Erion Packaging, al via le attività operative

Erion Packaging, al via le attività operative

Il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Imballaggi ha effettuato i primi ritiri: inviate a riciclo oltre 360 tonnellate di rifiuti tra carta e cartone, plastica e legno

Il 30 gennaio 2023 Erion Packaging – a un mese esatto dal suo riconoscimento come Sistema collettivo da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) – ha avviato ufficialmente le attività operative del Consorzio gestendo la raccolta dei primi flussi di rifiuti di Imballaggi correlati alle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

Oltre 300 tonnellate di Imballaggi raccolte a febbraio 2023
Nei primi trenta giorni di operatività, chiusi a febbraio 2023, Erion Packaging ha gestito più di 360 tonnellate di Rifiuti di Imballaggi: di cui circa 190 tonnellate di carta e cartone, 20 tonnellate di plastica e 150 tonnellate di legno. Un’attività capillare resa possibile dalla stretta collaborazione del Consorzio con il partner Interzero Italy e a una rete di altri dieci partner commerciali.
“Siamo molto soddisfatti di questo primo mese di attività che rappresenta la nostra entrata ufficiale nella filiera italiana dei rifiuti di imballaggio alla quale siamo certi di poter dare un contributo importante in termini di efficienza e di competitività tra i vari soggetti che vi operano”, ha dichiarato il Direttore Generale di Erion Packaging, Roberto Magnaghi. “Dopo più di un anno e mezzo di attesa del riconoscimento da parte del MASE, siamo ora al lavoro per garantire la più completa compliance normativa ai nostri Produttori e per sostenere il loro impegno ambientale con iniziative rivolte allo sviluppo dell’economia circolare in Italia”.

L’iter di Erion Packaging verso il riconoscimento
Erion Packaging è nato nel luglio del 2020 dopo quasi due anni di lavori iniziati con l’analisi tecnico-legale di fattibilità per la creazione di un Consorzio per i Produttori di Imballaggi. L’iter è poi proseguito con la scelta dei fornitori e la creazione di un team di progetto, specializzato in innovazione e composto da manager qualificati, consulenti giuridici, tecnici e partner. Il 26 maggio 2021 il Consorzio ha inoltrato la richiesta di accreditamento all’allora Ministero della Transizione Ecologica. In attesa della pronuncia ministeriale, Erion Packaging è stato fautore di due particolari iniziative in chiave di economia circolare. La prima è stata la promozione, insieme al magazine EconomiaCircolare.com, del corso di alta formazione “Ecodesign The Future: Packaging edition” dedicato alla pratica e alla cultura dell’eco-progettazione degli Imballaggi per le Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche che, da ottobre 2021 a gennaio 2022, ha impegnato 30 studenti e studentesse universitarie, in un programma di 50 ore suddiviso tra lezioni frontali e un workshop progettuale. La seconda è stata la redazione, insieme al partner Interzero Italy, delle “Linee Guida settoriali per l’etichettatura ambientale degli imballaggi delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE)”, strumento messo a disposizione dei Produttori in vista dell’entrata in vigore, dal 1° gennaio 2023, dell’obbligo di etichettatura dei prodotti.

Il 29 dicembre 2022 Erion Packaging è stato ufficialmente riconosciuto dal MASE come “sistema autonomo per la raccolta, recupero e riciclaggio dei rifiuti di imballaggio, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 221-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”.

L’esperienza e la dedizione sono il nostro punto di forza

L’esperienza e la dedizione sono il nostro punto di forza

Il team Operations di Erion coordina le attività di raccolta e riciclo dei rifiuti gestiti dai Consorzi del Sistema su tutto il territorio nazionale. Come funziona e quali sono le caratteristiche principali di questa squadra? Ce lo racconta in questa intervista Niccolò Nocentini, Operations Manager

Il team Operations di Erion è il gruppo di lavoro incaricato di organizzare e controllare, per tutti i Consorzi del Sistema Erion, ogni aspetto legato all’organizzazione e lo svolgimento dei ritiri di competenza dei Consorzi stessi; lavoro che – nel caso dei rifiuti derivanti dai prodotti elettronici, pile ed accumulatori, imballaggi – permette di assicurarne il corretto riciclaggio e quindi il recupero delle Materie Prime Seconde da re-introdurre in nuovi processi produttivi, secondo i principi dell’economia circolare. Alla guida della squadra c’è Niccolò Nocentini che in questa intervista racconta le attività quotidiane e i punti di forza del suo gruppo di persone.

Il team Operations è l’organo del Sistema Erion interamente dedicato alle operazioni di logistica dei rifiuti. Quali sono i plus che il tuo gruppo garantisce ai Produttori del Sistema?
Il team Operations è una delle aree nevralgiche del Sistema Erion. Non si occupa soltanto dell’organizzazione e del controllo delle operazioni di logistica, ma anche della gestione dei Fornitori che eseguono, per conto dei vari Consorzi, i servizi di gestione dei rifiuti. Per ciascuno dei Consorzi Erion garantiamo che le missioni vengano svolte in modo conforme rispetto ai Livelli di Servizio (LdS) previsti, sia che si tratti di LdS contrattuali tra i Consorzi e i Fornitori, sia di quelli relativi a regolamenti operativi come quello del Centro di Coordinamento RAEE. Inoltre, assicuriamo che tutte le fasi della nostra attività avvengano nel pieno rispetto della normativa ambientale, per sua natura articolata e complessa; queste attività sono garantite sia nell’organizzazione e nel monitoraggio dei Fornitori diretti di logistica e trattamento, come nel caso di Erion WEEE e di Erion Energy, sia con il nostro main contractor, Interzero Italy, per quel che riguarda l’operatività di Erion Professional ed Erion Packaging, Consorzio che è stato appena riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Da quante persone è attualmente composto il team Operations?
Siamo in 11 e ci occupiamo dell’operatività di tutti i nostri Consorzi: Erion WEEE, Professional, Energy, Packaging e Care.

Quali sono i punti di forza del tuo team?
Il primo è sicuramente quello di essere formato da professionisti che lavorano nel settore da molto tempo. Il cuore del team Operations è impegnato, fin dalla nascita di Erion, soprattutto sull’operatività di Erion WEEE, il Consorzio di gestione dei RAEE. Conosciamo e mettiamo in essere quotidianamente, quindi, tutte le buone pratiche necessarie ed abbiamo la consapevolezza di dover gestire un’operatività molto complessa che, nel corso degli anni, è stata sviluppata, migliorata e consolidata; da Ecodom e Remedia, prima; da Erion, poi. L’altro plus del team Operations è quello di avere una dedizione al lavoro che denota, da parte delle ragazze e dei ragazzi del team, una partecipazione davvero sentita e perfettamente in linea con gli obiettivi di Erion. Siamo consapevoli che il nostro lavoro è solo una parte, per quanto centrale, di un Sistema molto più grande. In ogni momento di questo lavoro, dalla predisposizione della reportistica al rapporto quotidiano con i Fornitori, sappiamo di rappresentare Erion; è con questo spirito che portiamo avanti oneri e onori della nostra attività.

Nel bilancio di sostenibilità presentato nel giugno 2022, le nostre persone hanno individuato quattro valori precisi di Erion: concretezza, evoluzione, autorevolezza e determinazione. In quale di questi si riconosce maggiormente il tuo team?
Come team Operations ognuno di questi valori ci rappresenta e ci guida. La concretezza è insita nel nostro lavoro: se non fossimo concreti non potremmo svolgerlo al meglio. L’evoluzione è uno dei tratti a cui siamo chiamati a ispirarci dal momento che, seppur nati nel settore dei RAEE e dei RPA, ci siamo ritrovati a gestire, nel tempo, anche flussi di rifiuti diversi: dobbiamo necessariamente evolvere per portare il nostro know-how anche in questi nuovi settori. Autorevolezza è quello spirito di rappresentanza di cui parlavo prima: se non fossimo autorevoli, non potremmo servire al meglio la mission di Erion e non potremmo contribuire adeguatamente allo sviluppo del Sistema nel quale lavoriamo. La determinazione è rappresentata dalla dedizione del team al suo lavoro. Dobbiamo essere determinati nel sapere chi siamo, e che dobbiamo necessariamente svolgere il nostro lavoro al meglio; questo, perché il Sistema Erion ha un’importanza cruciale per i settori nei quali opera, e quando siamo chiamati a interloquire e confrontarci con i Produttori nostri associati, Fornitori, Competitor, Istituzioni o Consumatori, dobbiamo garantire un’immagine e un’operatività di Erion che sia, ogni giorno, perfetta.

 

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Erion pubblica le Linee guida per l’etichettatura ambientale degli imballaggi delle AEE

Erion pubblica le Linee guida per l’etichettatura ambientale degli imballaggi delle AEE

Dal 1° gennaio 2023 entrerà in vigore l’obbligo di etichettatura per tutti i comparti dell’economia che immettono sul mercato packaging. Il nostro Sistema multiconsortile, insieme a Erion Packaging – il Consorzio dedicato ai Rifiuti di Imballaggio – ha già messo a disposizione un vademecum per i suoi Produttori

Il 1° gennaio 2023 entrerà in vigore l’obbligo di etichettatura ambientale di tutti gli imballaggi immessi al consumo sul territorio italiano. La misura, arriva al termine di un lungo iter che si era avviato con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’11/9/2020 del D. Lgs. 116/20 che modificava l’art. 219, comma 5 del D. Lgs. 152/06, stabilendo che “Tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi. I produttori hanno, altresì, l’obbligo di indicare, ai fini della identificazione e classificazione dell’imballaggio, la natura dei materiali di imballaggio utilizzati, sulla base della decisione 129/97/CE della Commissione”

Il via libera all’avvio definitivo del procedimento è arrivato il 21 novembre 2022 con la pubblicazione del Decreto Ministeriale n. 360 del 28 settembre 2022, che ha adottato le Linee Guida sull’etichettatura ambientale ai sensi dell’art. 219, comma 5, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 .

Etichette fisiche e digitali
Come già previsto per le precedenti “Linee Guida”, disciplinate dal decreto ministeriale 114 del 16 marzo 2022 (poi abrogato e sostituito dm. 360/2022), rimane l’obbligo di indicare il materiale di imballaggio sulla base della decisione 97/129/CE della Commissione. Tale disposizione, utile “ai fini della identificazione e classificazione dell’imballaggio”, riguarderà sia il packaging impiegato nel circuito commerciale e industriale (b2b) sia quello destinato all’uso domestico (b2c). In quest’ultimo caso sarà inoltre obbligatorio riportare le informazioni sulla destinazione finale degli imballaggi, utili ai consumatori per fare al meglio la raccolta differenziata dei loro imballaggi a fine vita. La grande novità contemplata dalle nuove Linee Guida riguarda la possibilità di utilizzare i canali digitali (App, QR Code, Codice EAN, siti web) che dovranno comunque essere “chiare, dirette, puntuali, facilmente accessibili e interpretabili” dal consumatore.

Erion pubblica le Linee guida per i Produttori del Sistema
In vista di questa importante novità legislativa, Erion ha redatto una versione aggiornata delle “Linee Guida per l’Etichettatura ambientale degli imballaggi di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche” a disposizione in download gratuito nella sezione “studi e proposte” del sito erion.it. “È un’iniziativa sviluppata da Erion per tutti i Produttori del Sistema con lo scopo di offrire uno strumento utile e specifico per il settore delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ideato per guidarli al meglio nel processo di Etichettatura ambientale dei loro imballaggi e per informarli sulle principali novità introdotte dal nuovo obbligo di legge” ha dichiarato Roberto Magnaghi, Direttore Generale di Erion Packaging.

 

Scarica la versione aggiornata delle Linee guida per l’Etichettatura ambientale degli imballaggi di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

Andrea Fluttero: “I sistemi consortili devono essere no-profit e gestiti da Produttori in una prospettiva di economia circolare”

Andrea Fluttero: “I sistemi consortili devono essere no-profit e gestiti da Produttori in una prospettiva di economia circolare”

Il 16 dicembre 2022 il Presidente di Erion Compliance Organization è intervenuto alla Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo

“La consapevolezza dei consumatori riguarda tutto lo sforzo che come europei stiamo facendo per concretizzare la transizione ecologica e, in particolare, per quanto riguarda il riciclo di materia, l’economia circolare”, lo ha detto Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization, intervenendo al panel dal titolo “L’industria del riciclo: risultati, potenzialità e prospettive” organizzato, il 16 dicembre a Milano, da Fondazione per lo sviluppo sostenibile in occasione della Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo.

“Quando si compra un prodotto si paga per una serie di servizi”
Parlando di consapevolezza dei consumatori rispetto al riciclo post-consumo dei prodotti, Fluttero ha ricordato come dall’osservatorio di un Sistema multiconsortile come Erion si riescano a vedere da vicino i problemi e i limiti di questa specifica filiera. “Tra il 2022 e il 2023 – ha detto Fluttero – Erion WEEE, che è il Consorzio per la gestione dei RAEE domestici, investirà milioni in comunicazione, perché c’è davvero bisogno di informare i cittadini su diversi temi riguardanti i RAEE. Si pensi all’eco-contributo sul prezzo del prodotto che, a differenza di ciò che avviene per i pneumatici, non è evidente, ma internalizzato. Il consumatore non lo vede e non è consapevole che insieme al prodotto compra anche un servizio per la gestione del post-consumo. Peraltro, penso che sia necessario sapere che quando si compra un prodotto si copre il costo della materia prima, quello del progetto, della realizzazione, della commercializzazione e della corretta gestione del post-consumo”.

Il modello deproduttivo per la gestione del post-consumo
Fluttero ha poi evidenziato che: “Chi sta dentro al mondo dei sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore, non gestisce flussi indifferenziati di rifiuti, ma flussi omogenei di prodotti post-consumo”. Per il Presidente di ECO sarebbe opportuno andare verso un’interpretazione speculare del mondo produttivo, ovvero considerare “un mondo deproduttivo che deproduce centinaia di prodotti post-consumo, ricavando la materia prima. Da questo punto di vista – ha aggiunto Fluttero – è indispensabile l’eco-progettazione, perché non si può chiedere ricerca e innovazione sul riciclo, o sulla preparazione per il riuso, senza pensare al mondo della deproduzione. Stiamo parlando di un modello che si sta evolvendo verso un sistema industriale in cui il ruolo dei Consorzi è centrale”.

“Per assicurare trasparenza i sistemi consortili devono essere realmente senza fini di lucro”
Per Fluttero, i sistemi consortili sono strumenti cardini anche nell’assicurare trasparenza nei confronti del consumatore: Tutti i sistemi consortili dovrebbero pubblicare i propri eco-contributi, per garantire trasparenza e consentire al consumatore di conoscere l’ammontare degli oneri per la corretta gestione del fine vita del prodotto. Per assicurare una gestione efficiente e trasparente del fine vita dei prodotti, senza conflitti di interesse nella filiera, i sistemi consortili devono essere realmente senza fini di lucro e gestiti dai produttori dei diversi regimi EPR, in una prospettiva di economia circolare”.

“L’Italia leader europeo nel settore del riciclo anche nel 2022”

“L’Italia leader europeo nel settore del riciclo anche nel 2022”

Presentato a Milano il Rapporto “Il riciclo in Italia 2022” promosso dalla Fondazione nazionale per lo sviluppo sostenibile a venticinque anni dalla entrata in vigore del Decreto Ronchi

Il 16 dicembre si è tenuta a Milano la Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo “L’eccellenza del riciclo e le sfide future”, promossa dalla Fondazione nazionale per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con Conai e Pianeta2030 e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e di Ispra. L’evento, svoltosi nella sede del Corriere della Sera, ha rappresentato l’occasione per intessere un’ampia riflessione sulla filiera italiana del riciclo a venticinque anni dall’approvazione del Decreto Legislativo 22/97, noto come “Decreto Ronchi”, che nel nostro Paese ha dato l’avvio ad un moderno sistema industriale di gestione dei rifiuti. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto sui risultati raggiunti dalla filiera e sulle sfide future attraverso gli interventi dei rappresentanti di importanti realtà nazionali dell’economia circolare.

Pichetto Fratin: “La legge Ronchi ha permesso di avviare un nuovo settore produttivo”
“In Lombardia c’è un sistema di raccolta differenziata consolidato che parte dalla filiera e arriva alle famiglie passando per le scuole. Lavoriamo in squadra perché l’economia circolare funziona se coinvolge tutti gli attori. Momenti come questo sono fondamentali per creare questi rapporti” ha detto, in apertura dei lavori, Riccardo Pase, Presidente Commissione Ambiente, Consiglio Regionale Lombardia. In un videomessaggio trasmesso alla Conferenza, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha ricordato come “Il riciclo rappresenta una necessità a tutela di quelle che sono le risorse naturali del nostro Paese, la protezione dell’ambiente e la difesa delle biodiversità”. Il capo del Mase ha poi evidenziato come nel settore del riciclo l’Italia abbia raggiunto un primato a livello europeo: “Siamo di nove anni avanti rispetto agli obiettivi sugli imballaggi e sui rifiuti urbani, così come nelle basse percentuali dei rifiuti che portiamo in discarica. La legge Ronchi ha permesso, in venticinque anni, di avviare un nuovo settore produttivo con migliaia di imprese creando occupazione e benessere”.

Edo Ronchi: “L’Italia dall’emergenza all’eccellenza”
Grande protagonista di giornata è stato proprio Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo sostenibile e promotore, venticinque anni fa, del Decreto Legislativo 22/97 sui rifiuti che porta il suo nome. A lui, come di consueto, è toccato il compito di svelare i numeri principali contenuti nelle 200 pagine del rapporto “Il Riciclo in Italia 2022” redatto con l’apporto dei 19 Consorzi delle filiere del riciclo. “Venticinque anni sono tanti – ha ricordato Ronchi – ma hanno permesso all’Italia di passare dall’emergenza all’eccellenza nel riciclo e i dati lo confermano. Dal 1997 al 2022 la raccolta differenziata dei rifiuti urbani è passata dal 9,4% (pari a 2,5 Mt) al 63% (18,2 Mt), quella da rifiuti di imballaggi dal 31% (3,3 Mt) al 73% (10,5 Mt), mentre il riciclo dei rifiuti speciali è passato dal 21% (13 Mt) al 70,6% (112 Mt). Ed è con questi numeri, ha sostenuto Ronchi che l’Italia si è imposta come leader europeo di riciclo dei rifiuti arrivando al 72% di riciclo dei rifiuti urbani e speciali-industriali prodotti, staccando di ampia misura sia la Germania al 55% e che la media europea al 54%. Ottime performance anche sul tasso di utilizzo circolare della materia dove con una percentuale del 21,6%, siamo secondi solo alla Francia (22,2%) ma molto più avanti della Germania (13,4%) e della media Ue (12,8%).

Il primato italiano nel settore del riciclo
Ronchi ha anche parlato della crescita dell’industria del riciclo in Italia, mettendo in risalto i numeri relativi al 2022, ricavati da Ecocerved per il Rapporto. “Sono 4.767 le imprese del riciclo in Italia, con 236.365 addetti, pari a +41,5% dal 2010 al 2020. Ma anche il valore aggiunto per impresa è aumentato del +31% dal 2010 al 2020 raggiungendo un valore di 10,5 miliardi di euro. L’ex ministro ha poi riassunto i principali risultati delle 19 filiere italiane del riciclo, partendo da “quella degli imballaggi che, nel 2021 ha raggiunto un riciclo di 10,5 Mt di rifiuti pari al 73% dell’immesso a consumo, e superato i target europei del 65% al 2025 e del 70% al 2030 con nove anni di anticipo”. Ottimi numeri anche per filiere degli imballaggi in carta e cartone (85% riciclato nel 2021), vetro (77%), plastica (56%), alluminio (68%), acciaio (72%). Ancora leadership europea per l’Italia nel riciclo del legno (65%) e dei rottami di ferro dai quali si ricicla il 78% dell’acciaio nazionale. “La raccolta dei RAEE – ha aggiunto Ronchi – è aumentata del 5,3% rispetto al 2020 ma siamo ancora distanti rispetto al target europeo del 65%”. Il Presidente ha poi avanzato alcune proposte per promuovere il riciclo in Italia come utilizzare bene gli investimenti del PNRR e puntare sulle riforme previste; sviluppare misure incisive per affrontare le attuali difficoltà di mercato e il forte aumento dei prezzi dell’energia; rafforzare la domanda di Materie Prime Seconde per ridurre l’esposizione alla congiuntura economica negativa.

La discussione sulla proposta di Regolamento sugli imballaggi
Sulla proposta di Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio presentata il 30 novembre 2022 dalla Commissione europea, Ronchi ha detto: “Il confronto deve continuare per arrivare a una posizione condivisa da diverse parti in Italia”. L’ex ministro ha anche avanzato sei proposte di modifica all’attuale versione del Regolamento in modo, tra l’altro, da poter “comprendere e valorizzare il sistema nazionale italiano di gestione dei rifiuti d’imballaggio che ha raggiunto risultati ottimi”. Alla presentazione del Rapporto è seguita la tavola rotonda moderata da Edoardo Vigna, Responsabile Pianeta 2030 Corriere della Sera, e incentrata proprio sull’iter e i contenuti del nuovo Regolamento. Mattia Pellegrini Head of Unit, Unit B03 From Waste to Resources, Commissione Europea, ha detto: “La proposta richiede un lungo percorso di codecisione fra Parlamento e Consiglio che può arrivare a durare anni. Tutto il packaging dovrà essere riciclabile entro il 2030, attualmente lo è solo il 35%, quindi ci sarà bisogno di ulteriori investimenti nell’industria del riciclo”. Per Innocenzo Cipolletta Presidente Aifi e ex DG Confindustria: “Esiste una maniera corretta di fare regolamentazione che è quella di discutere con tutti i soggetti coinvolti nel processo di raggiungimento degli obiettivi di raccolta e riciclo”. Katia Da Ros Vicepresidente Confindustria ha detto: “Il nuovo Regolamento ci preoccupa perché anzitutto non può essere adattato alle esigenze dei vari Paesi come fa una Direttiva. In secondo luogo, perché ha molti punti critici, tra cui quello di andare nettamente verso il riuso, rispetto al riciclo, rischiando di smontare il sistema virtuoso che abbiamo costruito in questi ultimi 25 anni”.

Per il Presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, intervenuto in video collegamento: “La proposta di Regolamento sugli imballaggi, pone degli obiettivi condivisibili in quanto a riduzione degli sprechi e over packaging. La proposta è sicuramente migliorata rispetto alle prime bozze che sono circolate. Credo che ci siano tutti i presupposti per fare ulteriori miglioramenti e garantire il rafforzamento della leadership italiana nell’economia circolare”. Infine, Luca Ruini, Presidente di Conai, per il quale “Le preoccupazioni sulla proposta di Regolamento nascono dal timore che questa possa forzare i modelli più virtuosi che vengono applicati in Europa. L’Italia ottiene gli stessi risultati del Belgio che, però, è un Paese molto più piccolo di noi che abbiamo migliaia di comuni e due isole. In questo senso è necessario trovare strumenti che impediscano la dispersione dei flussi di rifiuti nell’ambiente”.

Regolamento imballaggi, è scontro aperto

Regolamento imballaggi, è scontro aperto

Dure le reazioni del mondo produttivo e del governo italiano alla proposta di revisione delle norme sugli imballaggi presentata questo giovedì dalla Commissione europea. Divisi gli ambientalisti

Sulla proposta di regolamento per gli imballaggi presentata giovedì dalla Commissione europea è scontro aperto. Che sarebbe andata così era già evidente dalle reazioni del mondo produttivo e, almeno in Italia, della politica alla bozza filtrata qualche giorno prima della pubblicazione.

 Le ragioni della Commissione

“Far fronte a questa crescente fonte di rifiuti e alla frustrazione dei consumatori”. Quando la Commissione racconta le nuove misure proposte per gli imballaggi e i rifiuti connessi, parte da qui. In media – leggiamo nella nota stampa – ogni europeo produce quasi 180 kg di rifiuti di imballaggio all’anno. Gli imballaggi sono tra i principali prodotti ad impiegare materiali vergini: il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzate nell’UE sono infatti destinati agli imballaggi. Negli ultimi 10 anni i rifiuti di imballaggio sono aumentati di oltre il 20% nell’UE e, stima la Commissione, entro il 2030 l’UE registrerebbe un ulteriore aumento del 19% dei rifiuti di imballaggio e, per quelli in plastica, addirittura del 46%. “Le nuove norme intendono mettere fine a questa tendenza”. Evidenti, secondo l’esecutivo UE, i vantaggi. Quelli ambientali, ovviamente. “Entro il 2030 le misure proposte dovrebbero ridurre le emissioni di gas a effetto serra derivanti dagli imballaggi a 43 milioni di tonnellate rispetto alle 66 milioni di tonnellate di emissioni che verrebbero liberate se la legislazione non fosse modificata; si tratta di una riduzione che equivale grossomodo alle emissioni annue della Croazia. Il consumo di acqua si ridurrebbe di 1,1 milioni di m3. I costi dei danni ambientali per l’economia e la società si ridurrebbero di 6,4 miliardi di € rispetto allo scenario di base per il 2030”. Ma anche i vantaggi economici: “Le industrie degli imballaggi monouso dovranno investire nella transizione, ma le ripercussioni complessive sull’economia e sulla creazione di posti di lavoro nell’UE saranno positive. Si calcola che, entro il 2030, la sola promozione del riutilizzo dovrebbe portare a oltre 600 000 posti di lavoro nel settore del riutilizzo, molti dei quali presso piccole e medie imprese locali”.

“Dopo aver affrontato il problema della plastica monouso – ha detto il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo Frans Timmermans – stiamo facendo il prossimo passo verso un futuro senza inquinamento. Le proposte di oggi riducono i rifiuti di imballaggio, promuovono il riutilizzo e la ricarica, aumentano l’uso della plastica riciclata e agevolano il riciclaggio degli imballaggi. I cittadini europei vogliono eliminare gli imballaggi eccessivi e quelli inutilmente voluminosi e le imprese sono pronte a rispondere con soluzioni e sistemi di imballaggio sostenibili e innovativi”.

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Cosa c’è da sapere sul Regolamento Ue sugli imballaggi in arrivo

Cosa c’è da sapere sul Regolamento Ue sugli imballaggi in arrivo

Riuso contro riciclo? Una mannaia per le bioplastiche? Il nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi, che la Commissione presenterà il 30 novembre, uccide davvero l’economia circolare? Abbiamo analizzato la bozza circolata le scorse settimana e dato voce ai diversi punti di vista

Tra pochi giorni la Commissione Europea presenterà la proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggi. La diffusione di una bozza del documento da parte dell’EU Issue Tracker, il 19 ottobre scorso, ha scatenato un’aspra polemica: visionaria per alcuni, ideologica per altri, la proposta salvo ripensamenti vedrà la luce il 30 novembre.

Intanto nell’industria del riciclo del packaging e delle bevande serpeggia il malcontento, si evoca la morte dell’economia circolare e in Italia il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, parla di un impatto “devastante” sull’industria italiana. Un’industria definita “all’avanguardia su queste tematiche, tanto che oggi gli imballaggi sottratti alla discarica sono l’84%”.

Sulla bozza di direttiva si è espresso anche il Ministero della Transizione ecologica (ormai dell’Ambiente e della Sicurezza energetica), che in una nota stampa del 4 novembre si è detto perplesso “sia per il veicolo normativo scelto, un regolamento, che non lascia alcuna flessibilità di applicazione, sia per i contenuti”. Sulla questione è tornato poi, intervenendo all’Assemblea nazionale dell’Anci lo scorso 23 novembre, il ministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin che ha ribadito la posizione: “Se l’Unione europea vuole spingere sul riutilizzo piuttosto che sul riciclo, togliere lo squilibrio non vuol dire che l’Italia debba tornare indietro: devono essere gli altri Paesi europei a fare il passo in avanti”.

Un iter partecipato e ancora da completare

Il “veicolo normativo” che preoccupa così tanto Confindustria e Ministero è appunto il Regolamento, che per sua natura è autoapplicativo, non ha bisogno cioè di essere recepito dall’ordinamento nazionale, come invece accade con le direttive. Il timore è che, davanti a una normativa europea che interviene direttamente a modificare quella italiana, gruppi di interessi e stakeholder del settore non avrebbero spazio di manovra. Non è infrequente, infatti, che l’applicazione di direttive europee nell’ordinamento nazionale abbia dato luogo a interventi che poi hanno creato conflitti con le istituzioni comunitarie. Il caso più recente nel settore dei rifiuti riguarda il recepimento della direttiva SUP (Single Use Plastic) sulle plastiche monouso, che tuttora vede pendente il rischio di una procedura di infrazione, per la modalità con cui il legislatore italiano ha effettuato il recepimento, forzando alcuni passaggi con l’obiettivo di assecondare le richieste che arrivavano da alcuni settori produttivi.

Va aggiunto che il Regolamento sugli imballaggi arriva, come si può leggere nel documento stesso, a valle di una fase consultiva che ha coinvolto più di 800 organizzazioni attraverso richieste di feedback iniziali, questionari pubblici per gli Stati membri, webinar e workshop online: un iter che di sicuro non fa pensare a una “imposizione dall’alto” come ha affermato qualcuno. A maggior ragione se si considera che la data del 30 novembre non rappresenta il momento conclusivo dell’iter di attuazione del provvedimento: la proposta di cui è trapelata una bozza dovrà infatti passare per il Parlamento Europeo, per il Consiglio e per la cosiddetta “Trilaterazione delle Decisioni” (Europarlamento, Consiglio, Commissione) per poi essere approvata, probabilmente a valle di alcune mediazioni, e infine applicata in tutti gli Stati membri.

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Riutilizzo contro riciclo: la protesta delle imprese

Passando ai contenuti contestati da diversi settori industriali, va detto in premessa che il documento prende le mosse da una considerazione sistemica: l’impatto ambientale del packaging – ovvero l’imballaggio e imbottigliamento di prodotti – è ancora troppo elevato e servono sforzi maggiori in tutti i Paesi membri. Come si legge nella bozza circolata in queste settimane, gli obiettivi principali sono tre: ridurre l’attuale livello di produzione di rifiuti da packaging, promuovere i principi dell’economia circolare nel settore e incrementare l’uso di materiale riciclato negli imballaggi.

L’obiettivo della riduzione non si limita a produrre meno rifiuti ma ambisce a ridurre sensibilmente peso e tipologie non necessarie di imballaggi, limitando principalmente la quantità dei materiali (plastica, vetro, carta, alluminio, ecc.) dispersi, aumentando il riciclo e iniziando a lavorare anche sulla determinante del riuso del packaging.

Proprio il tema del packaging riutilizzabile – e in particolare l’obiettivo di riutilizzare il 95% degli imballaggi di bevande da asporto entro il 2040 – è finito nel mirino delle imprese e di diverse associazioni di categoria, secondo cui non sempre il riutilizzo porta più benefici ambientali e in ogni caso puntare sul riuso significa penalizzare fortemente l’eccellenza italiana nel settore del riciclo. Marco Pagani, Direttore Normativa e Rapporti Istituzionali di Federdistribuzione, spiega che “il tasso di riciclo degli imballaggi negli ultimi anni in Italia ha superato ogni previsione, con percentuali intorno al 70%, raggiungendo con anni di anticipo gli obiettivi previsti dall’Europa per il 2030”. Per Pagani è “inadatto che un Regolamento UE vada a disciplinare la materia, mentre sarebbe più opportuno l’utilizzo di una Direttiva come linea di indirizzo che lasci agli Stati membri la possibilità di trovare gli strumenti migliori per sviluppare le rispettive strategie di economia circolare e per implementare i propri sistemi industriali che operano nella gestione dei rifiuti, con tempi di attuazione adeguati”.

La scelta del Regolamento, però, a questo punto appare immodificabile, anche se dopo la levata di scudi delle imprese arrivano notizie da Bruxelles circa una possibile revisione al ribasso del target di riutilizzo al 2040.

Leggi anche: Acquisti online? Arriva il trend per il riutilizzo degli imballaggi

di Carlotta Indiano

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“Greenwashing. La musica deve cambiare”, in diretta streaming il 14 ottobre dalle ore 17.00

“Greenwashing. La musica deve cambiare”, in diretta streaming il 14 ottobre dalle ore 17.00

L’evento – che si terrà durante l’International E-Waste Day – è organizzato da Erion per celebrare il suo secondo compleanno e quello del magazine EconomiaCircolare.com

Venerdì 14 ottobre 2022 Erion festeggerà il suo secondo compleanno e quello del magazine EconomiaCircolare.com con un evento speciale dal titolo “Greenwashing. La musica deve cambiare”.

L’appuntamento, che verrà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube di Erion a partire dalle 17.00, è organizzato in concomitanza con l’International E-Waste Day 2022 e si annuncia come l’occasione per riflettere insieme ai rappresentanti della filiera e a quelli del settore imprenditoriale su uno dei fenomeni più diffusi, dibattuti e controversi del nostro tempo: il cosiddetto “ambientalismo di facciata”.

Una sorpresa di Chora Media e un’indagine Ipsos
Il programma del pomeriggio insieme si aprirà con un’esperienza particolare che coinvolgerà direttamente la nostra vista e il nostro udito e che vivremo insieme agli amici di Chora Media e a un ospite speciale. Saranno poi illustrati i risultati dell’indagine – realizzata da Ipsos per Erion – sui livelli di conoscenza, le opinioni e i comportamenti degli italiani in tema di RAEE ed RPA. L’evento ospiterà, successivamente, un momento di riflessione sui rischi correlati al greenwashing e su quanto sia fondamentale intervenire contro questa pratica affinché possa avverarsi una reale ed efficace transizione ecologica.

Il progetto “Training for circularity – WEEE Edition”
Seguirà la presentazione del progetto “Training for circularity – WEEE edition”, l’Academy – finanziata da Erion WEEE, e ideata e organizzata insieme a EconomiaCircolare.com ed Enea – per la formazione di nuove professionalità nel settore della gestione dei RAEE e nel campo del reporting, della comunicazione e del marketing per la sostenibilità e la circolarità. L’iniziativa è parte del programma di sensibilizzazione DireFareRAEE promosso da Erion WEEE.

 

Segui l’evento “Greenwashing. La musica deve cambiare” in diretta streaming il 14 ottobre 2022 a partire dalle ore 17 sul canale YouTube di Erion.

Ecodesign: l’importanza della formazione per la transizione ecologica

Ecodesign: l’importanza della formazione per la transizione ecologica

Il 14 settembre 2022 Erion ed EconomiaCircolare.com hanno affrontato l’argomento all’interno della Digital Green Week di Ecomondo. Danilo Bonato, Direttore Generale di Eco: “Bisogna concepire prodotti e servizi che siano in grado di favorire modelli circolari”

Mercoledì 14 settembre 2022 si è svolto “Ecodesign the future. Imparare a progettare la circolarità”, il nuovo Circular Talk organizzato da EconomiaCircolare.com insieme ad Erion.

L’evento online, organizzato nell’ambito Digital Green Week di Ecomondo, ha ospitato una tavola rotonda sui temi dell’eco-progettazione, del design sostenibile e dell’importanza dei processi e della logistica per un impiego più responsabile delle risorse e per la riduzione dei rifiuti. Un tema centrale della discussione è stato quello della creazione di percorsi formativi finalizzati alla pratica dell’economia circolare, anche valorizzando le opportunità offerte dai fondi europei e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

L’importanza della formazione per la transizione ecologica
“Formare e informare risultano due questioni essenziali per un cambio di paradigma che in questo momento risulta essenziale e urgente non più rimandabile”, ha detto Laura Greco, Responsabile Formazione del Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali (CDCA). “La transizione ecologica ci richiede una rivoluzione culturale che necessita di una rivoluzione di punti di vista sulla sostenibilità e sul digitale. Per costruire questa rivoluzione bisogna partire dal piccolo e deve essere accompagnata da una nuova relazione tra uomo e natura”. Il designer Marco Pietrosante ha affrontato il tema del ruolo dell’eco-progettazione per lo sviluppo della circolarità, sostenendo che “Il design del mondo dell’industria ha la specificità di essere una materia che si occupa di contemporaneità. La questione ecologica è inscindibile dalla questione sociale. Per questo motivo, all’espressione transizione ecologica preferisco quella di transizione umana”. Quello della formazione non accademica è stato il focus dell’intervento di Speranza Boccafogli, Direttrice Generale di Sinergie che ha ricordato come “dagli anni Ottanta in Italia si assiste a una progressiva perdita di competenze di natura tecnica ed è stato uno dei motivi di declino della nostra industria e dei nostri servizi. La politica e i Media hanno iniziato a considerare negativamente le scuole professionali, esaltando la formazione dei licei. Si è perso dunque un collegamento tra formazione e lavoro. I corsi professionalizzanti devono diventare di moda ed essere considerati smart”.

Educare alla sostenibilità: lo chiedono le aziende
Come il mondo delle imprese percepisce l’esigenza delle nuove figure professionali. Come dovrebbero evolversi? Per Maurizio Bernardi, Presidente di Erion Packaging: “La ricerca della sostenibilità è diventato un elemento prioritario nella strategia delle imprese che nel corso degli anni hanno formato al proprio interno team di lavoro capaci di portare competenze e soluzioni eterogene e creative a problematiche sempre più differenti”. Il Presidente di Erion Packaging ha chiuso il suo intervento ricordando Ecodesign The Future – Packaging Edition (il corso di alta formazione sull’eco-progettazione degli imballaggi promosso insieme a EconomiaCircolare.com) come “un’iniziativa concreta per la creazione di un tavolo comune tra il mondo delle imprese, rappresentate da Erion, e il mondo della formazione”. Roberto Magnaghi, Direttore Generale di Erion Packaging, ha evidenziato come “Il packaging è un prodotto trasversale che è composto da vari elementi e materiali, e dev’essere approcciato all’interno di una filiera specifica e di un percorso che parte dalla produzione e arriva al fine vita quindi fino alle operazioni di riciclo e recupero. I ragazzi di Ecodesign The Future hanno affrontato questo percorso in maniera trasversale, ricordandosi di un altro aspetto molto importante: coniugare le loro idee di eco-design con la salvaguardia dell’essenza dell’imballaggio che è quella di proteggere, conservare, trasportare le merci fino al punto vendita”.

Danilo Bonato: “Siamo pronti a partire con Ecodesign The Future – Batteries Edition”
Una missione riuscita ai tre progetti vincitori di Ecodesign The Future: Expo-Pallett, Ex-Box e Coltipack, che durante l’incontro online sono stati raccontati dai membri dei team che li hanno pensati e prodotti. “Giovani talenti che sono stati capaci di creare valore”, li ha definiti Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Compliance Organization e protagonista dell’ultimo intervento di giornata. “Il loro lavoro e l’intero progetto hanno avuto l’ambizione di guardare al futuro e all’economia circolare. Oggi, il vero elemento di novità è l’ecodesign: concepire prodotti e servizi che siano in grado di favorire modelli circolari. Da questo punto di vista, il corso d’alta formazione ha avuto un ruolo straordinario e ci ha dato una grande soddisfazione. Erion Energy, il nostro consorzio che si occupa del fine vita delle batterie e degli accumulatori, è pronto a partire con una seconda edizione del corso che avrà come focus proprio le batterie. Un tema fondamentale visto l’imminente arrivo di un nuovo Regolamento Europeo che sconvolgerà l’intero sistema della catena del valore delle batterie: dalla loro produzione alla gestione del loro fine vita, passando per il passaporto digitale e al loro impiego nella mobilità elettrica”. Bonato ha poi ricordato che “Erion Energy sarà presente a Ecomondo con un evento importante in cui presenteremo tutti i nostri progetti e uno stand che ci darà la possibilità di incontrare i visitatori che avranno voglia di approfondire quello che noi facciamo per la gestione eco-sostenibile delle batterie”.

 

Le candidature per partecipare a Ecodesign The Future – Batteries Edition sono aperte fino al 30 settembre. Il bando e i form di partecipazione sono sul sito di EconomiaCircolare.com.

Nasce Erion Care, il primo Consorzio in Italia per il trattamento dei rifiuti di prodotti del tabacco

Nasce Erion Care, il primo Consorzio in Italia per il trattamento dei rifiuti di prodotti del tabacco

BAT, Imperial Brands, JT International e Philip Morris mettono la Responsabilità Estesa del Produttore al centro delle loro strategie sostenibili: arriva il quinto sistema collettivo di casa Erion. Andrea Fluttero, Presidente di ECO: “Lieti di essere il partner dei Produttori del settore del tabacco, sostenendoli con le nostre competenze e la nostra organizzazione nel percorso virtuoso che hanno avviato”

Il 6 giugno 2022 è stato ufficialmente presentato Erion Care, il nuovo Consorzio del Sistema interamente dedicato a contrastare l’abbandono dei rifiuti di prodotti del tabacco nell’ambiente e per il corretto smaltimento degli stessi.

 

Prevenire comportamenti scorretti per l’ambiente
Il nuovo Consorzio, il quinto del Sistema Erion, è stato fortemente voluto dai principali player del settore del tabacco che hanno deciso di unire le loro forze a seguito dell’entrata in vigore degli obblighi previsti dal Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 196 di attuazione della Direttiva Europea SUP (Single Use Plastics): una normativa che ha introdotto misure ad hoc su alcune tipologie di scarti, come i filtri dei prodotti del tabacco. Nello specifico, la mission del Consorzio Erion Care, presieduto da Enrico Ziino sarà incentrata sulla prevenzione di comportamenti scorretti dal punto di vista ambientale. La nascita di Erion Care, Consorzio aperto all’adesione di tutti i Produttori di prodotti del tabacco con filtri e di filtri commercializzati in combinazione con i prodotti del tabacco operanti sul mercato italiano, è frutto di oltre un anno di lavoro da parte dei quattro soci fondatori che, sotto la guida di Unindustria (Associazione territoriale del sistema Confindustria di Roma Frosinone Latina Rieti Viterbo), hanno deciso in modo responsabile di intraprendere questa iniziativa. Oltre al sostegno e all’esperienza di Erion, in tema di sistemi EPR, i Produttori si sono avvalsi del supporto strategico e organizzativo di EY Parthenon, che ha consentito, sin dall’inizio, un confronto costante con i migliori benchmark internazionali.

La strategia di Erion Care punta sulla sensibilizzazione
La strategia di Erion Care prevederà campagne di sensibilizzazione, nazionali e locali, rivolte ai consumatori per evitare la dispersione dei rifiuti dei prodotti del tabacco nell’ambiente e per promuoverne il corretto smaltimento. Inoltre, il nuovo consorzio sarà parte attiva nel promuovere un accordo di programma, sotto l’egida del MITE (Ministero della Transizione Ecologica), atto a definire le modalità con cui Erion Care contribuirà ai costi di rimozione, trasporto e trattamento dei rifiuti di prodotti del tabacco sostenuti dagli Enti Locali. “I soci fondatori di Erion Care sono orgogliosi di presentare oggi questo nuovo Consorzio, che esprime la determinazione del settore del tabacco nel perseguire con impegno importanti obiettivi di sostenibilità” – ha dichiarato il Presidente Ziino – “Abbiamo deciso di muoverci con largo anticipo rispetto alle scadenze normative per poter avere un confronto approfondito e costruttivo con il MITE e con tutti gli altri interlocutori istituzionali, al fine di mettere a punto un accordo di programma efficace, equilibrato e utile al Paese.”

Per Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization: “Erion è lieto di essere il partner dei Produttori del settore del tabacco, sostenendoli con le proprie competenze e la propria organizzazione nel percorso virtuoso che hanno avviato. Ai quattro attuali consorzi Erion si affianca oggi un nuovo sistema collettivo, pensato per rispondere con successo agli obiettivi che i soci fondatori intendono perseguire. L’obiettivo di Erion – ha concluso Fluttero – è di sviluppare Sistemi eccellenti di Responsabilità Estesa, guidati dai Produttori, in grado di proteggere l’ambiente e di favorire stili di vita più sostenibili.”

 

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