Erion WEEE pubblica i contributi ambientali 2024

Erion WEEE pubblica i contributi ambientali 2024

Come ogni anno il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei RAEE Domestici rende note sul proprio sito le tariffe dedicate ai Produttori. Dal 2024, in virtù del Ddl concorrenza, i sistemi di gestione individuali e collettivi devono assicurare la pubblicità delle informazioni relative ai valori dei Contributi Ambientali

Erion WEEE ha pubblicato i contributi ambientali 2024 destinati a finanziare le attività di raccolta e trasporto dei RAEE Domestici dalle isole ecologiche o punti di raccolta della distribuzione fino agli impianti di trattamento accreditati.

Le nuove tariffe in vigore dal 1° febbraio 2024

I listini sono in vigore dal 1° febbraio 2024 ed elencano i contributi per la gestione dei RAEE rientranti nei cinque Raggruppamenti previsti dalla normativa: R1 (Clima), R2 (Grandi bianchi), R3 (TV & Monitor), R4 (Piccoli elettrodomestici), R5 (Sorgenti luminose). Come ogni anno, Erion WEEE, in linea con il valore della trasparenza comune a tutto il Sistema Erion, ha reso consultabili sulla pagina dedicata del proprio sito due tariffari destinati, rispettivamente, ai Produttori storici e ai nuovi aderenti al Sistema collettivo.

Trasparenza sui contributi: un dovere per tutti i Consorzi RAEE

 L’esempio di Erion WEEE dovrà presto essere seguito da tutti gli altri sistemi di gestione dei RAEE operanti in Italia. È quanto stabilito dal Ddl “concorrenza”, entrato in vigore il 31 dicembre 2023 dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che, all’articolo 6, recepisce la modifica dell’articolo 8 del D.lgs. 49/2014, in materia di obblighi dei sistemi di gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). In dettaglio, sono stati aggiunti i commi 3-bis, 3-ter e 3-quater, che prevedono che i sistemi di gestione individuali e collettivi debbano assicurare la pubblicità, anche attraverso la diffusione all’interno del proprio sito web, delle informazioni relative ai valori dei Contributi Ambientali, differenziati per ciascuna apparecchiatura, entro 30 giorni dalla determinazione del valore degli stessi. L’obbligo di trasparenza si estende anche al caso di importi calcolati utilizzando in tutto o in parte gli avanzi di gestione provenienti dai contributi ambientali.

Giorgio Arienti, DG di Erion WEEE: “Crediamo nel valore della trasparenza”

La modifica – proposta e fortemente voluta da Erion WEEE – ha come obiettivo principale quello di aumentare la trasparenza nella gestione di questa tipologia di rifiuti. Giorgio Arienti, Direttore Generale del Consorzio, ha commentato così le novità introdotte dal Ddl: “Da sempre Erion WEEE pubblica su internet i propri contributi ambientali, perché crediamo nel valore della trasparenza e non facciamo ‘offerte speciali’ a nessun Produttore. La modifica al D.Lgs. 49/2014 introdotta dal DDL Concorrenza finalmente mette tutti i Sistemi Collettivi di gestione dei RAEE sullo stesso livello, obbligando anche gli altri Consorzi ad essere trasparenti quanto lo è Erion WEEE. In questo modo, nel Sistema RAEE si potrà sviluppare una competizione più sana, garantendo a tutti i Produttori la possibilità di scegliere consapevolmente”.

Nel 2023 l’Italia ha raccolto 348.051 tonnellate di RAEE

Nel 2023 l’Italia ha raccolto 348.051 tonnellate di RAEE

Lo rivela l’ultimo rapporto del Centro di Coordinamento RAEE, secondo il quale il nostro Paese ha registrato una flessione del – 3,5% rispetto al 2022. Alla base della riduzione una minor raccolta di Tv e monitor (-32,9%)

Nel 2023 in tutta Italia sono state raccolte 348.051 tonnellate di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Lo ha comunicato in una nota il Centro di Coordinamento RAEE, il Consorzio partecipato dai 13 Sistemi Collettivi italiani dei produttori di AEE domestiche e professionali.

 

Raccolta RAEE in calo in Italia: pesa la diminuzione della raccolta di Tv e monitor

Il CDC RAEE ha precisato che dopo l’ultimo ritiro (86.651 ton) dell’ultimo trimestre del 2023 la raccolta nazionale ha superato di poco le 348mila tonnellate, segnando una flessione del – 3,5% rispetto ai risultati del 2022. Tale riduzione, scrive il Consorzio: “è dovuta esclusivamente ai minori volumi del Raggruppamento 3 – Tv e monitor che dopo la crescita forzata degli anni precedenti, ha subito un calo del 32,9%”. Tutti gli altri raggruppamenti hanno chiuso l’anno con performance a segno positivo: gli apparecchi per lo scambio di temperatura con fluidi (R1) avviati a corretto riciclo sono aumentati in peso del 2,2%, gli altri grandi bianchi (R2) del 3,3%, le sorgenti luminose (R5) del 3,5%. L’incremento maggiore in termini percentuali riguarda il raggruppamento 4: la raccolta di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo è cresciuta del 6,5% rispetto al 2022.

 


I dati ufficiali nel rapporto annuale del 21 marzo 2024

risultati presentati – ha aggiunto il CDC RAEE – forniscono una visione d’insieme della raccolta dei rifiuti elettronici eseguita in Italia lo scorso anno, ma sono da considerarsi ancora parziali. I dati ufficiali e complessivi di tutti i RAEE raccolti sul territorio nell’ambito del sistema, con livelli di dettaglio regionale, provinciale e comunale, verranno diffusi in occasione della pubblicazione del rapporto annuale 2023 il 21 marzo prossimo.

 

Leggi anche: ERION WEEE: -6% DI RAEE DOMESTICI GESTITI NEL 2023. SI ALLUNGA LA DISTANZA DAI TARGET EUROPEI. ISTITUZIONI POCO PRESENTI

RAEE, la Toscana al quarto posto in Italia. Nel 2023 gestite oltre 20.100 tonnellate di rifiuti elettronici, pari al peso di 56 Airbus A380

RAEE, la Toscana al quarto posto in Italia. Nel 2023 gestite oltre 20.100 tonnellate di rifiuti elettronici, pari al peso di 56 Airbus A380

Evitate emissioni pari a 126.000 tonnellate di CO2 e risparmiati oltre 26.000.000 kWh di energia elettrica. Firenze prima provincia: nel capoluogo toscano sono state trattate quasi 5.000 tonnellate di RAEE; segue Pistoia (oltre 2.800 tonnellate), Massa-Carrara in fondo alla classifica (800 tonnellate)

Nel 2023 Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion dedicato ai Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ha gestito in Toscana oltre 20.100 tonnellate di RAEE Domestici, equivalenti al peso di 56 airbus A380, facendo posizionare la regione al quarto posto nella classifica delle più virtuose d’Italia.

 

I RAEE più raccolti in Toscana? Lavatrici, lavastoviglie e forni

Tra i RAEE Domestici gestiti da Erion WEEE in Toscana prevalgono lavatrici, lavastoviglie e forni (Raggruppamento R2) con 11.200 tonnellate; più di 5.600 tonnellate sono, invece, rappresentate da frigoriferi, congelatori, grandi elettrodomestici per la refrigerazione e il deposito di alimenti (R1). Terza posizione per i RAEE del Raggruppamento R3 (Tv e monitor) con 1.800 tonnellate; segue R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, informatica) con più di 1.300 tonnellate e, infine, R5 (sorgenti luminose) con 18 tonnellate.

I benefici in ottica di economia circolare

Il corretto trattamento di questi rifiuti ha permesso di riciclare: 11.000 tonnellate di ferro, pari a 31 volte il peso della copertura della Galleria Vittorio Emanuele, più di 410 tonnellate di alluminio, pari a oltre 490.000 moka da caffè, 417 tonnellate di rame, pari a 470 km di cavi e quasi 2.400 tonnellate di plastica, pari a più di 950.000 sedie da giardino. Grazie a una gestione virtuosa dei RAEE Domestici nella regione, Erion WEEE ha evitato l’emissione in atmosfera di 126.000 tonnellate di CO2 (come la quantità che verrebbe assorbita in un anno da un bosco grande circa 127 kmq, più esteso del comune di Siena) e ha permesso il risparmio di oltre 26.000.000 di kWh di energia elettrica (pari ai consumi domestici annui di una città di quasi 24.000 abitanti, più di Montevarchi).

Le provincie più virtuose: guida Firenze con 5.000 tonnellate

Nella graduatoria delle province, Firenze è al primo posto con circa 5.000 tonnellate di RAEE Domestici gestiti, seguita da Pistoia (oltre 2.800 tonnellate), Lucca (circa 2.400 tonnellate), Livorno (più di 1.900 tonnellate), Pisa (1.870 tonnellate), e più distaccata Arezzo (1.700 tonnellate). In fondo alla classifica troviamo Grosseto (1.100 tonnellate) e Massa-Carrara (800 tonnellate). Con le oltre 20.100 tonnellate avviate al corretto trattamento, la Toscana registra una diminuzione del -4% sulle quantità del 2022. Un risultato in linea con l’andamento del Consorzio e con la raccolta nazionale, che vede l’Italia ancora troppo distante dai target di indicati dall’unione europea: la raccolta complessiva è pari a circa 6 kg per abitante a fronte di un obiettivo pari a oltre 11 kg.

Toscana in perdita rispetto al 2022. Le ragioni del calo.

Le ragioni di questo calo sono diverse, ma riconducibili a un disinteresse generalizzato verso il tema: i RAEE vengono identificati come strategici per l’economia del Paese, eppure, di fatto, a parte poche iniziative promosse da singole realtà come Erion WEEE, non vengono messe in atto azioni concrete e concertate a supporto della crescita del settore. Accanto al Sistema RAEE italiano che funziona e porta benefici al Paese c’è una zona grigia fatta di circuiti di gestione non ufficiali spinti, soprattutto, dal caro-materie prime (come ferro, rame e alluminio i cui valori sono cresciuti rispettivamente del 49%, del 48% e del 42% tra il 2020 e il 2023): operatori borderline e soggetti non autorizzati, agendo indisturbati, estraggono dai RAEE le materie più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento.

Giorgio Arienti, DG Erion WEEE: “Bisogna aumentare i controlli mirati”

“Troppi RAEE finiscono nelle mani sbagliate” – denuncia Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE – “Servono politiche che assicurino una corretta gestione di questi rifiuti affinché la sistematica sottrazione sia quanto meno ostacolata. È necessario capire dove finiscono i RAEE quando escono dalle case degli italiani. Ci vogliono più controlli mirati, occorre incrementare le ispezioni nei porti sui container in partenza dal nostro Paese e diretti verso l’Africa o l’Asia, per verificare se davvero contengono AEE ancora funzionanti oppure unicamente RAEE. E ancora, bisogna andare a verificare se ci sono RAEE negli impianti che gestiscono altre tipologie di rifiuti (come, ad esempio, rottami ferrosi e non ferrosi, auto, ecc.). È necessario intervenire duramente su tutte le situazioni irregolari e inasprire le sanzioni. Per questo, siamo felici per la recente rinomina del Comitato di Vigilanza e Controllo, al quale facciamo i nostri auguri affinché possa finalmente contribuire a far luce sulle zone d’ombra, contrastando il fenomeno dei flussi paralleli che rappresenta una perdita rilevante in termini di Materie Prime Seconde, essenziali per molteplici settori industriali italiani”.

Il CdC RAEE pubblica il Piano strategico 2024

Il CdC RAEE pubblica il Piano strategico 2024

Il Consorzio che riunisce i 13 Sistemi Collettivi operanti nel territorio italiano, pubblica sette target a cui puntare per contribuire all’evoluzione della filiera nazionale dei rifiuti elettronici. Fabrizio Longoni, Direttore Generale CdC RAEE: “Gli obiettivi definiti nascono dall’attenta analisi sia del contesto interno, caratterizzato dalle condizioni previste dagli Accordi di programma e dalle esigenze dei soggetti che lo costituiscono, sia di quello esterno, dove intervengono le attività del legislatore e quelle delle altre filiere”

Il Centro di Coordinamento RAEE, il Consorzio dei 13 Sistemi Collettivi RAEE operanti in Italia, ha pubblicato il Piano strategico 2024: una piattaforma di proposte in 7 punti finalizzata a interpretare i futuri scenari e definire i propri gli obiettivi e le proprie attività nel medio periodo.

 

Dalla comunicazione ai cittadini al contrasto ai fenomeni borderline

Il piano strategico per l’anno in corso, elaborato sulla base di un percorso intrapreso da alcuni anni, si fonda su sette punti cardine. Nello specifico, il primo punto è quello sulla revisione degli Accordi di programma per i CdR e gli LdR per il triennio 2025 – 2027, ovvero la definizione triennale delle condizioni per la raccolta dei RAEE. Si punterà, poi, sullo sviluppo della comunicazione e delle relazioni istituzionali con l’obiettivo di incrementare la conoscenza sui RAEE e la corretta raccolta di questa tipologia di rifiuti. Terzo punto del piano è il contrasto ai fenomeni del free-riding e dell’esportazione illegale dei RAEE che, per il CdC RAEE, ha “il triplice fine di ridurre le attività condotte al di fuori dei canali ufficiali, avere effettiva traccia dei volumi di AEE immessi sul mercato e favorire l’avvio a corretto riciclo del maggior quantitativo possibile di dispositivi tecnologici dismessi.

 

L’Accordo sul trattamento e il Decreto sulla preparazione per il riutilizzo

Il quarto punto in programma è quello relativo allo “sviluppo di relazioni finalizzate a revisioni della normativa” che punta a una regolamentazione del settore chiara e completa al fine di poter strutturare una corretta e sempre più efficace gestione dei RAEE. Punto fondamentale, più volte richiesto anche da Erion WEEE, è il quinto che mira all’attuazione dell’Accordo sul trattamento e dei controlli sulla filiera. Il sesto obiettivo è quello relativo all’attuazione del Decreto sulla preparazione per il riutilizzo in forma semplificata (D.M. 119/2023) che attribuisce un ruolo attivo al CdC RAEE, riconosciuto come principale interfaccia dei soggetti che intendono dare corso ad attività di preparazione per il riutilizzo dei rifiuti elettronici. Infine, settimo punto, il CdC RAEE opererà per garantire condizioni omogenee per i suoi consorziati: “Un servizio di qualità – si legge nel Piano – offerto in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale è più facilmente garantito in presenza di interessi condivisi, regole comuni e comportamenti trasparenti. Con l’obiettivo di tendere al miglioramento continuo del modello multiconsortile, il CdC RAEE ha definito, con il coinvolgimento dei propri consorziati, un insieme di regole condivise funzionali a omogeneizzare i loro comportamenti”.
La totalità degli obiettivi strategici ha il fine primario di favorire la crescita dei volumi di RAEE avviati a corretto riciclo, nel rispetto della comune volontà dei produttori di AEE.

 

Fabrizio Longoni, DG Cdc RAEE: “Un piano per l’evoluzione del sistema RAEE”

“Il Centro di Coordinamento RAEE fonda da sempre le proprie attività sui propri obiettivi strategici. L’identificazione delle priorità è insita nel ruolo stesso del Consorzio, senza le quali non avrebbe le basi per coordinare il sistema e mantenere proficue relazioni con tutti gli stakeholder”, afferma Fabrizio Longoni, direttore generale del CdC RAEE. “Gli obiettivi definiti nascono dall’attenta analisi sia del contesto interno, caratterizzato dalle condizioni previste dagli Accordi di programma e dalle esigenze dei soggetti che lo costituiscono, sia di quello esterno, dove intervengono le attività del legislatore e quelle delle altre filiere. In particolare, il piano strategico per l’anno in corso si innesta su un percorso intrapreso da alcuni anni e mira a interpretare i futuri scenari e gli impegni che possono derivarne, con un orizzonte di medio periodo. La condivisione dello stesso con gli attori della filiera consente al CdC di proporre una prospettiva dell’evoluzione del sistema RAEE e, in quest’ottica, stimolare lo svolgimento di attività congiunte e la nascita di nuove collaborazioni”.

 

Per una conoscenza dettagliata del piano strategico clicca qui.

Erion entra nella classifica delle “Aziende più attente al clima” 2024

Erion entra nella classifica delle “Aziende più attente al clima” 2024

Il nostro Sistema multi-consortile è stato riconosciuto fra le 150 imprese più virtuose in Italia nella terza edizione della lista annuale stilata Corriere della Sera, Pianeta 2030, il mensile del Corriere della Sera dedicato alla Sostenibilità, e Statista, l’azienda specializzata in ricerche di mercato, ranking e analisi di dati aziendali

Erion è una delle “Aziende più attente al clima” in Italia. Il nostro Sistema multi-consortile entra nell’edizione 2024 della classifica stilata da Corriere della Sera, Pianeta 2030 e Statista (company specializzata in ricerche di mercato, ranking e analisi di dati aziendali) che prende in considerazione le imprese italiane che hanno ridotto maggiormente il rapporto tra le loro emissioni di CO2 e il fatturato.

 

L’indagine e le 150 aziende più virtuose d’Italia

L’indagine, arrivata alla sua terza edizione, è partita da un campione di 600 importanti aziende italiane per arrivare alla selezione delle 150 più virtuose. La metodologia impiegata per la formazione della classifica, spiegano i ricercatori, “si è basata sui consumi di CO2, suddivisi in Scope 1, Scope 2 in relazione al fatturato per gli anni 2020-2022. Scope 1 sono le emissioni dirette di CO2 che comprendono emissioni di gas a effetto serra da fonti di proprietà o controllate dall’azienda (es. l’uso di combustibili per il riscaldamento e per il parco auto e gas refrigeranti). Scope 2 sono le emissioni indirette di CO2 (che derivano dalla generazione di elettricità acquistata, riscaldamento, raffreddamento e vapore). La riduzione di tale rapporto, chiamata Carr (Compound annual reduction rate), indica il grado di riduzione delle emissioni di CO2 dell’azienda”.

Danilo Bonato, DG Erion: “Un premio all’impegno ambientale dei nostri Produttori”

L’entrata di Erion nella classifica delle “Aziende più attente al clima” 2024 è stata salutata da Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Compliance Organization, come “un premio all’impegno ambientale dei nostri Produttori. Ogni anno mettiamo la massima attenzione nel perseguire la riduzione delle emissioni associate ad ogni nostra attività e la più totale trasparenza nella rendicontazione di queste all’interno del Bilancio di Sostenibilità del Sistema multi-consortile Erion. Questi risultati oggi sono stati riconosciuti da tre importanti realtà come il Corriere della Sera, Pianeta 2030 e Statista. Questo non solo ci rende orgogliosi ma ci stimola a migliorare ulteriormente, ponendo al cuore della nostra missione la sostenibilità ambientale e l’economia circolare”.

 

Leggi la classifica completa sul sito del Corriere della Sera.

I risultati della comunicazione 2023 del CdC RAEE

I risultati della comunicazione 2023 del CdC RAEE

Tutti i numeri della campagna di sensibilizzazione per i cittadini promossa dal Consorzio dei Sistemi collettivi italiani nel corso dello scorso anno

Sono numeri a sei cifre quelli dei progetti di comunicazione lanciati dal Centro di Coordinamento RAEE nel 2023. La maxi-campagna destinata a sensibilizzare i cittadini e consumatori sulla corretta raccolta dei rifiuti elettronici, realizzata dal CdC RAEE per volontà dei produttori di AEE, si è declinata in un ricco piano di contenuti diffusi sui principali network televisivi e sui canali social di raccoltaraee.it.

 

I risultati degli spot TV

Nei primi mesi dello scorso anno, in continuità con il 2022, la campagna ha visto il ritorno dello spot “The Coach” sui canali Mediaset e Discovery. Protagonisti gli sportivi Claudio Marchisio e Danielle Madame. I 1.024 spot trasmessi hanno generato complessivamente 77 milioni di contatti lordi.

A giugno, in occasione del lancio del film “Transformers. Il Risveglio”, l’attività di sensibilizzazione sul tema della tutela ambientale è stata affidata alle macchine che si trasformano in robot. A seguito di un accordo di co-marketing tra Paramount Pictures e il CdC RAEE, è stato infatti realizzato uno spot di 15” che ha fatto da codino al trailer del film. Proiettato in 800 cinema dei circuiti UCI Cinemas e The Space alla presenza di oltre 1 milione di spettatori, e diffuso sui canali Discovery per un totale di 433 passaggi, lo spot ha generato oltre 16 milioni di contatti lordi.

Nell’ultima parte dell’anno, protagonista dell’attività di comunicazione è stato il duo Le Coliche che con uno spot all’insegna della simpatia e della leggerezza ha invitato il grande pubblico a raccogliere correttamente i rifiuti elettronici. Anche in questo caso la programmazione ha coinvolto i principali canali Mediaset e Discovery. La loro campagna “Le Ecoliche – La raccolta falla semplice” ha beneficiato di 355 spot e raggiunto un totale di 20 milioni di contatti lordi.

 

Le performance social e digital

La programmazione televisiva è stata parte integrante di un’attività di comunicazione più ampia che ha visto il coinvolgimento delle pagine Facebook e Instagram di raccoltaraee.it e la realizzazione di campagne digital programmatic. Le pagine social, arricchite dalla web serie “Le Ecoliche – La raccolta falla semplice” e da numerosi contenuti educativi, hanno ottenuto complessivamente oltre 1 milione di impression e 4.400 interazioni con i post. Le campagne di Google Ads e digital programmatic hanno generato quasi 50 milioni di impression che si sono tradotte in 115.000 click al sito raccoltaraee.it.

Per conoscere tutte le campagne di comunicazione del CdC RAEE visita la pagina dedicata.

RAEE, la Lombardia è la regione più virtuosa d’Italia. Nel 2023 gestite 40.700 tonnellate di rifiuti elettronici, pari al peso di 113 Airbus A380

RAEE, la Lombardia è la regione più virtuosa d’Italia. Nel 2023 gestite 40.700 tonnellate di rifiuti elettronici, pari al peso di 113 Airbus A380

Evitate emissioni pari a 225.000 tonnellate di CO2 e risparmiati oltre 56.000.000 kWh di energia elettrica. Milano prima provincia (nel capoluogo lombardo sono state trattate circa 15.000 tonnellate di RAEE), segue Brescia (oltre 5.700 tonnellate), Sondrio in fondo alla classifica (642 tonnellate)

Nel 2023 Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion dedicato ai Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ha gestito in Lombardia oltre 40.700 tonnellate di RAEE Domestici, equivalenti al peso di 113 airbus A380, facendo posizionare la regione al primo posto nella classifica delle più virtuose d’Italia.

 

La classifica dei RAEE in Lombardia secondo i cinque Raggruppamenti

Tra i RAEE Domestici gestiti da Erion WEEE in Lombardia prevalgono lavatrici, lavastoviglie e forni (Raggruppamento R2) con 21.500 tonnellate; più di 11.300 tonnellate sono, invece, rappresentate da frigoriferi, congelatori, grandi elettrodomestici per la refrigerazione e il deposito di alimenti (R1). Terza posizione per i RAEE del Raggruppamento R3 (Tv e monitor) con 3.900 tonnellate; segue R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, informatica) con più di 3.800 tonnellate e, infine, R5 (sorgenti luminose) con poco più di 50 tonnellate.

Le materie prime seconde riciclate e i benefici ambientali

Il corretto trattamento di questi rifiuti ha permesso di riciclare: 22.000 tonnellate di ferro, pari a 63 volte il peso della copertura della Galleria Vittorio Emanuele; più di 860 tonnellate di alluminio, pari a oltre 1.000.000 moka da caffè; 880 tonnellate di rame, pari a 1.000 km di cavi; 5.000 tonnellate di plastica, pari a più di 2.000.000 di sedie da giardino. Grazie a una gestione virtuosa dei RAEE Domestici nella regione, Erion WEEE ha evitato l’emissione in atmosfera di 225.000 tonnellate di CO2 (come la quantità che verrebbe assorbita in un anno da un bosco di circa 255 kmq, esteso più del comune di Livigno) e ha permesso il risparmio di oltre 56.000.000 di kWh di energia elettrica (pari ai consumi domestici annui di una città di quasi 52.000 abitanti, più di Mantova).

Milano la provincia più virtuosa

Nella graduatoria delle province, Milano è al primo posto con circa 15.000 tonnellate di RAEE Domestici gestiti, seguita da Brescia (oltre 5.700 tonnellate), Monza e Brianza (circa 3.900 tonnellate), Bergamo (più di 3.480 tonnellate), Como (3.200 tonnellate). Più distaccata Varese (2.600 tonnellate) e in fondo alla classifica Lodi (766 tonnellate) e Sondrio (642 tonnellate). Con le oltre 40.700 tonnellate avviate al corretto trattamento, la Lombardia registra una diminuzione del -5% sulle quantità del 2022. Un risultato in linea con l’andamento del Consorzio e con la raccolta nazionale che vede l’Italia ancora troppo distante dai target di indicati dall’unione europea: la raccolta complessiva è pari a circa 6 kg per abitante a fronte di un obiettivo pari a oltre 11 kg.

L’impatto negativo dei soggetti non autorizzati sulla raccolta RAEE

Le ragioni di questo calo sono diverse, ma riconducibili a un disinteresse generalizzato verso il tema: i RAEE vengono identificati come strategici per l’economia del Paese, eppure, di fatto, a parte poche iniziative promosse da singole realtà come Erion WEEE, non vengono messe in atto azioni concrete e concertate a supporto della crescita del settore. Accanto al Sistema RAEE italiano che funziona e porta benefici al Paese c’è una zona grigia fatta di circuiti di gestione non ufficiali spinti, soprattutto, dal caro-materie prime (come ferro, rame e alluminio i cui valori sono cresciuti rispettivamente del 49%, del 48% e del 42% tra il 2020 e il 2023): operatori borderline e soggetti non autorizzati, agendo indisturbati, estraggono dai RAEE le materie più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento.

Giorgio Arienti: “Bisogna agire sulle irregolarità e inasprire le sanzioni”

“Troppi RAEE finiscono nelle mani sbagliate” – denuncia Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE – “Servono politiche che assicurino una corretta gestione di questi rifiuti affinché la sistematica sottrazione sia quanto meno ostacolata. È necessario capire dove finiscono i RAEE quando escono dalle case degli italiani. Ci vogliono più controlli mirati, occorre incrementare le ispezioni nei porti sui container in partenza dal nostro Paese e diretti verso l’Africa o l’Asia, per verificare se davvero contengono AEE ancora funzionanti oppure unicamente RAEE. E ancora, bisogna andare a verificare se ci sono RAEE negli impianti che gestiscono altre tipologie di rifiuti (come, ad esempio, rottami ferrosi e non ferrosi, auto, ecc.). È necessario intervenire duramente su tutte le situazioni irregolari e inasprire le sanzioni. Per questo, siamo felici per la recente rinomina del Comitato di Vigilanza e Controllo, al quale facciamo i nostri auguri affinché possa finalmente contribuire a far luce sulle zone d’ombra, contrastando il fenomeno dei flussi paralleli che rappresenta una perdita rilevante in termini di Materie Prime Seconde, essenziali per molteplici settori industriali italiani”.

L’economia circolare può massimizzare la fornitura di terre rare

L’economia circolare può massimizzare la fornitura di terre rare

Lo rivela un nuovo Studio pubblicato da Nature secondo il quale strategie che puntano a riduzione, sostituzione, riutilizzo e riciclo potrebbero stimolare in modo significativo la transizione globale a basse emissioni di carbonio e ridurre di oltre 2 milioni di tonnellate la domanda di terre rare nei prossimi 30 anni


L’economia circolare è fondamentale per massimizzare la fornitura di terre rare. Lo rivela una nuova Ricerca dal titolo Regional rare-earth element supply and demand balanced with circular economy strategies” condotta dai ricercatori di prestigiosi Atenei internazionali, tra cui l’Institute of Urban Environment of the Chinese Academy of Sciences, le Università di Pechino, Newcastle e Leiden.

L’economia circolare fondamentale all’approvvigionamento di terre rare

Nello studio, pubblicato da Nature, gli studiosi hanno presentato un nuovo modello integrato che quantifica il modo in cui le strategie di economia circolare possono rimodellare le catene di approvvigionamento globali di terre rare come neodimio, disprosio e terbio. La loro analisi mostra che le strategie di economia circolare possono portare ad un aumento di 701.000 tonnellate dell’offerta secondaria globale e ad una diminuzione della domanda globale di 2.306.000 di tonnellate entro i prossimi 30 anni.

Le parole chiave: riduzione, sostituzione, riutilizzo e riciclo

Le terre rare rappresentano un elemento cruciale nella produzione di varie tecnologie essenziali per la fornitura di energia e per i sistemi di trasporto a basse emissioni di carbonio. Considerata l’offerta limitata di miniere interrate di terre rare, le strategie di economia circolare hanno attirato l’attenzione della comunità scientifica come potenziali soluzioni per affrontare i problemi della catena di approvvigionamento. Tuttavia, gli impatti specifici di queste strategie sul panorama globale della domanda e dell’offerta di terre rare rimangono in gran parte sconosciuti. Per colmare questa lacuna di conoscenze, il team di ricercatori ha sviluppato un modello integrato per esplorare i complessi collegamenti tra terre rare e impegni climatici e quantificare il potenziale delle strategie di economia circolare per rimodellare le catene di approvvigionamento globali. Lo studio evidenzia i ruoli cruciali delle strategie di economia circolare, tra cui riduzione, sostituzione, riutilizzo e riciclaggio. L’attuazione di questi metodi porterà ad un aumento dell’offerta di terre rare dalle miniere urbane entro i prossimi tre decenni, il che può ridurre significativamente la dipendenza dalle importazioni di alcune aree regionali. Come, ad esempio, l’Unione europea che potrebbe anche ottenere una fornitura di terre rare a circuito chiuso con l’attuazione di strategie di economia circolare.

Erion e lo Studio Ambrosetti

Le terre rare fanno parte del gruppo delle 34 materie prime critiche censite nel 2023 dalla Commissione europea, sul quale Erion ha realizzato due Studi (2022 e 2023) insieme a The European House – Ambrosetti che hanno dimostrato quanto il riciclo dei RAEE sia indispensabile per l’approvvigionamento di questi materiali che, oltre che per la loro crescente rarità, sono caratterizzati dal fatto di essere vitali per il settore industriale e l’economia in Europa. “Raggiungere il target Ue sul tasso di raccolta dei RAEE – rivela lo Studio Ambrosetti – consentirebbe di recuperare 17.000 tonnellate di Materie Prime Critiche (25% import dalla Cina nel 2021)”. In Italia, le Materie Prime Critiche rientrano nella produzione industriale italiana per quasi 700 miliardi di euro (+35% negli ultimi 10 anni, 1o Paese tra i peer europei per crescita della produzione sostenuta dalle Materie Prime Critiche). L’Italia è inoltre il primo Paese in UE-27 per incidenza delle Materie Prime Critiche, che sono collegate al 38% del PIL italiano.

Flussi paralleli e comportamenti scorretti: – 6% di RAEE Domestici gestiti da Erion WEEE nel 2023

Flussi paralleli e comportamenti scorretti: – 6% di RAEE Domestici gestiti da Erion WEEE nel 2023

Si allunga la distanza dell’Italia dai target di raccolta europei. Istituzioni poco presenti. Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE: “Per cambiare le cose non bastano azioni sviluppate da singole realtà, servono campagne di ‘Pubblicità Progresso’ e iniziative promosse a livello nazionale.”

Nel 2023 Erion WEEE – Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche domestiche – ha gestito su tutto il territorio nazionale circa 232.000 tonnellate di RAEE, in diminuzione del 6% rispetto al 2022 (246.000 tonnellate), un calo pari a due volte il peso della Torre Eiffel.

Le ragioni del calo nella raccolta
I risultati si confermano in linea con la raccolta a livello nazionale, che vede l’Italia ancora troppo distante dai target di raccolta indicati dall’unione europea (circa 6 kg per abitante a fronte di un obiettivo pari a oltre 11 kg). Per quanto concerne il Consorzio – che gestisce oltre il 60% dei RAEE domestici in Italia – la flessione riguarda soprattutto il Raggruppamento R3 (Tv e monitor) che, dopo la crescita esponenziale del 2021 dovuta all’effetto del “bonus rottamazione Tv”, prosegue nella sua parabola discendente segnando un -31% rispetto al 2022. Le ragioni di questo calo sono diverse, ma riconducibili a un disinteresse generalizzato verso il tema: i RAEE vengono identificati come strategici per l’economia del Paese, eppure, di fatto, a parte poche iniziative promosse da singole realtà come Erion WEEE, non vengono messe in atto azioni concrete e concertate a supporto della crescita del settore.

Ogni anno in Italia “scompaiono” 3 milioni di grandi elettrodomestici
Il trend negativo degli ultimi due anni, infatti, evidenzia ancora una volta il cuore del problema. Accanto al Sistema RAEE italiano che funziona e porta benefici al Paese c’è una zona grigia fatta di circuiti di gestione non ufficiali spinti, soprattutto, dal caro-materie prime (come ferro, rame e alluminio i cui valori sono cresciuti rispettivamente del 49%, del 48% e del 42% tra il 2020 e il 2023): operatori borderline e soggetti non autorizzati, agendo indisturbati, estraggono dai RAEE le materie più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento. Un fenomeno dalle dimensioni enormi e che ha molte sfaccettature. Basti pensare ai quasi 3 milioni di grandi elettrodomestici (come frigoriferi, condizionatori e lavatrici) che, ogni anno, escono dalle case degli italiani e “scompaiono”. Eppure, parliamo di tipologie di apparecchiature che, complici le loro dimensioni, hanno un tasso di sostituzione del 90% e che, nella maggior parte dei casi, vengono – grazie al ritiro 1 contro 1 – correttamente conferite dal consumatore e prese in carico dai retailer. Eppure, le quantità di RAEE R1 (freddo e clima) ed R2 (grandi bianchi) che arrivano ai Sistemi Collettivi per poter essere gestite correttamente sono circa i due terzi nel primo caso e poco più della metà nel secondo. E il resto? Va ad alimentare flussi paralleli, che sono in grado di prosperare anche a causa di controlli inadeguati da parte delle Istituzioni.

Giorgio Arienti: “Necessario aumentare i controlli e inasprire le sanzioni”
“Troppi RAEE finiscono nelle mani sbagliate” – denuncia Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE “Servono politiche che assicurino una corretta gestione di questi rifiuti affinché la sistematica sottrazione sia quanto meno ostacolata. È necessario capire dove finiscono i RAEE quando escono dalle case degli italiani. Ci vogliono più controlli mirati, occorre incrementare le ispezioni nei porti sui container in partenza dal nostro Paese e diretti verso l’Africa o l’Asia, per verificare se davvero contengono AEE ancora funzionanti oppure unicamente RAEE. E ancora, bisogna andare a verificare se ci sono RAEE negli impianti che gestiscono altre tipologie di rifiuti (come, ad esempio, rottami ferrosi e non ferrosi, auto, ecc.). È necessario intervenire duramente su tutte le situazioni irregolari e inasprire le sanzioni. Per questo, siamo felici per la recente rinomina del Comitato di Vigilanza e Controllo, al quale facciamo i nostri auguri affinché possa finalmente contribuire a far luce sulle zone d’ombra, contrastando il fenomeno dei flussi paralleli che rappresenta una perdita rilevante in termini di Materie Prime Seconde, essenziali per molteplici settori industriali italiani”.

Ancora due italiani su tre non sanno come conferire correttamene i RAEE
Un’altra ragione del basso livello di raccolta è sicuramente il comportamento scorretto degli italiani, causato da significative lacune informative. Nonostante i dati dell’Osservatorio della conoscenza sui RAEE, elaborati da Ipsos per Erion WEEE, dimostrino che grazie alla campagna di sensibilizzazione DireFareRAEE voluta dal Consorzio i livelli di conoscenza e i comportamenti dei consumatori sulla raccolta differenziata dei rifiuti elettronici siano in miglioramento (la familiarità con il termine RAEE è passata, nell’arco dell’ultimo anno, dal 44% al 55%), ancora quasi due italiani su tre non conosco i servizi gratuiti di conferimento a loro disposizione. “Questo fenomeno – prosegue Arienti – conferma quanto da anni continuiamo a ripetere: per cambiare le cose non bastano azioni sviluppate da singole realtà, servono campagne di ‘Pubblicità Progresso’ e iniziative promosse a livello nazionale. I risultati in miglioramento delle rilevazioni di Ipsos ci dicono che dobbiamo continuare a insistere: sono lieto che – nonostante non sia un onere dei Consorzi farsi carico di tali sforzi comunicativi – il Consiglio di Amministrazione di Erion WEEE abbia deciso di estendere il maxi-programma DireFareRAEE anche al 2024, ma sensibilizzare i cittadini e soprattutto le nuove generazioni su un tema così importante dovrebbe essere una responsabilità di sistema e di Paese. È il momento che lo Stato intervenga”.

RAEE: un settore strategico per l’economia circolare in Italia
Nonostante la decrescita, i risultati operativi di Erion WEEE confermano quanto il settore dei RAEE sia strategico per l’economia circolare italiana: il tasso di riciclo delle Materie Prime Seconde è stato infatti pari al 89,9% del peso dei RAEE. In dettaglio, dalle circa 232.000 tonnellate di RAEE Domestici gestiti, il Consorzio ha ricavato più di 120.000 tonnellate di ferro, circa 5.000 tonnellate di alluminio, oltre 5.000 tonnellate di rame, e 30.000 tonnellate di plastica. Il corretto trattamento di questa tipologia di rifiuti ha contribuito in maniera significativa anche alla lotta al cambiamento climatico, evitando l’immissione in atmosfera di circa 1,7 milioni di tonnellate di anidride carbonica, pari alla quantità di CO2 che verrebbe assorbita in un anno da un bosco di 1.690 kmq (esteso più della provincia di Ragusa), e generando un risparmio di oltre 314 milioni di kWh, paragonabile ai consumi domestici annui di una città come Bari (315.000 abitanti).

RAEE, il DDL concorrenza introduce l’obbligo per i Consorzi di rendere pubblici i contributi ambientali

RAEE, il DDL concorrenza introduce l’obbligo per i Consorzi di rendere pubblici i contributi ambientali

La modifica al D.Lgs. 49/2014 è stata proposta da Erion WEEE, il principale Sistema Collettivo a livello italiano. Giorgio Arienti, Direttore Generale: “Un provvedimento che mira a favorire la trasparenza nei confronti dei produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, assicurando una competizione più corretta tra i Sistemi Collettivi che si occupano di RAEE”

Tutti i Consorzi RAEE operanti in Italia sono chiamati a rendere pubblici i Contributi Ambientali al fine di garantire più trasparenza e una competizione più corretta nella filiera dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. È quanto previsto dal Ddl “concorrenza”, approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati martedì 18 dicembre 2023 ed entrato in vigore l’ultimo dell’anno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che recepisce, all’articolo 6, la modifica dell’articolo 8 del D.lgs. 49/2014, in materia di obblighi dei sistemi di gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE).

Il nuovo obbligo per i Consorzi RAEE
In dettaglio, sono stati aggiunti i commi 3-bis, 3-ter e 3-quater, che prevedono che i sistemi di gestione individuali e collettivi debbano assicurare la pubblicità, anche attraverso la diffusione all’interno del proprio sito web, delle informazioni relative ai valori dei Contributi Ambientali, differenziati per ciascuna apparecchiatura, entro 30 giorni dalla determinazione del valore degli stessi. L’obbligo di trasparenza si estende anche al caso di importi calcolati utilizzando in tutto o in parte gli avanzi di gestione provenienti dai contributi ambientali. La modifica – proposta e fortemente voluta da Erion WEEE, il principale Consorzio italiano di Responsabilità Estesa del Produttore nel settore dei RAEE – ha come obiettivo principale quello di aumentare la trasparenza nella gestione di questa tipologia di rifiuti.

Giorgio Arienti, DG Erion WEEE: “Da oggi competizione più sana nel Sistema RAEE”
Da sempre Erion WEEE pubblica su internet i propri contributi ambientali, perché crediamo nel valore della trasparenza e non facciamo ‘offerte speciali’ a nessun Produttore. La modifica al D.Lgs. 49/2014 introdotta dal DDL Concorrenza finalmente mette tutti i Sistemi Collettivi di gestione dei RAEE sullo stesso livello, obbligando anche gli altri Consorzi ad essere trasparenti quanto lo è Erion WEEE” – commenta Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE – “In questo modo, nel Sistema RAEE si potrà sviluppare una competizione più sana, garantendo a tutti i Produttori la possibilità di scegliere consapevolmente”.