In un mondo che tra 30 anni o poco più potrebbe sforare i 10 miliardi di esseri umani, il tema della produzione di energia resta fondamentale. Se i combustibili fossili sono tra i principali responsabili del disastro attuale – cambiamenti climatici, sfruttamento dei territori e diritti calpestati – sempre più si guarda alle energie rinnovabili come alternativa concreta. Dalla natura verrà la soluzione? Sì, ma a patto di non ripetere gli stessi errori. Ecco perché alle fonti energetiche rinnovabili – luce solare, vento, pioggia, maree, onde e calore geotermico – vanno accompagnati principi e modelli dell’economia circolare. E, in questo senso, le soluzioni prospettate sono davvero interessanti.
L’esempio olandese contro l’ibernazione
Uno dei temi principali che si pone (anche) con le rinnovabili è quello del rifiuto. Da tempo infatti si lavora per estendere la durata del prodotto, migliorare la riparabilità e il rinnovamento, promuovendo il ritiro, la raccolta e il riciclaggio. Che fare, ad esempio, con i pannelli solari alla fine del ciclo di vita? A questa domanda prova a dare una risposta Gogla, un’associazione globale senza scopo di lucro, con sede ad Amsterdam che dal 2012 lavora nel campo dell’industria solare off grid (non in rete). Attraverso il modulo E-Waste Toolkit, sviluppato nel 2019, Gogla intende aiutare gli operatori del mercato a ridurre al minimo i rifiuti elettronici attraverso un sistema a circuito chiuso. Sono previste sei fasi: dall’individuazione delle migliori pratiche per lo stoccaggio alla definizioni di casi di studio, dallo studio delle varie normative alla fornitura di un catalogo di fornitori.
“Attualmente il settore è avanzato in termini di modelli e principi di business, ma c’è ancora spazio per miglioramenti – dice Drew Corbyn, responsabile degli investimenti di Gogla – Crediamo che la crescita nella circolarità aggiunga valore a clienti, aziende e ambiente. Se come industria saremo in grado di promuovere la circolarità nel nostro settore, potremo dare impulso anche alla crescita del mercato. È facile vedere lo spreco come un costo. Ma se guardiamo alla circolarità come un’opportunità per dare più valore ai clienti e creare posti di lavoro e opportunità di business, possiamo facilmente far capire che l’economia circolare conviene”. Resta il fatto che, dopo l’esaurimento del pannello solare, privati e aziende che non sanno come smaltirlo preferiscono tenerlo: è il fenomeno noto come ibernazione. Anche in questo caso Gogla ha delineato una possibile alternativa.
“Il primo passo è selezionare i componenti e controllare quelli che possono essere riparati o rimessi a nuovo localmente – dice ancora Corbyn – Ad esempio, le batterie possono essere riavviate e rimesse in funzione. Nell’Africa orientale, ad esempio, i componenti che non possono essere riutilizzati verranno riciclati localmente, ovvero plastica, alluminio, cavi e vetro. Pannelli fotovoltaici, batterie e PCB verranno spediti in Europa poiché non ci sono aziende che riciclano questi delicati componenti nella regione”.
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