All Actors Approach” – Si tratta di un modello politico in base al quale tutti gli enti pubblici e privati che hanno accesso ai RAEE e, quindi, sono coinvolti nella raccolta, nella logistica, nella preparazione per il riutilizzo, nella ristrutturazione, nel trattamento o nel riciclo dei RAEE, o nelle attività di monitoraggio, legislazione e applicazione associate, sono soggetti a obblighi legali minimi riguardanti, tra l’altro, il rispetto della legislazione, la segnalazione alle autorità competenti e il rispetto degli standard ufficiali e della comunicazione.

 

2. In secondo luogo, i consorzi sono tenuti a raccogliere solo i RAEE a cui hanno accesso, cioè quelli depositati presso le strutture di raccolta, o consegnati loro, e non dovrebbero essere responsabili di ciò che è fuori dalla loro portata, ad esempio i rifiuti trattati come rottami metallici.

 

3. Il terzo step suggerito è l’introduzione di diverse misure che le autorità dovrebbero mettere in atto per sostenere la raccolta dei RAEE. Tra queste vi sono l’istituzione di un organismo di coordinamento, il miglioramento della rete di raccolta e un migliore monitoraggio dei flussi di RAEE.

 

4. Infine, si chiede la revisione del metodo di calcolo per la definizione degli obiettivi di raccolta dei RAEE in ogni Stato membro. Tale metodo si basa sulla quantità di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche immesse sul mercato o sulla quantità di RAEE generati in precedenza.

 

Commentando quest’ultimo punto, Jan Vlak, presidente del WEEE Forum, ha sottolineato che “La partecipazione di tutti gli attori e le misure di sostegno aumenteranno certamente i tassi di raccolta, ma non sono una garanzia per il raggiungimento degli obiettivi. Inaspettatamente, la ricerca ha osservato che il metodo utilizzato per calcolare gli attuali obiettivi di raccolta non è adatto allo scopo e si traduce in obiettivi inadeguati. Questo dovrebbe essere affrontato in via prioritaria”.

 

 

Vedi la ricerca completa di UNITAR qui

 

Leggi il WEEE Flows report qui