Andrea Fluttero: “I sistemi consortili devono essere no-profit e gestiti da Produttori in una prospettiva di economia circolare”

Andrea Fluttero: “I sistemi consortili devono essere no-profit e gestiti da Produttori in una prospettiva di economia circolare”

Il 16 dicembre 2022 il Presidente di Erion Compliance Organization è intervenuto alla Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo

“La consapevolezza dei consumatori riguarda tutto lo sforzo che come europei stiamo facendo per concretizzare la transizione ecologica e, in particolare, per quanto riguarda il riciclo di materia, l’economia circolare”, lo ha detto Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization, intervenendo al panel dal titolo “L’industria del riciclo: risultati, potenzialità e prospettive” organizzato, il 16 dicembre a Milano, da Fondazione per lo sviluppo sostenibile in occasione della Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo.

“Quando si compra un prodotto si paga per una serie di servizi”
Parlando di consapevolezza dei consumatori rispetto al riciclo post-consumo dei prodotti, Fluttero ha ricordato come dall’osservatorio di un Sistema multiconsortile come Erion si riescano a vedere da vicino i problemi e i limiti di questa specifica filiera. “Tra il 2022 e il 2023 – ha detto Fluttero – Erion WEEE, che è il Consorzio per la gestione dei RAEE domestici, investirà milioni in comunicazione, perché c’è davvero bisogno di informare i cittadini su diversi temi riguardanti i RAEE. Si pensi all’eco-contributo sul prezzo del prodotto che, a differenza di ciò che avviene per i pneumatici, non è evidente, ma internalizzato. Il consumatore non lo vede e non è consapevole che insieme al prodotto compra anche un servizio per la gestione del post-consumo. Peraltro, penso che sia necessario sapere che quando si compra un prodotto si copre il costo della materia prima, quello del progetto, della realizzazione, della commercializzazione e della corretta gestione del post-consumo”.

Il modello deproduttivo per la gestione del post-consumo
Fluttero ha poi evidenziato che: “Chi sta dentro al mondo dei sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore, non gestisce flussi indifferenziati di rifiuti, ma flussi omogenei di prodotti post-consumo”. Per il Presidente di ECO sarebbe opportuno andare verso un’interpretazione speculare del mondo produttivo, ovvero considerare “un mondo deproduttivo che deproduce centinaia di prodotti post-consumo, ricavando la materia prima. Da questo punto di vista – ha aggiunto Fluttero – è indispensabile l’eco-progettazione, perché non si può chiedere ricerca e innovazione sul riciclo, o sulla preparazione per il riuso, senza pensare al mondo della deproduzione. Stiamo parlando di un modello che si sta evolvendo verso un sistema industriale in cui il ruolo dei Consorzi è centrale”.

“Per assicurare trasparenza i sistemi consortili devono essere realmente senza fini di lucro”
Per Fluttero, i sistemi consortili sono strumenti cardini anche nell’assicurare trasparenza nei confronti del consumatore: Tutti i sistemi consortili dovrebbero pubblicare i propri eco-contributi, per garantire trasparenza e consentire al consumatore di conoscere l’ammontare degli oneri per la corretta gestione del fine vita del prodotto. Per assicurare una gestione efficiente e trasparente del fine vita dei prodotti, senza conflitti di interesse nella filiera, i sistemi consortili devono essere realmente senza fini di lucro e gestiti dai produttori dei diversi regimi EPR, in una prospettiva di economia circolare”.

“L’Italia leader europeo nel settore del riciclo anche nel 2022”

“L’Italia leader europeo nel settore del riciclo anche nel 2022”

Presentato a Milano il Rapporto “Il riciclo in Italia 2022” promosso dalla Fondazione nazionale per lo sviluppo sostenibile a venticinque anni dalla entrata in vigore del Decreto Ronchi

Il 16 dicembre si è tenuta a Milano la Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo “L’eccellenza del riciclo e le sfide future”, promossa dalla Fondazione nazionale per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con Conai e Pianeta2030 e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e di Ispra. L’evento, svoltosi nella sede del Corriere della Sera, ha rappresentato l’occasione per intessere un’ampia riflessione sulla filiera italiana del riciclo a venticinque anni dall’approvazione del Decreto Legislativo 22/97, noto come “Decreto Ronchi”, che nel nostro Paese ha dato l’avvio ad un moderno sistema industriale di gestione dei rifiuti. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto sui risultati raggiunti dalla filiera e sulle sfide future attraverso gli interventi dei rappresentanti di importanti realtà nazionali dell’economia circolare.

Pichetto Fratin: “La legge Ronchi ha permesso di avviare un nuovo settore produttivo”
“In Lombardia c’è un sistema di raccolta differenziata consolidato che parte dalla filiera e arriva alle famiglie passando per le scuole. Lavoriamo in squadra perché l’economia circolare funziona se coinvolge tutti gli attori. Momenti come questo sono fondamentali per creare questi rapporti” ha detto, in apertura dei lavori, Riccardo Pase, Presidente Commissione Ambiente, Consiglio Regionale Lombardia. In un videomessaggio trasmesso alla Conferenza, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha ricordato come “Il riciclo rappresenta una necessità a tutela di quelle che sono le risorse naturali del nostro Paese, la protezione dell’ambiente e la difesa delle biodiversità”. Il capo del Mase ha poi evidenziato come nel settore del riciclo l’Italia abbia raggiunto un primato a livello europeo: “Siamo di nove anni avanti rispetto agli obiettivi sugli imballaggi e sui rifiuti urbani, così come nelle basse percentuali dei rifiuti che portiamo in discarica. La legge Ronchi ha permesso, in venticinque anni, di avviare un nuovo settore produttivo con migliaia di imprese creando occupazione e benessere”.

Edo Ronchi: “L’Italia dall’emergenza all’eccellenza”
Grande protagonista di giornata è stato proprio Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo sostenibile e promotore, venticinque anni fa, del Decreto Legislativo 22/97 sui rifiuti che porta il suo nome. A lui, come di consueto, è toccato il compito di svelare i numeri principali contenuti nelle 200 pagine del rapporto “Il Riciclo in Italia 2022” redatto con l’apporto dei 19 Consorzi delle filiere del riciclo. “Venticinque anni sono tanti – ha ricordato Ronchi – ma hanno permesso all’Italia di passare dall’emergenza all’eccellenza nel riciclo e i dati lo confermano. Dal 1997 al 2022 la raccolta differenziata dei rifiuti urbani è passata dal 9,4% (pari a 2,5 Mt) al 63% (18,2 Mt), quella da rifiuti di imballaggi dal 31% (3,3 Mt) al 73% (10,5 Mt), mentre il riciclo dei rifiuti speciali è passato dal 21% (13 Mt) al 70,6% (112 Mt). Ed è con questi numeri, ha sostenuto Ronchi che l’Italia si è imposta come leader europeo di riciclo dei rifiuti arrivando al 72% di riciclo dei rifiuti urbani e speciali-industriali prodotti, staccando di ampia misura sia la Germania al 55% e che la media europea al 54%. Ottime performance anche sul tasso di utilizzo circolare della materia dove con una percentuale del 21,6%, siamo secondi solo alla Francia (22,2%) ma molto più avanti della Germania (13,4%) e della media Ue (12,8%).

Il primato italiano nel settore del riciclo
Ronchi ha anche parlato della crescita dell’industria del riciclo in Italia, mettendo in risalto i numeri relativi al 2022, ricavati da Ecocerved per il Rapporto. “Sono 4.767 le imprese del riciclo in Italia, con 236.365 addetti, pari a +41,5% dal 2010 al 2020. Ma anche il valore aggiunto per impresa è aumentato del +31% dal 2010 al 2020 raggiungendo un valore di 10,5 miliardi di euro. L’ex ministro ha poi riassunto i principali risultati delle 19 filiere italiane del riciclo, partendo da “quella degli imballaggi che, nel 2021 ha raggiunto un riciclo di 10,5 Mt di rifiuti pari al 73% dell’immesso a consumo, e superato i target europei del 65% al 2025 e del 70% al 2030 con nove anni di anticipo”. Ottimi numeri anche per filiere degli imballaggi in carta e cartone (85% riciclato nel 2021), vetro (77%), plastica (56%), alluminio (68%), acciaio (72%). Ancora leadership europea per l’Italia nel riciclo del legno (65%) e dei rottami di ferro dai quali si ricicla il 78% dell’acciaio nazionale. “La raccolta dei RAEE – ha aggiunto Ronchi – è aumentata del 5,3% rispetto al 2020 ma siamo ancora distanti rispetto al target europeo del 65%”. Il Presidente ha poi avanzato alcune proposte per promuovere il riciclo in Italia come utilizzare bene gli investimenti del PNRR e puntare sulle riforme previste; sviluppare misure incisive per affrontare le attuali difficoltà di mercato e il forte aumento dei prezzi dell’energia; rafforzare la domanda di Materie Prime Seconde per ridurre l’esposizione alla congiuntura economica negativa.

La discussione sulla proposta di Regolamento sugli imballaggi
Sulla proposta di Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio presentata il 30 novembre 2022 dalla Commissione europea, Ronchi ha detto: “Il confronto deve continuare per arrivare a una posizione condivisa da diverse parti in Italia”. L’ex ministro ha anche avanzato sei proposte di modifica all’attuale versione del Regolamento in modo, tra l’altro, da poter “comprendere e valorizzare il sistema nazionale italiano di gestione dei rifiuti d’imballaggio che ha raggiunto risultati ottimi”. Alla presentazione del Rapporto è seguita la tavola rotonda moderata da Edoardo Vigna, Responsabile Pianeta 2030 Corriere della Sera, e incentrata proprio sull’iter e i contenuti del nuovo Regolamento. Mattia Pellegrini Head of Unit, Unit B03 From Waste to Resources, Commissione Europea, ha detto: “La proposta richiede un lungo percorso di codecisione fra Parlamento e Consiglio che può arrivare a durare anni. Tutto il packaging dovrà essere riciclabile entro il 2030, attualmente lo è solo il 35%, quindi ci sarà bisogno di ulteriori investimenti nell’industria del riciclo”. Per Innocenzo Cipolletta Presidente Aifi e ex DG Confindustria: “Esiste una maniera corretta di fare regolamentazione che è quella di discutere con tutti i soggetti coinvolti nel processo di raggiungimento degli obiettivi di raccolta e riciclo”. Katia Da Ros Vicepresidente Confindustria ha detto: “Il nuovo Regolamento ci preoccupa perché anzitutto non può essere adattato alle esigenze dei vari Paesi come fa una Direttiva. In secondo luogo, perché ha molti punti critici, tra cui quello di andare nettamente verso il riuso, rispetto al riciclo, rischiando di smontare il sistema virtuoso che abbiamo costruito in questi ultimi 25 anni”.

Per il Presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, intervenuto in video collegamento: “La proposta di Regolamento sugli imballaggi, pone degli obiettivi condivisibili in quanto a riduzione degli sprechi e over packaging. La proposta è sicuramente migliorata rispetto alle prime bozze che sono circolate. Credo che ci siano tutti i presupposti per fare ulteriori miglioramenti e garantire il rafforzamento della leadership italiana nell’economia circolare”. Infine, Luca Ruini, Presidente di Conai, per il quale “Le preoccupazioni sulla proposta di Regolamento nascono dal timore che questa possa forzare i modelli più virtuosi che vengono applicati in Europa. L’Italia ottiene gli stessi risultati del Belgio che, però, è un Paese molto più piccolo di noi che abbiamo migliaia di comuni e due isole. In questo senso è necessario trovare strumenti che impediscano la dispersione dei flussi di rifiuti nell’ambiente”.

Il riciclo dei rifiuti in Lombardia passa dalle sinergie tra pubblico e privato

Il riciclo dei rifiuti in Lombardia passa dalle sinergie tra pubblico e privato

Il 25 novembre 2022 si è tenuto a Milano il convegno “La materia circolare: risultati e prospettive del recupero in Lombardia” organizzato dalla VI Commissione Ambiente e protezione civile del Consiglio regionale

“La materia circolare: risultati e prospettive del recupero in Lombardia”. Questo il titolo che, il 25 novembre 2022, ha animato il convegno organizzato a Milano dalla VI Commissione Ambiente e protezione civile del Consiglio regionale della Lombardia per “Analizzare il contesto produttivo del settore del riciclo, comprendere gli strumenti e le azioni già in atto per incentivare l’utilizzo della materia prima secondaria e esaminare le prospettive future e gli interventi che politica e imprese devono introdurre per consentire la conclusione del processo di trasformazione green dell’economia e della società”.

“Bisogna considerare il rifiuto come risorsa”
L’incontro è stato aperto da Riccardo Pase, Presidente VI Commissione Ambiente e protezione civile, che ha evidenziato come sia sempre più necessario “Considerare il rifiuto come risorsa perché, se gestito in maniera corretta, questo può diventare un’opportunità di crescita. Bisogna fare capire ai cittadini concetti importanti come il fatto che dai rifiuti si producono risorse come il biogas. In Lombardia lo facciamo bene, ma bisogna lavorare in modo pragmatico e creare e sinergia fra le istituzioni e la società civile”. Per Carlo Borghetti, Vice Presidente del Consiglio regionale della Lombardia: “L’economia circolare è un valore, ma anche una necessità. Dobbiamo ricordarci di applicarla puntando a garantire non solo sostenibilità economica e ambientale, ma anche sociale, visto la progressiva riconversione produttiva di molti settori industriali come quello dell’automotive soggetto a riqualificazione lavorativa”.

Migliorare la raccolta e creare un mercato delle MPS
Nel suo intervento, Fabrizio Piccarolo, Direttore di Fondazione Lombardia per l’Ambiente, ha introdotto i risultati del ciclo di audizioni degli stakeholder lombardi operanti nel settore del recupero di materia, sostenendo che “Abbiamo cercato di dare organicità alle informazioni degli addetti al settore per cercare di delineare linee di policy per migliorare le politiche e gli interventi in materia di riciclo”. Le conclusioni delle audizioni sono state raccontate da Elisa De Marchi del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università Statale di Milano, che ha evidenziato le necessità messe in risalto dal settore: “Sono esigenze multiple – ha detto la ricercatrice – che vanno dal miglioramento della quantità e della qualità della raccolta differenziata fino alla creazione di un mercato delle Materie Prime Seconde”. La studiosa ha poi messo in evidenza le policy auspicate dal settore e volte a consolidare la collaborazione fra enti consortili e Pubbliche amministrazioni; sensibilizzare il cittadino sull’importanza della raccolta differenziata; e favorire un avanzamento tecnologico che consenta di minimizzare gli sprechi e favorire il riciclo di materia.

“L’economia circolare in Lombardia è già una realtà”
La tavola rotonda della giornata è stata aperta dall’intervento di Dario Fossati, Direttore Generale Ambiente e Clima di Regione Lombardia, per il quale: “L’economia circolare in Lombardia è già una realtà, lo dimostrano i numeri e il lavoro delle varie filiere. Sulla raccolta differenziata ci sono comuni che arrivano a superare l’80% e noi ci siamo posti come futuro obiettivo l’83% su base regionale”. Sergio Padovani, Direttore del Settore attività produttive di ARPA Lombardia, ha ripercorso le attività dell’agenzia ricordando quella della “Formazione per gli enti locali su temi che vanno dalla gestione dei rifiuti alle bonifiche del territorio. Portiamo la nostra esperienza e ci confrontiamo con gli amministratori sulle best practices”. Per Luca Piatto Responsabile Area Rapporti con il Territori di Conai, “In Italia si raccoglie tanto, ma si deve migliorare la qualità della raccolta differenziata perché senza qualità le materie non possono essere mandate a riciclo”.

Longoni, CDC RAEE: “Chi lavora sui RAEE lavora sulla storia”
Un grande focus sul tema dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche è quello fatto dal Direttore Generale del CDC RAEE, Fabrizio Longoni: “Chi lavora sui RAEE lavora sulla storia perché raccoglie apparecchi prodotti anche vent’anni fa. I controlli sulla filiera devono essere stringenti, bisogna proteggere la competizione di mercato dai flussi paralleli che agiscono fuori dalla legge. Dobbiamo costruire nuovi impianti, ma per farlo servono maggiori volumi di rifiuti che giustifichino la creazione di strutture per il recupero della materia ai fini della produzione”. Per Roberto Sarcinelli, Presidente di Montello S.p.A. “La necessità è quella di legiferare perché le Materie Prime Seconde trovino sbocchi sul mercato. Il vero problema oggi è che non c’è assorbimento del prodotto riciclato perché manca uno stimolo al riutilizzo. Dobbiamo chiudere il cerchio abbassando i costi energetici che arrivano a toccare fino al 30% del fatturato causando enormi difficoltà alle aziende”.

“Greenwashing. La musica deve cambiare”, in diretta streaming il 14 ottobre dalle ore 17.00

“Greenwashing. La musica deve cambiare”, in diretta streaming il 14 ottobre dalle ore 17.00

L’evento – che si terrà durante l’International E-Waste Day – è organizzato da Erion per celebrare il suo secondo compleanno e quello del magazine EconomiaCircolare.com

Venerdì 14 ottobre 2022 Erion festeggerà il suo secondo compleanno e quello del magazine EconomiaCircolare.com con un evento speciale dal titolo “Greenwashing. La musica deve cambiare”.

L’appuntamento, che verrà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube di Erion a partire dalle 17.00, è organizzato in concomitanza con l’International E-Waste Day 2022 e si annuncia come l’occasione per riflettere insieme ai rappresentanti della filiera e a quelli del settore imprenditoriale su uno dei fenomeni più diffusi, dibattuti e controversi del nostro tempo: il cosiddetto “ambientalismo di facciata”.

Una sorpresa di Chora Media e un’indagine Ipsos
Il programma del pomeriggio insieme si aprirà con un’esperienza particolare che coinvolgerà direttamente la nostra vista e il nostro udito e che vivremo insieme agli amici di Chora Media e a un ospite speciale. Saranno poi illustrati i risultati dell’indagine – realizzata da Ipsos per Erion – sui livelli di conoscenza, le opinioni e i comportamenti degli italiani in tema di RAEE ed RPA. L’evento ospiterà, successivamente, un momento di riflessione sui rischi correlati al greenwashing e su quanto sia fondamentale intervenire contro questa pratica affinché possa avverarsi una reale ed efficace transizione ecologica.

Il progetto “Training for circularity – WEEE Edition”
Seguirà la presentazione del progetto “Training for circularity – WEEE edition”, l’Academy – finanziata da Erion WEEE, e ideata e organizzata insieme a EconomiaCircolare.com ed Enea – per la formazione di nuove professionalità nel settore della gestione dei RAEE e nel campo del reporting, della comunicazione e del marketing per la sostenibilità e la circolarità. L’iniziativa è parte del programma di sensibilizzazione DireFareRAEE promosso da Erion WEEE.

 

Segui l’evento “Greenwashing. La musica deve cambiare” in diretta streaming il 14 ottobre 2022 a partire dalle ore 17 sul canale YouTube di Erion.

La Rubrica del Presidente – Daniela Valterio: “Exceed, una parola proattiva”

La Rubrica del Presidente – Daniela Valterio: “Exceed, una parola proattiva”

Il programma di Erion Professional introduce un nuovo paradigma per la raccolta dei RAEE b2b nei settori Clima, Food e Printing, garantendo semplificazione burocratica e digitalizzazione dei processi di reverse logistics

Quella sulla corretta gestione dei RAEE professionali in Italia rappresenta una vera e propria sfida di sostenibilità per tutta la filiera del settore dell’elettronica. Lo studio dal titolo “Quantificazione dei flussi di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) nel settore delle stampanti professionali” realizzato da Erion Professional insieme al Politecnico di Milano, rivela che i dati dei mercati rilevanti normalmente disponibili portano a ipotizzare che il tasso di raccolta del settore professionale in Italia si attesti attorno al 5-10% del Put on the Market ossia l’immesso sul mercato da parte dei Produttori (PoM professionale). Detto in parole più chiare: la filiera italiana non riesce a raccogliere, e quindi trattare, la stragrande maggioranza dei rifiuti elettronici giunti a fine vita dismessi dalle aziende, dagli esercizi commerciali, dagli uffici della Pubblica Amministrazione.

Diverse le cause che concorrono alla fragilità del sistema: da un lato, il mancato tracciamento delle filiere genera l’impossibilità di includere i RAEE gestiti a norma di legge nelle statistiche ufficiali che concorrono al raggiungimento dei target di raccolta e riciclo; dall’altro, l’assenza di un regime di gestione uniforme e rigoroso, frammenta il sistema in una moltitudine di iniziative di piccole e medie dimensioni, tra le quali, più facilmente, si annidano pratiche illegali. Su quest’ultimo punto, mi preme ricordare quella dell’export illegale dei RAEE verso i Paesi in via di Sviluppo. Parliamo di numeri importanti ovvero il 44% del PoM, che si stima sia esportata in aree del Secondo e Terzo Mondo. Spesso non si tratta neanche più di apparecchiature funzionanti, ma di RAEE che finiscono in immense discariche a cielo aperto dove uomini, ma soprattutto bambini e donne li “smembrano” per ricavarne le materie più facili e li bruciano senza alcuna cautela per la salute o per l’ambiente. È una pratica terribile che, oltre ad arrecare enormi danni al territorio, minaccia l’impegno ambientale che noi produttori mettiamo quotidianamente per garantire un’efficiente raccolta dei RAEE e un trattamento finalizzato al riciclo delle materie in essi contenute.

In Erion Professional, il Consorzio che presiedo, abbiamo capito che non possiamo semplicemente “aspettare di vedere che succede”. Dobbiamo fare un passo in più, per aumentare la raccolta, per allinearci ai migliori Paesi europei, ma soprattutto per fortificare il nostro contributo alla tutela del Pianeta. Da questa volontà nasce Exceed, un programma di raccolta dei RAEE Professionali basato sulla proattività dei Produttori di AEE dei settori Clima, Food e Printing, ma anche degli specialisti appartenenti alle loro reti di vendita e distribuzione. Exceed, per definizione, “va oltre” l’attuale sistema di ritiro su chiamata dei RAEE b2b, ponendosi l’ambizioso, ma raggiungibile, obiettivo di creare un nuovo e più funzionale paradigma operativo capace di garantire la raccolta di importanti flussi di rifiuti e il loro corretto trattamento grazie a un approccio che semplifica gli aspetti burocratici, ingegnerizza tutti i processi di reverse logistics ed evita, soprattutto, che tali rifiuti finiscano per essere intercettati da quei soggetti che operano in zone “grigie” della filiera, incuranti dei più basilari principi dell’economia circolare.

Exceed parte dai Produttori, ma punta sulla forza della filiera, dei dealer, dei distributori, degli installatori. Perché per rendere la raccolta dei RAEE b2b ancora più efficiente e trasparente occorre l’impegno di tutti.

Erion Professional ha presentato il programma Exceed per la raccolta dei RAEE Professionali

Erion Professional ha presentato il programma Exceed per la raccolta dei RAEE Professionali

Un nuovo paradigma di gestione dei rifiuti che punta sulla proattività dei Produttori e delle loro reti di distribuzione. Ecco com’è andato l’evento organizzato al World Join Center di Milano

Il 30 settembre 2022 Erion Professional ha presentato ufficialmente Exceed, il nuovo programma per la raccolta dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) Professionali. Per l’occasione è stato organizzato a Milano l’evento “RAEE, la filiera b2b. Gli obiettivi europei e la risposta Exceed” che ha riunito i Produttori e le loro reti di distribuzione intorno alle novità introdotte dal programma nei settori Clima, Food e Printing.

 

Valterio: “Il tasso di raccolta dei RAEE Professionali è irrilevante”
Un’iniziativa che intende creare valore per l’ambiente fornendo un approccio differente ai vecchi modelli di gestione della compliance B2B: “L’Unione Europea (D. Lgs. 49/2014) ci chiede un obiettivo di raccolta del 65% tra RAEE Domestici e RAEE Professionali, rispetto all’immesso sul mercato nei tre anni precedenti. Registriamo a oggi un gap superiore al 50%. Un divario sul quale il settore dei RAEE Professionali deve intervenire, soprattutto perché il tasso di raccolta è tutt’oggi irrilevante rispetto a quello dei rifiuti Domestici” ha affermato Daniela Valterio, Presidente di Erion Professional.

Exceed, un programma che punta all’efficienza
La giornata, che prevedeva una parte informativa dedicata agli stakeholder del Sistema Erion e una formativa riservata ai Dealer del settore Printing aderenti al programma Exceed, è entrata nel vivo con l’intervento di Luciano Teli, Direttore Generale di Erion Professional, ha affrontato il tema del target europeo e dei bassi livelli di raccolta dei RAEE Professionali e le soluzioni proposte da Exceed. “A differenza dei RAEE Domestici – ha detto Teli – i RAEE Professionali fanno molta fatica a tornare nei sistemi dei Produttori. Pensate che, a fronte dell’obbligo di conseguire il 65% del tasso di ritorno sull’immesso al consumo, se il settore dei RAEE Domestici arriva a sfiorare il 45%, nel campo del Professionale i sistemi dei Produttori faticano ad arrivare al 10%. Il programma Exceed punta ad aumentare questa percentuale, grazie all’introduzione di importanti semplificazioni degli aspetti burocratici e operativi legati alla raccolta dei RAEE b2b”.

Lo Studio di Erion Professional sui flussi b2b
L’incontro è poi proseguito con la presentazione dello Studio realizzato da Erion Professional incentrato sulla “Quantificazione dei flussi di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) nel settore delle stampanti professionali”, con gli interventi di Isabella Capurso, dell’Area Consulting di Interzero Italy, e Margherita Pero, una delle ricercatrici del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Polimi. “Questo Studio si è svolto a cavallo tra il 2020 e il 2021 – ha detto Capurso introducendo la ricerca – e ha preso le mosse dal riconoscimento che i tassi di raccolta dei RAEE nel settore del Printing italiano fossero estremamente bassi”. Pero ha poi riassunto i punti salienti dello Studio condotto, ha detto la ricercatrice, “con il duplice scopo di ricostruire la filiera complessiva del printing professionale in Italia e di proporre una quantificazione dei flussi tra gli attori”. “I risultati dell’analisi – ha spiegato Pero – sembrano suggerire che il mancato raggiungimento dei target di raccolta sia dovuto alla forte incidenza del mercato estero, che assorbe gran parte delle stampanti ricondizionate o ricondizionabili”.

I vantaggi di Exceed Clima 2.0
Ultimo focus della giornata è stato quello di Walter Rebosio, Amministratore Delegato di WM Consult, che ha spiegato i vantaggi e gli sviluppi futuri di Exceed Clima 2.0. Si tratta di un’evoluzione dell’attuale programma dedicato alla raccolta di condizionatori, pompe di calore e refrigeratori ad uso commerciale. “Exceed Clima 2.0 – ha spiegato Rebosio – prevederà, tra l’altro, la gestione dei RAEE Domestici oltre che Professionali, nonché la garanzia di recupero, trattamento e rigenerazione dei gasi frigorigeni (F-Gas) contenuti all’interno dei rifiuti raccolti da Erion Professional”.

 

Rivedi in streaming l’evento “RAEE, la filiera b2b. Gli obiettivi europei e la risposta Exceed”

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Sicilia: 14 indagati per traffico illecito di rifiuti professionali e pericolosi!

Sicilia: 14 indagati per traffico illecito di rifiuti professionali e pericolosi!

 

I Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo – Nucleo investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale, dopo una complessa indagine, hanno scoperto – tra Palermo e Gela – attività organizzate finalizzate al traffico e gestione illecita di rifiuti industriali.

Dopo una lunga serie d’indagini, iniziate nel mese di aprile 2021, il Nucleo investigativo ha infatti notificato la conclusione delle indagini preliminari a carico di 14 soggetti che – sfruttando i lavori di ristrutturazione di un supermercato – approfittavano per smaltire illecitamente gli elettrodomestici industriali.

Tra gli indagati figurano diverse figure, tra le quali il direttore dei lavori di ristrutturazione, tre trasportatori e due titolari di impianti di gestione rifiuti, di uno abusivo che è stato prontamente messo sotto sigillo dai Carabinieri. Noncuranti dei pericoli ambientali derivanti da una non corretta gestione di tali rifiuti le persone coinvolte disassemblavano i rifiuti illegalmente all’interno del punto vendita e li trasportavano – con mezzi non autorizzati – verso l’impianto abusivo e verso un altro che, se pur autorizzato, non avrebbe dovuto accettare di ricevere i RAEE da soggetti non legalmente abilitati.

Durante le perquisizioni sono stati trovati frigoriferi industriali completamente “smembrati” e più di 120 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi e non, oltre a 10.000 euro in contanti evidentemente derivanti dall’attività illecita (ANSA).

Sono stati nominati, inoltre, due amministratori giudiziari, la cui formale immissione in possesso è avvenuta il 29 luglio 2022, per la gestione dei beni aziendali e dell’impianto, il cui valore economico si aggira sui 2 milioni di euro.

Le prove raccolte hanno consentito d’ipotizzare in capo agli indagati un’illecita attività di raccolta e smaltimento di rifiuti, tale da cagionare una compromissione significativa e misurabile del suolo e del sottosuolo nonché dell’ecosistema dell’area.

La gestione non corretta dei RAEE, anche professionali, può infatti arrecare moltissimi danni all’ambiente oltre a rappresentare una perdita di opportunità nella filiera circolare. Per questa ragione i Produttori di Erion Professional hanno scelto Exceed, il primo sistema generazionale volontario di raccolta e riciclo dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche Professionali. Il servizio, infatti, propone un approccio differente alla raccolta dei rifiuti professionali: grazie a Exceed i Produttori superano il vecchio paradigma della compliance B2B impegnandosi volontariamente a creare valore per l’ambiente e per le proprie reti di vendita, partecipando al conseguimento degli ambiziosi target europei.

Leggi anche: Exceed

 

Erion all’Ecoforum, Giorgio Arienti: “I RAEE strategici per l’economia circolare in Italia, ma è necessario aumentare la raccolta”

Erion all’Ecoforum, Giorgio Arienti: “I RAEE strategici per l’economia circolare in Italia, ma è necessario aumentare la raccolta”

Il 6 luglio 2022, il Direttore Generale di Erion WEEE ha partecipato al panel “L’innovazione: dai processi di filiera ai progetti faro” organizzato nell’ambito della conferenza nazionale sull’economia circolare, organizzata da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club

Il 6 luglio 2022 Erion ha preso parte alla seconda e conclusiva giornata di Ecoforum, la conferenza nazionale sull’economia circolare, organizzata da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club. Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE, ha tenuto il primo dei tanti interventi della III sessione di lavori dedicata al tema de “L’innovazione: dai processi di filiera ai progetti faro”.

 

“La filiera dei RAEE deve poter contribuire all’economia circolare”
Arienti ha evidenziato come i RAEE rappresentino “Una filiera strategica perché dai essi si riciclano materie prime seconde (MPS) importanti per l’industria. Nel 2021 – ha precisato il Direttore di Erion WEEE – il sistema RAEE italiano ha gestito circa 400mila tonnellate di rifiuti, ricavando oltre 350mila tonnellate di MPS come ferro, rame, alluminio e plastica. Potremmo arrivare a gestirne 800mila tonnellate e ricavare circa 700mila tonnellate di MPS. Il problema è che il sistema di raccolta dei RAEE è un colabrodo, nel senso che metà dei RAEE che escono dalle case degli italiani scompare letteralmente senza lasciare traccia”.

I RAEE come miniera di materie prime critiche
L’importanza di ottimizzare il sistema RAEE è legata al fondamenale tema dell’approvvigionamento delle materie prime critiche (CRM) da parte del comparto industriale. “Abbiamo recentemente fatto fare da Ambrosetti uno studio su questo tema che ha mostrato aspetti molto interessanti. Innanzitutto – ha detto Arienti – bisogna ricordare che per materie prime critiche si intende un gruppo di circa 30 materie che sono essenziali per diversi comparti industriali: quello aerospaziale, che ne usa 26 su 30; l’industria energetica che ne utilizza 24; il settore dell’elettronica che ne adopera 21. Ben 18 di queste CRM sono indispensabili per il settore delle energie rinnovabili. Lo studio Ambrosetti ha mostrato come circa 564 miliardi di euro dell’industria italiana, quindi circa un terzo del Pil del Paese, siano di fatto abilitati dall’utilizzo di materie prime critiche.

Il contesto geopolitico delle CRM
Il Direttore di Erion WEEE ha ripercorso il contesto geopolitico legato alla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime critiche. “Molte di queste, sono purtroppo collocate in Paesi che hanno relazioni politiche difficili con l’Unione Europea e col mondo occidentale in generale: parliamo di stati come Cina, Russia, Repubblica Democratica del Congo e Sud Africa. Si pensi che quasi l’80% del litio è venduto dal Cile, che la Cina fornisce all’Ue il 98% delle terre rare di cui abbiamo bisogno e che il 70% del cobalto proviene dalla Repubblica Democratica del Congo. C’è, dunque, un rischio geopolitico di approvvigionamento che l’Ue e l’Italia devono in qualche modo affrontare. Dallo studio di Ambrosetti è emerso che se l’Italia riuscisse a raggiungere i livelli di raccolta RAEE dei Paesi europei più avanzati, ovvero se riuscissimo ad arrivare ad almeno 600mila tonnellate annue, potremmo ridurre di circa l’11% l’importazione di materie prime critiche. Sarebbe un contributo significativo che potrebbe raggiungersi in un modo relativamente semplice: basterebbe incrementare la quantità dei RAEE che riusciamo a intercettare e a sottoporre a un corretto trattamento”.

“Migliorare il sistema con meno burocrazia e più controlli”
Ma come fare a intercettare più RAEE? “Perché ciò accada – ha concluso Arienti – è necessario sostenere una serie di passaggi. I soldi ci sono: nell’ambito dei progetti faro del PNRR, 150 milioni di euro sono stati destinati allo sviluppo di impianti innovativi per la raccolta e il trattamento dei RAEE. Ci sono imprenditori pronti a investire, ma persistono due temi critici. Il primo è quello sui tempi autorizzativi, che devono essere più brevi e più certi: non credo che sia possibile realizzare impianti di economia circolare se il tempo di autorizzazione è compreso fra i due e i sei anni. Fra sei anni il mondo sarà cambiato e non sarà quello che stiamo affrontando adesso. L’economia circolare deve accadere in tempi brevi, serve snellire l’iter autorizzativo che è assolutamente inaccettabile”.

Per diminuire la dispersione dei RAEE servono informazione, servizi e controlli
Il secondo tema critico è quello della dispersione dei RAEE al di fuori dalla filiera formale. Per diminuire questa perdita dei flussi, secondo Arienti, serve migliorare in tre azioni. “La prima è aumentare l’informazione verso i cittadini, molti dei quali ancora non sanno come smaltire correttamente i propri rifiuti elettronici. La seconda azione è quella di moltiplicare le modalità di raccolta dei RAEE: dev’essere ancora più semplice per consumatori conferire correttamente i piccoli RAEE. La terza azione è quella di fare emergere i flussi sommersi. Se è ipotizzabile che i piccoli RAEE possano finire erroneamente nei sacchi neri dell’indifferenziata – ha detto Arienti – non è immaginabile che quelli grandi (come lavatrici o frigoriferi) restino nelle case degli italiani. La domanda è: dove vanno a finire questi rifiuti? Per fare economia circolare, per catturare materie prime, è necessario che gli enti di controllo accendano un faro su tutti i soggetti che hanno un’autorizzazione al trattamento dei RAEE e sui i soggetti che lavorano filiere contigue a quella dei RAEE. Ciò si rende necessario per capire dove vanno realmente a finire quei rifiuti che potrebbero apportare un contributo fondamentale all’economia circolare nel nostro Paese”.

 

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Erion a Valladolid, Bilbao, Bruxelles e Berlino per partecipare a quattro progetti europei di ricerca

Erion a Valladolid, Bilbao, Bruxelles e Berlino per partecipare a quattro progetti europei di ricerca

I membri del nostro Projects & Innovation team hanno preso parte, in Spagna, alle Assemblee Generali di CIRCTHREAD e C-SERVEES; 4 e 5 luglio in Belgio parteciperanno al kick off meeting di FutuRaM. Nella capitale tedesca, il 5 e 6 luglio, verrà lanciato il nuovo progetto INCREACE

Sviluppare modelli di business circolari e contribuire al passaporto digitale delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Comincia con questi due obiettivi l’estate del Projects and Innovation Team di Erion impegnato, dall’8 giugno 2022, nelle fasi di confronto e in quelle di avvio di quattro progetti di ricerca europei al fianco di importanti partner del mondo industriale e accademico.

Prima fermata: Valladolid per il progetto CIRCTHREAD
Promosso nel 2021 da Horizon2020, CIRCTHREAD è un programma triennale che ha come scopo l’utilizzo delle tecnologie digitali per facilitare l’adozione di modelli circolari. Il fine di CIRCTHREAD, che coinvolge insieme a Erion altri 33 partner europei, è quello di aumentare la durata di vita dei prodotti, garantire il diritto alla riparazione, identificare flussi di Materie Prime Critiche e incrementare le percentuali di recupero delle Materie Prime Seconde. Il 7 e l’8 giugno 2022, a Valladolid si è svolta la seconda Assemblea Generale del progetto durante la quale i vari player hanno presentato i rispettivi sviluppi e programmato i prossimi step dei lavori. Per Erion ha partecipato Filippo Stringa, membro del team P&I, che ha tenuto un intervento sul funzionamento dei Sistemi Collettivi in Italia, la reverse logistic, il trattamento dei rifiuti e il rapporto di Erion con tutti gli attori coinvolti nella filiera del fine vita dei prodotti. Il contributo di Stringa, oltre ad aprire un dialogo con gli altri partner sul tema della Responsabilità Estesa del Produttore, ha fatto il punto della situazione sulle attività dimostrative di CIRCTHREAD che Erion coordinerà in Italia. Il nostro specialista ha presentato il pilot italiano, che partirà all’inizio del 2024 e servirà a testare – assieme a BSH e Altroconsumo – una piattaforma di scambio dati per incrementare la circolarità dei grandi elettrodomestici, come ad esempio le lavastoviglie.

A Bilbao per l’Assemblea Generale di C-SERVEES
Tra il 14 e il 15 giugno si è tenuta a Bilbao l’Assemblea Generale di C-SERVEES, il progetto finanziato, dal 2018 al 2022, da Horizon2020 per promuovere nuovi modelli di business circolari nel settore delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. C-SERVEES coinvolge, insieme a Erion, altri 16 partner internazionali intorno allo sviluppo e alla convalida di servizi innovativi, tipici dell’industria 4.0, per quattro tipologie di prodotti: grandi bianchi, apparecchiature informatiche, dispositivi di telecomunicazione ed elettronica di consumo. A Bilbao, per il Team P&I di Erion, era presente Giulia Sora che ha partecipato all’incontro di aggiornamento del progetto e visitato le sedi di Indumental Recycling (impianto di trattamento dei RAEE) e Gaiker (centro di ricerca e innovazione del progetto impegnato nel coordinamento delle azioni pilota). Per C-SERVEES gli specialisti di Erion sono impegnati nello studio di fattibilità di soluzioni quali l’eco-leasing dei prodotti, l’ottimizzazione della gestione dei RAEE e l’utilizzo di tecnologie ICT. Al termine del progetto, previsto per quest’anno, Erion provvederà alla stesura delle linee guida per il superamento delle barriere allo sviluppo dell’Economia Circolare e all’ingresso sul mercato dei materiali e dei componenti ottenuti dal corretto trattamento dei RAEE.

A Bruxelles per il kick off meeting di FutuRaM
Il 4 e 5 luglio si terrà a Bruxelles il kick off meeting del progetto FutuRaM – Future Availability of Secondary Raw Materials, il progetto finanziato da Horizon Europe che punta a diffondere conoscenza sulla disponibilità e la possibilità di recupero e reimpiego delle Materie Prime Seconde, e in particolare delle Materie Prime Critiche (CRM), all’interno dell’Unione Europea. Partito ufficialmente il 1° giugno 2022, FutuRaM coinvolgerà per i prossimi quattro anni 28 partner internazionali, tra cui l’Università TUB di Berlino, l’University College di Londra, le Università di Chalmer in Svezia e di Leiden in Olanda. La strategia del progetto, coordinato dal WEEE Forum – l’associazione europea dei Sistemi Collettivi di gestione dei RAEE – è quella di stabilire una metodologia, una struttura di reporting e una guida per quantificare e mappare la disponibilità delle Materie Prime Seconde fino al 2050. L’equipe di ricerca reperirà informazioni importanti, come quelle relative ai volumi degli stock e ai flussi di materiali, considerando fattori economici, tecnologici, geopolitici, normativi, sociali e ambientali. FutuRaM si concentrerà su precise tipologie di rifiuti: batterie; RAEE; veicoli a fine vita; rifiuti minerari; scorie e ceneri; e rifiuti da costruzione e demolizione. Erion, che partecipa a FutuRaM in qualità di membro del WEEE Forum, avrà il compito di fornire i dati relativi alle Materie Prime Seconde e alle CRM ottenute dal trattamento dei RAEE e delle batterie. Al kick off meeting di Bruxelles per il team Projects & Innovation sarà presente il nostro Filippo Stringa.

A Berlino per il lancio di INCREACE: il progetto sul riciclo della plastica
I prossimi 5 e 6 luglio verrà presentato a Berlino il progetto INCREACE, finanziato con oltre 8 milioni di euro da Horizon Europe, che mira a ottimizzare i processi di riciclo della plastica contenuta nelle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. INCREACE, partecipato da 17 partner coordinati dal Fraunhofer Institute, punta ad aumentare la quantità di plastica riciclata utilizzata all’interno di nuovi prodotti in linea con quanto previsto dalla Strategia Europea per la Plastica adottata dalla Commissione Europea nel 2018 come parte del primo Piano d’Azione per l’Economia Circolare. Uno degli obiettivi principali della Strategia è quello di “Assicurare che, entro il 2025, 10 milioni di tonnellate di plastica riciclata trovino la loro strada nei nuovi prodotti sul mercato dell’Ue”, (nel 2016 erano appena 4 milioni le tonnellate riciclate). Un piano che intende sviluppare soluzioni di raccolta e condivisione dei dati al fine di ottimizzare, attraverso un sistema di blockchain, i processi di selezione e tracciamento della plastica lungo l’intera catena di valore. A Berlino, per il via del progetto e il primo incontro tra i player, ci saranno Alessia Accili e Giulia Sora del P&I Team di Erion, unico soggetto italiano di un network di ricerca che lavorerà a stretto contatto per i prossimi quattro anni.

 

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Nasce Erion Care, il primo Consorzio in Italia per il trattamento dei rifiuti di prodotti del tabacco

Nasce Erion Care, il primo Consorzio in Italia per il trattamento dei rifiuti di prodotti del tabacco

BAT, Imperial Brands, JT International e Philip Morris mettono la Responsabilità Estesa del Produttore al centro delle loro strategie sostenibili: arriva il quinto sistema collettivo di casa Erion. Andrea Fluttero, Presidente di ECO: “Lieti di essere il partner dei Produttori del settore del tabacco, sostenendoli con le nostre competenze e la nostra organizzazione nel percorso virtuoso che hanno avviato”

Il 6 giugno 2022 è stato ufficialmente presentato Erion Care, il nuovo Consorzio del Sistema interamente dedicato a contrastare l’abbandono dei rifiuti di prodotti del tabacco nell’ambiente e per il corretto smaltimento degli stessi.

 

Prevenire comportamenti scorretti per l’ambiente
Il nuovo Consorzio, il quinto del Sistema Erion, è stato fortemente voluto dai principali player del settore del tabacco che hanno deciso di unire le loro forze a seguito dell’entrata in vigore degli obblighi previsti dal Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 196 di attuazione della Direttiva Europea SUP (Single Use Plastics): una normativa che ha introdotto misure ad hoc su alcune tipologie di scarti, come i filtri dei prodotti del tabacco. Nello specifico, la mission del Consorzio Erion Care, presieduto da Enrico Ziino sarà incentrata sulla prevenzione di comportamenti scorretti dal punto di vista ambientale. La nascita di Erion Care, Consorzio aperto all’adesione di tutti i Produttori di prodotti del tabacco con filtri e di filtri commercializzati in combinazione con i prodotti del tabacco operanti sul mercato italiano, è frutto di oltre un anno di lavoro da parte dei quattro soci fondatori che, sotto la guida di Unindustria (Associazione territoriale del sistema Confindustria di Roma Frosinone Latina Rieti Viterbo), hanno deciso in modo responsabile di intraprendere questa iniziativa. Oltre al sostegno e all’esperienza di Erion, in tema di sistemi EPR, i Produttori si sono avvalsi del supporto strategico e organizzativo di EY Parthenon, che ha consentito, sin dall’inizio, un confronto costante con i migliori benchmark internazionali.

La strategia di Erion Care punta sulla sensibilizzazione
La strategia di Erion Care prevederà campagne di sensibilizzazione, nazionali e locali, rivolte ai consumatori per evitare la dispersione dei rifiuti dei prodotti del tabacco nell’ambiente e per promuoverne il corretto smaltimento. Inoltre, il nuovo consorzio sarà parte attiva nel promuovere un accordo di programma, sotto l’egida del MITE (Ministero della Transizione Ecologica), atto a definire le modalità con cui Erion Care contribuirà ai costi di rimozione, trasporto e trattamento dei rifiuti di prodotti del tabacco sostenuti dagli Enti Locali. “I soci fondatori di Erion Care sono orgogliosi di presentare oggi questo nuovo Consorzio, che esprime la determinazione del settore del tabacco nel perseguire con impegno importanti obiettivi di sostenibilità” – ha dichiarato il Presidente Ziino – “Abbiamo deciso di muoverci con largo anticipo rispetto alle scadenze normative per poter avere un confronto approfondito e costruttivo con il MITE e con tutti gli altri interlocutori istituzionali, al fine di mettere a punto un accordo di programma efficace, equilibrato e utile al Paese.”

Per Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization: “Erion è lieto di essere il partner dei Produttori del settore del tabacco, sostenendoli con le proprie competenze e la propria organizzazione nel percorso virtuoso che hanno avviato. Ai quattro attuali consorzi Erion si affianca oggi un nuovo sistema collettivo, pensato per rispondere con successo agli obiettivi che i soci fondatori intendono perseguire. L’obiettivo di Erion – ha concluso Fluttero – è di sviluppare Sistemi eccellenti di Responsabilità Estesa, guidati dai Produttori, in grado di proteggere l’ambiente e di favorire stili di vita più sostenibili.”

 

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