PERMANET: una rete europea per una nuova era dei magneti permanenti

PERMANET: una rete europea per una nuova era dei magneti permanenti

PERMANET è un’iniziativa ambiziosa e innovativa finanziata dal programma Horizon Europe. Avviato lo scorso ottobre, il progetto si propone di rivoluzionare la catena del valore dei magneti permanenti di terre rare, elementi cruciali per la transizione verde e digitale dell’Unione Europea.

Un ecosistema innovativo per affrontare le sfide delle terre rare

Insieme a 32 partner distribuiti in tutta Europa, PERMANET punta a sviluppare 13 innovazioni tecnologiche in grado di affrontare sfide critiche come il mining sostenibile, il riciclo avanzato e la produzione ottimizzata di magneti permanenti. Per supportarle, sono stati creati tre hub tematici, dedicati rispettivamente a estrazione, riciclo e produzione. Questi non solo fungeranno da centri di ricerca e sviluppo, ma anche come piattaforme per la creazione di competenze e tecnologie condivise.

Grazie a questa rete unica, PERMANET intende consolidare il ruolo dell’Europa come leader nella produzione sostenibile di magneti permanenti, riducendo la dipendenza da fornitori esterni e promuovendo soluzioni green-oriented.

Erion alla guida della comunicazione

Con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero possibile di stakeholder, PERMANET organizzerà workshop, eventi e campagne di sensibilizzazione durante i suoi 40 mesi di durata. Sarà proprio Erion a tenere le fila di queste attività in quanto leader della comunicazione.

Una delle prime attività targate Erion è stata la creazione della visual identity del progetto. Il logo di PERMANET racchiude la sua essenza: una rete connessa di hub che rappresenta il valore della collaborazione lungo tutta la filiera. Il design richiama il celebre gioco Geomag, con un richiamo immediato ai meagneti, e utilizza colori ispirati ai materiali trattati, enfatizzando il legame con il mondo delle terre rare.

Un inizio promettente: il kick-off meeting di Madrid

Il progetto è ufficialmente decollato il 5 e 6 novembre, quando tutti i partner si sono incontrati a Madrid presso la sede del coordinatore, Técnicas Reunidas. Due giorni intensi in cui sono stati delineati gli obiettivi e pianificate le prime attività operative. Questo incontro ha dato il via alla costruzione di una collaborazione che si prospetta strategica e duratura.

PERMANET: verso un futuro più sostenibile

Con il suo approccio integrato, PERMANET rappresenta una risposta concreta alle sfide globali legate alla sostenibilità e alla transizione energetica. Grazie all’impegno di attori come Erion e alla sinergia tra i partner europei, il progetto si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia della tecnologia e della sostenibilità.

Restate sintonizzati per seguire da vicino le prossime tappe di questo entusiasmante viaggio.

RENEW e New-RE: filiere innovative per il recupero di Materie Prime Seconde

RENEW e New-RE: filiere innovative per il recupero di Materie Prime Seconde

La forza di New-RE e RENEW risiede nella loro complementarità. Da un lato, si punta a creare una capacità di riciclo avanzata per materiali difficili da recuperare; dall’altro, si lavora per migliorare la raccolta dei RAEE, che oggi risulta spesso insufficiente, specialmente per i dispositivi di piccole dimensioni.

Il Critical Raw Materials Act del 2023, promosso dall’Unione Europea, lancia una sfida ambiziosa: aumentare i tassi di recupero di elementi critici per l’industria e l’economia europea, come il neodimio e il praseodimio presenti nei magneti permanenti, il gallio, il tantalio e altri metalli preziosi contenuti nei circuiti stampati. Questi materiali, essenziali per le tecnologie moderne, si trovano in quantità significative nei piccoli RAEE e rappresentano un’opportunità strategica per rafforzare l’autonomia e la sostenibilità dell’Europa.

In questo contesto, si inseriscono due progetti coordinati da Erion, che affrontano il recupero delle materie prime critiche con approcci complementari:

  • New-RE, focalizzato sul recupero delle terre rare dai magneti permanenti presenti in piccoli dispositivi elettronici e motori elettrici;
  • RENEW, dedicato al recupero dei materiali preziosi e delle resine epossidiche dai circuiti stampati, con particolare attenzione all’aumento della raccolta e al miglioramento delle infrastrutture di gestione dei RAEE.

Due progetti, un’unica missione: chiudere il cerchio

La forza di New-RE e RENEW risiede nella loro complementarità. Da un lato, si punta a creare una capacità di riciclo avanzata per materiali difficili da recuperare; dall’altro, si lavora per migliorare la raccolta dei RAEE, che oggi risulta spesso insufficiente, specialmente per i dispositivi di piccole dimensioni.

Questa logica integrata permette di intervenire su tutta la catena del valore, identificando e colmando le lacune esistenti. Come spiega Emiliano Tolusso del team Strategic Development and Innovation di Erion:

“Sappiamo che la raccolta è il punto critico per molte filiere, in particolare quella della piccola elettronica di consumo. Attraverso progetti come RENEW, abbiamo sviluppato nuove soluzioni di prossimità per incentivare i cittadini a conferire correttamente i loro dispositivi a fine vita. Questo è un passo fondamentale per garantire i volumi necessari a rendere il riciclo efficiente e sostenibile.”

Nella cornice di Ecomondo, presso il nostro stand, abbiamo organizzato gli eventi di chiusura di entrambi gli eventi. Sul palco alcuni dei partner che hanno condiviso con noi un percorso di sperimentazione, innovazione e sviluppo, quali Amsa e Itelyum,

Il contributo di ciascun progetto

  • New-RE si concentra sull’identificazione e l’estrazione di magneti permanenti da RAEE, come hard disk e piccoli motori, e da motori elettrici. Una volta recuperati, questi componenti vengono lavorati per ricavare terre rare, materiali fondamentali per la transizione energetica e digitale.
  • RENEW, invece, interviene sui circuiti stampati, cuore tecnologico della maggior parte dei dispositivi elettronici. Il progetto mira a separare in modo innovativo e sostenibile i materiali preziosi principali, recuperando rame, oro, argento e palladio, migliorando al contempo anche il riciclo delle resine contenute nelle schede.

Entrambi i progetti si integrano con un obiettivo comune: sensibilizzare i cittadini e ottimizzare la raccolta per costruire una filiera di recupero più efficace e resiliente.

Un futuro sostenibile per il riciclo delle terre rare

La sinergia tra New-RE e RENEW non è solo tecnologica, ma anche culturale infatti è necessario familiarizzare i cittadini con le pratiche di raccolta, rendendoli consapevoli del valore che ogni dispositivo dismesso può restituire. Il loro contributo è cruciale per trasformare il riciclo in una realtà che non solo funziona, ma cambia il mondo.

Questi progetti rappresentano un modello di innovazione e sostenibilità, in linea con gli obiettivi europei di transizione ecologica e autonomia strategica. Grazie alla visione integrata e alle soluzioni avanzate, Erion dimostra come sia possibile affrontare le sfide globali della gestione dei RAEE, trasformandole in opportunità per un’economia circolare concreta ed efficiente.

Guarda l’evento finale di entrambi i progetti QUI

RENEW: innovazione per il riciclo sostenibile delle apparecchiature elettroniche

RENEW: innovazione per il riciclo sostenibile delle apparecchiature elettroniche

Si è svolto a Siviglia l’ultimo incontro del consorzio del progetto europeo RENEW, presentando i risultati e i progressi presso il suo impianto pilota dedicato alla riduzione delle emissioni di CO2 nel riciclo dei rifiuti elettronici.

Si è svolto a Siviglia l’ultimo incontro del consorzio del progetto europeo RENEW, presentando i risultati e i progressi presso il suo impianto pilota dedicato alla riduzione delle emissioni di CO2 nel riciclo dei rifiuti elettronici. L’incontro ha coinvolto i partner del progetto, tra cui Erion, TREEE, la Tallinn University of Technology (TalTech), il centro tecnologico tedesco Fraunhofer e l’università belga KU Leuven.

Coordinato da Atlantic Copper e cofinanziato da EIT Raw Materials, RENEW si propone di rivoluzionare il riciclo dei Rifiuti delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), con un focus innovativo sul recupero dei metalli critici e della resina epossidica dai circuiti stampati, il cuore tecnologico dei dispositivi elettronici.

Una tecnologia che unisce economia circolare e innovazione

RENEW si distingue per il suo approccio integrato:

  • In Italia, grazie a Erion, sono stati allestiti eco-punti per incentivare la raccolta differenziata dei RAEE e sensibilizzare i cittadini con campagne informative e attività interattive. TREEE si è intanto occupata dell’approvvigionamento e della necessaria caratterizzazione dei circuiti stampati necessari allo sviluppo del progetto.
  • Questi componenti sono stati inviati agli impianti pilota di Atlantic Copper e TalTech, dove è stata validata una tecnologia all’avanguardia per separare la resina epossidica dai metalli preziosi come rame, oro, argento, palladio e platino.

Valorizzazione della resina epossidica e riduzione delle emissioni

Fraunhofer ha sviluppato un processo per convertire la frazione organica della resina epossidica in gas per il recupero energetico e oli utili per la produzione di composti chimici di valore, promuovendo un uso circolare delle risorse.

Nel frattempo, l’Università di Tallinn ha dato vita a una start-up, ImpactPCB, per trasformare i risultati del progetto in opportunità commerciali. Inoltre, studi di fattibilità tecnica ed economica hanno valutato l’implementazione industriale di queste tecnologie in diversi scenari, come fonderie di rame e impianti di gestione dei rifiuti.

Verso una nuova era del riciclo con CirCular

I promettenti risultati di RENEW potrebbero essere integrati nel nuovo impianto CirCular che Atlantic Copper sta costruendo a Huelva, in Spagna. Questa infrastruttura mira a ridurre ulteriormente l’impronta di carbonio della fonderia e a rappresentare un modello replicabile per altre fonderie nel settore metallurgico.

Un contributo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Il progetto RENEW sostiene gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in particolare l’SDG 12 (consumo e produzione responsabili). Promuove pratiche sostenibili, ottimizza l’uso delle risorse e migliora l’efficienza del riciclo, ponendosi come esempio concreto di economia circolare a vantaggio dell’ambiente e della società.

“Fare comunicazione ai cittadini è fondamentale, ma è altrettanto importante poi che quest’ultimi abbiano la possibilità di mettere in pratica in modo semplice i comportamenti virtuosi. Grazie a EIT RAW Materials, che ha finanziato quest’iniziativa, possiamo contribuire a un cambiamento reale capace di creare benefici ambientali, economici e sociali” ha dichiarato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE.

 

Traccia-TO: a Torino il progetto che vuole trasformare la città in un modello virtuoso di raccolta di rifiuti tessili e di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

Traccia-TO: a Torino il progetto che vuole trasformare la città in un modello virtuoso di raccolta di rifiuti tessili e di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

Attraverso un mix di tecnologia, sensibilizzazione e collaborazione tra istituzioni, cittadini e attività commerciali, il progetto sviluppa strumenti per gestire meglio due tipologie di rifiuti cruciali: del tessile e dell’elettronica.

Quantificare il numero di rifiuti proveniente dai cittadini di Torino è il cuore di Traccia-TO, il nuovo progetto lanciato da Erion, Erica e ReLearn, che punta a migliorare la gestione dei rifiuti a Torino, partendo dal quartiere di San Salvario. L’obiettivo? Creare un modello virtuoso per aumentare la raccolta di certi rifiuti, evitando che si disperdano e prendano strade alternative, non corrette, portando benefici sia all’ambiente sia all’economia locale, grazie a soluzioni innovative e al coinvolgimento diretto dei cittadini.

Un progetto per un’economia circolare più concreta

Attraverso un mix di tecnologia, sensibilizzazione e collaborazione tra istituzioni, cittadini e attività commerciali, il progetto sviluppa strumenti per gestire meglio due tipologie di rifiuti cruciali: i tessili e i RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).

Con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale, saranno tracciati i flussi di rifiuti tessili prodotti sul territorio e sperimentata una raccolta avanzata degli abiti dai cassonetti stradali. Contemporaneamente verranno quantificati i tessili che finiscono nell’indifferenziata o giacciono inutilizzati negli armadi. Traccia-TO, inoltre, definirà le quantità dei piccoli dispositivi elettronici gestiti nella zona si San Salvario, al fine di migliorare le strategie di raccolta future e quindi, il recupero di materiali preziosi.

Cittadini protagonisti della transizione verde

“Con Traccia-TO vogliamo fornire un contributo concreto alla transizione verso un’economia circolare, coinvolgendo i cittadini in prima persona. La tecnologia, insieme alla sensibilizzazione, sarà il nostro alleato per effettuare una mappatura accurata e migliorare la raccolta dei rifiuti tessili e dei RAEE, offrendo alla Città di Torino strumenti innovativi e sostenibili” sottolinea Raffaele Guzzon, Presidente di Erion Textiles.

In un anno di sperimentazione, il progetto testerà soluzioni per incentivare lo scambio di beni prima che diventino rifiuti, promuovendo il riuso e migliorando il conferimento dei rifiuti. Grazie a una mappatura dettagliata dei flussi e al monitoraggio del comportamento dei cittadini, Traccia-TO genererà un set di dati utili per pianificare azioni future più mirate.

Torino e Climaborough: un laboratorio per le città europee

Traccia-TO si inserisce nell’ambito di CLIMABOROUGH, un progetto europeo co-finanziato dall’UE e da CINEA, che punta a colmare il divario tra progettazione e implementazione di innovazioni urbane per il clima. Torino, grazie a Traccia-TO, condividerà i risultati delle sue sperimentazioni con altre città della rete Climaborough, ricevendo in cambio soluzioni innovative su mobilità ed energia.

Questo scambio offrirà alla città un’opportunità unica: testare l’impatto delle azioni locali e valutarne la replicabilità in altri contesti urbani, integrando i risultati nella pianificazione strategica per la sostenibilità.

Uno sguardo verso il futuro

Traccia-TO non è solo un progetto pilota, ma una visione concreta per un futuro più sostenibile. Dimostra come la collaborazione tra tecnologia, sensibilizzazione e pianificazione urbana possa trasformare il modo in cui concepiamo e gestiamo i rifiuti, rendendoli una risorsa per l’intera comunità.

Ceccano inaugura il futuro della circolarità delle Terre Rare con il progetto New-RE

Ceccano inaugura il futuro della circolarità delle Terre Rare con il progetto New-RE

Il progetto europeo New-RE, supportato da EIT RawMaterials, ha dato vita a un innovativo impianto pilota capace di trattare oltre 20 tonnellate di PM all’anno, segnando un passo decisivo verso una gestione più sostenibile e circolare delle Terre Rare in Europa.

Presso lo stabilimento Itelyum Regeneration di Ceccano (FR), si è aperta una nuova era per il recupero sostenibile dei magneti permanenti (PM), presenti in dispositivi come Hard Disk e motori elettrici. Il progetto europeo New-RE, supportato da EIT RawMaterials, ha dato vita a un innovativo impianto pilota capace di trattare oltre 20 tonnellate di PM all’anno, segnando un passo decisivo verso una gestione più sostenibile e circolare delle Terre Rare in Europa.

Un consorzio per rivoluzionare la filiera delle Terre Rare

New-RE è un’iniziativa triennale (2022-2024) coordinata da Erion e sviluppata da un consorzio di otto partner: Itelyum, OSAI, KU Leuven, Treee, Smart Waste Engineering, Glob Eco e l’Università degli Studi dell’Aquila. L’obiettivo? Migliorare la circolarità delle Terre Rare, riducendo l’impatto ambientale e garantendo la sostenibilità economica lungo tutta la filiera.

L’impianto pilota di Ceccano rappresenta il fulcro del progetto, trattando PM provenienti da tre principali fonti:

  • Motori elettrici, disassemblati da Glob Eco.
  • RAEE, raccolti e pre-trattati presso gli impianti di Treee.
  • Hard disk, smontati tramite una linea automatizzata sviluppata da OSAI e KU Leuven, che integra tecnologie avanzate di Intelligenza Artificiale.

Una tecnologia innovativa e sostenibile

Il cuore dell’impianto è il processo idrometallurgico brevettato dall’Università degli Studi dell’Aquila, che consente la pulitura (lisciviazione) delle Terre Rare attraverso soluzioni acide organiche riutilizzabili fino a cinque volte. Questa tecnologia non solo riduce significativamente l’impatto ambientale, ma rappresenta un modello replicabile per un futuro scale-up industriale.

Un ponte verso il futuro: INSPIREE

Le tecnologie testate nell’impianto New-RE saranno scalate su scala industriale grazie al progetto INSPIREE, finanziato da CINEA nell’ambito del programma LIFE. INSPIREE vede la partecipazione di un consorzio guidato da Itelyum, con il contributo di Erion, EIT RawMaterials, Glob Eco e l’Università degli Studi dell’Aquila.

Un passo avanti verso la sostenibilità europea

L’impianto di Ceccano non è solo un’infrastruttura tecnologica, ma un simbolo del potenziale della collaborazione europea per affrontare le sfide globali legate alle risorse critiche. Il progetto New-RE dimostra che un futuro più circolare e sostenibile è possibile, con benefici concreti sia per l’ambiente sia per l’industria.

“Per Erion è un motivo d’orgoglio aver sviluppato un progetto che sicuramente apporterà benefici ambientali ed economici non solo all’Italia, ma anche ad altri Paesi europei”dichiara Marco Sala, Direttore Generale di Erion Compliance Organization. “L’impianto inaugurato a Ceccano si candida ad essere un modello di sostenibilità e di innovazione nei processi di riciclo e recupero delle Terre Rare che, lo ricordiamo, rappresentano elementi fondamentali ai processi di produzione in diversi comparti industriali. Da sempre Erion si impegna nel diffondere in Italia una cultura della circolarità e quello che abbiamo compiuto oggi rappresenta un bel passo verso lo sviluppo di questo nuovo modello”.

ECOSWEEE: nuove strategie per migliorare la raccolta di piccoli RAEE e dei Rifiuti di Batterie portatili

ECOSWEEE: nuove strategie per migliorare la raccolta di piccoli RAEE e dei Rifiuti di Batterie portatili

Finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, ECOSWEEE si pone un obiettivo ambizioso: aumentare i tassi di raccolta di piccoli RAEE e di Rifiuti di Batterie. Per raggiungere questo scopo, il progetto testa strategie innovative come schemi di deposito su cauzione, programmi di riacquisto, incentivi per donazioni e ottimizzazione delle reti di raccolta.

Il progetto ECOSWEEE, finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, si pone un obiettivo ambizioso: aumentare i tassi di raccolta dei piccoli RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e dei Rifiuti di Batterie portatili. Per raggiungere questo scopo, il progetto testa strategie innovative come schemi di deposito su cauzione (Deposit Return System, DRS), programmi di riacquisto, incentivi per donazioni e l’ottimizzazione delle reti di raccolta.

Con 20 progetti pilota attivi in diversi Stati membri dell’UE, ECOSWEEE mira a identificare le soluzioni più efficaci e fornire raccomandazioni utili per aggiornare la legislazione europea.

Rendere i rifiuti risorsa: il messaggio creativo

Il payoff della campagna, “Questi non sono rifiuti”, trasforma un telefono, un joystick rotto e una pila esausta in simboli del valore ancora presente nei RAEE. “Ogni dispositivo a fine vita – spiega Chiara Iannaccone, di Economiacircolare.com e autrice della creatività – può chiudere il ciclo e reintegrare materiali nella catena del valore. Il nostro obiettivo è superare il consumo lineare, promuovendo un processo circolare per un futuro sostenibile. Conferire correttamente i rifiuti è il primo passo per trasformarli in risorse, diventando così davvero #partedellasoluzione.” 

 

Tre approcci innovativi per migliorare la raccolta dei RAEE: i pilot ECOSWEEE di Erion

Con il progetto ECOSWEEE, Erion ha esplorato strategie innovative per incoraggiare i cittadini a conferire correttamente piccoli RAEE e Rifiuti di Batterie portatili. Attraverso tre iniziative pilota, l’obiettivo è stato testare modelli che possano essere replicati su larga scala per migliorare il sistema di raccolta in Italia. Scopriamo insieme come queste idee hanno preso forma.

  1. Parcel Locker: una rete di prossimità per il conferimento responsabile

Chi l’ha detto che smaltire correttamente i tuoi vecchi dispositivi debba essere complicato? Con il pilot Parcel Locker, Erion in collaborazione con Poste Italiane ha cercato di portare la raccolta dei RAEE e dei Rifiuti di Batterie portatili più vicino ai cittadini, sfruttando i punti di ritiro dei pacchi postali della rete di Poste Italiane, Punto Poste da te (le sedi coinvolte: Sede centrale, Roma– AMA, Basiano, Milano – CEM AMBIENTE, Pozzo d’Adda, Milano – CEM AMBIENTE, Computerland, Milano – AMSA).

In alcune aree di Roma, Milano e provincia, da luglio a novembre 2024, sono stati posizionati bidoni di raccolta accanto ai locker in alcuni uffici postali e nella sede centrale di PI. Ai cittadini e ai dipendenti della sede centrale è stata data la possibilità di conferire piccoli prodotti elettronici e batterie esauste. L’obiettivo? Valutare l’implementazione di una nuova rete di raccolta che sproni il sistema della vendita online degli e-commerce a informare i cittadini sulle buone pratiche della gestione dei prodotti a fine vita

  1. Visible Fee: educare sul valore dell’eco-contributo

Tra le sperimentazioni, Erion, ha provato a individuare che impatto avrebbe sulla raccolta la conoscenza del valore dell’eco-contributo. Come lo ha fatto? Raccontando ai cittadini come funzione il sistema di gestione dei dispositivi elettronici e delle batterie e incoraggiandoli a sfruttare i canali di raccolta già consolidati nel panorama italiano come l’1vs0 nei negozi dei rivenditori di elettronica. Presso alcuni punti vendita MediaWorld ed Euronics tra Milano e Prato, a ottobre 2024, sono stati allestiti sportelli informativi dove i clienti hanno potuto scoprire di più sull’eco-contributo. Poster, video e volantini hanno raccontato in modo semplice e diretto come questo importo contribuisca a costruire un sistema di gestione del fine vita più efficace.

Inoltre, i consumatori hanno potuto partecipare a sondaggi per esprimere la loro opinione e accrescere la loro conoscenza del sistema. Il risultato atteso? Maggiore consapevolezza e una corretta percezione dell’eco-contributo.

Euronics, uno dei partner coinvolti direttamente sul campo ha dichiarato: “Ci ha fatto molto piacere essere stati coinvolti nel progetto Ecosweee, che riteniamo importante per sensibilizzare sempre di più i consumatori sul tema del recupero di RAEE e RB.

I comportamenti corretti, infatti, passano in primis da una buona informazione e la sperimentazione si è rivelata efficace, in quanto ci ha permesso di raccogliere 56Kg di piccoli RAEE e batterie portatili esauste, segno che il messaggio è stato recepito. A supporto di ciò, abbiamo il gradimento dei partecipanti all’iniziativa: il 78% degli intervistati ha reputato abbastanza interessante o molto interessante l’operazione.

Aumentare il ritiro dei RAEE significa poter riutilizzare materiali di recupero, diminuendo la necessità di materie prime che, con le estrazioni, incidono sul benessere del nostro pianeta; riuscire a comunicare questo valore ai nostri clienti per noi è molto importante e continueremo in questa direzione”.

  1. Deposit Return System: il deposito che ti premia

Hai mai pensato di ricevere un rimborso per restituire i tuoi vecchi dispositivi? Con il pilot Deposit Return System (DRS), Erion, unico sperimentatore del sistema applicato a RAEE e RB in Europa, ha avuto il compito di individuare pro e contro legati all’implementazione della strategia.

Nel mese di ottobre, alla MediaWorld di Cinisello (MI), i consumatori che acquistavano piccoli elettrodomestici o batterie portatili hanno avuto la possibilità di pagare un deposito cauzionale. Per riscattare la cauzione, al consumatore è stato richiesto di portare in negozio RAEE e RB, a seconda del prodotto su cui aveva pagato il deposito. Per rendere l’iniziativa ancora più interessante, i partecipanti che hanno portato a termine le attività richieste dalla sperimentazione, hanno ricevuto anche una giftcard dal valore massimo di 10€ da spendere in negozio durante l’anno, come incentivo aggiuntivo.

Obiettivo del pilot è stato quello di comprendere l’efficacia del modello e raccogliere pareri e posizioni di tutti gli stakeholders che potrebbero essere coinvolti, qualora il sistema venisse considerato dalla commissione europea come obbligatorio e applicabile al sistema di raccolta di RAEE e RB.

Uno degli insegnamenti emersi sul campo è che l’applicazione ai dispositivi elettronici e batterie a fine vita del sistema di restituzione del deposito (DRS) presenta numerose criticità. Sposa l’opinione di Erion e si esprime in merito Pascal Leroy, Direttore Generale del WEEE Forum (coordinatore di ECOSWEEE): Una delle cose che abbiamo imparato è che l’idea dei Sistemi di Restituzione del Deposito, comunemente noti come DRS, non può essere facilmente applicata ai prodotti elettrici a fine vita. L’implementazione dei DRS per piccoli dispositivi elettronici e batterie è piena di difficoltà. Nel suo progetto pilota, Erion ha dimostrato che i DRS non rappresentano la soluzione ideale per i piccoli dispositivi elettronici e le batterie, tra le altre ragioni, perché gli individui dovrebbero poter riscattare il deposito anche molti anni dopo l’acquisto e perché il deposito dovrebbe essere associato al prodotto stesso piuttosto che alla persona che ha pagato il deposito, al fine di non ostacolare il mercato dell’usato.

E conclude, “Crediamo che i progetti pilota nel progetto ECOSWEEE ci abbiano insegnato alcune lezioni molto preziose. Innanzitutto, i pilot si sono svolti in tempi troppo ristretti per testare adeguatamente gli incentivi, il che ha portato a bassi volumi di raccolta, alti costi per tonnellata raccolta e a un numero insignificante di consumatori coinvolti. In secondo luogo, la collaborazione con i rivenditori è stata impegnativa per alcuni piloti, richiedendo spesso una grande effort nella gestione del progetto per garantire l’implementazione delle sperimentazioni. Infine, un elevato coinvolgimento dei cittadini non si è tradotto costantemente in un cambiamento nel loro comportamento”.

Erion, protagonista di 22 progetti europei e costantemente impegnato nell’innovazione del sistema di raccolta e gestione dei dispositivi a fine vita, ha svolto un ruolo cruciale nel progetto ECOSWEEE. Le sfide affrontate durante l’implementazione dei progetti pilota hanno permesso di delineare i limiti attuali del sistema, mentre la profonda conoscenza del settore ha ispirato soluzioni concrete. Non solo per completare le sperimentazioni in corso, ma soprattutto per contribuire ogni giorno a essere #partedellasoluzione.

I chiarimenti del CdC RAEE sul decreto Salva Infrazioni

I chiarimenti del CdC RAEE sul decreto Salva Infrazioni

Le nuove disposizioni introdotte dalla legge n°166 del 14 novembre 2023, realizzata per agevolare la risoluzione di 15 procedure d’infrazione UE, sono oggetto di un chiarimento da parte del Centro di Coordinamento RAEE. “Un’ottima opportunità per agevolare la raccolta” dice il dg Fabrizio Longoni

A quasi un mese di distanza dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il cosiddetto decreto “Salva infrazioni” continua a far parlare di sé, soprattutto per quel che riguarda i RAEE. Va ricordato che la legge n°166 del 14 novembre 2024 era finalizzata ad agevolare la risoluzione di 15 procedure d’infrazione che l’Unione Europea ha aperto nei confronti dell’Italia. A luglio la Commissione aveva inviato una lettera di messa in mora per non aver recepito correttamente la direttiva quadro sui rifiuti, sottolineando varie carenze tra cui quella di non aver raggiunto il tasso minimo di raccolta dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche): il nostro Paese a fine 2023 era fermo al 33,8% contro un target atteso del 65%.

Ecco perché il decreto Salva Infrazioni ha introdotto una serie di nuove e rilevanti disposizioni di legge, in particolare legate alla semplificazione burocratica. Disposizioni che stanno facendo discutere perché nel momento in cui tali indicazioni non venissero osservate in maniera scrupolosa si potrebbe incorrere in gravi violazioni che determinerebbero sanzioni di natura economica e penale. Per chiarire questi e altri aspetti il Centro di Coordinamento RAEE ha redatto una nota di chiarimento per gli operatori della distribuzione che commercializzano apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE). Per operatori della distribuzione si intendono sia i rivenditori con un punto di vendita fisico sia i soggetti che effettuano vendite online. Va precisato che queste disposizioni di legge si applicano anche agli installatori e ai gestori dei centri di assistenza tecnica di AEE che nello svolgimento della propria attività effettuano il ritiro di RAEE.

Leggi anche: Decreto Salva infrazioni, novità per RAEE e responsabilità estesa dei marketplace

Obiettivi: incrementare raccolta e tracciabilità dei RAEE

“La conversione in legge del decreto Salva infrazioni introduce importanti e significative semplificazioni negli adempimenti a carico degli operatori della distribuzione, in particolare per l’effettuazione dei servizi di ritiro ‘1 contro 1’ e ‘1 contro 0’ dei rifiuti elettronici, e di riflesso una riduzione dei costi in termini economici e di tempo” commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE.

Il CdC RAEE è uno dei consorzi di natura privata costituito in applicazione del regolamento 25 settembre 2007 n. 185. Nello specifico il CdC RAEE è partecipato da 15 Sistemi Collettivi dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche provenienti dai nuclei domestici, che hanno l’obbligo per legge di aderirvi, e da un Sistema Collettivo dei produttori di AEE professionali. Il CdC RAEE opera sotto la supervisione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e in questi anni ha contribuito enormemente alla diffusione di una maggiore sensibilità sul tema, fornendo inoltre costante supporto ai propri associati. Proprio in quest’ultima ottica va inserita la nota interpretativa resa pubblica sul sito del CdC RAEE.

 

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“L’Italia che Ricicla 2024” di Assoambiente: priorità al riciclo così come alla riduzione delle emissioni

“L’Italia che Ricicla 2024” di Assoambiente: priorità al riciclo così come alla riduzione delle emissioni

Lo studio, realizzato da ASSOAMBIENTE, Sezione UNICIRCULAR, con REF, descrive con dovizia di dati luci ed ombre del contesto italiano ed europeo del riciclo e delle materie prime seconde

L’Italia che Ricicla 2024” è una documentatissima istantanea sul settore italiano ed europeo del riciclo, realizzata da ASSOAMBIENTE, sezione UNICIRCULAR, con REF, col patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e di ISPRA.

Il lavoro si colloca in un contesto di intenso fermento normativo, sia a livello comunitario, con la revisione della Direttiva Quadro sui rifiuti, sia a livello nazionale, dove è prevista una revisione del D.lgs. n. 152/2006. Questo, si legge nel documento, “rappresenta una grande occasione per spostare il focus del settore dalla ‘gestione dei rifiuti’ alla ‘produzione di prodotti’, ponendo le condizioni per creare dei mercati delle materie prime seconde che esprimano valore e che permettano di attuare i principi dell’economia circolare all’interno di un sistema economico che sia allineato ai benefici ambientali derivanti dalla re-immissione nei circuiti produttivi di prodotti derivati dai rifiuti”.

Uno dei principali punti di caduta del report Assoambiente è infatti l’ecosistema normativo italiano ed europeo, non ancora allineato alla necessità di incentivare i mercati delle materie prime riciclate. “Le Istituzioni comunitarie stanno dimostrando la volontà di incidere maggiormente su tutto quanto ruota intorno all’economia circolare e al mondo del riciclo. – si legge nel documento – Il perimetro di interventi è decisamente ampio e trasversale a diversi flussi. La ratio sottesa ai vari interventi va nella giusta direzione. Tuttavia, affinché tali iniziative possano realmente incidere è essenziale che venga attribuita al riciclo una attenzione almeno pari a quella riservata alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti con il Green Deal.

Di seguito alcuni indicatori rilevanti che possono guidare nell’analisi delle performance nazionali.

Il riciclo vale il 2,5% del Pil italiano. Il settore dell’economia circolare rappresenta un importante volano economico per l’economia italiana, sottolinea il report di Assoambiente e REF: il valore aggiunto del settore si attesta al 2,5% del PIL. Un dato più alto della media europea che trova conferma anche sul fronte dell’occupazione: nel Belpaese lavorano circa 613 mila persone a tempo indeterminato nel comparto dell’economia circolare, circa il 2,4% degli occupati a tempo indeterminato;

 

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“RAEE: Solo un italiano su due conosce l’acronimo e rimane bassa la consapevolezza dell’importanza di questi rifiuti come risorsa strategica”

“RAEE: Solo un italiano su due conosce l’acronimo e rimane bassa la consapevolezza dell’importanza di questi rifiuti come risorsa strategica”

Lo rivela l’ultima indagine dell’Osservatorio sui RAEE effettuata da Ipsos per Erion WEEE. Giorgio Arienti, Direttore Generale del Consorzio: “È importante che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ci affianchi con campagne di sensibilizzazione chiare, continuative e rivolte a tutti, per scardinare i comportamenti scorretti dei cittadini dovuti a una scarsa conoscenza dei RAEE e per far comprendere la loro importanza come risorsa strategica”

Solamente un italiano su due conosce l’acronimo RAEE: Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. È quanto emerge dall’Osservatorio conoscenza RAEE realizzato da Ipsos per Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei RAEE, che a distanza di due anni dalla prima rilevazione del novembre 2022, è tornato a testare il livello di informazione degli italiani su una delle categorie di rifiuti con il più ampio ritmo di crescita al mondo.

Solo la metà degli italiani ha già sentito la parola RAEE

Sale del +1% la percentuale di coloro che hanno già sentito la parola RAEE, passati, da novembre 2022 a luglio 2024, dal 52% al 53% del totale. Rimane ancora troppo bassa la consapevolezza del valore dei RAEE come risorsa strategica, grazie alla presenza di materie prime recuperabili, tra cui spiccano le terre rare. In due anni, la percentuale dei cittadini che conoscono questo aspetto è passata dal 47% al 48%, un dato che evidenzia come ci sia ancora ampio margine di miglioramento. Nonostante la complessità del tema e la varietà di oggetti che rientrano nelle categorie di RAEE (dagli spazzolini elettrici ai giocattoli elettronici e gli smartwatch) la percentuale media di potenziali conferimenti scorretti – vale a dire i RAEE che finiscono nel bidone della plastica o nel sacco dell’indifferenziata – si mantiene su livelli relativamente contenuti e stabili: dal 13% di novembre 2022 si è passati all’11% di luglio 2024. Un dato interessante riguarda la percentuale di coloro che, pur commettendo errori nel conferimento dei RAEE, si dichiarano convinti di seguire la procedura corretta. Questa quota si mantiene su livelli elevati, attestandosi all’87% nel luglio 2024.

Giorgio Arienti, DG di Erion WEEE: “Ci auguriamo che il MASE promuova pubblicità progresso”

“Analizzando i risultati dell’indagine Ipsos, diventa sempre più urgente individuare, insieme alle istituzioni, strategie comunicative ancora più efficaci per consolidare la conoscenza sui  RAEE,” – afferma Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE – “Il piano di comunicazione “DireFareRAEE”, che il Consorzio ha lanciato due anni fa, ha dato un contributo significativo per sensibilizzare i cittadini sulle corrette pratiche di gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici, ma le indagini Ipsos mostrano che bisogna fare ancora di più, soprattutto verso le generazioni più giovani, la cui consapevolezza è strettamente legata agli stimoli comunicativi che ricevono. Noi proseguiremo con programmi e iniziative dedicate ai cittadini, – continua Arienti – ma ci auguriamo che anche altre realtà operanti nella filiera del riciclo decidano di affiancarci in questo percorso, e che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica promuova una campagna di “Pubblicità Progresso” sui RAEE”, finora mai realizzata”. 

Alberta Della Bella, Ipsos: “I dati dimostrano la persistenza di comportamenti errati e convinzioni fuorvianti”

“Questa ricerca evidenzia come, nonostante la crescente attenzione alla sostenibilità e una maggiore consapevolezza dei cittadini sul proprio ruolo, la strada verso una gestione consapevole dei RAEE, in Italia, sia ancora in salita. – dichiara Alberta Della Bella, Senior Researcher presso Ipsos Public Affairs – I dati raccolti dimostrano la persistenza di comportamenti errati e convinzioni fuorvianti, a riprova della complessità del tema. Risulta dunque fondamentale promuovere un legame più solido tra cittadino e rifiuto elettronico, attraverso una comunicazione chiara, semplice ed esaustiva, che renda tutti protagonisti del cambiamento necessario per garantire un futuro sostenibile”.

Ancora poca conoscenza sulle possibilità gratuite di conferimento dei RAEE

Nonostante questo scenario, gli italiani hanno comunque un alto livello di conoscenza dei rischi derivanti da una scorretta dismissione dei RAEE (anche se da novembre 2022 a luglio 2024 la percentuale è leggermente scesa, passando dall’80% al 78%). Secondo l’Osservatorio, realizzato su un campione di 1.000 cittadini italiani a cui si aggiunge un focus specifico su 500 giovani dai 18 ai 26 anni, la conoscenza del servizio “1 contro 0” mostra una crescita contenuta, ma costante (da novembre 2022 a luglio 2024 cresce dal 42% al 48%). Tuttavia, ancora 1 cittadino su 2 non conosce questa opportunità gratuita. Livelli soddisfacenti invece per la conoscenza del servizio “1 contro 1” che passa dal 66% di novembre 2022 al 69% del luglio 2024.

Tre italiani su 10 vengono avvicinati da soggetti non autorizzati fuori dai centri di raccolta

In calo dal 32% al 28% la quota di coloro che hanno dichiarato di essersi rivolti agli “svuota cantine” per disfarsi dei propri RAEE: un piccolo miglioramento in termini percentuali, ma anche un passo in avanti nel contrasto al “mercato parallelo”, spesso illegale, che intercetta i RAEE unicamente per il proprio tornaconto economico, catturando le materie più facili da estrarre nel modo meno costoso, senza minimamente curarsi dell’aspetto ambientale. Continuano a verificarsi ancora troppi episodi in cui i cittadini, nei centri di raccolta, vengono avvicinati da soggetti non autorizzati che chiedono indebitamente le apparecchiature elettroniche destinate al riciclo: il dato si attesta intorno al 30% nell’ultima rilevazione (in calo rispetto al 34% del novembre 2022).

I dati di sulla GenZ

Un capitolo a parte va riservato alla Gen Z che dimostra una notevole ricettività verso il termine RAEE, la cui conoscenza subisce però un trend altalenante, con picchi di crescita in corrispondenza alle campagne di sensibilizzazione e alle comunicazioni mirate, realizzate da Erion WEEE. Partendo da un 39% nel novembre 2022, si è raggiunto un record del 50% nel luglio 2023, scendendo al 40% a luglio 2024. Emerge inoltre un divario del -13%, tra i giovani e il dato nazionale, sul livello di conoscenza dell’acronimo RAEE, segno evidente che sulle nuove generazioni la strada è ancora lunga. Risultati sopra la media nazionale sono quelli registrati in merito alla conoscenza del servizio “1 contro 0” (52% rispetto al 48% nazionale nella rilevazione di luglio 2024) che dimostra quanto la Gen Z sia attenta alle tematiche ambientali, soprattutto in relazione a piccoli dispositivi come cuffie wirelesssmartphonetabletsmartwatch e joypad. Buona conoscenza anche del servizio “1 contro 1”, dove la percentuale dei giovani arriva al 67% a fronte di una media nazionale del 69%.

Conoscenza RAEE: il Nord più virtuoso, il Sud cresce significativamente

A livello territoriale, sono le regioni del Nord Italia a registrare la maggiore conoscenza dell’acronimo RAEE (56%), costantemente superiore alla media nazionale (53%) seguite da quelle del Centro (54%) e del Sud (49%). Le regioni del Sud, però, rappresentano i territori che hanno mostrato la crescita più significativa su questo punto passando, da novembre 2022 a luglio 2024, dal 46% al 49%.

“Se te ne fotti sei fottuto”. Parte in 14 città italiane la nuova campagna di sensibilizzazione sui RAEE promossa da Erion WEEE

“Se te ne fotti sei fottuto”. Parte in 14 città italiane la nuova campagna di sensibilizzazione sui RAEE promossa da Erion WEEE

Con 4.000 installazioni distribuite nelle stazioni, sui mezzi pubblici e nei luoghi più frequentati dai cittadini, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei RAEE Domestici ricorda la possibilità di utilizzare i servizi gratuiti “1 contro 0” e “1 contro 1”

È partita pochi giorni fa in 14 città italiane “Se te ne fotti sei fottuto”, la nuova campagna di affissioni promossa da Erion WEEE per sensibilizzare i cittadini italiani sul tema dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e sulle buone pratiche per il loro corretto conferimento.

Ancora pochi italiani sanno come conferire correttamente i propri RAEE

Questa iniziativa dal titolo volutamente provocatorio, in programma dal 18 novembre al 31 dicembre 2024, ha l’obiettivo di richiamare, ancora una volta, l’attenzione dei consumatori sull’importanza di sfruttare i servizi gratuiti a disposizione per la raccolta differenziata dei propri RAEE, soprattutto in un periodo – come quello che va dal Black Friday al Natale – contraddistinto dall’incremento degli acquisti, anche di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Caratterizzata da dieci creatività ideate dall’agenzia Edithink, la campagna focalizza i suoi messaggi sui servizi “1 contro 1” e “1 contro 0” che, per legge, garantiscono a tutti i cittadini la possibilità di restituire gratuitamente i propri RAEE ai negozianti. Secondo gli ultimi dati (luglio 2024) dell’Osservatorio RAEE realizzato da IPSOS per Erion WEEE, solo il 48% della popolazione conosce il servizio “1 contro 0” (è il servizio che permette di restituire gratuitamente i piccoli RAEE, fino a 25 cm, in tutti i grandi negozi di elettronica senza obbligo di acquisto). Più alta (69%), ma ancora lontana dall’ottimo, è la percentuale di coloro che sono consapevoli dell’esistenza del servizio “1 contro 1” (il servizio che permette di restituire gratuitamente a qualsiasi negoziante un RAEE di qualsiasi dimensione, a fronte dell’acquisto di un’apparecchiatura equivalente).

Le città coinvolte nella campagna di Erion WEEE

La campagna “Se te ne fotti sei fottuto” sarà attiva fino alla fine del 2024 su 4.000 installazioni (ledwall, affissioni classiche, dinamiche e digitali delle stazioni, sui mezzi pubblici e nell’arredo urbano) nelle città di MilanoRomaNapoliAnconaBariCagliariCatanzaroFirenzeGenovaPalermoPerugiaTrentoTriesteVenezia-Mestre. La campagna è, inoltre, declinata nelle versioni digital e social, attraverso banner specifici su 60 testate di informazione e contenuti sponsorizzati sui social network come Linkedin, Facebook e Instagram.

Giorgio Arienti, DG di Erion WEEE: “Basta accumulare i vecchi smartphone nei cassetti di casa”

“Abbiamo deciso di lanciare questa campagna in concomitanza di due grandi periodi di acquisto, come il Black Friday e le festività natalizie, per ricordare a coloro che comprano o ricevono in regalo nuove Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ciò che è giusto fare con quelle che manderanno in pensione. È arrivata l’ora di smettere di accumulare vecchi smartphone nei cassetti di casa o lasciare il televisore che non si usa più a prendere polvere in cantina. È necessario imparare a conferire i RAEE in modo corretto, affinché le materie in essi contenute vengano riciclate e riutilizzate per dare vita a nuovi prodotti” dichiara Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE“Ancora una volta Erion WEEE sostiene l’impegno dei Produttori aderenti al Consorzio con una campagna che esprime la loro volontà di fare bene all’ambiente in modo concreto”.