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Al via la collana “I quaderni di Economia circolare”

Viene inaugurata oggi, 28 ottobre 2021, a Ecomondo la nuova iniziativa editoriale del magazine online EconomiaCircolare.com con il saggio “Guida strategica alla progettazione di Sistemi EPR” firmato da Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion

“I quaderni di Economia circolare” parlano di circolarità. Si tratta infatti di una linea di testi, divisa tra Saggi e Report, dedicati interamente all’economia circolare con l’obiettivo di proporre elementi di dibattito e favorire lo scambio di punti di vista, teorie, pratiche ed esperienze, e coinvolgere stakeholder istituzionali, enti di ricerca, imprese, tecnici e ricercatori.

Il saggio di Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion, costituisce un importante contributo all’approfondimento del tema relativo ai Sistemi EPR grazie a un linguaggio accessibile e all’analisi di potenzialità e limiti da diverse prospettive.

“Il tema EPR è centrale nelle strategie europee” – spiega Bonato “Basti pensare che il nuovo Action Plan della Commissione sceglie i regimi EPR come strumento chiave per l’economia circolare, partendo dal presupposto di riduzione dei rifiuti, di aumento dei tassi di riciclo, di valorizzazione delle materie prime.”

La guida si apre con una panoramica storica che prende le mosse da Thomas Lindhqvist, esperto di economia industriale ed ecologica, che già negli anni 90 parlava dell’esternalità del fine vita responsabilizzando il produttore. Da qui nasce il concetto di regime di responsabilità estesa.

Partendo da cenni storici si passa alla descrizione delle leve progettuali: il sistema EPR è molto complesso in quanto costituito da moltissime variabili organizzative, sociali… Per tale motivo è necessario identificare dei parametri.

In questo contesto si inserisce il concetto di de-produzione, ovvero: l’idea che per alimentare i processi di fabbricazione il produttore “prenda a prestito” dal pianeta le materie prime necessarie e che poi ripristini le risorse e ne massimizzi il valore ambientale.

Portando nel proprio modello di business la de-produzione, ovvero essere culturalmente consapevoli e riorganizzarsi in modo da chiudere il cerchio, si affronta anche il tema dell’eco progettazione che consente di essere vincente e convincente nel chiudere il cerchio in un’ottica circolare.

“Stiamo assistendo a un fermento intellettuale che impone di ripensare un nuovo ruolo del sistema EPR e perciò occorrono nuove competenze, maggior orientamento all’innovazione, economie di scala per sostenere progetti di dimensioni sempre più importanti” sottolinea Bonato.

Tra le voci che compaiono nel saggio anche quella di Claudia Brunori Vicedirettrice per l’Economia Circolare ENEA

“La chiusura dei cicli, di cui si parlava prima, basata sulla considerazione della catena di valore e del coinvolgimento di tutti gli attori, dai produttori ai consumatori alle istituzioni, necessita di un cambio di paradigma e di stili culturali da parte di tutti coloro che sono coinvolti nella filiera. Inoltre, si deve mostrare il ciclo del prodotto non dal fine vita ma dalla progettazione” aggiunge nel suo intervento la Vicedirettrice per l’Economia Circolare ENEA.

E prosegue: “In questa nuova ottica, i rifiuti non sono tali, ma risorse che devono essere reintrodotte nei cicli produttivi. Rifiuto, nella lingua italiana è una parola negativa, mentre nella lingua inglese è waste, ovvero spreco. L’eco progettazione deve riguardare l’intero processo produttivo e rendere i prodotti più riparabili, aggiornabili, privi di sostanze pericolose, con materie prime seconde.”

 

All’evento è intervenuto anche Andrea Fluttero, Presidente Erion Compliance Organization: “Il cambiamento da lineare a circolare è una scelta ragionata sulla base che il pianeta non è infinito.
Il regime di Responsabilità Estesa del Produttore è evidentemente uno strumento funzionale allo sviluppo dell’economia circolare perché supera il disaccoppiamento tra pre e post consumo tipico del modello lineare, responsabilizzando il produttore in modo esteso su tutto il ciclo di vita di quanto ha immesso sul mercato.”
 E aggiunge: “L’avvento dell’economia circolare chiede anche ai consumatori un cambiamento culturale molto profondo e non così scontato che trova la sua concretizzazione dell’istituzione dell’”eco contributo” definito nei regimi di Responsabilità Estesa dei Produttori in rapporto alla durevolezza, riparabilità e riciclabilità dei prodotti. L’obiettivo di lungo termine è quello di costruire un sistema circolare nel quale alla naturale attrazione della produzione da parte del cliente segua una altrettanto naturale attrazione dei prodotti post consumo verso le aziende del riuso e del riciclo di qualità, innescando in questo modo dinamiche concorrenziali analoghe a quelle che operano nelle catene del valore del preconsumo, anche in quelle del post consumo.”

 

Al dibattito ha partecipato anche Andrea Farì, Avvocato e docente universitario:

“Nel tempo si sono evolute due concezioni diverse e parallele dei sistemi EPR in ragione di due tipi di fattori:

  1. il tipo di mercato di prodotto e della filiera del rifiuto generato;
  2. il momento storico in cui questi sistemi si sono creati. Alcuni che nascono con un’impostazione più ammnistrativa, altri nate in ottica pluralistica. In entrambi questi mondi si sta avendo una significativa evoluzione.

Ruolo della regola giuridica sul tema EPR e di chi è chiamato ad attuarla (ovvero il potere pubblico) deve riposizionarsi, è necessario interrogarsi sul ruolo della norma e si dovrebbe assistere a un cambio di prospettiva che indirizzi alla transizione.”