Studio Ambrosetti-Erion, è allarme per il mancato recupero delle Materie Prime Critiche. A rischio 564 miliardi di euro della produzione industriale italiana

Studio Ambrosetti-Erion, è allarme per il mancato recupero delle Materie Prime Critiche. A rischio 564 miliardi di euro della produzione industriale italiana

Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE: “Il riciclo dei RAEE è una leva strategica per ridurre i rischi di approvvigionamento: oggi siamo costretti a cedere all’estero il recupero delle Materie Prime Critiche per mancanza di impianti idonei al riciclo”

“L’Italia è a rischio approvvigionamento di Materie Prime Critiche (CRM – Critical Raw Materials) essenziali per lo sviluppo di settori ritenuti strategici per l’economia del Paese”. È quanto rivela lo Studio realizzato in esclusiva per Erion da The European House – Ambrosetti, che è stato presentato a Roma il 15 giugno 2022.

 

Italia esposta verso la Russia di 107 miliardi di euro
Secondo la ricerca, la produzione industriale italiana dipende, per 564 miliardi di euro (pari a circa un terzo del PIL al 2021) dall’importazione di Materie Prime Critiche extra-UE. “Uno scenario aggravato anche – precisa Ambrosetti – dall’attuale contesto di conflitto russo-ucraino in quanto l’Italia risulta esposta verso la Russia per Materie Prime Critiche che entrano nella produzione di quasi 107 miliardi di euro, legati alla fornitura di Palladio (35%), Rodio (33%), Platino (28%) e Alluminio primario (11%)”.

Le CRM indispensabili per l’Italia
La ricerca ha mappato per la prima volta tutti i settori industriali nei quali tali Materie Prime Critiche sono coinvolte. Nello specifico, nel nostro Paese, ben 26 Materie Prime Critiche (CRM) su 30 sono indispensabili per l’industria aerospaziale (87% del totale), 24 per quella ad alta intensità energetica (80%), 21 per l’elettronica e l’automotive (70%) e 18 per le energie rinnovabili (60%). Un settore, quest’ultimo che, con la transizione ecologica ed energetica, è destinato a forti potenziali di crescita della domanda di Materie Prime Critiche, essenziali allo sviluppo dell’industria dell’eolico, del fotovoltaico e della mobilità elettrica. “Lo studio fa emergere con chiarezza la sempre più crescente importanza strategica delle Materie Prime Critiche, testimoniata anche dal fatto che la Commissione Europea ne identificava 14 nel 2011, numero salito a 30 nell’ultimo censimento del 2020”, ha dichiarato Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile dell’Area Scenari e Intelligence di The European House -Ambrosetti.

La Cina primo fornitore di CRM in Europa
Le Materie Prime Critiche, oltre a essere fondamentali per numerose attività industriali, sono anche un prerequisito essenziale per lo sviluppo di settori innovativi e ad alto potenziale, in quanto utilizzate nelle turbine eoliche, nei pannelli fotovoltaici e nelle batterie. Non è solo l’Italia, ma l’intera Unione Europea – dove le Materie Prime Critiche contribuiscono alla generazione di oltre 3 trilioni di euro – a dipendere da Paesi terzi per l’approvvigionamento. La Cina è di fatto il primo fornitore di Materie Prime Critiche in Europa (44% del totale) e principale esportatore dell’UE di terre rare (98% del totale); proprio quest’ultime, che contribuiscono alla generazione di quasi 50 miliardi di euro della produzione industriale italiana, hanno visto crescere tra il 2017 e il 2020 il rischio di fornitura di quasi 1 punto. Si tratta di un primato che la Cina detiene anche a livello mondiale (66% del totale), superando di quasi 4 volte le quote di Sud Africa (9%), Repubblica Democratica del Congo (5%) e Stati Uniti d’America (3%), che insieme arrivano al 17%.

I RAEE fonte potenziale di Materie Prime Critiche
Nell’attuale contesto geopolitico di forte instabilità, la concentrazione di Materie Prime Critiche in Paesi terzi rende sempre più urgente un investimento nella produzione domestica di CRM. Con 55,5 milioni di tonnellate prodotte a livello globale nel 2020 e una previsione di crescita al 2030 pari a 75 milioni di tonnellate, i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), da cui si possono ricavare Materie Prime Critiche, rappresentano un’importante fonte alternativa di approvvigionamento. Diventa, quindi, strategico, migliorare il riciclo dei rifiuti tecnologici in Europa (maggior produttore di rifiuti elettronici, con una quantità pro capite pari a 16,2 kg), ma soprattutto in Italia se si considera che nel 2021 solo il 39,4% di questi è stato riciclato correttamente, a fronte di un target europeo da raggiungere del 65%. Lo stesso vale per pile e accumulatori, per cui il nostro Paese è tra gli ultimi classificati in Europa con il 43,9%.

I benefici economici per l’Italia con un migliore tasso di raccolta
Secondo lo Studio, se l’Italia raggiungesse il tasso di raccolta dei best performer europei (70-75%), si potrebbero recuperare 7,6 mila tonnellate di Materie Prime Critiche, pari all’11% di quelle importate dalla Cina nel 2021. Al contrario, con l’attuale tasso di raccolta, al 2025 non sarebbero recuperati circa 280 mila tonnellate, pari ad una perdita di 15,6 mila tonnellate di Materie Prime Critiche. L’aumento del tasso di raccolta dei RAEE genererebbe, inoltre, notevoli benefici ambientali, con una riduzione di quasi 1 milione di tonnellate di CO2, che si tradurrebbero in benefici sociali per la comunità quantificabili in circa 208 milioni di euro. Infine, la maggiore disponibilità di Materie Prime Critiche a sostegno dell’intera economia del Paese ridurrebbe il costo delle importazioni, generando un vantaggio economico pari a quasi 14 milioni di euro.

Giorgio Arienti: “Il rifiuto non sia scarto, ma risorsa”
“Come ci mostra lo studio Ambrosetti, grazie ai RAEE disponiamo già di una miniera urbana quanto mai strategica, ma che stentiamo a valorizzare” ha dichiarato Giorgio Arienti, Direttore Generale Erion WEEE. “Infatti, il mancato contrasto ai flussi illegali, gli ostacoli che i cittadini incontrano nell’attuare comportamenti ambientalmente virtuosi, fino alla carenza impiantistica, fanno sì che ancora oggi si sprechino migliaia di tonnellate di Materie Prime Critiche, cedendole all’estero o lasciando che vadano perse in canali clandestini. Per questo, come Erion chiediamo da tempo alle istituzioni azioni migliorative, in cui il rifiuto non sia visto come semplice scarto ma come risorsa di valore da cui dipende lo sviluppo economico di settori chiave del nostro Paese.”

Come raggiungere i target di raccolta dei RAEE
Nel dettaglio, per centrare gli obiettivi di raccolta dei RAEE, lo Studio suggerisce di agire su tre dimensioni: normativa – adeguamento della disciplina di raccolta dei prodotti tecnologici per ampliare i canali di conferimento dei RAEE di piccole dimensioni e pile – volumi – incentivazione di meccanismi di raccolta, sviluppo di “ecopoint” diffusi sul territorio e creazione di meccanismi di controllo a contrasto ai flussi paralleli – e, infine, impiantistica – semplificazione delle procedure autorizzative (in media oggi la realizzazione di un impianto richiede 4,3 anni), così da garantire tempi certi di esecuzione anche attraverso l’adozione di modelli per favorire una «gestione del consenso» sul territorio, oltre a un incremento della capillarità dei centri di raccolta, oggi distribuiti territorialmente in modo disomogeneo.

 

Leggi anche “Materie Prime Critiche dal riciclo dei RAEE possono essere una leva strategica per il Paese” 

“Materie Prime Critiche. Il fine vita dei prodotti tecnologici come settore strategico per l’Italia”

“Materie Prime Critiche. Il fine vita dei prodotti tecnologici come settore strategico per l’Italia”

Il 15 giugno 2022 si è tenuto a Roma l’evento di Erion; un’importante occasione in cui stakeholder e rappresentanti istituzionali hanno avuto modo di confrontarsi sui temi della sostenibilità. Tra i protagonisti The European House – Ambrosetti e lo Studio commissionato da Erion che, per la prima volta, ha mappato tutti i settori industriali nei quali le Materie Prime Critiche sono coinvolte

“È quanto mai interessante e opportuno oggi discutere della strategicità e della capacità che i Sistemi di Responsabilità Estesa dei Produttori hanno nel fornire ai sistemi industriali occidentali europei e italiani Materie Prime Critiche, che sono sempre di più a causa della crescente difficoltà di approvvigionamento. Oggi è importante approfondire attraverso dati certi quante di queste materie possiamo ricavare da una corretta ed efficiente attività di gestione delle filiere del post-consumo dei prodotti tecnologici”. Queste le parole scelte da Andrea Fluttero, Presidente di Erion Compliance Organization, per aprire i lavori di “Materie Prime Critiche. Il fine vita dei prodotti tecnologici come settore strategico per l’Italia” l’evento organizzato da Erion il 15 giugno 2022 nella splendida cornice di Palazzo Rospigliosi a Roma per presentare il Bilancio di Sostenibilità 2021.

I numeri di Erion nel 2021
Un Bilancio importante per il nostro Sistema multi-consortile che, nel 2021, ha gestito su tutto il territorio italiano 290.880 tonnellate di E-Waste di cui 266.614 tonnellate di RAEE Domestici (oltre il 69% del totale nazionale), 23.561 tonnellate di Rifiuti di Pile e Accumulatori e 705 tonnellate di RAEE Professionali. Grazie al lavoro di Erion, è stato possibile recuperare e reimmettere nei cicli produttivi 238.315 tonnellate di Materie Prime Seconde (l’89,4% del totale RAEE Domestici gestiti), di cui   134.920 tonnellate di ferro (quantità necessaria per costruire 18 Tour Eiffel), 35.410 tonnellate di plastica (pari a 1 miliardo di bottigliette di plastica), 6.279 tonnellate di rame (equivalenti al rivestimento di 70 Statue della libertà) e 5.727 tonnellate di alluminio, necessarie per produrre oltre 350 milioni lattine. Un lavoro efficiente che ha permesso, inoltre, evitare l’immissione in atmosfera di quasi 1,8 milioni di tonnellate di CO2 (corrispondenti alle emissioni generate dal parco veicolare dell’intera provincia di Milano per 65 giorni), e di risparmiare più di 400 milioni di kWh di energia (pari al consumo elettrico annuo di una città di più di 360.000 abitanti, come Firenze).

“Dopo un primo anno caratterizzato per noi da grandi sfide, avremmo potuto rallentare e prenderci il tempo per goderci i risultati raggiunti. Invece abbiamo deciso di concentrarci su quello che ci sarebbe stato dopo. Una scelta fondamentale per continuare a costruire, e per farlo su basi solide…”

Per favore accetta i marketing-cookies per vedere il video.

 

Giorgio Arienti: “Per decidere bene bisogna innanzi tutto conoscere”
L’appuntamento è stato caratterizzato dalla presentazione dello Studio realizzato per Erion dalla prestigiosa “The European House – Ambrosetti” sul tema del riciclo dei prodotti tecnologici come leva strategica per ridurre i rischi di approvvigionamento di Materie Prime Critiche in Italia. Si tratta di uno strumento di riflessione condiviso con gli stakeholder di filiera e i rappresentanti delle istituzioni politiche, come ha sottolineato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE: “Per fare in modo che la politica sia attenta ai nostri temi, all’impronta ambientale del presente e alla sostenibilità del futuro, noi di Erion tentiamo di offrire studi, ricerche, spunti di riflessione, numeri, informazioni. Perché per decidere bene bisogna innanzitutto conoscere. Per questo abbiamo chiesto a The European House – Ambrosetti di realizzare questo importante lavoro sulle Materie Prime Critiche”.

I punti salienti dello Studio di Ambrosetti
Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile dell’Area Scenari e Intelligence di di The European House – Ambrosetti, ha raccontato i punti salienti dello Studio: “Una materia si definisce critica quando è scarsa ed estremamente importante dal punto di vista economico. La Commissione europea identificava 14 Materie Prime Critiche nel 2011, numero salito a 30 nell’ultimo censimento del 2020. Per questo motivo l’Ue ha presentato un Piano di Azione in 10 punti per rafforzare l’autonomia strategica su queste materie che, in Italia, entrano nella produzione industriale di circa 564 miliardi di euro, il 32 percento del nostro PIL”. Tavazzi ha poi esposto altri passaggi chiave della ricerca come la concentrazione della produzione di tali materie in Paesi extra-europei: “La Cina detiene il 66% della fornitura mondiale e il 44% di quella europea”. Sul contributo che il riciclo dei prodotti tecnologici potrebbe dare all’indipendenza degli approvvigionamenti, Tavazzi ha spiegato: “Se l’Italia raggiungesse tassi di recupero dei best performer europei potrebbe recuperare 7,6 mila tonnellate di Materie Prime Critiche”. Per riuscire a raggiungere questo obiettivo servirebbe, secondo la Ricerca, un’azione combinata su tre dimensioni strategiche: quella normativa, con un adeguamento della disciplina di raccolta dei prodotti tecnologici; quella dell’aumento dei volumi, da raggiungere con l’incentivazione dei meccanismi di raccolta dei RAEE, lo sviluppo di “ecopoint” e il contrasto ai flussi paralleli; quella della dotazioni impiantistiche che deve puntare alla semplificazione delle procedure autorizzative e alla capillarità dei centri di raccolta. “I rifiuti elettronici – ha concluso Tavazzi – sono una miniera urbana di metalli che può consentire di ridurre la dipendenza di Materie Prime Critiche, garantendo al contempo benefici economici, ambientali e sociali”.

La riflessione degli stakeholder istituzionali e di filiera
La tavola rotonda dell’evento, moderata da Serena Giacomin, Climatologa Meteo Expert e Presidente di Italian Climate Network, è stata anticipata da un video-intervento di Mattia Pellegrini, Head of Unit, European Commission che ha spiegato come l’attuale strategia europea nel settore delle Materie Prime Critiche punti all’autonomia dell’Unione nell’approvvigionamento: “Ciò dovrà essere fatto da una parte rendendo le attività estrattive sempre più eco-compatibili, dall’altra rafforzando di molto l’attività di riciclo di queste materie. La Commissione sta lavorando su diversi fronti con l’introduzione di nuovi obblighi normativi nei settori delle batterie, dell’automotive e dei RAEE”. Prima ospite della tavola rotonda è stata la Deputata Chiara Braga che ha così commentato i risultati della ricerca: “Questo studio ha messo in evidenza non solo la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di Materie Prime Critiche, ma anche le opportunità di sviluppo del nostro settore manifatturiero industriale a livello territoriale”. Per Pier Luigi Franceschini, Innovation Hub Director, EIT RawMaterials CLC South: “Di Materie Prime Critiche nelle riserve mondiali ce ne sono, ma il punto più complesso è se siamo abbastanza rapidi a estrarle: sia dalle miniere in modo responsabile, sia dai processi di riciclo sempre più spesso complicati da barriere legislative sull’apertura impianti in Italia”. Tra gli interventi istituzionali anche la Deputata Silvia Fregolent: “Questo studio ci fa riflettere sulla necessità di fare riforme di semplificazione sia a livello italiano che europeo. Quattro anni per costruire un sistema di raccolta dei rifiuti sono troppi e ciò non è sostenibile”. La visione dei Produttori di elettrodomestici sullo Studio è stata riassunta dal contributo di Paolo Lioy, Presidente di Applia Italia: “Noi ci prendiamo le nostre responsabilità per fare prodotti più eco-sostenibili e riciclabili, ma tutti insieme dobbiamo cercare di fare alzare la percentuale dei rifiuti elettronici che viene riciclata correttamente e che in Italia è ancora ferma al 39,4%, sotto al valore medio europeo”. Per Bruno Marnati, Vicepresidente Anitec-Assinform: “L’elettronica di consumo contiene molte materie preziose, ma gli utenti finali non sanno quanto sia utile riciclare nella maniera corretta. Serve una comunicazione più completa sui vantaggi oggettivi di questa pratica”.

Danilo Bonato: “Dobbiamo dare un nuovo significato alla Responsabilità Estesa del Produttore”
“La sfida profonda di questo momento storico è quella di dare un nuovo significato alla Responsabilità Estesa del Produttore” ha sostenuto in conclusione dei lavori Danilo Bonato, Direttore Generale di Erion Compliance Organization. “Dobbiamo trovare la chiave per fare un salto di qualità insieme ai nostri Produttori, molti dei quali sono già impegnati nelle strategie di sostenibilità, nella ricerca di modelli di business più compatibili con gli obiettivi climatici e ambientali, oltre che sociali. In questo senso Erion rappresenta un alleato prezioso delle aziende per capire come orientare in maniera più efficace questo sviluppo dell’industria green”.

 

Rivedi in streaming l’evento del 15 giugno 2022.

Erion presenta il suo Bilancio di Sostenibilità 2021, raccolte 290.880 tonnellate di E-Waste

Erion presenta il suo Bilancio di Sostenibilità 2021, raccolte 290.880 tonnellate di E-Waste

Riciclato l’89,4% dei RAEE Domestici gestiti, recuperate e reimmesse nei cicli produttivi 238.315 tonnellate di Materie Prime Seconde di cui 134.920 tonnellate di ferro, quantità necessaria per costruire 18 Tour Eiffel, 35.410 tonnellate di plastica, pari a 1 miliardo di bottigliette di plastica, 6.279 tonnellate di rame, equivalenti al rivestimento di 70 Statue della libertà, 5.727 tonnellate di alluminio, necessarie per produrre oltre 350 milioni lattine

Nel 2021 il Sistema Erion ha gestito su tutto il territorio italiano 290.880 tonnellate di E-Waste. È quanto emerge dal Bilancio di Sostenibilità 2021 pubblicato il 30 maggio 2022, e che riporta tutti i dati e le specifiche della raccolta composta da 266.614 tonnellate di RAEE Domestici (oltre il 69% del totale nazionale), 23.561 tonnellate di Rifiuti di Pile e Accumulatori e 705 ton di RAEE Professionali.

 

Leggi i dati completi del Bilancio di Sostenibilità 2021 sul sito erionesseresostenibili.org

 

I RAEE Domestici
Con 266.614 tonnellate avviate al corretto trattamento, la raccolta di Erion dei RAEE Domestici ha registrato un tasso di crescita pari al+1% sul 2020, inferiore rispetto a quello degli scorsi anni a causa soprattutto dell’aumento del valore delle materie prime seconde. Tale circostanza ha reso, infatti, i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche più appetibili per tutti quei soggetti che intercettano tale tipologia di rifiuto in base a logiche esclusivamente economiche, senza garantire gli elevati standard di gestione e qualità del trattamento previsto dal sistema formale.

La raccolta per Raggruppamenti
Questo fenomeno ha interessato, in particolare, R1 (freddo e clima: 78.688 tonnellate, -0,9% rispetto al 2020) e R4 (piccoli elettrodomestici e informatica: 23.357 tonnellate, –10,3% rispetto al 2020), in quanto caratterizzati da una più alta concentrazione di materie prime. Risultati sostanzialmente stabili per R2 (grandi elettrodomestici: 114.721 tonnellate) e R5 (sorgenti luminose: 186 tonnellate), mentre cresce il Raggruppamento R3 (Tv e Monitor), che per effetto del “bonus rottamazione TV” ha totalizzato 49.662 tonnellate gestite, con un picco nel mese di ottobre 2021 di circa il 100% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il riciclo delle Materie Prime Seconde
I risultati operativi raggiunti nel 2021 da Erion confermano quanto i RAEE rappresentino un settore strategico per l’economia circolare, ancor più nell’attuale contesto caratterizzato da una forte carenza di materie prime. Nel dettaglio, con un tasso di riciclo pari al 89,4% del totale di RAEE Domestici gestiti, sono state recuperate e reimmesse nei cicli produttivi 238.315 tonnellate di Materie Prime Seconde di cui 134.920 tonnellate di ferro, quantità necessaria per costruire 18 Tour Eiffel, 35.410 tonnellate di plastica, pari a 1 miliardo di bottigliette di plastica, 6.279 tonnellate di rame, equivalenti al rivestimento di 70 Statue della libertà, 5.727 tonnellate di alluminio, necessarie per produrre oltre 350 milioni lattine.

I benefici ambientali
Ai risultati operativi si aggiungono i benefici ambientali generati dalla corretta gestione dei RAEE Domestici: nel 2021 è stata evitata l’immissione in atmosfera di quasi 1,8 milioni di tonnellate di CO2 (corrispondenti alle emissioni generate dal parco veicolare dell’intera provincia di Milano per 65 giorni), con un risparmio di più di 400 milioni di kWh di energia (pari al consumo elettrico annuo di una città di più di 360.000 abitanti, come Firenze). Per ridurre gli impatti ambientali generati dalla gestione e trattamento di questi rifiuti, Erion WEEE ha incentivato i propri partner a limitare i consumi energetici e le emissioni di gas climalteranti. In particolare, nel 2021 gli impianti di trattamento si sono approvvigionati per il 75% da fonti di energia rinnovabile, determinando così una riduzione del 65,2% delle emissioni generate dal trattamento dei RAEE Domestici. Sul fronte della logistica, invece, grazie agli incentivi per la scelta di mezzi meno inquinanti, i fornitori hanno percorso il 90,4% dei km delle proprie tratte con mezzi di classe superiore a Euro 4 (in aumento rispetto al 2020).

Nel 2021 Erion WEEE ha servito 11.495 Punti di Prelievo in tutta Italia, effettuando 131.797 trasporti, con un livello di servizio (puntualità nei ritiri) del 99,05%.

Dario Bisogni: “Necessarie azioni di miglioramento”
“I risultati presentati nel Bilancio di Sostenibilità 2021 di Erion raccontano l’importanza del corretto trattamento dei RAEE, sia in termini di benefici ambientali, sia per il contributo che questi possono dare allo sviluppo economico del nostro Paese” ha dichiarato Dario Bisogni, Presidente di Erion WEEE. “Sono, tuttavia, risultati in chiaroscuro, perché mettono in luce ancora una volta le conseguenze del fenomeno dei flussi paralleli che, se non contrastato da adeguati controlli, contribuisce ad allontanare l’Italia dal target di raccolta fissato dall’Unione Europea (più di 10 kg pro-capite all’anno) e impedisce di rimettere in circolo materie prime seconde importanti per superare la carenza e la dipendenza da altri Paesi. Per questa ragione, come ribadito dall’intera filiera attraverso il “Libro Bianco sui RAEE”, chiediamo al Governo e al Parlamento un intervento concreto nell’attuare azioni di miglioramento sia per quanto riguarda la normativa, che per quanto concerne l’enforcement del sistema RAEE italiano.”

 

Leggi i dati completi del Bilancio di Sostenibilità 2021 sul sito erionesseresostenibili.org

Erion e Interseroh TSR Italia rinnovano la loro partnership strategica

Erion e Interseroh TSR Italia rinnovano la loro partnership strategica

Un nuovo assetto organizzativo per potenziare la presenza congiunta sul territorio italiano

Oltre 590.000 tonnellate di RAEE e di rifiuti di pile e accumulatori trattate e più di 300.000 trasporti effettuati su tutto il territorio nazionale da ottobre 2020: questa la base da cui Erion e Interseroh TSR Italia, società leader in soluzioni di economia circolare e parte del Gruppo internazionale ALBA, sono partiti per rafforzare la loro intesa, i cui contenuti sono stati ufficializzati martedì 1  marzo 2022.

 

Più servizi ambientali e Innovazione
In vista delle nuove sfide lanciate dalla transizione ecologica in atto, le due realtà hanno deciso di ampliare l’offerta dei servizi ambientali e consolidare la propria azione in Italia. L’obiettivo è quello di fornire, sia ai Soci dei Consorzi Erion sia al mercato esterno, soluzioni circolari innovative, competitive ed efficienti per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici. Grazie al supporto e all’esperienza di Interseroh, Erion potrà più facilmente realizzare soluzioni di Extended Producers Responsibility in settori diversi da quelli già oggi coperti (AEE, Pile e Accumulatori). Si inserisce in questa strategia comune il progetto Erion Packaging, che permetterà ai Soci di Erion WEEE, Erion Professional ed Erion Energy di ottenere direttamente da Erion anche la compliance nella gestione dei propri rifiuti di imballaggio.

Servizi su misura per i Produttori
Nell’ambito di questa partnership, Erion e Interseroh puntano a valorizzazione le proprie competenze distintive nei rispettivi campi d’azione. Per quanto riguarda il settore dei RAEE Domestici e dei rifiuti di pile portatili, Erion curerà direttamente i rapporti contrattuali con i fornitori di logistica e trattamento, con l’obiettivo di consolidare in prima persona una collaborazione strategica di lungo periodo con i soggetti da cui dipende la qualità del servizio che Erion WEEE ed Erion Energy offrono ai propri Soci. Interseroh continuerà a gestire tutti gli aspetti operativi del settore B2C e ad assicurare ai Consorzi del Sistema Erion e ai Produttori che ne fanno parte i servizi B2B, con particolare focalizzazione sui nuovi settori in fase di sviluppo, sfruttando l’ampiezza delle proprie competenze per offrire soluzioni “tailor-made” sempre più efficienti.

“Un grande lavoro di squadra”
“Dopo un anno e mezzo la partnership tra Erion e Interseroh sale a un livello più alto, più focalizzato, più efficace”, ha detto Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion. “Siamo certi che il nuovo assetto organizzativo potenzierà l’apporto di ciascuno dei due partner al successo della presenza congiunta sul mercato italiano, consentendoci di raggiungere ulteriori traguardi insieme”.

Per Anna Grom, Managing Director di Interseroh TSR Italia: “Il rafforzamento della partnership con Erion testimonia il grande lavoro di squadra svolto sino ad ora. Erion e Interseroh hanno in comune la continua ricerca di qualità ed eccellenza nelle soluzioni offerte al mercato. La rinnovata intesa intende consolidare i risultati raggiunti e ottenerne di nuovi grazie alla dedizione e alla professionalità dei nostri team”.

 

Leggi anche Via libera al credito d’imposta per le imprese che acquistano prodotti green

RAEE domestici, nel 2021 la raccolta in Italia è aumentata del +5,3%

RAEE domestici, nel 2021 la raccolta in Italia è aumentata del +5,3%

Lo rivela il 14mo rapporto del Centro di Coordinamento RAEE presentato il 15 marzo 2022. Sul dato ha influito la crescita del Raggruppamento R3 (+22%) trainata dall’introduzione del bonus Tv

Il 15 marzo 2022, il Centro di Coordinamento RAEE (CDC RAEE) ha presentato i primi risultati del Rapporto Annuale 2021 sulla raccolta italiana dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche provenienti dai nuclei domestici.

La raccolta di R3 al +22% per l’introduzione del bonus TV
Il Rapporto, giunto alla sua 14ma edizione e pubblicato sul sito del CDC RAEE, comprende le attività di raccolta di tutti i Sistemi Collettivi operanti sul territorio italiano, tra cui figura Erion WEEE. Secondo i dati riportati dal documento, in Italia nel 2021 sono state avviate a corretto smaltimento oltre 385mila tonnellate di RAEE (pari a 6,46 kg per abitante), un risultato in crescita del +5,3% rispetto ai risultati del 2020. Di particolare rilievo è stata la crescita della raccolta dei rifiuti rientranti nel Raggruppamento R3 (Tv e Monitor) con 76mila tonnellate e un incremento del +22,24% rispetto ai numeri del 2020. Il risultato, ha sottolineato il CDC RAEE, è stato dovuto all’introduzione del bonus tv che ha favorito un ricambio generalizzato dei vecchi televisori.

Rebolini: “Per aumentare la raccolta bisogna agire su più fronti”
Primo Raggruppamento per quantità gestite è stato quello dei “Grandi Bianchi” (R2) con più di 129mila tonnellate e un incremento del +3,11% sui risultati del 2020, seguito da “Freddo e Clima” (R1) con oltre 99mila tonnellate (+2,75%). Migliora, seppur in modo contenuto, anche la raccolta delle sorgenti luminose (R5) con più di 2mila tonnellate e un +2,92% sui dati 2020. A segno meno invece per la prima volta dopo alcuni anni la raccolta di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4) che con 77mila tonnellate, scende dell’-1,4% rispetto ai risultati dello scorso anno.

Secondo Bruno Rebolini, Presidente del CDCRAEE,La raccolta nel 2021 fa registrare ancora una volta un risultato positivo. Occorre però continuare a incrementare i flussi di raccolta e per farlo è essenziale agire su più fronti: è necessario promuovere la creazione di una rete di raccolta più capillare e di prossimità, bisogna investire su una comunicazione dedicata e puntuale – tanto più necessaria e fattibile in vista dell’entrata in vigore del decreto sui raggruppamenti attuativo dell’Open Scope – occorre probabilmente prendere in considerazione nuove modalità a supporto della raccolta. Urge infine coinvolgere in una collaborazione fattiva e trasparente nuovi soggetti professionali che gestiscono particolari categorie di apparecchiature così da contrastare la sottrazione di volumi consistenti da parte dei canali paralleli.”

Plastica, solo il 9% viene riciclata a livello globale

Plastica, solo il 9% viene riciclata a livello globale

Lo rivela il rapporto “Global Plastic Outlook” diffuso dall’OCSE per misurare il livello di consumo, riciclo e inquinamento della plastica su scala mondiale: “Le microplastiche contribuiscono sostanzialmente all’esposizione degli ecosistemi e delle persone agli effetti della dispersione delle plastiche e ai rischi ad essa correlati”

“L’attuale ciclo di vita della plastica è tutt’altro che circolare”. È quanto afferma l’OCSE in apertura del suo studio “Global Plastics Outlook – Economic Drivers, Environmental Impacts and Policy Options” che offre un dettagliato quadro sul ciclo di vita delle materie plastiche a livello globale, prendendo in considerazione la produzione, il consumo, la generazione dei rifiuti, lo smaltimento, la dispersione e le emissioni di gas a effetto serra.

Si ricicla solo il 9% della plastica che si produce
Nei prodotti di uso comune, negli imballaggi, nei vestiti e finanche nei cosmetici: la plastica è ovunque. A livello globale, secondo quanto riporta lo studio, la produzione annuale di plastiche è raddoppiata in poco meno di dieci anni, passando dalle 234 milioni di tonnellate del 2000 alle 450 milioni di tonnellate del 2019.

Eppure, il tasso di riciclo dei rifiuti di plastica nel mondo è di appena il 9%, mentre il 19% finisce negli inceneritori e quasi il 50% nelle discariche sanitarie. L’OCSE sottolinea, inoltre, come il restante 22% dei rifiuti sia smaltito in discariche non controllate, bruciato a cielo aperto o disperso nell’ambiente. Una delle più importanti leve per ridurre i livelli di consumo e inquinamento è quello di reintrodurre nei cicli produttivi la plastica riciclata che, attualmente, rappresenta appena il 6% della materia usata per la fabbricazione di nuovi beni. Un dato ancora più evidente se si pensa che tra il 2000 e il 2019, la produzione globale di plastica riciclata sia quadruplicata, passando da 6,8 a 29,1 milioni di tonnellate.

Il consumo di plastica nel mondo
Il Global Plastic Outlook passa poi in rassegna i soggetti mondiali con la maggiore impronta ecologica sulla produzione di rifiuti di plastica che, nel 2019, ha visto primi gli Stati Uniti con una produzione pro-capite di 221 chilogrammi, seguiti dall’Europa (Paesi OCSE) con 114 chili/ab. Ancora basso l’impatto in Paesi industrializzati come Giappone e Corea del Sud, dove ogni abitante produce circa 69 chilogrammi di plastica, mentre la media in altre due grandi potenze come Cina e India è ferma rispettivamente a 47 e 14 chilogrammi pro-capite. E se nel corso del 2020 la pandemia da Covid-19, e il conseguente stop delle attività produttive, ha generato una riduzione del 2.2% delle plastiche rispetto ai livelli del 2019, il livello di inquinamento su scala globale è comunque aumentato a causa della diffusione delle mascherine chirurgiche e dei prodotti monouso in plastica.

L’inquinamento globale da plastiche
“I rifiuti di plastica mal gestiti sono la fonte principale di dispersione di macroplastiche”, sostiene l’OCSE rivelando come, solamente nel 2019, sono state abbandonate nell’ambiente circa 22 milioni di tonnellate di materie plastiche. Una quantità rappresentata per l’88% dalle macroplastiche provenienti da scorrette pratiche di raccolta e conferimento. Il restante 12% è rappresentato da microplastiche (polimeri con un diametro inferiore a 5 mm) generate da diverse fonti, come il consumo degli pneumatici, l’usura dei freni nei mezzi di trasporto e i processi di lavaggio dei prodotti tessili. “La presenza documentata – si legge nel rapporto – di queste piccole particelle nelle acque dolci e nell’ambiente terrestre, così come in diversi flussi di cibi e bevande, suggeriscono che le microplastiche contribuiscono sostanzialmente all’esposizione degli ecosistemi e delle persone agli effetti della dispersione delle plastiche e ai rischi ad essa correlati”. Sono già 109 milioni di tonnellate le quantità di plastiche accumulate nei fiumi di tutto il mondo e 30 milioni di tonnellate quelle che infestano gli oceani. Solamente nel 2019, avverte lo studio, circa 6,1 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica sono stati dispersi nei fiumi, nei laghi e negli oceani di tutto ils mondo. Nello stesso anno, l’impronta carbonica del ciclo di vita delle plastiche è stata pari a 1,8 miliardi di tonnellate di emissioni di gas a effetto serra, il 90% delle quali sono state generate dai processi di produzione e conversione dei combustibili fossili.

Come ridurre gli impatti ambientali della plastica?
L’analisi dell’OCSE viene completata con una serie di proposte per la riduzione dei consumi della plastica e per la riduzione degli impatti che essa provoca sull’ambiente e le persone. Si tratta di una strategia integrata che coinvolga diversi attori: dal settore industriale, ai governi nazionali, passando per la ricerca e i cittadini. La prima proposta è quella di sviluppare un mercato delle plastiche riciclate che sia capace aumentare la percentuale di materia prima seconda reimmessa in produzione (attualmente ferma al 6%). In secondo luogo, è necessario rendere più sostenibile il ciclo di vita delle plastiche puntando su investimenti più ambiziosi in materia di Innovazione ed eco-design dei prodotti che favoriscano un aumento della domanda di soluzioni circolari e una riduzione dei consumi di polimeri. Terzo pilastro è lo sviluppo di politiche più rigorose con una roadmap che includa azioni volte a ridurre la dispersone di macroplastiche: come la creazione di più moderne infrastrutture per la gestione dei rifiuti, maggiori incentivi per il riciclaggio, nuovi Sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore per gli imballaggi, una tassazione sulle discariche e gli inceneritori, e la diffusione di strumenti premianti come il deposito su cauzione (DRS) e i modello Pay-as-you-Throw (PAYT). Una quarta proposta prevede il rafforzamento della cooperazione internazionale per rendere le catene del valore delle plastiche più circolari e capaci di raggiungere l’obiettivo globale che punta alla “dispersione zero”.

 

Leggi anche PolyCE: linee guida per lo sviluppo di prodotti elettronici circolari

Scopri la nostra ErioNews di Settembre!

Scopri la nostra ErioNews di Settembre!

È uscita oggi la nostra ErioNews di settembre, la newsletter pensata per raccontare le notizie più importanti del nostro mondo e quelle riguardanti la grande sfida per la sostenibilità ambientale e la transizione italiana all’Economia Circolare.

In questa edizione:

Clicca qui per visualizzare la newsletter

Smaltirli è un gioco da ragazzi! La campagna digital di AMSA ed Erion

Smaltirli è un gioco da ragazzi!

La campagna digital di sensibilizzazione lanciata da Amsa ed Erion mira a migliorare la quantità e la qualità della raccolta dei RAEE e dei RPA in Italia. Si punta sul comportamento responsabile dei cittadini rispetto alla gestione dei propri rifiuti… che sono una risorsa per l’economia circolare

I Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e quelli di Pile e Accumulatori (RPA) non vanno smaltiti nel sacco dell’indifferenziato. La regola è chiara, ripeterla giova. Nasce e cresce con questo intento la campagna di sensibilizzazione “Smaltirli è un gioco da ragazzi!” lanciata il 14 giugno scorso e ideata da Erion e Amsa con l’intento di invitare i cittadini italiani a compiere un gesto semplice, ma necessario, per migliorare la quantità e la qualità della raccolta differenziata di rifiuti associati ai prodotti elettronici che, se riciclati correttamente, rappresentano una risorsa fondamentale in termini di riduzione delle emissioni di carbonio, salvaguardia della salute pubblica e delle risorse naturali. L’istantanea di riferimento della situazione è quella dell’ultimo Global E-Waste Monitor, secondo cui delle 53,6 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici prodotti a livello globale nel 2019 solamente il 17,4% (9,4 Mt) è stato raccolto e riciclato correttamente. Il sommerso, pari all’82,6% (44,4 Mt), ha causato perdite di materie prime seconde per un valore stimato di 57 miliardi di dollari.

Dalle e-cig agli smartwatch
Nel 2020, nonostante le restrizioni dovute all’emergenza pandemica, il sistema italiano dei RAEE ha raccolto 365.897 tonnellate di rifiuti (+6,35% rispetto al 2019) pari a una quantità media pro capite di 6,14 kg per abitante, ancora lontana dal target di 11 kg/ab fissato dall’Unione Europea. Una delle cause, seppur minore, della perdita di flussi di RAEE da parte del sistema formale è riconducibile alle cattive abitudini dei consumatori italiani che spesso – per noncuranza e mancanza di informazioni chiare – gettano nei sacchi destinati alla discarica o al termovalorizzatore una quantità di rifiuti elettronici riciclabili stimata intorno a 0,6 kg pro capite all’anno. Le categorie più soggette a questa e ad altre pratiche errate (come lo smaltimento nel contenitore della plastica o l’abbandono nelle soffitte e nelle cantine di casa) sono quelle dei rifiuti di sigarette elettroniche, giocattoli e strumenti musicali elettronici, orologi a batteria, smartband, smartwatch e pile portatili. “Smaltirli è un gioco da ragazzi!” ripetono ancora Erion e Amsa attraverso una campagna digital co-brandizzata che prevede l’utilizzo di diversi strumenti (social network, mini-video, materiale informativo, approfondimenti e molto altro); è in programma anche un Circular Talk organizzato dal magazine online EconomiaCircolare.com, che vedrà tra gli ospiti anche Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE e Marcello Milani, Amministratore Delegato di Amsa. “Le buone pratiche del riciclo sono assolutamente gratuite per il cittadino, pensiamo all’1 contro 1 e all’1 contro 0, e i danni di una non corretta gestione sono evidenti, così come le perdite. Non ci dovrebbero essere dubbi per i consumatori.” – spiega Marta Macchi, Communications Manager di Erion e prosegue – “Eppure, i numeri ci confermano che c’è ancora poca consapevolezza su queste tematiche. Questa campagna nasce propria da questa considerazione e da una domanda: ‘Cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per cercare di invertire questa tendenza?’ Un interrogativo che abbiamo condiviso con gli amici di Amsa che, come sempre, si sono subito fatti trovare pronti.

Tutti i modi per smaltirli correttamente
Nel 2020 Erion ha gestito più di 2.100 tonnellate di RAEE Domestici nel solo Comune di Milano (equivalenti a 141 classici tram ATM serie 1500), dove Amsa, società del Gruppo A2A, ha raggiunto una raccolta di RAEE pari a circa 4.000 tonnellate, con un incremento del +6,7% rispetto al 2019. L’obiettivo di entrambi i soggetti leader del settore è quello di superare questi risultati grazie al contributo dei cittadini milanesi ai quali la campagna ricorda le modalità – tutte e sempre totalmente gratuite – di conferimento dei loro RAEE e RPA: ricicleria, ecoisola, ecototem o centro ambientale mobile (CAM). “Da anni Amsa ha progettato sistemi innovativi per la raccolta dei RAEE– commenta Danilo Vismara, Responsabile Marketing Territoriale di Amsain modo da offrire sul territorio milanese strumenti di raccolta di facile accesso ai cittadini, spesso in luoghi di aggregazione come mercati, centri civici e punti vendita della Grande distribuzione”. I consumatori possono sempre conferire gratuitamente i propri rifiuti grazie all’“1 contro 1” (con il ritiro gratuito del proprio RAEE da parte del negoziante a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente)  e l’“1 contro 0” (che permette di restituire anche senza l’obbligo di acquisto di un nuovo prodotto presso i punti vendita con superfici dedicate alla vendita di apparecchiature tecnologiche superiori a 400 mq). Da anni, infine, Amsa effettua il ritiro gratuito a domicilio previa prenotazione telefonica di tutte le tipologie di elettrodomestici da smaltire. Fare la cosa giusta è proprio un gioco da ragazzi.

I plus di Erion, webinar tecnici dedicati ai Produttori

I plus di Erion, webinar tecnici dedicati ai Produttori

Molteplici e diversificati gli incontri di approfondimento sul mondo dei RAEE, RPA e Packaging, che il Team Producer Support di Erion propone alle aziende che fanno parte del nostro Sistema. Il prossimo appuntamento, a fine settembre, tratterà dell’assistenza internazionale offerta ai Produttori che operano fuori dai confini italiani

Comprendere le necessità delle imprese, assicurando loro un’assistenza qualificata, è uno dei primi obiettivi di Erion. I Produttori che aderiscono al Sistema possono infatti contare su diversi plus, primo fra tutti la certezza di un corretto adempimento di quanto previsto dalla normativa italiana in tema RAEE, RPA e packaging, con una gestione di questi rifiuti volta al riciclo e alla massimizzazione delle materie prime seconde, in linea con i principi dell’economia circolare. Non solo, tra le priorità di Erion c’è anche quella di tenere sempre aggiornati i propri Produttori sulle novità del settore e su temi di particolare interesse. A tal fine il Team Producer Support ha creato gli “e-workshop”, incontri formativi tenuti da esperti del settore e professionisti di alto livello.

Eventi gratuiti ed esclusivi per i nostri Produttori
Capita spesso che le aziende iscritte a uno dei Consorzi del Sistema Erion vendano i propri prodotti in più Paesi dell’Unione europea. Poiché la legislazione in materia di EPR è soggetta ad applicazioni specifiche per i singoli Stati, per essere in regola oltre i propri confini nazionali è necessario adottare modelli conformi al mercato di riferimento. Un processo che potrebbe non essere così semplice e immediato per coloro che lo devono mettere in atto. Per fare chiarezza sulla materia, il Team Producer Support ha deciso di organizzare, alla fine di settembre, un webinar ad hoc gratuito e riservato ai Produttori Erion che sono attivi in altri Paesi Ue. L’e-workshop sarà  tenuto dai nostri esperti e dai rappresentanti di WEEE Europe, joint venture tra i principali Sistemi Collettivi europei per il recupero dei RAEE e dei RPA – di cui Erion è membro fondatore e unico membro italiano- specializzata in servizi di consulenza internazionale, assistenza sulle dichiarazioni di immesso sul mercato e altre prestazioni necessarie alle aziende attive su diversi mercati nazionali e soggette agli obblighi derivanti dalle norme sulla Responsabilità Estesa del Produttore.

Approfondimenti normativi
Quello sull’assistenza internazionale sarà il sesto incontro di approfondimento organizzato da Erion per i suoi Produttori. Il ciclo di conferenze (tenute nella formula webinar per motivi di sicurezza sanitaria) è partito nel novembre del 2020 con uno speciale sul pacchetto europeo di misure sull’economia circolare, workshop guidato dagli avvocati Andrea Farì e Piero Viganò. Il 2021 si è aperto con il meeting di gennaio sulle dichiarazioni annuali di immesso sul mercato, per supportare i Produttori in questa importante e delicata fase del processo necessario al raggiungimento della compliance normativa.

Dagli imballaggi all’eco-design
La gestione degli imballaggi rappresenta uno dei temi centrali della transizione ecologica europea e per questo oggetto di attenzione ed evoluzione. Erion lo ha affrontato nel webinar di febbraio sulla compliance ambientale e le normative europee che disciplinano il settore. “Plastic tax: l’imposta sul consumo dei manufatti di materiale plastico con singolo impiego (MACSI)” è stato il titolo dell’incontro di maggio, sulle categorie di prodotti soggetti alla nuova tassazione che, dopo numerosi rinvii, entrerà in vigore in Italia a partire dal 1° gennaio 2022. Ancora la plastica, questa volta quella dei RAEE, è stata la protagonista dell’incontro di giugno con gli interventi di Luca Campadello e Alessia Accili del Team Projects and Innovation di Erion sugli sviluppi dell’eco-design e del riciclo, e quello di Federico Magalini, Managing Director di Sofies UK, sugli impatti dei ritardanti di fiamma bromurati sul riciclo della plastica nei RAEE.

Erion, la narrazione della sostenibilità

Erion, la narrazione della sostenibilità

Il team Communications rappresenta i sensi di Erion. Lo strumento attraverso il quale si racconta – grazie a parole, numeri, immagini, eventi e iniziative – tutto ciò che ruota intorno al più importante Sistema multi-consortile per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici. Intervista alla Manager Marta Macchi

Per favore accetta i marketing-cookies per vedere il video.

Per Erion comunicare significa informare i Produttori, le Istituzioni, i Media e i consumatori sulle attività, i progetti e l’impegno quotidiano del Sistema per l’economia circolare e la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute umana. Dal giorno zero abbiamo deciso di farlo portando avanti la promessa “Faremo strada insieme” e coinvolgendo tutti gli stakeholder in una sfida importante: promuovere e diffondere un nuovo modello sociale, economico e ambientale dove il rifiuto non sia più da considerare come “scarto”, ma come risorsa fondamentale. Un paradigma che dev’essere attuato, condiviso, raccontato. Questo è quanto fa il Team Communications guidato dalla Manager Marta Macchi.

Di che cosa si occupa il team Communications di Erion?
Il team Communications di Erion si occupa di molte cose, perché la comunicazione è trasversale a tutta la nostra attività. Il nostro obiettivo principale è quello di condividere con tutti i nostri stakeholder le informazioni riguardanti il lavoro quotidiano di Erion e il suo forte impegno rispetto ai temi della sostenibilità e dell’economia circolare. Per farlo quindi è necessario misurarsi con differenti mezzi, canali e strumenti (perché diversi sono i soggetti a cui ci rivolgiamo). Non solo, è fondamentale per chi come noi si occupa di comunicazione saper interagire con i colleghi, cogliere “il comunicabile” da una semplice chiacchierata, ascoltare. Perché – mi piace sempre rimarcarlo – è il lavoro degli altri team, i loro input e le loro competenze a fornirci la materia prima da cui partire. D’altronde “comunicare” etimologicamente parlando vuol dire proprio “mettere in comune”. Ed è questo quello che facciamo.

Quali sono gli strumenti che il tuo team mette in campo per rivolgersi alle diverse tipologie di stakeholder?
Abbiamo sette siti internet, quattro canali social e – solo dalla nascita di Erion nell’ottobre 2020 – abbiamo diffuso circa 20 comunicati stampa e il nostro nome e operato è stato oggetto di oltre 700 uscite stampa. Insieme ai colleghi – soprattutto il team Producer Support, Projects and Innovation e People&Welfare – organizziamo e coordiniamo eventi, iniziative e progetti per gli stakeholder istituzionali, per i nostri Produttori e per i consumatori, i dipendenti e altri partner del sistema come associazioni e centri di coordinamento. Erion.it è il sito di Sistema che contiene tutte le informazioni su Erion Compliance Organization, poi abbiamo i siti dei singoli consorzi: WEEE, Professional, Energy e Packaging. Per i cittadini abbiamo creato un canale specifico Erionpervoi, che pubblica periodicamente le buone pratiche per la sostenibilità e all’interno del quale si possono trovare tutte le informazioni su come conferire correttamente RAEE e RPA, infine recentemente è stato realizzato un sito dedicato al Bilancio di Sostenibilità con tutti i numeri sociali, ambientali ed economici della gestione annuale 2020. A questi, si unisce un progetto di cui andiamo particolarmente fieri. Da metà ottobre 2020 infatti, insieme al CDCA (Centro Documentazione Conflitti Ambientali) abbiamo deciso di dar vita a un magazine online: EconomiaCircolare.com, una vera e propria testata giornalistica che offre contenuti di analisi, approfondimento e divulgazione, destinata ad addetti ai lavori e appassionati di questioni ambientali; un riferimento nelle riflessioni sulla transizione all’economia circolare. Non solo, ogni tre mesi esce anche la nostra ErioNews, una Newsletter che ospita contenuti di diverso genere: quello che facciamo insieme alle associazioni di riferimento, le iniziative realizzate insieme alle realtà italiane e internazionali di cui siamo partner o con cui collaboriamo (come Motus-E, Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Optime, ICESP, Circular Economy Network, WEEE Forum, WEEElabex, WEEE Europe ed Eucobat), le informazioni sui singoli stream di rifiuti e ancora progetti, interviste e programmi di innovazione e sviluppo. Oltre a quelli citati, nella pratica poi sono moltissime le attività che gestiamo giornalmente perché moltissimi sono gli interlocutori con cui ci interfacciamo. Ognuno di essi necessità di uno sguardo prospettico a 360° gradi perché ogni campagna, idea, pubblicazione… Non è un mondo a sé. Ogni cosa si interseca con le altre e ogni più piccolo spunto può rappresentare il tassello di una nuova strada che non avevamo ancora immaginato di percorrere. Proprio grazie a questa visione abbiamo sviluppato, e stiamo sviluppando, molti interessanti progetti di comunicazione che presto vi sveleremo.

Erion è direttamente impegnato nel processo di transizione ecologica in atto in Italia. Quali sono le sfide più importanti nel comunicare l’attività di questo Sistema EPR?
Sono diverse, perché siamo in un momento storico caratterizzato dall’entrata in vigore del PNRR e da una transizione ecologica già in atto in cui i rifiuti hanno un ruolo importante all’interno del modello circolare. La sfida primaria riguarda senz’altro riuscire a comunicare in modo semplice e intuitivo quello che facciamo che, per chi non è del settore, magari può risultare più difficoltoso da comprendere. Per questo cerchiamo di utilizzare strumenti di uso comune anche tra i più giovani e linguaggi differenti a seconda del tipo di pubblico a cui ci rivolgiamo (ne sono un esempio i differenti social). Inoltre, il tema del riciclo – e più in generale dell’impegno ambientale – è molto inflazionato al momento (si parla non a caso di “greenwashing”) quindi sta noi come team Communications lavorare per far sì che chi si interfaccia con Erion possa immediatamente comprendere che la nostra non è una facciata o una strategia comunicativa finalizzata alla costruzione di un’immagine “pulita e green”, ma ciò che davvero facciamo, con passione e dedizione ogni giorno. . Inoltre, nonostante ci sia molta informazione sull’importanza di attuare pratiche sostenibili, ancora molti cittadini non sono perfettamente consapevoli di quello che succede e quando si parla di rifiuti associati ai prodotti elettronici le lacune sono moltissime.

Erion cerca di colmare queste lacune?
Sì, perché “l’impegno sociale” è uno dei nostri valori cardine. Come Sistema multi-consortile non saremmo chiamati a farlo in prima persona, ma lo facciamo con passione e dedizione. Cerchiamo di sensibilizzare i cittadini perché il loro è un ruolo cruciale nella transizione ecologica e nel cambiamento in atto. Siamo convinti che tutti noi come persone e consumatori possiamo fare la differenza. Per questo investiamo tempo e risorse per promuovere una corretta gestione del rifiuto, attraverso progetti in grado di fornire informazioni chiare e immediatamente comprensibili, spiegando, per esempio, che riciclare è importante perché permette di non rilasciare nell’ambiente elementi inquinanti e perché porta importanti benefici per il territorio e la salute pubblica. Ci impegniamo perché chi ci segue – attraverso i nostri canali social, i nostri siti e le iniziative – sappia che ha dei doveri nei confronti dell’ambiente che ci ospita e anche dei diritti.

Un esempio di diritti?
Molti, ad esempio, ancora non sanno che esistono servizi gratuiti di ritiro di questi rifiuti che permettono di restituire gratuitamente a fronte di un acquisto corrispondente (“uno contro uno”) o addirittura per gli apparecchi inferiori ai 25 centimetri per lato maggiore – nei punti vendita con superfici dedicate alla vendita di apparecchiature tecnologiche superiori a 400 mq – anche senza l’obbligo di acquisto (“uno contro zero”). Inoltre, partecipiamo attivamente ai tavoli di lavoro per la comunicazione del CDCRAEE e CDCNPA che su queste tematiche rappresentano una best practice notevole.

Ci hai parlato dei consumatori. Come si comunica, invece, alle istituzioni?
Più che comunicare alle istituzioni Erion mira ad essere un partner competente e proattivo delle stesse. Come realtà autorevole e qualificata abbiamo una competenza riconosciuta che mettiamo a disposizione al fine di contribuire ad un’evoluzione virtuosa delle filiere a cui i nostri Consorzi appartengono. Per noi è importante dialogare con i soggetti decisori perché, purtroppo, ci sono ancora molte lacune a livello normativo e i margini di miglioramento sono ampissimi. L’Italia è ancora lontana rispetto ai target di raccolta comunitari dei RAEE. Se si osservano i dati del Centro di Coordinamento RAEE, ci si accorge che per una Regione come la Valle D’Aosta che raccoglie oltre 10 kg pro-capite di RAEE domestici, ci sono alcune zone del Sud Italia, come la Campania che è in fondo alla classifica, dove tale rapporto è di appena 3,5 kg per abitante. Questa è una tematica importante perché dà l’idea di quanto bisogna ancora investire economicamente per creare strutture adeguate, da nuove isole ecologiche perché i cittadini possano conferire rifiuti in modo più agevole, a impianti di trattamento di ultima generazione. E poi c’è da investire sulla tecnologia per coprire gap profondi come quello sulla corretta gestione del riciclo e riuso delle batterie secondo i principi dell’economia circolare. Questo richiede un livello industriale che l’Italia non ha. Pensiamo al paragone con la Cina che da anni ha investito in circuiti di recupero volti alla massimizzazione delle materie prime seconde. Quello che mira a fare Erion è far sentire la propria voce su questi temi, per fare le cose insieme e in maniera corretta.

Tra tutte le attività di Erion qual è la più interessante da comunicare e quale la più divertente?
È come dire: “Vuoi più bene a mamma o a babbo?”. Lavoro da molti anni nel magico mondo dei rifiuti ed è molto stimolante, sebbene possa sembrare il contrario perché rispetto ad altre categorie di servizi o prodotti si tende ad associare questo settore a qualcosa di brutto. In realtà il rifiuto è una risorsa, in pieno stile economia circolare, e le notizie che girano intorno a questo tema sono davvero interessanti, ancor di più in questo momento storico. Sinceramente mi sento fortunata perché faccio la professione che amo in un contesto all’avanguardia. A livello di comunicazione Erion rappresenta un’azienda innovativa anche perché nasce dalle radici forti di due consorzi leader quali Ecodom e Remedia, che hanno operato per oltre 15 anni ai vertici della filiera nazionale. Ci interfacciamo quotidianamente i con attori differenti: dalle istituzioni ai nostri Produttori, che sono aziende leader di mercato nel campo dell’hi-tech e della tecnologia. Ci divertiamo anche molto – e questo non è scontato – perché quello di Erion è un team giovane, a forte prevalenza femminile, che ha voglia di guardare avanti, che ha delle professionalità importanti, dove tutte le voci contano, fatto da persone prima ancora che da professionisti.

Qual è stata, a livello comunicativo, la parte più sfidante della fusione tra Ecodom e Remedia?
Il ruolo della comunicazione è stato fondamentale. Non è stato scontato passare da due consorzi competitor a una nuova realtà che ne sintetizzasse le eccellenze, questo è stato sicuramente il primo tema di complessità. È stato a tutti gli effetti come lanciare un nuovo brand: bisognava far capire che dietro Erion c’era sempre la “Producer Responsibility” di Ecodom e Remedia, l’anima, l’impegno a voler far bene, ma senza più i rispettivi loghi e ciò che essi comportavano. Inoltre, siamo passati dalla comunicazione delle realtà di due sistemi collettivi a quella di un Sistema di cui fanno parte quattro consorzi dedicati a differenti stream di rifiuti e qui è stato molto importante il lavoro di PR che ha evitato di generare molta confusione. Inoltre, c’è stata la creazione di un nuovo brand, di nuovi siti, di nuovi social, l’ideazione di un nuovo modo di comunicare, il vitale apporto delle persone di tutti i team di Erion: tutto ciò è stato stimolante, molto difficile, sicuramente appagante.

Insieme al tuo team hai dato il volto e la voce a Erion. Dopo un anno di vita come definiresti il carattere di questo nuovo sistema EPR?
Se Erion fosse una persona, l’area comunicazione rappresenterebbe i suoi sensi. Il Sistema comunica a 360 gradi, si deve esprimere senza tralasciare niente perché, lo ripeto, sono molte le attività che facciamo e diversi sono i pubblici a cui ci rivolgiamo. Se Erion fosse una persona sarebbe autorevole, ma cortese, un soggetto che non vuole imporsi sugli altri e che porta avanti dei principi chiari e dichiarati: qualità, trasparenza, efficienza, innovazione e impegno sociale. Per noi è fondamentale riuscire a comunicare questi valori che non solo sono belle parole, ma la direzione di un lavoro in cui crediamo veramente. Diciamo sempre che “abbiamo la fortuna di fare un lavoro che, se fatto bene, fa bene al mondo”, una frase che acquista ancora più significato se si pensa che Erion è nato in un momento storico particolare, come Sistema resiliente e dalla fusione di due grandi realtà. Elementi cardine che, però, da soli non rendevano scontata l’operazione. Ci abbiamo messo impegno a livello di gruppo per farci conoscere e affermarci nel nostro settore come il soggetto che mira ad essere il miglior Sistema di Responsabilità Estesa del Produttore presente in Italia, e uno dei più importanti a livello europeo.

Quante persone fanno parte del tuo team?
Io lavoro con altre due persone, ma credo che il team della Comunicazione sia rappresentato da tutta l’azienda. Quello che spesso diciamo ai nostri colleghi, a cui dedichiamo anche corsi interni e che vogliamo come i primi brand ambassador di Erion, è che il nostro team comunica ciò che viene fatto all’interno del Sistema. Quindi, quando parlo di team allargato è perché sono consapevole che i nostri messaggi poggiano sulle loro attività e sui loro numeri: le quantità di rifiuti gestiti, il livello di efficienza delle nostre prestazioni, la qualità dei servizi ai Produttori, i nostri sistemi innovativi, i nostri progetti. Senza questi input da parte delle nostre persone noi non avremmo niente da comunicare. Erion non ha neanche un anno di vita e, a livello di comunicazione, mi sento di dire che i risultati che abbiamo raggiunto finora sono straordinari così come lo sono i risultati operativi, economici, ambientali e sociali. Questo non sarebbe stato possibile senza una Dirigenza presente e motivata, Produttori realmente partecipi nella vita del Sistema e un gruppo di colleghi sempre pronti a metterci la faccia.

Qual è il valore aggiunto del tuo team per i Produttori di Erion?
I Produttori rappresentano il punto focale della comunicazione di Erion e a loro sono destinate iniziative e progetti dedicati. Siamo un Sistema dei Produttori, controllato dai Produttori stessi e a noi spetta il compito di rappresentarli in modo qualificato nelle sedi specifiche. I servizi che Erion fornisce loro sono molteplici e si potrebbe pensare che la comunicazione non sia uno di questi. Invece, quando ci affidano la gestione dei loro rifiuti i nostri Soci sanno che possono contare e affiancare la loro immagine ad una realtà che – grazie alle sue caratteristiche e competenze – è in grado di garantire efficienza e autorevolezza nel settore del riciclo e dell’economia circolare. Oggi comunicare questi valori è fondamentale in qualsiasi azienda. Per questo Erion si mette a disposizione dei suoi Produttori con una struttura interna che possa permettergli di valorizzare il loro impegno ambientale nei confronti degli stakeholder di riferimento e della collettività.

Il lato digitale della gestione dei rifiuti. Scopri il team di Luigi Guidi, Information Systems Manager

Erion, la Ricerca per l’Economia Circolare. Scopri il team di Luca Campadello, Projects and Innovation Manager

Erion, un Sistema efficiente nel rispetto dei più alti standard. Scopri il team di Giulia Ramunno, Quality and Standards Manager

Logistica e trattamento di eccellenza. Scopri il team di Laura Castelli, Operations Manager

Erion è sempre al fianco dei Produttori. Scopri il team di Fabrizia Gasperini, Producer Support Manager